Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Cipollina    13/06/2016    2 recensioni
Come promesso una nuova ficcina, piccolina piccolina.
I nostri piccioncini ancora una volta si godono il loro agognato lieto fine... vivendo il presente senza tuttavia dimenticare il passato. Buona lettura!
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Neville Paciock | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Harry non poté evitare di sorridere, consapevole di quanto fosse idiota, ma comunque felice anche solo di sentire i passi, che poco prima erano diretti in cucina, voltare inevitabilmente verso di lui. Continuò a reggere il libro, fingendo di leggere anche se già aveva la pelle d’oca dall’aspettativa e Draco certo non lo tradì, avanzando fino al divano da cui il collo del compagno, leggermente chino, era perfettamente esposto. Improvvisamente consapevole che erano ben quattro giorni che non gli metteva le mani addosso, maledetto quel lavoro che gli succhiava tutte le energie.

Sorrise appena nel cogliere il silenzio che si era formato, carico di qualcosa che pochi minuti prima era certo non ci fosse e nemmeno si preoccupò più dell’abitudine delle sue labbra di muoversi senza autorizzazione.

Fu un bacio lieve, quasi una carezza, ma Harry arricciò inconsapevolmente le dita dei piedi, chiudendo gli occhi di scatto, sopraffatto dall’emozione, quel dannato ragazzo che ancora riusciva a prenderlo alla sprovvista, ormai fedele alleato del suo cuore.

Posò il libro, voltandosi e trovando le braccia già pronte ad accoglierlo. Draco era piegato in avanti, la sua schiena messa alla prova dalla posa innaturale e Harry aveva posato tutto il suo peso sul ginocchio che ancora gli faceva male dopo una recente caduta dalla scopa, ma nessuno dei due vi prestò attenzione, quattro giorni passati ad occuparsi di tutti tranne che di loro stessi e ora finalmente a posto, finalmente liberi di respirare a fondo, niente lavoro, niente problemi, niente amici invadenti o…

Sobbalzarono entrambi, presi alla sprovvista: qualcuno aveva bussato alla porta.

Harry alzò gli occhi, ma in essi Draco non vi lesse irritazione, solo delusione e un pizzico di autoironica rassegnazione. Con un sospiro andò ad aprire: c’era una sola persona che aveva l’abitudine di bussare come se invece di voler chiedere il permesso si irritasse che la porta non si fosse aperta di sua spontanea volontà.

“Che diavolo vuoi Blaise?”

Il ragazzo aprì la bocca, pronto a parlare, quando all’improvviso Draco lo vide sciogliersi davanti ai suoi occhi: un secondo prima il solito spavaldo e impertinente Blaise Zabini e un secondo dopo un ragazzo con le braccia abbandonate sui fianchi, lo sguardo abbassato e il corpo accasciato su se stesso, quasi che a malapena avesse la forza di restare in piedi. Alzò gli occhi al cielo facendogli cenno di entrare e arricciando il naso al suo passo strascicato:

“Che ha combinato Paciock questa volta?”

Zabini lo guardò per un paio di secondi, poi tornò ad abbassare gli occhi arrossendo leggermente e Draco spalancò i suoi, scioccato, certo di non aver mai visto il viso di Blaise tanto loquace.

“Credo di dover parlare con Potter…”

Draco arricciò il naso, stupidamente irritato all’idea, geloso dell’uno e dell’altro, ma con un sospiro mise da parte i propri sentimenti,  era dell’amico di cui si doveva occupare adesso. Alzò gli occhi sul soggiorno, ma Harry era scomparso, lasciando loro quella privacy che Draco non aveva mai dovuto chiedergli. Un nuovo esasperato sospiro e andò a cercarlo, ben consapevole che probabilmente si stava struggendo di preoccupazione per Neville, ma che comunque non gli avrebbe mai chiesto nulla, timoroso di invadere la sua amicizia con Blaise.

