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Autore: ChrisAndreini    17/06/2016    8 recensioni
(Female Frisk. SansXFrisk)
"Ti odio e ti amo. Forse ti chiederai come questo sia possibile. Io non lo so, ma mi tormento" Catullo
*Tutti gli umani la guardavano come se fosse inferiore, ma lei aveva un potere enorme, un potere che nessuno poteva utilizzare, umano o mostro che fosse, oltre a lei.
*Cosa, cosa avevano fatto di sbagliato?!
Sans era sicuro che il sé della linea temporale precedente avesse fatto tutto il possibile, ma probabilmente quell’assassina non era altro che un’anima irrecuperabile.
*Che idiota!
Frisk non riusciva a credere quanto fosse risposto a rischiare pur di non vederla resettare.
Voleva dimostrare di poter cambiare il destino? Sans non poteva farlo! Era Frisk che aveva questo potere.
*Perché continuava a farlo?!
Sans non lo capiva, non ricordava i reset, e ogni volta cercava di trovare la verità, che però gli sfuggiva sempre di più, mano a mano che le linee temporali si susseguivano una dopo l’altra.
*Frisk aveva già la mano sul pulsante.
-Te lo prometto, Sans, è l’ultima volta!- disse, gettando il coltello a terra per asciugarsi gli occhi, mentre il mondo si scomponeva davanti a lei.
*Sperava solo che quello sarebbe stato l’ultimo reset, finalmente.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Flowey, Frisk, Sans
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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1° pacifist

Quando la bambina lo aveva visto, erigersi davanti a lei, con quel sorriso poco raccomandabile, il suo primo istinto era stato quello di scappare a gambe levate.

Però c’era una grata lì davanti, e il fatto che le sbarre sembravano troppo grandi forse era solo un trucco per attirarla in trappola, e quello scheletro grottesco davanti a lei era un modo per farcela finire come un topolino.

Gli aveva stretto la mano, e non appena aveva sentito il rumore del cuscino pernacchione, tutta l’ansia che l’aveva divorata da quando era uscita dalle rovine si sciolse come neve al sole, e lei era scoppiata a ridere, senza potersi trattenere.

Lo scheletro le aveva sorriso, soddisfatto.

L’aveva aiutata con il fratello fanatico cacciatore di umani, e le sue battute l’avevano conquistata subito.

Non aveva creduto che avrebbe incontrato qualcuno con cui si sarebbe sentita al sicuro quanto con Toriel, ma Sans, Sans le aveva trasmesso sicurezza, no, anzi, qualcosa di ancora migliore.

Ogni volta che lo aveva incontrato, nel corso della sua avventura, le aveva dato qualcosa di inspiegabile.

Era un misto di sicurezza, calma, e qualcosa che l’aveva lasciata ogni volta con il sorriso, e con determinazione.

I suoi scherzi, le sue battute, erano stati il carburante che l’aveva spinta ad andare avanti.

Almeno dopo che ci parlava o che ci usciva.

Inizialmente, soprattutto le prima volte che lo aveva visto, aveva temuto che lui la attaccasse.

Perché quasi tutti i mostri che aveva incontrato l’avevano attaccata.

Eppure Sans, pure se era in grado, questo Frisk lo sapeva, non lo aveva fatto, non sembrava volerlo fare.

Sans era sempre stato un mistero, e anche quando lei aveva scoperto che non aveva la minima intenzione di affrontarla per via di una promessa fatta a Toriel, Frisk non aveva capito bene il suo comportamento.

Se non voleva affrontarla perché le stava vicino? Per proteggerla, sembrava, ma non aveva mai fatto nulla per evitare che morisse, quindi forse sapeva che lei non poteva, ma allora perché continuava ad essere così gentile con lei pur mantenendo quell’aura di mistero.

Le parole che le aveva detto, alla fine del suo percorso, poco prima che affrontasse Asgore, le fecero capire tutto.

Lui l’aveva osservata, per vedere se era davvero una brava persona, ed alla fine aveva capito che lo era.

O che almeno aveva provato ad esserlo.

