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Autore: Daenerys21    18/06/2016    5 recensioni
Thorin è un pugile in cerca di vendetta per la morte di suo fratello.
Durante la coppa di pugilato di Gondor conoscerà Bilbo, anch’egli iscritto al torneo, ma per motivi ben diversi, e…
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[alternate universe, modern bagginshield]
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Azog il profanatore, Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“A cena con Bilbo Baggins! Oh Mahal, questa sì che è bella!”
 
Thorin alzò gli occhi al cielo all’udire la risata sguaiata di Dwalin. D’altronde, pensò, avrebbe dovuto immaginarsela una reazione del genere.
E considerato il suo comportamento, indubbiamente se la meritava.
 
“Non è come credi”, provò a difendersi, “Vuole solo ringraziarmi per l’aiuto che gli ho dato oggi”.
“Che gli abbiamo dato, vorrai dire. Eppure ha invitato solo te”.
Thorin sbuffò: “Dove vuoi arrivare?”
“Non è ovvio? Tu gli piaci e lui piace a t…”
“Dwalin, lascialo in pace” s’intromise Balin in tono conciliante, “E’ bello che Thorin si stia facendo qualche nuovo amico.”
Ecco, ci mancava solo venire trattati come un bambino di sei anni che deve cominciare la scuola.
 
“Oh, come si è fatto tardi! Spiacente, devo andare”. Il tono di Thorin non era affatto quello di una persona spiacente.
“Divertitevi” cinguettò Dwalin strizzandogli l’occhio, “E sappi che non la scamperai, non vedo l’ora di sentire i tuoi racconti!”
 
Mahal, donami la pazienza.
 
 
Bilbo scese nella hall per le 20.00 in punto.
Il suo -appuntamento? accompagnatore?- Bilbo non sapeva bene come definirlo, era già lì ad aspettarlo.
Indossava un completo elegante, color antracite, che probabilmente doveva valere quanto uno stipendio di Bilbo, ma per fortuna niente cravatta.
 
Oh giorni celesti.
Bilbo si sentì vacillare: avrebbe voluto girare i tacchi e tornarsene in camera, ma sapeva che poi se ne sarebbe pentito per tutto il resto del torneo.
E comunque, Thorin lo aveva visto.
 
Coraggio Bilbo. È soltanto una cena, per tutti i folletti!
 
“Ciao! Stai… davvero bene”, lo salutò l’altro.
 
Bilbo sospirò.
Certo, soltanto una cena con uno degli uomini più sexy che avesse mai incontrato, e che, come se non bastasse, era anche tremendamente ricco.
Non aveva idea di come avrebbe fatto a resistere nell’ascoltare quella voce per tutta la sera.
 
“Anche tu”, replicò, “Che eleganza…”
“Uh? Ho… Ho esagerato?”
 
Thorin Durin a disagio, questo sì che è un vero spettacolo.
Ma Bilbo era di indole troppo altruista per approfittarsene. Oltre a essere ancora parecchio agitato e distratto.
 
“No, assolutamente. È solo che non sono… diciamo che non sono abituato a uscire con uomini così… così…”
“Eleganti?” suggerì Thorin, alzando ironicamente un sopracciglio e facendo scoppiare a ridere l’altro.
 
Forse in fondo sarebbe stata una serata interessante, riflettè Bilbo, cominciando piano piano a sentirsi più a suo agio.
 
 
 
La Carroccia era un ristorantino molto conosciuto a Gondor, non troppo distante dall’albergo dove alloggiavano i pugili.
Il proprietario si chiamava Beorn: un omone grande e grosso, ma incredibilmente gentile.
Conosceva la famiglia di Thorin e riservò ai due uno dei suoi tavoli migliori.
 
Fu perlopiù Bilbo a parlare, durante la cena. Amava raccontare agli altri di sé, della sua famiglia, e specialmente della sua formidabile madre. Belladonna Tuc aveva fatto parlare molto di sé, a Hobbiville, il villaggio dal quale Bilbo proveniva. Aveva un’indole eccentrica e avventurosa, che la contraddistingueva dalla maggior parte delle altre donne del paese.
 
