Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Trixilla    17/04/2009    4 recensioni
Com’è strana la sorte. Mi ha voluto togliere tutto ciò che di importante avevo. Quella voglia di vivere e conquistare che avevo prima di conoscerti e poi mi ha portato via anche te, una frase di circostanza, una menzogna probabilmente, quel tuo sorriso che non avevo mai visto e non ho visto più. Una porta che si chiude alle tue spalle e via, sei andato via e non ti sei più voltato a guardarmi. Faceva male? Spero te ne abbia fatto. Avrei preferito che mi avessi insultata, avrei preferito mi dicessi che avevi un’altra. Qualunque cosa sarebbe andata bene, avrebbe sicuramente fatto meno male.
Nata sotto il sole di Barcellona e finita tra amori struggenti, una piccola oneshot per ridare speranza a chi l'ha persa, hope you like it (:
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ritornerai, ritornerò

Here I am.

Questa song-fic l’ho scritta dopo aver sentito storie da amiche diverse ma egualmente distrutte da un amore malsano. L’ho scritta per riportare un po’ di speranza.

Protagonista indiscussa la canzone di Max Pezzali “Ritornerò” che mi ha accompagnata durante la stesura del testo e che mi ha fatto piangere come una fontana.

Spero che vi piaccia, una recensione è graditissima (:

 

A voi, che piangete di notte sotto le coperte.
A voi, che illuminate le notti più scure con i vostri sorrisi.
A voi, che siete capaci di amare infinitamente.

 

 

 

Ritornerai, ritornerò.

 

Sono passati tanti anni, l’inverno ha seguito l’estate, le foglie sono cadute e sono sbocciati allegri i fiori a primavera, a colorare il mio mondo.

Un mondo che ha spesso cambiato tinta, di capelli ed extension, di vestiti di tutte le lunghezze possibili, di macchine eccentriche, di cellulari e ipod continuamente sfasciati per voli non sempre accidentali, di pareti ridipinte per cancellare le scritte fatte con tempere e indelebili.

Rimani dentro, come sempre, nonostante tanti siano passati di qua dopo di te.

Ho cercato l’Amore sai? L’ho cercato tanto, in ogni uomo che sapeva darmi qualcosa, in ogni letto che poteva riscaldarmi, in ogni sguardo che incrociava il mio.

Non so dirti se l’ho trovato, probabilmente non vuole mai farsi vedere, l’Amore, non da me per lo meno, non più. Ti parlo nella mia testa come se potessi ascoltarmi davvero, come se ora come allora potessi leggermi nel pensiero solo dandomi un’occhiata. Eri l’unico in grado di capire cosa mi passasse in questa testolina bacata, me lo hai ripetuto così tanto che ho finito per crederci, peccato solo che non riuscissi a fare lo stesso.

 

Ti ho cercato in mezzo ai volti che vedevo intorno a me
più credevo di trovarti più eri inafferrabile
ogni tanto m'illudevo fossi veramente tu
e sentivo la tua voce anche se già non c'eri più

Camminare per strada e vederti negli occhi di tutti.

Incrociare un paio di occhi scuri che sembrano i tuoi per poi capire che con i tuoi non hanno niente a che vedere. Ripensare agli attimi passati insieme, aver quasi la sensazione di poterti riavere davanti, poter passare ancora la mano tra i tuoi capelli, sempre così incasinati ma allo stesso tempo per me così perfetti.

Non è mai stata semplice tra noi.

Troppo diversi, troppo lontani. Troppo timidi e troppo estroversi.

Troppo cocciuti, troppo fragili per un amore che chiedeva l’impossibile.

Troppo gelosa io, troppo paziente tu.

Baci roventi e giorni assenti, notti di passione e ore silenziose.

Abitudine che ritornava a fregarci, coscienti o meno che fossimo della sua presenza, pieni di risposte che non eravamo mai pronti a darci, senza avere un modo per capire come poter stare assieme senza guai, senza complicazioni, senza drammi.

Avevamo un mondo nostro, lo dicevi ridendo e mi baciavi. Io perdevo la testa e annuivo. Forse avrei dovuto capire che non era tutto oro quel che luccicava.

Sparivi spesso, per tanti motivi, sussurravi sempre quelle parole che mi facevano restare lì, ad aspettarti.


“Ritornerò, ritornerò”

Ritornavi violento, io che mi perdevo nei tuoi occhi da bambino e ti lasciavo fare.

Sempre pronta a perdonarti ogni piccolezza, ogni errore.

Tu sorridevi e tutto ti era concesso, sempre e comunque, da chiunque. E forse era proprio quello il problema, era troppo facile darti il mondo anche se lo avevi già ai tuoi piedi, era troppo difficile dirti no e spostare gli occhi da te che non chiedevi, pretendevi. Fuoco d’inverno e brividi d’estate.

Pioggia a primavera e vento d’autunno.

Il tempo che passava, la vita che scorreva, chilometri e ore passate in giro dietro un sogno, voli interminabili tra un paese e l’altro per vedere quel sogno completarsi finalmente, volersi perdere e ritrovarsi sempre.

Così facile averti, così semplice essere tua.


Poi una sera d'estate ho aperto gli occhi ed eri lì
le nostre giovani vite quasi indivisibili
forse è stato il troppo amore o l'incoscienza dell'età
aprendo quella porta hai detto “Tutto si sistemerà

Quella notte è stata la peggiore della mia vita, spero tu ne sia consapevole, dovunque tu sia ora, qualunque cosa tu stia facendo adesso.

Ci amavamo troppo? Forse si.

Eravamo incoscienti? Forse no.

Avevamo la nostra vita, una vita che non pensavo sarei riuscita a condurre.

