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Autore: Carmenkodocha400    19/06/2016    2 recensioni
Sana Kurata è appena tornata nella sua terra Natale, il Giappone, da Los Angeles, ma ad accoglierla non c'è il ragazzo di cui è follemente innamorata, Akito Hayama. La loro relazione era stata interrotta quattro anni prima per evitare di apparire insieme sui giornali, dato il lavoro nel mondo dello spettacolo di Sana. Nonostante tutto, i due ragazzi cominciano ad essere molto intimi tra di loro e sembra andare tutto bene, quando delle fotografie...
Una storia romantica e introspettiva che porta Sana e Akito davanti a scelte, che porta loro problemi, che li porta a trovare delle soluzioni. Cosa succederà se il loro amore verrà mostrato al mondo intero?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Confusione e dolore
Il mattino seguente Akito non tornò al lavoro e non lo fece nemmeno quella successiva.
Bel modo di iniziare a lavorare, no?
Comunque, sempre meglio prendersi delle assenze con scuse del tipo “Ho la febbre”, “Sto male”, “Sono caduto dall’ottavo piano”, piuttosto che andare lì e lavorare male perché si ha la testa da un’altra parte, era questa l’idea che aveva Akito.
Perché, in quelle condizioni (sicuramente non fisiche) non poteva certo permettersi di andare a lavoro!
E così anche la mattina seguente Akito rimase nel letto con l’intenzione di rimanerci fino all’una.
Solo allora si sarebbe alzato per mettere qualcosa sotto i denti e non far soffrire il suo povero stomaco, anche se, con tutti i pensieri che aveva, era l’ultima cosa che gli importava.
Che poi… che senso aveva aprire un locale anche di mattina?
“Oltre che un locale, è anche un bar” gli aveva ripetuto molte volte sbuffando il suo amico Gomi.
Ed era proprio lui a chiamarlo quella mattina.
Akito allungò la mano verso il comodino e afferrò il cellulare.
-Cosa vuoi?- chiese con tono aggressivo (insomma, con “molto garbo”)
-Ah, che bella accoglienza, eh, Hayama?- ironizzò il suo amico infastidito. –Ed io che ero preoccupato per te-
-Cosa c’è? Adesso sei diventato come Tsuyoshi?- sbuffò Akito –E comunque non hai alcun motivo per preoccuparti-
-Cosa ti è successo stavolta?- chiese Gomi, pronto a sentire che magari gli era arrivato un tornado addosso e subito dopo un tremendo tsunami che lo aveva travolto, ma che per fortuna si era salvato.
-Sono caduto mentre correvo per l’allenamento- mentì Akito.
-Ah, sì, certo, perché poi io me la bevo- disse sarcastico Gomi –Non cercare di fregarmi, se tutte le scuse che mi hai raccontato fossero vere saresti già morto- sospirò –Cosa è successo?-
-Dai, smettila di fare la mammina, non mi è successo niente- disse Akito, cercando di farlo stare zitto, ma non volendo riagganciare per educazione
-C’entra Sana, vero?-
-Buonanotte!- disse Akito, e poi, mettendo in atto tutte le sue buone maniere, riagganciò.
“Al diavolo l’educazione!” imprecò. “Stava diventando davvero insopportabile”.
Si ficcò sotto le coperte fino alla testa, ma poi sentì bussare alla porta.
Non era certo il tipo di uno di quei film che si chiedono “Chi può essere?” quando potrebbero alzare le chiappe e andare ad aprire per constatarlo, ma non poté fare a meno di chiedersi chi diavolo fosse che disturbava il suo “riposo mattutino”.
Con la lontananza di Sana, stava diventando veramente antipatico.
Comunque, siccome il suono del campanello (che suonava insistentemente) era ancora più fastidioso della sveglia, si alzò, si vestì, e decise di andare ad aprire.
-Oh, ciao, Akito, sei tu- sorrise il suo amico occhialuto.
-Mi pare che tu abbia bussato a casa mia- disse lui inarcando un sopracciglio.
-Sì, lo so…volevo dire un’altra cosa, però mi sono impappinato, insomma…- Tsuyoshi abbassò lo sguardo.
-Sei venuto qui per sapere come stavo, vero?- chiese Akito –Se è così, hai visto, sto bene, quindi adesso puoi anche girare i tacchi e tornare da dove sei venuto-
-Mi stai cacciando?- chiese Tsuyoshi offeso.
-Oh no, ti stavo solo dando un consiglio, però se non lo accetti entra pure- disse Akito, che nonostante fosse sempre nervoso, si era pentito di aver parlato così al suo amico.
-Gomi mi ha raccontato che non sei andato a lavoro nemmeno oggi- iniziò Tsuyoshi.
-Infatti-
-E mi ha raccontato anche che tu gli hai detto che eri caduto- aggiunse –Eppure a me pare che tu stia bene, non è così?-
-Sì, sto bene, contento ora?- sbuffò Akito.
-Anche con Sana va tutto bene?- chiese Tsuyoshi.
Akito lo guardò:-Ed ora cosa c’entra lei, scusa?- chiese
-Dalla tua risposta capisco subito che non va per niente bene- sospirò Tsuyoshi. –Siete…siete una coppia diversa da me ed Aya ed anche da tutte le altre coppie…-
-Semplice: è perché non siamo più una coppia-
Tsuyoshi sobbalzò:-Come?!- tuonò –Davvero?!-
-Caspita, e tu eri quello che aveva capito tutto, vero?- domandò Akito, ed ecco il sopracciglio biondo alzarsi nuovamente.
Tsuyoshi si sedette di nuovo sul divano, raddrizzando gli occhiali e riprendendo un certo contegno:-Comunque, mi dispiace davvero tanto- disse dispiaciuto –Ma cosa è successo?-
Akito si voltò da un’altra parte-Non mi va di parlarne-
-Possibile che sei sempre così?! SEI UN ASOCIALE!- strillò Tsu, che ormai non lo reggeva più quel suo carattere –E comunque…-disse prendendo una certa calma –Penso che parlarne ti faccia bene-
-E perché?- domandò Akito con una certa aggressione –Perché cambierà le cose? Non penso-
-Potrei aiutarti- obiettò Tsuyoshi.
-E come, scusa?- borbottò il biondino, sempre più infastidito.
-Beh, se non mi dirai il tuo problema come faccio a trovare la soluzione?-
Quella frase fece portare Akito indietro nei ricordi, quando Sana le aveva detto più o meno la stessa frase, quando aveva problemi familiari.
Solo che adesso il problema era lei…come doveva fare?
Akito sospirò:-E’ successo tutto per colpa di Fumiko-
-Fumiko? E chi è?- chiese Tsuyoshi.
-E’ una…ragazza, diciamo, che mi ha dato un bacio mentre lavoravo nel locale- spiegò Akito.
-Cosa?! Hai baciato un’altra?!- urlò Tsuyoshi.
-Pure tu con questa storia?!- sbuffò Akito –E’ STATA LEI A BACIARMI, NON IO-
Tsuyoshi si tranquillizzò sospirando:-Beh, tutto quello che devi fare è spiegarglielo a Sana-
-Come se non ci avessi provato!- esclamò Akito quasi indignato –Ma lei non mi ha voluto dare ascolto-
Rimasero per un po’ di tempo in silenzio, poi Tsuyoshi disse:-Akito-kun, io penso che devi dare solo un po’ di tempo a Sana-chan, sono sicura che si riprenderà, non è il tipo da piangere su un fatto accaduto per tutta la vita-
-Lo so, ma non è questo il punto- sospirò Akito –Il punto è che quando Sana si riprenderà, potrà anche non tornare più da me-
Tsuyoshi scosse la testa:-Non ne sarebbe capace. Non resisterebbe un giorno, lei senza di te non è felice- spiegò –Siete fatti per stare insieme, così dovete vivere e così dovete morire, è destino-
-Mi pare che comunque abbia resistito molti giorni, per adesso- obiettò Akito.
Tsuyoshi tornò a scuotere la testa con quella sua faccia seria:-E’ solo una questione di orgoglio, tra poco manderà a quel paese questo sentimento e tornerà di nuovo da te, ne sono certo. Come ti ho già detto, lei non può vivere senza di te-
Akito rifletté sulle parole dell’amico, sebbene non fosse tanto convinto, poi lo tornò a fissare e con un ghigno divertito notò:- Ehi, ma da quant’è che ti sei messo a fare lo psicologo?-
Tsuyoshi ridacchiò, notando con felicità che era apparso un “sorriso” su quel volto ormai spento da giorni.