La determinazione che le permise di affrontare e poi sconfiggere Asgore, venne tutta da quell’ultima conversazione finale.

Sans era stato, fin dall’inizio, un mostro davvero importante per lei.

Forse il più importante di tutti.

E forse, in fondo al cuore, si era comportata così bene proprio perché non voleva deluderlo.

Perché sapeva che non ci sarebbe voluto molto per farlo.

E nei suoi ultimi momenti, anni e anni dopo, Frisk si chiese, così come se l’era chiesto per tutto quel tempo, cosa avesse fatto per meritarsi Sans.

Lo aveva ferito, ucciso, aveva usato tutti i reset del mondo, eppure lui non era riuscito a staccarsi da lei in maniera definitiva. Aveva continuato ad aiutarla, a sostenerla, a proteggerla e a cercare in tutti i modi di non permettere che niente di male le accadesse.

Perché, tra tutte le persone e mostri che Sans poteva avere, aveva scelto lei, una drogata di reset egoista che non aveva fatto altro che farlo soffrire, una linea temporale dopo l’altra?

Sans era intelligente, divertente, tutti lo conoscevano e lo adoravano.

Eppure, alla fine, in mezzo a molti, lui aveva scelto lei.

E lei lo aveva ferito ancora, e non si sarebbe mai perdonata per questo.

 

Quando Sans l’aveva vista per la prima volta, era stato a dir poco terrorizzato.

Un’umana, l’ultima umana, e lui doveva proteggerla, per una promessa fatta a Toriel.

Proteggerla, lui?

Era così piccola, era spacciata in quel mondo.

Come non fosse morta era un mistero.

Anche se suo padre gli aveva parlato di come la determinazione umana fosse potente, forse persino più potente della morte.

Aveva visto il terrore nei suoi occhi, la paura di una nuova morte, ed aveva capito.

Quella dodicenne minuscola era capace di badare a lei, ma chissà a quale prezzo.

Le aveva sottoposto lo scherzo del cuscino nella mano, e quando l’aveva sentita ridere con quella naturalezza, era rimasto basito, ed aveva ridacchiato a sua volta.

Chissà che umana sarebbe stata?

Forse li avrebbe salvati? Forse era quella della profezia?

O forse li avrebbe uccisi tutti?

Sans sapeva solo che quella risata era un suono davvero molto bello, e la sentì ancora, e ancora.

Quando le mise trenta hot dog in testa, e lei li tenne in equilibrio con maestria, aveva già capito che era una bambina davvero speciale.

E fu grato a Toriel di avergli fatto fare quella promessa.

Perché osservarla, vedere i suoi combattimenti, le sue amicizie, tutto quello che stava facendo nella maniera corretta, pur morendo molte volte… fu davvero bello, per lui.

Si era imposto di osservarla e basta, ma alla fine si era ritrovato a parlare con lei più volte di quante avrebbe voluto.

E quando poi lei li aveva liberati, li aveva salvati, in quel momento era davvero stato felice, perché si era reso conto di aver avuto ragione su di lei.

Ad ogni nuovo reset però la sua speranza aveva iniziato a scemare.

E la bambina che fin da subito aveva adorato alla follia era sempre più triste, e vuota.

E Sans sapeva di essere il suo appoggio.

Lo vedeva nei suoi occhi, e non capiva.

Non riusciva a capire perché una bambina così forte e potente potesse aver bisogno di lui così disperatamente, e questa responsabilità lo aveva spaventato a morte.

Si chiese cosa potesse, una persona umana così speciale, trovare in lui.

Lei era bella, intelligente, sveglia e divertente, poteva avere chiunque al mondo, mostro o umano che fosse. Era un’eroina per entrambe le razze.

Ed aveva scelto lui, uno scheletro che non era mai stato del tutto sincero con lei, almeno la prima volta.

Anche se, alla fine di quella, una sensazione meravigliosa gli era nata nel petto, grazie a lei.

Quella minuscola bambina, dallo sguardo innocente e leggermente spaventato, era davvero un angelo sceso nel sottosuolo per liberare loro.

