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Autore: AllisonHermioneEverdeen    23/06/2016    1 recensioni
Una ragazza misteriosa. Tony Stark. Gli Avengers. Lo SHIELD. Due omicidi in Francia. Come sono collegate queste cose? Cosa unisce, con un filo sottile, questi fatti? Cosa porta una ragazza a bussare alla porta della Stark Tower?
C'è un solo modo per scoprirlo...
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Not an ordinary life'
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Capitolo undici

- Cosa..?- sussurrò Charlie, fissando la donna di fronte a sè. Questa sorrise tristemente, facendo un passo avanti, ma Charlie indietreggiò, così la donna fu costretta a fermarsi.
- Non devi avere paura di me, Allison - sospira.
- Io non mi chiamo Allison, mi chiamo Charlotte - ribattè la ragazza. Crystal scosse la testa.
- Ti chiami Allison, il nome l'ho scelto io quando sei nata - affermò - So che fatichi a credermi, ma sono davvero tua madre... guardami, capirai che sto dicendo la verità -. Charlie la guardò negli occhi - quegli occhi così uguali ai suoi - e seppe che Crystal non stava mentendo. Lacrime salate le salirono agli occhi, ma non si permise di piangere.
- Mia madre mi ha abbandonata in un orfanotrofio quando avevo pochi mesi di vita - affermò con rabbia. Crystal scosse la testa.
- No... non è come pensi! - esclamò - Ho dovuto lasciarti, o loro ti avrebbero sfruttata! -.
- Loro chi? - chiese la ragazza, incrociando le braccia. Crystal la guardava con tristezza.
- L'HYDRA... lo SHIELD... non fa differenza - rispose. Charlie la guardò confusa.
- Cosa significa che mi avrebbero sfruttata? Cosa avrebbero sfruttato? Io sono come chiunque altro - disse la ragazza. Crystal sorrise tristemente, scuotendo la testa.
- No, non lo sei... vedi, io non sono del tutto umana... e neanche tu - spiegò. Charlie la guardò confusa e spaventata.
- Di che diavolo stai parlando? - chiese. La donna sospirò.
- So che hai molte domande... avranno tutte una risposta... ma devi venire con me - affermò. Charlie scosse la testa.
- Io non vado da nessuna parte con te! - esclamò. Crystal la guardò quasi... disperata!?
- Allison... ti prego, per ora credono che tu sia morta, ma quando capiranno che non è così, sarai di nuovo un bersaglio - spiega, avvicinandosi. Questa volta Charlie non si ritrae, ma trema sul posto.
- Voglio portarti in un posto sicuro... un luogo dove avrai tutte le tue risposte - afferma la donna. Charlie ha sempre voluto delle risposte, è quello che cerca da quando è arrivata a New York! Guarda sua madre negli occhi, costringendosi a non piangere, poi indietreggia di un passo.
- Se volevi parlarmi, dovevi venire alla Stark Tower, o in Francia, o nell'orfanotrofio dove mi hai scaricata quando avevo pochi mesi! Dov'eri quando ho rischiato di morire? Dov'eri quando piangevo nel mio letto, chiedendomi cosa avessi di sbagliato per cui i miei genitori mi avevano abbandonata? - esclamò, una lacrima sfuggita al controllo scivolò sulla guancia. Crystal guardò la figlia, gli occhi lucidi.
- Avrei voluto esserci... crescerti, vederti diventare la donna forte che sei adesso... ma non ho potuto! Volevo portarti nel luogo dove saresti stata al sicuro, ma l'HYDRA mi stava dietro, non potevo condurli lì... adesso è diverso, adesso sono qui, per te! - rispose Crystal. Charlie si asciugò la lacrima. Non sapeva cosa fare... in tutta la sua vita, il suo più grande desiderio era stato conoscere i suoi genitori, guardarli negli occhi e chiedere loro perchè: perchè l'avevano abbandonata? Adesso il suo desiderio si era avverato: aveva conosciuto Tony Stark, che in quei pochi giorni trascorsi insieme si era dimostrato un buon padre, le era stato accanto e l'aveva protetta, e adesso si trovava di fronte a sua madre, una donna di nome Crystal, che le stava dicendo che non era del tutto umana e voleva portarla via, in un misterioso luogo sicuro. Parte di sè voleva andare con lei, lo voleva davvero, ma quando la guardava vedeva la donna che aveva aspettato diciotto anni prima di farsi avanti, che non era intervenuta mai per aiutarla, che non l'aveva mai soccorsa, neanche quando aveva rischiato di morire.... Non riusciva a perdonarla, nonostante volesse farlo con tutta sè stessa.
- Sei arrivata tardi, mi dispiace - sussurrò alla fine. Crystal la guardò con gli occhi gonfi di lacrime, che si asciugò velocemente.
- So che non è facile perdonarmi... ma se venissi con me, avresti tutte le risposte che ti servono, e con il tempo, magari, capiresti - affermò. Charlie scosse la testa.
- Io ho rischiato di morire tre volte, tu dov'eri quando è successo? - chiese. Crystal sospirò.
- L'HYDRA doveva crederti morta, o non avrei potuto incontrarti - spiegò, cerando di far capire alla figlia le sue ragioni - Ho finto di collaborare con loro... ho dovuto, o adesso non potrei essere qui... Ho dovuto aspettare diciotto anni per vederti... non avrei mai voluto abbandonarti, l'HYDRA non mi ha dato altra scelta -. Charlie la guardò scuotendo la testa.
- Si, tu dici così... ma la verità è che mi hai abbandonata e cerchi una scusa - ribattè, poi indietreggiò ancora di un passo. - Non provare a seguirmi - ordinò, poi si voltò e corse via, lasciando Crystal con le lacrime agli occhi e una sensazione di vuoto dentro.

Charlie corse per i corridoi, senza badare a dove stava andando, scovolta, piangendo. Per miracolo riuscì a trovare l'uscita, e appena fuori dall'edificio, un palazzo di cemento all'apparenza abbandonato, crollò: si lasciò cadere per terra, strinse le ginocchia al petto e pianse. Parte di sè le diceva che stava prendendo la decisone sbagliata, l'altra parte invece che stava prendendo la decisione giusta. Si sentiva scoppiare il cervello, il cuore sanguinare, e non riusciva a smettere di piangere.
Iron Man, finalmente, arrivò a destinazione: cercò il palazzo abbandonato, sperando di vedere la figlia, e finalmente la individuò: era seduta per terra fuori dal palazzo... stava... piangendo? Atterrò accanto a lei, che sussultò, alzando lo sguardo. Quando lo vide accennò ad un debole sorriso, che non convinse nè lei nè Stark. Tony le si avvicinò, togliendosi l'elmetto, e l'aiutò a rialzarsi. Charlie si aggrappò a lui come ad un'ancora di salvezza, stringendolo a piangendo. Tony la strinse, senza fare domande: la lasciò sfogarsi, e quando finalmente la ragazza smise di piangere, la guardò negli occhi.
- Cosa è successo? - le chiese, sussurrando.
- Portami via di qua - sussurrò Charlie, fissandolo negli occhi. Tony annuì, si rimise l'elmetto e la strinse, spiccando il volo.
Dalla finestra Crystal li osservò andarsene, asciugandosi le lacrime con rabbia. " Ti ritroverò Allison, non ho intenzione di lasciarti un'altra volta "
   
 
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