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Autore: Angiedragoness    13/06/2016    2 recensioni
WARNING- Female!Frisk, spoilers della pacifist e genocide run, alphyne, primi capitoli scritti male perchè ero dal cellulare :D
Dal testo:
-Ci siamo. È l'inizio di una nuova storia per noi mostri. L'inizio di un nuovo capitolo della storia umana...- battè il suo tridente a terra, come a confermare la sua determinazione. -Oggi noi mostri risorgeremo, torneremo nel mondo della superficie... e soprattutto vivremo in pace. Vivremo. Smetteremo di sopravvivere in un luogo che non ci appartiene. Frisk.- Asgore allungò una mano verso di lei, invitandola ad avvicinarsi.
Frisk guardò Toriel un istante prima di staccarsi e prese per mano il re dei mostri.
Agore si volse e alzò il tridente.
I mostri alzarono le mani e le loro voci si unirono in un solo coro: un coro forte e denso, pieno di paura e coraggio messi insieme.
Frisk gonfiò il petto e tenendo sempre Asgore per mano, si avviò insieme ai suoi amici, verso la prima strada lontano dal Monte Ebott.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Undyne tratteneva Frisk. La bambina teneva lo sguardo basso mentre le mani erano aperte per cercare di coprirsi, mentre l'acqua gocciolava lenta dai capelli di Undyne.
La tazza che Frisk aveva dato a Burgerpants era a terra.
L'amica restava in silenzio e osservava il corpo di Frisk, valutando la gravitá di quelle cicatrici.
-Undyne lasciami.-
La guerriera allora alzò lo sguardo osservandola, seria in volto. -...Te le sei fatte quando eri nel Sottosuolo?- Chiese seria. -No... no non sono ferite che ti saresti potuta procurare lá sotto.-
Frisk tentò di smuoversi. -Lasciami...-
-Sono più vecchie.-
-Che te ne frega?!- Frisk liberò le mani e diede una spinta ad Undyne, che però ben piazzata come era non si smosse, ma la guardò alquanto stupita.
-Frisk, maledizione ne sei piena..!-
-..e.. e allora?- La bambina deglutì, facendo un passo indietro. -E allora?...-
-E allora? MA TI RENDI CONTO? Hai delle cicatrici gravi sul tuo corpo e io non dovrei dire nulla? Toriel lo sa?!-
Frisk rimase in silenzio, cercando qualcosa da risponderle, una bugia da dire, ma Undyne prese dalla sua scarsella dell'armatura il suo cellulare.
-..cosa fai?-
-Chiamo Toriel.-
-NO!- Frisk si lanciò contro il braccio di Undyne cercando di fermarla, ma fu come nemmeno il vento l'avesse sfiorata. Ora Frisk era con i piedi a penzoloni aggrappata a lei.
-Frisk lasciami, tanto sai che non mi puoi fermare.-
Presa dal panico, Frisk dondolò e scagliò un calcio. Prese in pieno la mano di Undyne facendole sfuggire il cellulare che volò sul tavolo scivolando fino al bordo, cadendo infine sul pavimento.
-Frisk che diavolo!- Undyne prese la bambina per un braccio e la fece staccare, facendola finire con i piedi per terra . -Si può sapere che ti prende?! Qualcuno ti ha fatto del male ed è giusto che Toriel lo sappia...-
Frisk non ci vide più dalla rabbia. Le morse la mano sentendo il sapore del cuoio dei suoi guanti, mentre la barra degli HP di Undyne si abbassava di mezzo punto. La guerriera fu costretta a lasciarla andare scrollando la mano. -Ma sei impazzita?!-
-Non puoi farlo!- Frisk strillò, le sue spalle tremavano. -Non hai il diritto di farlo!-
-Ne ho il diritto e il dovere! Sono tua amica dopo tutto...-
-Ma se tu volevi farmi del male! Volevi la mia anima e mi hai ferita!- oltre ad averla uccisa parecchie volte prima di riuscire a sorpassarla.
Undyne rimase a osservarla attonita e con il suo unico occhio buono sgranato.
-Sei stata quella che mi voleva morta... l'unica che davvero voleva ammazzarmi Undyne. Non hai il diritto.-
Il volto di Undyne era coperto da un'ombra, di dolore e di rabbia.
Frisk quello sguardo lo conosceva. Era lo stesso di quando lei fuggiva dallo scontro all'uscita di Waterfall.
