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Autore: drosmigs_62    23/06/2016    1 recensioni
[Basato sulla Prima serie]
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Nagisa aveva lo sguardo più serio che le si fosse mai visto in volto, forse perfino più deciso di quello di Cure Black. Il che era paradossale. - Honoka, noi siamo amiche, TU sei la mia migliore amica, io sarò sempre qui per aiutarti, ricordatelo.-
Honoka era confusa, ma solo in parte. In cuor suo sapeva che l’amica si era accorta del suo strano atteggiamento, d’altronde come non avrebbe potuto! L’unico problema era che la rossa non capiva, non poteva capire ed era più che lecito che pensasse di poterla aiutare, proprio come aveva fatto in passato. La mora sospirò, riflettendo velocemente sulle parole da dire. Non voleva ferire l’amica, ma nemmeno mentirle. -Nagisa, io ti voglio bene. So che faresti il possibile per aiutarmi, ma…-
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E' proprio vero che al cuor non si comanda? E cosa succederebbe se la persona che ami fosse la tua migliore amica?
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Honoka Yukishiro/Cure White, Nagisa Misumi/Cure Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO V 

-Mmmmgg…- La rossa aprì lentamente gli occhi, per poi richiuderli abbagliata dalla luce che si rifletteva sulle nuvole. Lentamente si girò e appoggiò le ginocchia a terra. La testa le girava e un forte senso di nausea le invase il corpo. -Oddio…ma cosa è successo?- Domandò una volta in piedi, massaggiandosi la nuca. -E’ successo che hai rischiato di lasciarci la pelle, mepo!- Una vocina arrabbiata provenne dalla sua tasca. La ragazza sbuffò e si incamminò verso casa, decisa ad ignorare l’amico, almeno fino a quando non avesse messo qualcosa sotto ai denti. 

“Cavolo che giornata!” Pensò tra se Nagisa camminando. Ai ricordi di tutto quello che era successo, un peso al petto cresceva in lei. Ora che era passato del tempo, stava riflettendo veramente su quello che aveva sentito dire da Honoka, ma ancora non riusciva a vederla nuovamente come un’amica. 

In pochi minuti raggiunse la palazzina dove abitava. Sua mamma aveva appena finito di cucinare la cena e stava mettendo i piatti a tavola. -Nagisa! Si può spere dove eri andata?- la ragazzina alzò gli occhi, interrompendo i suoi pensieri e cercando di seguire il discorso. -Uh? Io?- Sua madre sbuffò rassegnata. -Non importa, va a cambiarti che è pronto da mangiare e chiama tuo fratello!- Nagisa sorrise annuendo con la testa, per poi dirigersi verso camera sua. -RYOTAA!!- Urlò da dentro alla stanza mentre si toglieva il giubbotto. - E’ pronto da mangiare, sbrigati!- Così dicendo uscì dalla stanza, per sentire la risposta del fratellino.

Ryota era in camera sua, intento a leggere un manga su giganteschi robot guerrieri. -Sì, sì…un attimo Nagisa. Tanto di solito sei tu quella che è sempre in ritardo.- Aveva appena finito la frase, quando la porta si spalancò furiosamente e la minacciosa sagoma della sorella apparve sull’uscio. -Come come come??- Aveva un sorriso isterico, ma sotto sotto affettuoso. (cioè molto sotto) Il bambino scattò in piedi. -Aaaahhh! Nagisa!- Corse verso l’uscita ma la ragazza lo placcò, immobilizzandogli braccia e gambe. -E così pensavi di scappare? Quando ti dico di venire devi ubbidirmi subito, intesi?- -MAMMAA!! Nagisa mi sta facendo male, mamma!!- La madre non si preoccupò nemmeno di intervenire, ormai abituata a quelle continue liti. -Dai ragazzi basta! Venite che questa sera ho fatto l’aragosta.- Nagisa alzò la testa e prese ad annusare l’aria, un delizioso profumino aveva invaso la camera e il suo stomaco prese a gorgogliare dalla fame. -Aragosta?? ARRIVOO!!!- Poi corse come un fulmine in sala da pranzo, lasciando il fratellino disteso per terra. 