“Un’indole avventurosa che a quanto pare tu hai ereditato” osservò Thorin, sorridendo, “Non avrei mai immaginato che uno come te potesse diventare un pugile”.
“Che fai, ricominci con questa storia?” Bilbo fece finta di mettere il broncio.
“Scusa” Thorin ridacchiò, “Hai ragione, discorso chiuso”.
“Comunque questa devo proprio dirtela” ammise Bilbo con gli occhi che brillavano, “Prima di cominciare col pugilato facevo davvero il libraio”.
“Scherzi?!”
“Assolutamente no”.
Ridacchiarono di gusto, poi Thorin disse: “Mi hai davvero rimesso al mio posto oggi pomeriggio, anche se lo ammetto, ti ho concesso un po’ di vantaggio”.
“Ma davvero?” Bilbo alzò un sopracciglio.
“Uhu. Ti stavo solo lasciando scaldare. Tempo un paio di minuti e avrei trovato la maniera di metterti al tappeto”.
Scoppiarono a ridere entrambi e Bilbo arrossì.
Era la seconda volta che una frase detta da Thorin gli suonava così tremendamente… allusiva.
 
Così non va, Bilbo Baggins. Controllati.
 
Quello poteva essere il momento giusto per introdurre l’argomento Frodo: in fondo era una delle ragioni per cui aveva invitato Thorin a cena.
 
“Devi assolutamente spiegarmi come hai imparato a boxare così” disse Thorin, gesticolando, “Non avrei scommesso un centesimo su di te, e invece eri lì che saltellavi come una cavalletta che-”
“Frodo è malato. Molto malato” le parole sfuggirono a Bilbo senza quasi che egli se ne rendesse conto.
 
Thorin lo fissò in silenzio per alcuni secondi. La sua espressione tornò a farsi seria.
“Non sei obbligato a raccontarmi nulla” disse, e Bilbo rimase sorpreso dal suo tono dolce.
“Ma voglio farlo! Io… sento che è giusto, hai diritto a saperlo. Anche se temo che questo complicherà le cose”.
“In che senso?”
Bilbo fece un bel respiro profondo: “Il motivo per cui ho scelto di partecipare al torneo è per provare a salvarlo”.
 
 
Bilbo non si sarebbe mai dimenticato il momento in cui aveva scoperto che Frodo, l’unico parente stretto rimastogli, o perlomeno l’unico a cui volesse bene sul serio, era malato di cuore.
Il piccolo viveva con lui da ormai un anno e mezzo: da quanto entrambi i suoi genitori erano affogati, durante una gita in barca. Bilbo voleva bene a quel bambino come se fosse figlio suo: non gli aveva mai fatto mancare nulla, aveva riversato su di lui tutto l’affetto del mondo.
 
La diagnosi del medico, dopo il quarto svenimento di Frodo in appena dieci giorni, era suonata come una condanna a morte, anche per lui.
 
“Mi dispiace, signor Baggins, non esistono cure. Non si tratta di valvole mal funzionanti, o di altre parti da sostituire. Il suo cuore è mal sviluppato, è troppo piccolo per la sua taglia, troppo debole. Un trapianto è la sua unica speranza”.
 
Un trapianto. Equivaleva a chiedere la Luna.
 
“Quanto… quanto tempo?” aveva chiesto, deglutendo a fatica.
 
“Un anno. Due al massimo. Mi dispiace, davvero. Vorrei poter fare qualcosa ma in questi casi…”
Ma Bilbo aveva smesso di ascoltarlo.
 
Non aveva avuto il coraggio di parlarne con Frodo. E come avrebbe potuto. Aveva solo dieci anni. Dieci!
Bilbo avrebbe voluto prendere a pugni ogni cosa, di fronte a quell’immane ingiustizia.
Poi, qualche giorno dopo, aveva scoperto che ironicamente i pugni avrebbero potuto rappresentare la soluzione.
Era stato Hamfast a parlargli del prestigioso torneo di Gondor, e del premio: una vincita così stratosferica da assicurare una vita da nababbi al vincitore, per almeno una decina d’anni.
Si dice che i soldi non facciano la felicità, ma quando aveva capito che avrebbero potuto invece salvare la vita di suo nipote, Bilbo si era sentita la persona più entusiasta del pianeta.
Con quella vincita sarebbe potuto riuscire a trovare un cuore nuovo per Frodo e a pagare il trapianto.
 
