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Autore: elefiore    16/06/2016    0 recensioni
Con il cuore in gola, guardai una sagoma in verde lanciarsi contro il coso a destra, quello colpito dalla freccia, e colpirlo più volte con una spada fino a quando non lo vide accasciarsi a terra, per poi scattare verso l’altro e ucciderlo con tre colpi ben assestati.
Finalmente si fermò e si voltò ed incamminò verso di me, rinfoderando la spada.
Quando fu ad un solo passo di distanza, mi tese una mano.
«Grazie» dissi timidamente
Lui annuì e buttò uno sguardo alle proprie spalle, poi mi prese per un polso e corse quasi trascinandomi fino ad un bellissimo cavallo. Mi fece salire, poi saltò in sella a sua volta e partimmo al galoppo.
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Premetto che il mondo è quello di Ocarina Of Time (e che Link ha una storia diversa dalla "sua")!
[Link x OC]
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Link, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Incrociarono le spade in un combattimento all’ultimo sangue.
Il tempo sembrava essersi fermato, era scandito solo dal clangore delle armi dei due Link. Si copiavano a vicenda, erano perfettamente sincronizzati, come se si leggessero nel pensiero: un fendente, un affondo schivato, qualche altro fendente, un montante, un affondo mancato.
Non potevo non rimanere incantata da quella danza ipnotica.
Ad un tratto, però, il vero Link ruppe lo schema: scartò da un lato e ferì al braccio l’altro Link, facendogli cadere la spada, poi riuscì a colpirlo più volte in successione ed infine lo guardò crollare in ginocchio, sconfitto.
Con il fiato corto, l’altro Link si alzò in piedi.
«Non puoi uccidermi» disse, tra un respiro e l’altro, «Io sono te. Se io muoio, tu muori.. e viceversa.»
«Menti.»
Sorrise.
«Forse.» disse, e in un istante si dissolse.
Link si voltò verso di me ed allargò appena le braccia, un sorriso dolce in viso.
Corsi verso di lui e lo abbracciai di slancio, facendolo barcollare.
Inspirai il suo profumo, avvolta dalle sue braccia, e gli posai un bacio sulla guancia.
Lui mi allontanò appena per guardarmi, poi mi carezzò il viso e avvicinò il suo al mio fino a quando non sentii sulle labbra il suo respiro.. e finalmente annullò la nostra distanza.
Aveva le labbra morbide, delicate sulle mie.. eppure c’era qualcosa che non andava.
Forse perché era il mio primo bacio e non ero abituata, ma me l’aspettavo diverso. Credevo che baciando una persona che amavo avrei provato qualcosa di forte, qualcosa che mi lasciasse inebriata.. perché non era così?
Mi ritrassi, confusa.
«Qualcosa non va?»
Lo guardai negli occhi.
Avevo l’orribile sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato.. ma cosa?
Sospirai.
«Non lo so.»
Lui mi abbracciò ancora.
«Tranquilla, è finita.» disse al mio orecchio «Non ci tormenterà più.»
«Come puoi esserne così sicuro?»
«Ti fidi di me?»
«Certo, Link, ma-!»
«Tranquilla.»
Sospirai di nuovo.
Perché non riuscivo a rilassarmi?
Quando mi lasciò, mi voltai dall’altra parte.
E vidi la sua parte oscura.
«Non è così facile liberarsi di me.» disse «E non è così facile sottrarle qualcosa, soprattutto quando si parla dell’Eroe del Tempo.. e della sua concubina.»
«Non sono una concubina!» sbottai, guardandolo male.
«Non una qualunque, te lo concedo. Sarai mia una volta che mi sarò liberato di lui!»
Sfilai di mano a Link la spada ed alzai la guardia.
«Devi solo provarci!»
Esitò ed io ne approfittai per corrergli incontro e cercare di colpirlo.
Il mio fendente lo ferì solo di striscio al petto perché aveva reagito schivando all’ultimo momento.