Rimasero in silenzio e Frisk continuava a osservare Undyne, rabbiosa, e l'altra se ne stava a sguardo basso digrignando i denti. Poi rise. -Vero.- chiuse l'occhio. -Ti volevo morta... ma mettiamola su questo piano piccola peste.- Undyne si avvicinò minacciosa, Frisk non potè indietreggiare quando la prese per l'apertura dei pantaloni e la sollevò di peso. -Sto facendo un favore a un paio di amici.-
-Insomma lasciami andare!- E la mise sottobraccio, mentre Frisk dava pugni all'armatura per cercare di farsi lasciar andare. Venne gettata in camera sua sulla sua branda e Undyne chiuse la porta. -Undyneeeeee!-
-NON CONTARCI!- Frisk battè in pugni contro la porta ma Undyne ci stava davanti. -No non ti faccio uscire! Aspetterò io stessa Toriel se necessario e non puoi farci nulla!-
-UNDYNE LASCIAMI USCIRE!- Ma nulla. La porta non si apriva. Frisk si guardó attorno ma non aveva nulla con cui poter aprire la porta, e Undyne era troppo forte a suo confronto. Ultima speranza.
Si volse e le scritte CARICA e RESET apparvero dinanzi al suo naso. Avrebbe ricaricato semplicemente, bastava un attimo di concentrazione.
Al diavolo. Poggiò la mano sul tasto carica.
-Frisk...- Undyne era dietro la porta, ancora, a fare in modo che la bambina non aprisse per scapparsene. -Ci sei?-
Frisk non rispose, ma attese qualche istante.
-Ascolta piccoletta, forse non sono la persona più adatta ma... credo sia un bene che tu ne parli con Toriel.- Si sentì l'armatura muoversi appena contro la porta.
-No. Non credo sia un bene.- Frisk sospirò. -Scusa Undy.-
Frisk sentì la porta aprirsi e Undyne cominciare una frase, ma ormai aveva attivato il caricamento.
Eccola di nuovo in bagno, poco prima di uscire... ma non si mosse e appoggiò l'orecchio alla porta.
-Frisk! Che ci fa una tazza sulla soglia? È tua?- Undyne era di nuovo rientrata nel loro appartamento.
Era filato tutto liscio, per ora almeno. Frisk si morse le labbra e si limitò a risponderle. -Sono in bagno a lavarmi! Lasciala pure nel lavandino della cucina, grazie!- Scampato pericolo, per ora.
Mentre la bambina si lavava la porta si aprì nuovamente e la voce di Papyrus, alta e squillante, arrivò fino a Frisk come se non ci fisse nemmeno una porta chiusa.
Quando ebbe finito si asciugò per bene e si rivestì, tornando in cucina dove Papy e Undyne erano seduti al tavolo. Frisk aveva in mano un asciugamano che porse a Undyne mentre quella si toglieva gli schinieri scuri.
-Grazie piccola punk.- Undyne le arruffò i capelli. -Era proprio ciò che mi serviva-
-Con tutta la pioggia che cadeva immaginavo fossi tutta bagnata.- Mentì Frisk.
-UMANA! HAI SENTITO DELLO SPETTACOLO DI MTT?-
-Si, sono passati prima...- Disse mostrando il volantino prima abbandonato sul piano cucina. -Sembra carino...-
-Ugh... immagino che lo spettacolo sará su "Oh Mettaton quanto sei bello, Oh Mettaton quanto sei alto, Oh mettaton e le sue gambe!" ...e blah blah blah.- Undyne tirò fuori la lingua scimmiottando, mentre si era sciolta i capelli per asciugarli meglio.
-METTATON FA DEGLI SPETTACOLI MOLTO BELLI A MIO PARERE!-
-A te basta che qualcuno cucini gli spaghetti e ti sta simpatico!-
-Non è vero! Basta solo che aprezzi la cucina!-
Frisk rise e vide Sans uscire dala sua camera. Non appena la guardò la fulminò con uno sguardo cupo, ma a Frisk non fece effetto.
Mister "Saresti m orta esattamente dove sei" ormai non le faceva più paura, e dopo la litigata chi se ne fregava. Sans parve accorgersene ma assunse la sua solita espressione piaciona. -E per noi Frisk? Niente asciugmani?- Chiese alzando lemaniche della felpa facendo vedere che i bordi erano bagnati. -Anche io e Papyrus siamo bagnati... di solito sei così previdente...-
Frisk si morse la lingua per trattenersi dal gettargli addosso una sedia o il posacenere riempito di caramelle da Toriel al centro della tavola.