 
“Ora capisci?” Bilbo azzardò nuovamente un’occhiata verso Thorin e arrossì, non appena realizzò che l’altro, a un certo punto del racconto, gli aveva preso una mano fra le sue.
 
Thorin annuì, ignaro del suo imbarazzo, e quanto pare non intenzionato a lasciargli la mano.
“Mi dispiace”, mormorò, “Certo che capisco”.
 
“Non avrei dovuto raccontartelo”, sospirò Bilbo, ritraendosi e abbassando gli occhi, “Non voglio che ora tu cominci a guardare me e Frodo con compassione, o che ti senta… che ne so, obbligato a lasciarmi vincere, o a-”
“Ehi, ehi, ehi” Thorin fermò con dolcezza i suoi borbottii, “Per prima cosa, guardarti con compassione mi procurerebbe solamente un cazzotto da parte tua e non ci tengo. Non prima del tempo.” scherzò, strizzandogli l’occhio.
Bilbo fece una risatina in risposta.
“Riguardo al lasciarti vincere, puoi star certo che non lo farò, non è nel mio stile. E ho tutta l’intenzione di prendermi la rivincita per oggi”, proseguì con un ghigno.
Bilbo assentì, aspettando di capire dove l’altro volesse andare a parare.
“Ma se dovessi vincere io” continuò infatti Thorin “Cosa comunque niente affatto scontata, diciamo che probabilmente tu, il giorno successivo, riceveresti una donazione anonima, pari all’ammontare della vincita”.
Bilbo boccheggiò: “Lo… lo faresti sul serio?”
Thorin annuì: “Non mi interessano quei soldi. La mia famiglia è già ricca abbastanza. Diciamo che a me basterebbe tenere l’Arkengemma… e la gloria” concluse, ridacchiando.
Bilbo non riusciva a credere alle sue orecchie: le probabilità di poter davvero salvare Frodo erano appena raddoppiate: bastava che uno dei due vincesse il trofeo.
 
“Thorin…  Grazie”, mormorò, con voce spezzata.
Il moro gli elargì il più dolce dei sorrisi: uno di quelli pieni di compressione, ma privi di compatimento.
Bilbo non aveva mai ricevuto un sorriso così bello e si sentì avvampare.
 
“Non devi ringraziarmi”, mormorò Thorin, e Bilbo ormai ne era certo: quella voce roca sarebbe stata la sua rovina, “Frodo è un ragazzino stupendo e tu una persona incredibile, Bilbo Baggins. La più sorprendente e coraggiosa che io abbia mai conosciuto”.
 
E quando Thorin si sporse verso di lui, questa volta Bilbo non si ritrasse, anzi, si protese a sua volta.
Chiuse gli occhi e smise di pensare.
Ancora un poco e…
 
“Bene, bene, bene!” esclamò una voce, che Bilbo non seppe come definire se non sgradevole, “Guarda un po’ chi abbiamo qui”.

 
 
 
 

 
Muhhahahahaah! Sono crudele e li ho fatti interrompere sul più bello ^^! Idee su chi sia questo rompiscatole dalla voce sgradevole? *porge microfono*
 
Sono preda delle paturnie per quanto riguarda la questione ’trapianto di cuore’ O.O, ovviamente nella vita reale la faccenda è ben più complessa e non basta essere super ricchi per poter ricevere un cuore nuovo (credo). Perciò prendete questa semplificazione che faccio per quella che è, non voglio mancare di rispetto a nessuno (secondo voi devo mettere l’avvertimento ‘tematiche delicate’?)
 
Ringrazio tutti i lettori, le recensiste, Fefyna per avermi aggiunta alle seguite, innamoratahobbit96 e Lady Oakenshield per avermi aggiunta alle preferite <3!  Siete fantastiche!!
 
Come regalo di ringraziamento a tutte voi che mi state incoraggiando con questa long, ho scritto una drabble, la trovate qui 
 
Buon week end a tutte (e buono studio alle mie socie di maturità Pritty e Lucri D:) 
   
 
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