Avanzai con un affondo, un fendente ed un altro affondo.
Uno, due, tre, quattro colpi ed infine riuscii a ferirlo ad una gamba, facendolo cadere in ginocchio.
«Non è me che devi combattere, Nesh.»
«Sta’ zitto!» gridai colpendolo alla testa con un calcio.
Rovinò su un fianco.
«Nesh, ascoltami!» continuò «Sono io, Link!»
«E dopo avermi dato della concubina ti aspetti che io ti creda?»
Mi guardò con espressione confusa, poi guardò alle mie spalle.
In quell’istante realizzai dai suoi occhi la verità. Troppo tardi.
Senza poter reagire, vidi Link scattare in piedi, lo sentii scansarmi di lato, inciampai, caddi e lo sentii gridare.
Alzai lo sguardo sui due Link, ora entrambi in verde. Cos’era successo?
Il Link con in mano la spada nera sorrise e mi guardò.
«Devo ringraziarti. Se tu non fossi caduta in pieno nella mia illusione non ce l’avrei mai fatta. Per fortuna non gli hai creduto nemmeno quando l’effetto stava per svanire e sentivi cosa diceva davvero.»
Illusione? Era stata tutta un’illusione?
«Ammetto che quel bacio sia stato piacevole.» continuò, estraendo la lama dal corpo di Link, che crollò in ginocchio e poi a terra «Vogliamo ripetere l’esperienza? Ora che sono completo posso fare tutto ciò che desidero.»
«Sta’ lontano da me!» gli dissi, ma non diede l’impressione di volermi ascoltare.
Più si avvicinava, più io indietreggiavo.
«Non puoi scappare, Neshea. Ti ho marchiata con quel bacio, non potrai uscire dalla mia prigione se io non lo vorrò, ogni tentativo è inutile.»
«I-io.. Troverò il modo!»
Sospirò, negando col capo, poi sul suo viso si dipinse un inquietante ghigno.
Piantò la spada nel terreno accanto ai suoi piedi e mi guardò in un modo che mi fece rabbrividire.
«Sei mia.»
Sentii qualcosa alle mie spalle e capii di essere arrivata al confine. Non potevo più indietreggiare.
Sbatté entrambe le mani sulla barriera dietro di me, avvicinando il suo corpo al mio.
Posò un bacio sul mio collo e risalì con la lingua fino all’orecchio.
«A-allontanati da me..!» balbettai, a metà tra l’imbarazzato e il disgustato, «Subito!»
«Altrimenti?»
Si appropriò delle mie labbra con la forza.
Cosa devo fare?
Gli morsi il labbro, riuscendo finalmente ad allontanarlo.
«Hmpf.» fece, scrutando nei miei occhi come per sondarmi l’anima, «Tutto qui?»
«Beh, è qualcosa!»
«Non abbastanza.»
Mi afferrò per i capelli e mi costrinse a baciarlo di nuovo.
«Perché ce l’hai con me?!»
«Te l’ho detto, o sbaglio? Io provo in modo amplificato tutto ciò che prova lui..» rispose.
Ridacchiò sottovoce, poi si corresse: «Provava..».
«Sei disgustoso!»
«Tanto e più di quanto lo fosse lui.»
Mi tirò da una parte, facendomi inciampare e cadere, poi si mise a cavalcioni su di me per tenermi ferma.
«Peccato che sia morto.»
Sorrise.
«Aspetta solo che io diventi re.. tu sarai la mia regina.»
«Non voglio essere la moglie di un verme!»
Mi tirò un forte schiaffo, poi mi prese il viso con una mano.
«Sta’ attenta a come parli!»
Questa volta fui io a provocarlo.
«Altrimenti?»
Recuperò la spada dietro di sé e la piantò ad un soffio dal mio viso.
«Ti basta come risposta?»
Aveva gli occhi rossi come il sangue.
  
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