Come previsto era seduto rigidamente sul letto, giocherellando nervosamente con la bacchetta, probabilmente indeciso se andare o meno a casa di Neville per un aiuto che non gli era stato richiesto. Ma quando alzò gli occhi su di lui prese un respiro profondo, lasciando tutto da parte per permettere a lui di trovare posto tra i suoi pensieri.

“Blaise vorrebbe parlare con te…”

Harry sgranò un po’ gli occhi, ma si alzò immediatamente, scendendo le scale troppo rapidamente per non tradire la sua preoccupazione.

Blaise si era preso un bicchiere d’acqua, troppo abituato a quella casa per dover chiedere il permesso, ma decisamente insolita la sua scelta analcolica.

Harry era appena spuntato nella stanza, ma Blaise non aspettò che si avvicinasse, estraendo dalla tasca una carta di caramella, un sorriso sconsolato sul volto.

Draco storse il naso, ma il compagno spalancò gli occhi, ritirando la mano che aveva istintivamente allungato verso l’oggetto che gli veniva porto e prendendo un respiro profondo.

“L’ha data a te invece che a Nev’?”

Blaise annuì abbassando lo sguardo su quel quadratino di carta ancora leggermente appiccicoso su un lato.

“Mi ha portato a trovare i suoi genitori, erano giorni che lo vedevo pensieroso e mi ero preoccupato, ma poi mi ha chiesto di accompagnarlo e, anche se sapevo che sarebbe stato orribile, ero così felice che me lo avesse chiesto…”

Blaise alzò gli occhi su Harry, temendo che non potesse capire ciò che aveva provato, ma lui annuì con serietà. Neville non aveva mai lasciato a nessuno il permesso di accompagnarlo quando andava a visitare i suoi genitori, ci era sempre andato solo con sua nonna e il fatto che avesse voluto la presenza di Zabini era la più forte dimostrazione di fiducia che Neville avrebbe mai potuto dargli.

“… ha un cassetto in camera sua pieno di carte di caramelle, credo che le abbia sempre tenute da parte, ma questa volta non l’ha data a lui!”

Blaise si passò una mano sulla fronte, chiaramente preoccupato, consapevole di quanto quello che chiunque altro avrebbe considerato una stupidaggine era invece fondamentale per Neville e per quello che con Neville voleva diventare.

“Non posso darla a Neville perché potrebbe pensare che a me non importi, che non la ritenga importante, ma so che lui la vorrebbe perché non si aspettava che la desse a me… ma non potevo nemmeno rifiutarla!”

Blaise si prese la testa tra le mani, improvvisamente chiaro ai due ragazzi quante volte aveva già dovuto riflettere sulla cosa, analizzando ogni suo piccolo gesto e ogni suo eventuale errore.

“Non posso tenerla io perché Neville la vorrebbe, non posso darla a lui perché è a me che l’ha regalata, e certo non posso buttarla!”

Harry prese un respiro profondo, incapace di non sorridere, felice di quanto il ragazzo tenesse a Neville, sapeva che lo amava, ma la preoccupazione per la felicità dell’amico che inconsciamente ancora provava evaporò adesso nel vedere il vero Blaise, quello che aveva messo da parte tutto per l’uomo che amava e che nemmeno si era reso conto di farlo.

“Devi giurarmi che farai sempre del tuo meglio perché non soffra. Devi giurarmi che continuerai ad amarlo così come lo ami adesso”

Blaise si irrigidì, mostrando per un secondo il solito Zabini, difficile per lui confessare i propri sentimenti a Neville, figurarsi a Potter! Ma c’era una serietà negli occhi del ragazzo che non poteva essere elusa, un alito di minaccia nelle sue parole che rivelava il suo affetto per Neville, un affetto che Blaise non poteva che non rispettare.

“Sì”

“Bene, allora, se nessuno dei due può tenere quella carta di caramella, perché non la tenete entrambi?”

