Storie originali > Introspettivo
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Autore: alimanga    16/06/2016    0 recensioni
E' sola, fragile, insicura. Un passato di cui non va fiera. Un'ombra che teme costantemente. Un albero dai bianchi fiori come unica compagnia. Eppure, è felice, perchè può ricominciare. Ma.. Lei arriverà?
Genere: Dark, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ithaca


Oggi sono arrivata nella casa nuova. E' un bel posto, di certo migliore rispetto alla catapecchia dell' ultima volta. Penso che mi troverò bene. Casa nuova, vita nuova...
Chi l'ha detto?
Oh, certo è un magnifico luogo per un nuovo inizio.
Per la prima volta la mia stanza ha una finestra grande, e ne posso aprire le ante, nonostante mi trovi al secondo piano. Un basso muricciolo mi protegge dal desiderio di saltare, non c'è nulla di cui preoccuparsi.
O forse nessuno se ne è mai interessato affatto. Chissà perchè il mio primo pensiero è sempre “Come potrei morire qui?”. Troppi film dell'orrore, suppongo.

Si, è bello qui, lo è.
E poi c'è un albero, che pare quasi accarezzarmi il viso quando mi sporgo sul davazale. Mi sarebbe piaciuto avere un cedro qui fuori, il mio preferito. Ma anche questo è bellissimo. Non ne ho mai visto uno, dovrò chiedere come si chiama alla prima occasione. Intanto, mi godrò appieno i suoi fiori bianchi; sono delicati come una nuvola, e profumano di paradiso.
E ciò che va oltre questo silenzioso, nuovo amico, è ancor più straordinario. Questa vecchia, candida casa si trova su una verde collina, e la mia è la finestra più ad est. E da qui, oltre le verdi fronde dell'albero dai fiori bainchi ed odorosi, là, dove la vista annega nell' orizzonte... l' azzurro lieve del cielo si fonde con un blu appena più scuro. E' il mare, il mare!
Oh, mia divina distesa d'acqua... dolce padre Oceano, quanto mi sei mancato. Ti ricordi di me?



La stanza è spaziosa, i mobili chiari – pochi e semplici, ma ben disposti ed abbinati – il pavimento d'un legno liscio, profumato come un tappeto. Tutto, tra questi muri di cielo dice luce, gioia! Persino questo tavolo su cui sto scrivendo, sembra ridere. Gli starò facendo il solletico?
O forse è solo lo stormire delle foglie del guardiano del mio cielo, e sto parlando a vanvera. Ancora.
L'ho trovata. Sembra che dopo tanto girovagare, l'abbia trovata.
Quell' isola di cui l' antico poeta cantava, che il nobile eroe tanto cercava.. Ithaca. Casa.


L' unico pensiero che turba questa dolce tranquillità è.. Lei.
Non vorrà arrivare tanto presto, vero ?
Spero di no.
Sono troppo stanca per occuparmene. E' troppo presto.
Confido su una tacita tregua, almeno per qualche giorno.


Un gabbiano, da qualche parte là fuori, stride – un suono acuto, che sa di mare – e interrompe questi pensieri maligni. Sta peggiorando. Le tenebre scendono sempre più in fretta .
Non ci devo pensare; tutta questa luce, almeno un po', riuscirò a farla mia! Serve solo tempo... tempo.
A casa, mia Ithaca. Sono a casa.


  
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