-Sana-chan, guarda qua che ti ho portato!- esclamò allegramente Rei con un cartone enorme in mano –E’ una maxi pizza presa dalla tua pizzeria italiana preferita!- la posò sul tavolo –Lo so che preferisci il cibo giapponese, ma il tuo negozio preferito era chiuso, quindi ho deciso di prenderti questa- ridacchiò.
Sana rimase con lo sguardo basso e buio.
-Ehm…forse stasera ti andava del cibo giapponese?- chiese Rei –Accidenti, ho sbagliato proprio scelta!-
-Ma no, Rei-kun, non ti preoccupare, la pizza va benissimo!- esclamò Sana, cercando di fare un sorriso convincente. –Però se non vi dispiace mi piacerebbe mangiarla in camera mia, scusatemi-
-Non ti preoccupare, cara, mangia pure in camera tua, devi essere molto stanca- disse la signora Misako comprendendo i bisogni della figlia di stare da sola.
Così Sana prese la pizza tra le mani e salì in camera sua.
-Maestra…-mormorò Rei perplesso.
-Cosa, c’è, Rei?- chiese la signora Misako. Sì, lo aveva chiamato Rei, ormai non gli andava più di chiamarlo per cognome dopo tutti gli anni passati insieme.
-Cos’ha Sana-chan? Ultimamente è così strana, pure a lavoro…- disse –Sono molto preoccupato-
-Dalle soltanto del tempo, Rei, vedrai che si riprenderà- detto questo la signora Misako lasciò la stanza e Rei, con tutti i suoi dubbi.