-Meno male che se n’è andata…-
 

La cena passò veloce e ben presto la famiglia si salutò per andare a letto.
Erano le tre passate, ma Nagisa non era ancora riuscita a chiudere occhio. Ogni volta che provava ad appisolarsi, il volto di Honoka appariva difronte a lei, costringendola a riaprire gli occhi. Continuava a pensare e ripensare a quell’orribile situazione, non riusciva a trovarne un’uscita; forse dovevano parlare, confrontarsi, ma il solo pensare a lei la metteva a disagio. Avevano passato molte notti assieme, o a casa di una o dell’altra, ma erano sempre state serate normali, anzi qualche volta Nagisa invitava pure altre amic….già, era sempre Nagisa a portare altra gente, mai una volta Honoka. Tutte queste riflessioni la stavano facendo agitare ancor di più e , poiché non voleva saperne di dormire, si diresse in cucina a bersi un bel bicchiere di latte. La casa era buia, ma comunque accogliente e famigliare. Tornò tranquilla in camera con l’intero cartone, nel caso il sonno non arrivasse affatto. -Hufff….- Sbuffò silenziosamente sedendosi alla scrivania. -Nagisa? mepo. Sei ancora sveglia?- Mepple era sbucato fuori dal telefonino e guardava incuriosito la ragazza. -Di solito dormi sempre come un ghiro e russi per giunta! Mepo. Hihihihi- Solitamente una frase del genere avrebbe mandato la giovane su tutte le furie, ma questa volta fu diverso. Non vi fu nessuna reazione. -Stai bene, mepo?- -Perchè…?- La voce della ragazza fu quasi un sussurro. La creatura del giardino della luce le si avvicinò, per riuscire a sentirla meglio. -Perchè è successo a me? Perché proprio Honoka…- Nagisa teneva gli occhi bassi verso la scrivania, aperti ma vitrei. -Non è così grave. Mepo…- Cominciò Mepple, non sapendo nemmeno lui cosa fosse meglio fare in quella situazione. Non aveva mai visto l’amica in quello stato, mai. -Forse no..ma per me sì. Non ci sono abituata, è così strano…- -Non ci sei abituata? Ma come? Mepo. Non ricevi quasi ogni giorno lettere d’amore da altre ragazze?(figurati che io all’inizio ero dell’idea che tu fossi un maschio, mepo.)- La ragazza scosse vigorosamente la testa e chiuse gli occhi. -Quelle sono diverse! Io non le conosco, non mi importa quali siano i loro sentimenti. Ma che anche Honoka provasse queste cose…per me. Lei è la più ricercata da tutti i ragazzi, riceve almeno tre inviti a settimana, da quando l’ho conosciuta avrei sempre voluto essere come lei. Ora è tutto cambiato…- Ci fu un momento di pausa seguito da lievi singhiozzi. -Io la odio! Come ha potuto farmi questo! Non ha la minima idea di quanto io ci stia soffrendo, mi fidavo di lei…ma mi sbagliavo. Lei mi ha sempre mentito, non eravamo vere amiche…lei stava con me solo per soddisfare un suo bisogno personale! Chissà, magari lo ha fatto apposta a diventare una pretty cure!-
Le parole della ragazza erano insensate e cariche d’odio e di dolore. Nagisa stringeva i pugni cercando di ignorare la fitta lancinante che provava al petto, perchè in fondo il bene che provava per Honoka era forte e puro. -ORA BASTA! Ma dico ti sei sentita?! mepo. Sei un’egoista, pensi solo a te stessa!- La rossa rimase pietrificata da quelle parole e fissò l’amico con uno sguardo perso. -Se fosse successo a te? Mepo. Se tu ti fossi confessata a Shogo e lui fosse scappato disgustato come hai fatto tu?- Nagisa cercò di cambiare il discorso, irritata e ferita da quelle parole. -Cosa centra Fuji-p adesso?! La situazione è completamente diversa!- -Invece ti sbagli, mepo. L’amore è un sentimento ed è uguale per tutti! Pensa a come sta ora…anche lei si fidava di te, mepo. Vederti scappare in quel modo deve averla distrutta, ma nonostante tutto è rimasta al tuo fianco quando sei svenuta. Mepo. - Nagisa spalancò gli occhi. In effetti non aveva mai pensato a come potesse stare Honoka, era convinta che la ragazza provasse cose ben diverse da ciò che provava lei verso Shogo, ma ora che ci rifletteva cominciava a capire… - Lei è …è rimasta con me? Ma perché al mio risveglio non c’era?! Pensavo che mi avesse lasciata lì da sola!- Mepple scosse lentamente la sua morbida testa. -Ti sbagli, mepo. Lei se ne andata solo quando ha visto che stavi riprendendo conoscenza, per paura credo…- La ragazza si portò le mani nei capelli. -Sono stata una stupida! Mi dispiace così tanto. Deve soffrire parecchio…io starei malissimo se Fuji-p mi trattasse così male, ma lo supererei perché non siamo molto legati. Ma con noi è diverso…lei è la mia migliore amica e io la sua…- Si alzò e si diresse in silenzio alla finestra, le stelle brillavano alte nel cielo, mentre una lieve luce si innalzava dalla città.
“Forse non potrò ricambiare il suo amore, ma non voglio abbandonarla…resterò sua amica, per sempre!”
Improvvisamente sentì il sonno calare su di lei, le palpebre divennero sempre più pesanti e faticava a reggersi in piedi. Si distese a letto, senza nemmeno richiudere la finestra. -Domani ti devo parlare Honoka Yukishiro….-
Così dicendo si addormentò profondamente. 


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Spazio Autore
Finalmente Nagisa comincia a capire meglio l'amica, ma riusciranno a chiarirsi? Bhe, lo scorpirete presto, nel frattempo spero (come sempre) che anche questo capitolo vi sia piaciuto, vi chiedo di farmelo sapere anche con un brevissimo commento, così potrò migliorarmi sepre di più o addirittura attuare delle modifiche nei capitoli già postati! Grazie ancora per la vostra pazienza XD
Ciao, alla prossima!  

   
 
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