Senza ulteriori spiegazioni Harry sparì al piano superiore, lasciando Blaise a guardare perplesso da dove era sparito e Draco a stringersi nelle spalle, prima di preparare per tutti e tre un bel bicchiere di superalcolico, checché ne pensasse Blaise a suo parere l’amico ne aveva bisogno.

Gli stava già versando il secondo quando un tonfo e un’imprecazione arrivarono dalle scale, non ebbe il tempo di andare in soccorso al compagno che un album di foto scivolò fino ai suoi piedi, seguito da Harry che, la lingua che sporgeva appena dalle labbra dalla concentrazione, tentava di non far cadere il secondo mentre trasportava un pannello di legno che doveva pesare parecchio.

Solo dopo un’occhiataccia di disapprovazione: possibile che non si ricordasse mai di usare la bacchetta in quelle occasioni?!, pronunciò un paio di incantesimi e Harry poté fronteggiare nuovamente Blaise, un sorriso dolce sulle labbra e due album di foto tesi verso di lui:

“Per le prime puoi sceglierne un paio da queste, le altre le metterete assieme…”

Il ragazzo lo guardò confuso, ma Harry continuò a sorridere, prendendo dalle sue dita la carta di caramella e attaccandola con un semplice incantesimo al centro esatto del pannello.

Blaise lo guardava ancora stralunato, ma quando gettò un’occhiata interrogativa a Draco, quasi temesse che Harry fosse pazzo, l’amico sbuffò, richiamando con un Incantesimo la fotografia di lui e Blaise ad Hogwarts, una foto che la prima volta che Harry aveva visto aveva storto il naso: i due ragazzi con sul volto l’espressione Serpeverde per eccellenza, l’arroganza, la supponenza, l’alterigia… tutto nella stessa odiosa foto… ma non ci aveva messo molto ad adorarla, dopotutto era di quel Draco che si era innamorato, ancora prima di sapere che non era davvero lui e gli era capitato spesso, dopo un litigio, di andare a cercare quella stessa foto, mettersi lì davanti e dirsi che in fondo era così che lo amava, che lo amava gelido, supponente e altezzoso, lo amava perché era Malfoy e perché con lui non lo era che raramente e sempre per una qualche ragione, anche se lui in quel momento non riusciva a coglierla. Harry aveva sempre provato sentimenti contrastanti verso quella foto e sapeva che Neville avrebbe provato lo stesso, d'altronde forse era proprio quello l’amore, odiarlo tanto a volte da aver voglia di prendersi a schiaffi perché per quanto si provasse non si poteva fare a meno di amarlo comunque.

Con un ghignetto Serpeverde Draco attaccò la foto e Harry smise di porgere l’album a Zabini cercando quella che il fratello di Colin aveva fatto loro una sera nella torre Grifondoro. Era una foto strana, una foto che probabilmente nessuno avrebbe mai tenuto:  Ron aveva la bocca spalancata, Hermione gli occhi sgranati, Seamus stava facendo cadere la pila di fogli che un secondo prima teneva in mano e Thomas si stava strozzando con il succo di zucca, ma al centro della foto c’era Neville, i pugni stetti contro le cosce, le sopracciglia severamente aggrottate e la mascella resa ben visibile dai denti serrati con forza e dietro di lui, quasi tagliato fuori dalla foto: Harry, un sorriso felice che stonava con tutti i presenti e negli occhi una luce tanto calda che Draco dovette sorridere suo malgrado.

“E’ quando ci ha detto che ti amava…”

Blaise spalancò gli occhi mentre anche quella foto finiva sul pannello in legno.

“Questo è solo un pannello di legno e queste sono solo fotografie, ma se vuoi puoi renderlo qualcosa di più, puoi farlo diventare il vostro pannello, potrete riempirlo assieme e quella carta di caramella potrà essere la migliore benedizione che chiunque possa mai ricevere”

Un respiro profondo e Blaise prese l’album, iniziando a sfogliare lentamente pagina per pagina, sorridendo inconsapevolmente di quel Neville paffutello e imbranato che era cresciuto accanto a lui senza che nulla facesse loro capire quanto un giorno le loro strade si sarebbero incontrate e quanto amore avrebbe preso il posto della scortese indifferenza che c’era sempre stata tra di loro.

