Ithaca
Oggi
sono arrivata nella casa nuova. E' un bel posto, di certo migliore
rispetto alla catapecchia dell' ultima volta. Penso che mi
troverò
bene. Casa nuova, vita nuova...
Chi
l'ha detto?
Oh,
certo è un magnifico luogo per un nuovo inizio.
Per
la prima volta la mia stanza ha una finestra grande, e ne posso
aprire le ante, nonostante mi trovi al secondo piano. Un basso
muricciolo mi protegge dal desiderio di saltare, non c'è
nulla di
cui preoccuparsi.
O
forse nessuno se ne è mai interessato affatto. Chissà
perchè il mio primo pensiero è sempre
“Come potrei morire qui?”.
Troppi film dell'orrore, suppongo.
Si,
è bello qui, lo è.
E
poi c'è un albero, che pare quasi accarezzarmi il viso
quando mi
sporgo sul davazale. Mi sarebbe piaciuto avere un cedro qui fuori, il
mio preferito. Ma anche questo è bellissimo. Non ne ho mai
visto
uno, dovrò chiedere come si chiama alla prima occasione.
Intanto, mi
godrò appieno i suoi fiori bianchi; sono delicati come una
nuvola, e
profumano di paradiso.
E ciò che va oltre questo silenzioso, nuovo amico,
è ancor più
straordinario. Questa vecchia, candida casa si trova su una verde
collina, e la mia è la finestra più ad est. E da
qui, oltre le
verdi fronde dell'albero dai fiori bainchi ed odorosi, là,
dove la
vista annega nell' orizzonte... l' azzurro lieve del cielo si fonde
con un blu appena più scuro. E' il mare, il mare!
Oh,
mia divina distesa d'acqua... dolce padre Oceano, quanto mi sei
mancato. Ti ricordi di me?
La
stanza è spaziosa, i mobili chiari – pochi e
semplici, ma ben
disposti ed abbinati – il pavimento d'un legno liscio,
profumato
come un tappeto. Tutto, tra questi muri di cielo dice luce, gioia!
Persino questo tavolo su cui sto scrivendo, sembra ridere. Gli
starò
facendo il solletico?
O
forse è solo lo stormire delle foglie del guardiano del mio
cielo, e
sto parlando a vanvera. Ancora.
L'ho
trovata. Sembra che dopo tanto girovagare, l'abbia trovata.
Quell'
isola di cui l' antico poeta cantava, che il nobile eroe tanto
cercava.. Ithaca. Casa.
…
L'
unico pensiero che turba questa dolce tranquillità
è.. Lei.
Non
vorrà arrivare tanto presto, vero
?
Spero
di no.
Sono
troppo stanca per occuparmene. E' troppo presto.
Confido
su una tacita tregua, almeno per qualche giorno.
…
Un
gabbiano, da qualche parte là fuori, stride – un
suono acuto, che
sa di mare – e interrompe questi pensieri maligni. Sta
peggiorando. Le tenebre scendono sempre più in fretta .
Non
ci devo pensare; tutta questa luce, almeno un po', riuscirò
a farla
mia! Serve solo tempo... tempo.
A
casa, mia Ithaca. Sono a casa.