 

 

Un angelo che troppo presto, o troppo tardi, era dovuto tornare in paradiso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(A.A.)

Un epilogo corto corto, che teoricamente non ci sarebbe nemmeno dovuto essere, dato che nella mia idea iniziale la storia sarebbe finita con l’ultima frase del capitolo scorso.

Solo che mi andava di concludere la storia da dove è partita, e far finire il ciclo in questo modo.

Spero solo che in questo modo non vi abbia fatto troppo sperare, perché non era mia intenzione. :(

So che ci sono molti punti di domanda aperti, per esempio cosa succederà ora che l’ambasciatrice è morta. Cosa farà Sans, cosa faranno tutti i mostri, che fine ha fatto Chara…

Ma alla fine questa one shot (perché teoricamente doveva trattarsi di una one shot) si basava principalmente sul rapporto di Sans e Frisk, quindi mi sembrava giusto farlo finire così.

E ammetto che in testa avrei anche in mente quello che può essere successo in seguito, e devo dire che inizialmente pensavo di fare che l’anima di Frisk usciva dal suo corpo e Sans stesso la prendeva per provare a resettare, ma l’anima di Frisk è di Chara, quindi Sans non può fare nulla.

Come potete vedere in questa fanfiction ci ho messo davvero l’anima per renderla bene, nello stile, nell’IC dei personaggi e soprattutto nel finale, che in realtà è stato scritto, lo ammetto, quasi subito, circa dopo aver scritto la prima genocide. Doveva finire così, e anche se in mente avrei anche un finale allegro che avrei potuto scrivere ho deciso di attenermi al piano originale.

Lo so, mi odiate tutti.

Un piccolo appunto su Frisk, che dai commenti ho visto che in molti l’hanno detestata, o almeno non si sono molto immedesimati.

Premettendo che non voglio giustificarla perché lei ha fatto malissimo a resettare tutte quelle volte, potete notare che, soprattutto le prime volte (ad esclusione della primissima ma in quel caso era piccola), ha resettato solo per salvare gli altri, e dato che nessuno ricorda nulla, pensava che non fosse poi un così grande problema, e che Sans avrebbe capito. In una stessa situazione, con un potere così sconfinato, credo che tutti avrebbero fatto la stessa cosa.

Poi per un paio di capitoli è impazzita, e credo anche perché stava rivivendo ogni volta le stesse cose anche per salvare Sans e Flowey le aveva messo la pulce nell’orecchio che forse non era stata la scelta giusta. Poi ha perso l’anima, e credo che in tutte le pacifist senz’anima fosse un po’ complicato capire appieno tutto quello che faceva, con Chara che continuava a sussurrarle all’orecchio.

Comunque è stata davvero una st… insomma, avete capito.

Credo però che pensasse che Sans sarebbe stato meglio senza di lei, e l’ultima notte che hanno passato insieme fosse un po’ un biglietto d’addio.

E a proposito di quello, io ammetto e confesso di non aver mai scritto niente del genere, quindi perdonatemi se non ho messo dettagli scottanti ma non le so fare queste cose e non ci voglio neanche pensare a dire il vero, mi imbarazza alquanto.

Comunque, se avete domande di alcun genere o commenti da fare le recensioni sono davvero davvero gradite, anche perché è una storia a cui tengo particolarmente.

Riguardo al capitolo di ieri però devo dire un’ultima cosa: scrivere di Sans ubriaco è stata la vita. Mi sono troppo divertita a farlo e spero che vi sia piaciuto.

Credo sia il mio paragrafo preferito.

Anche se tutto l’ultimo capitolo mi piace particolarmente.

Ma dato che esaltandomi da sola non ottengo nulla, vi ringrazio per essere arrivati fin qui, spero davvero che la storia vi sia piaciuta pure se il finale è parecchio amaro e spero mi facciate sapere quanto mi odiate per il finale con una bella recensioncina :3

Scherzo ovviamente, un grande bacione a tutti e grazie ancora :-*

   
 
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