Draco e Harry lo lasciarono in pace, restando al piano superiore e frustrando la voglia dell’altro senza tuttavia lamentarsene, i pensieri che ronzavano tra i ricordi, Draco stava già sonnecchiando, appoggiato alle gambe del compagno, esausto dopo la giornata di lavoro, quando Harry posò una mano sulla sua guancia, costretto a svegliarlo per potersi alzare.

Zabini era alla porta della loro camera da letto, un’espressione di immensa gratitudine sul volto e i due album tra le mani. Il ragazzo aveva scelto poche altre fotografie, il solito gruppetto Grifondoro che rideva sulle rive del Lago: Neville con gli occhi lucidi a forza di ridere e le guance magnificamente rosse, Neville orgogliosamente in posa accanto ad un’enorme pianta che lo stava quasi soffocando con i suoi rami e che il ragazzo doveva aver curato e poche altre… ma fu una in particolare a far sorridere Harry, una foto che Neville teneva nascosta nel portafoglio e che nessuno tranne lui aveva mai visto, una foto di gruppo ad Hogwarts, niente di speciale, solo tutti gli alunni del loro anno, i colori delle varie Case che facevano a pugni tra loro e un Tassorosso con una faccia di stupito dolore, evidentemente vittima di qualche scherzo del Serpeverde che si era ritrovato accanto, niente di speciale… se non fosse che Neville non era tra i suoi soliti amici ma al contrario vicino a un Corvonero con cui doveva aver parlato sì e no un paio di volte e sempre per caso e aveva una posa rigida, composta, inusuale e stranamente orgogliosa, e poi naturalmente c’era Zabini, l’unica foto di classe in cui non era accanto a Draco, l’unica foto di classe in cui accanto a sé aveva Neville. Non si frequentavano ancora, all’epoca nemmeno sapevano quello che provavano l’uno per l’altro, eppure erano vicini per una ragione che nessuno avrebbe mai potuto intuire e chiaramente consapevoli della persona che avevano accanto, nello sguardo di Zabini una strana luce che qualcuno avrebbe potuto chiamare debolezza, una luce che certo prima di allora non aveva mai illuminato i suoi occhi. Neville adorava quella foto e Harry sapeva che non lo aveva mai detto al Serpeverde, troppo imbarazzato dai forti sentimenti apparentemente insensati che essa suscitava in lui. Ma anche senza saperlo, Zabini l’aveva scelta. Harry sorrise: quando Neville l’avrebbe vista sarebbe corso da lui con il suo sguardo severo, felice ma un po’ triste perché aveva tradito il suo segreto, ma nel conoscere la verità sarebbe arrossito violentemente, lo avrebbe abbracciato di slancio, incapace di trattenere la sua felicità e il giorno dopo Zabini avrebbe avuto un’aria un po’ stralunata, stanca ma euforica, quella stessa aria che Harry sapeva di ritrovare nello specchio dopo una notte di appassionato sesso con Draco, notte durante la quale due parole avevano cambiato tutto, non dette nell’impeto della passione, non urlate a gran voce, non ripetute all’infinito, no, due semplici parole sussurrate appena nel suo orecchio mentre già quasi dormiva, due parole che non si sarebbe mai stancato di sentire.

 

 

 

 

 

 

 

Fatto!

Come promesso ecco la seconda ficcina che non sembrava avrebbe mai lasciato il nido e invece eccola qui. Non è collegata con la prima, non sarà collegata con la prossima… è solo un file che mi sono stufata di leggere solo io… se vi è piaciuta o se non vi ha soddisfatto, provate con il prossimo lunedì!

Baci8li. Ci.

 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Cipollina