-NAH, SOLO SANS È BAGNATO, SI È DISTRATTO ED È FINITO A FACCIA IN GIÙ IN UNA POZZANGHERA! IL GRANDE PAPYRUS NON ESCE MAI SENZA UN OMBRELLO!-
-Eh. Sono stato distratto e non ho visto un SANSso-
-PER L'AMOR DEL CIELO SANS ERA TERRIBILE!-
-Dopo quella caduta sono con il morale a terra.-
-FATELO SMETTERE. ABBIATE PIETÁ.-
Undyne ridacchiò, ma Frisk si volse per evitare di dare a vedere quanto Sans le desse fastidio in quell’istante. Prese una teiera. –Qualcuno vuole un po’ di thè?-






Per un po’, durante la serata, Sans le lanciò alcune strane occhiate, probabilmente si era accorto del suo caricamento, e all’improvviso anche il suo umore era cambiato. A differenza delle sere precedenti dopo cena non aveva aiutato Toriel a rimettere a posto tutto, ma se ne era andato nella stanza che condivideva con Papyrus, dicendo che era stanco.
-l’Aria della superficie mi stanca…- Disse lui con il suo solito sorrisetto. –Buona notte.-
Frisk fece un semplice cenno con la testa, e poi arrivò anche per lei l’ora di andare a dormire.
-Frisk, meglio che tu vada.-
-… ma non sono stanca, sono stata qui, ferma, tutto il giorno…-
Toriel sospirò pesantemente: lei si che sembrava stanca. –Frisk, è meglio se tu vai… così domani potrai aiutarmi con alcune faccende, che ne dici?-
La bambina non parve convinta, fu allora che Papyrus si alzò da sedere: -UMANA, POSSO ACCOMPAGNARTI?- Chiese, con un dolce sorriso.
A quel punto Frisk non potè che annuire. Si volse e scese dalla sedia, dando un bacio su una guancia a Toriel. –A domani mamma.-
Ogni volta che la chiamava così lo sguardo di Toriel si riempiva di gioia, doveva essere bello sentirsi chiamare nuovamente così da qualcuno, e Frisk era contenda di darle quella piccola soddisfazione. Papyrus la scortò fino alla porta della camera, dove non entrò, ma si fermò dinanzi al ciglio della stanza. –Umana…?-
La bambina si volse, sorridendogli. –Si, Papy?-
Si era messo una mano nell’altra, e pareva indeciso su cosa dire. Smosse appena le spalle.
-Tu e mio fratelo avete per caso litigato? Sai… ultimamente non sembrate più andare d’accordo come prima.-
Eccolo lì, Papyrus che se ne era accorto. Ovviamente se ne era accorto.
Frisk lo guardò qualche istante, poi sorrise con dolcezza. –No, certo che no Papy… solo che siamo tutti stanchi…-
-Guarda che me ne sono accorto che… quando c’è lui non ti piace stare con me.- Lo sguardo Papyrus era diventato più serio. –Per vedere se avevo ragione qualche volta sono stato da solo con te, e ho notato la differenza… se avete litigato… perché non me lo vuoi dire, Frisk?-
-Perché non sono affari tuoi Papyrus.- Le parole le uscirono di bocca senza che Frisk se ne accorgesse. Quando si rese conto del tono che aveva usato, addirittura, si portò le mani alle labbra coprendosi la bocca. Papyrus rimase immobile a fissarla, lo sguardo che aveva non era dei migliori: non era ne deluso ne arrabbiato, sembrava quasi sconfortato.
-Papyrus scusami… non volevo.-
-Buona notte umana.-
Fu la prima volta che Frisk sentì Papyrus rivolgerle un tono così serio e amareggiato, freddo e sconsolato.
Aveva ragione, gli aveva risposto malissimo. Tremò appena, non poteva permettere di lasciarlo andare via così. Chiuse velocemente la porta della camera e, nel buio, le due scritte apparvero dinanzi ai suoi occhi, senza pensarci toccò il tasto di CARICA.
…non sembrava fosse cambiato molto.
Possibile che il suo salvataggio fosse stato non appena era entrata in camera? No non era possibile.
Si guardò intorno, poi toccò di nuovo la scritta CARICA.
…sembrava tutto ancora uguale.
Frisk guardò le icone.
La scritta reset brillava, piena di vita.
La scritta carica, invece, pareva che potesse sbriciolarsi da un istante a l’altro.
Fredda, grigia, spenta.
Morta.
A Frisk mancò il fiato e cliccò di nuovo.
Non accadeva nulla.
Il tasto carica non funzionava. Invece, quello del RESET, era così luminoso che se avesse potuto avrebbe illuminato l’intera stanza.














------------------------------------------ H0I! long time no see XD Ho avuto un bel po’ da fare, ma alla fine ecco qua… si lo ammetto ho avuto anche da cambiare due o tre cose a questa parte della fic, dovendo scegliere una strada diversa da quella iniziale. Comunque spero che vi sia piaciuto e…. grazie per aver letto!
  
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