Era una serata con un venticello piuttosto fresco, e Akito era appena tornato dall’allenamento.
Sorpreso notò che sotto casa sua c’era una persona.
Una ragazza, per la precisione.
-Ciao, Aki- disse la ragazza sorridendo.
-Oh…Fuka, sei tu…- mormorò Akito. –Come mai qui?-
-Tsuyoshi mi ha raccontato della tua…- a questo puntò tossicchiò, con la paura di toccare un tasto dolente e ferirlo –Insomma, della la tua separazione con Sana-
“E ti pareva” pensò Akito, ma borbottò solo un semplice “sì”.
-Io…insomma…ero preoccupata per te- disse, e a questo punto arrossì.
Akito non sapeva che dire:-Beh…grazie-
-A dir la verità, non sono venuta soltanto per questo- le guance le si imporporarono ancora di più.
Akito era incuriosito:-Avanti, spara-
-Forse ti sembrerà un po’ fuori luogo, ma io volevo chiederti se…-
-Se…?- la incitò a continuare lui, impaziente.
-Se tu vorresti essere…- esitò ancora –Se tu vorresti essere…felice-
Akito inarcò nuovamente un sopracciglio: forse era lui l’ignorante, ma quella frase gli sembrava completamente senza senso.
-In che senso, scusa?- chiese.
-Volevo dirti che se vorrai essere felice, al mio fianco lo sarai- spiegò lei, tormentandosi le mani.
-E’ una specie di dichiarazione?- domandò perplesso.
Fuka non sopportava le cose romantiche:-Oh, prendila come vuoi!- esclamò –Se ti va, vieni da me!-
Con questa frase scappò via lasciandosi alle spalle un Akito confuso che ci mise qualche instante prima di entrare in casa.

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Ciao ragazzi, perdonatemi se in questo capitolo la presenza di Sana è minore, ma essendomi concentata molto su di essa nei primi capitoli, ho deciso di provare a descrivere meglio i sentimenti di Akito =) Poi ho notato che le storie dove il carattere di Akito viene caratterizzato meglio rispetto a quello di Sana sono state per me sempre le migliori XD E voi quale dei due personaggi preferite? =D








 
   
 
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