Sempre insieme, sempre uniti. E pian piano persino io che dicevo non sarei mai riuscita a perdere la mia indipendenza mi sono ritrovata ad ammettere il fallimento.

Com’è strana la sorte. Mi ha voluto togliere tutto ciò che di importante avevo. Quella voglia di vivere e conquistare che avevo prima di conoscerti e poi mi ha portato via anche te, una frase di circostanza, una menzogna probabilmente, quel tuo sorriso che non avevo mai visto e non ho visto più. Una porta che si chiude alle tue spalle e via, sei andato via e non ti sei più voltato a guardarmi. Faceva male? Spero te ne abbia fatto. Avrei preferito che mi avessi insultata, avrei preferito mi dicessi che avevi un’altra. Qualunque cosa sarebbe andata bene, avrebbe sicuramente fatto meno male.


“Ritornerò, ritornerò”

Mentivi. Mentivi a te stesso.

E certo, mentivi anche a me che in quelle tue parole ci ho creduto per davvero.

Non so dire esattamente quando ho iniziato ad amarti, né so dire quando smetterò di farlo, probabilmente non lo farò mai.

Eri tutto ciò che pensavo di conoscere.

Eri tutto ciò che potevamo diventare insieme.

Eri ciò che volevo da sempre, quello che più di ogni altro avevo desiderato.

Eri solo una bugia.

Ma nonostante tutto, voglio credere che non mi hai mentito fino in fondo. Che quegli attimi li conservi dentro la memoria, che quei sentimenti che dicevi di provare erano veri quanto i miei, che per te sono stata veramente qualcosa.


Ed il tempo se ne andò con te
tra i rimpianti e le lacrime
e i ricordi e la felicità
e l'Amore che non tornerà

L’Amore.

Una bella cagata. Ho smesso di crederci da tempo.

Rimpiansi non averti detto troppe cose, le lacrime le avevo finite da tempo, c’è evidentemente un limite al dolore, alla disperazione? Forse.

Tutto scivolò via, ci volle parecchio. Non avevo ancora finito di cancellarti che una semplice foto trovata dentro un libro poteva ributtarmi giù, in un pozzo senza fine fatto di ricordi e momenti che facevano male, momenti che erano bellissimi solo con te.

Avrei voluto dirti che per me eri l’aria, eri ossigeno, eri adrenalina.

No. Sbagliavo a pensarti e ripartivo, dimenticando e svagandomi nei modi più disparati e disperati, una lettera cambia una parola in modo radicale, te ne sei mai accorto?

Sfogliare un album di foto, rivedersi, così ingenui e felici, stupidi, convinti che sarebbe durata per sempre. Attimi rinchiusi in immagini che neanche riuscivano a dimostrare quando grande era il nostro Amore. Vorrei solo riaverti qui.


Che quando si perde è perso ormai
chissà un giorno se mi rivedrai
ti batterà il cuore per un po'
solamente per un attimo

Mi chiedevo spesso cosa avresti fatto se le nostre strade si fossero rincontrate.

Ho smesso di credere ai miracoli, ho smesso di sognare di nuovo un noi.

Non tutti possono avere un lieto fine, io meno degli altri visto che la sfiga è sempre stata amica mia. Compagna in una vita spesso in salita, dove le discese erano comunque troppo ripide da affrontare, dove cadevo e mi facevo male, dove non c’era mai nessuno a mettermi un freno per farmi fare meno male.

Niente paracaduti per me, solo lanci nel vuoto.

Non è facile provare a capirmi, ma tu ci avevi provato subito. E hai anche capito subito come prendermi, forse è questo che ora mi fa più rabbia.

Il mio cuore batte a tempo con la musica, la città, tutto ciò che mi circonda ora, batteva una volta a ritmo col tuo cuore.

Appoggiavo la testa sul tuo petto dopo aver fatto l’amore e ascoltavo quel suono dolce che mi cullava fino a prendere sonno, mi stringevi tra le due braccia forti e tutto prendeva senso, o forse lo perdeva. Anche qui poche lettere che stravolgono una parola, un mondo, un modo d’essere, di vivere.


Sono stata come un cane, mi sono buttata via
con qualunque umiliazione, anche sotto casa tua
la finestra illuminata, lei che ti stringeva a se
io che avrei voluto urlarti e urlare a tutto il mondo che

Peggio di come sono stata per te credo che non potrò stare mai.

Ho fatto cose che non credevo reali o possibili, che non credevo sarei stata in grado di fare, che non pensavo di poter immaginare.

Mi raccontavi di quel tuo modo di essere una persona che non eri, dicevi sempre che davanti agli altri eri diverso, che solo con me eri quello che volevi, quello che eri davvero.

Brucia il passato ormai perché è quello che rivorrei. C’è una cosa che forse non sai, anche odiare è un dono. E non me lo sono inventata io. Ma infondo quello che mi è rimasto di te non è odio, non è amore, non è qualcosa che si possa esprimere.

Umiliarmi per te è stato fin troppo facile.

Farmi del male vedendoti con un’altra, voler pensare che l’avresti lasciata e saresti venuto da me, per vivere quell’amore che sicuramente c’era tra noi, per poter ricominciare insieme.


“Ritornerò, ritornerò”

Gridare al mondo quello che c’era tra noi. Era questo il vero problema, lo capisco ora.

Dire che ci amavamo, che volevamo solo stare insieme, non si poteva?

I nostri amici l’han sempre saputo, era troppo palese nei nostri occhi per poterlo celare a chi ci conosceva da una vita, per poter far finta di niente davanti a chi chiedeva di sapere di più. Ma tu no. Tu scuotevi la testa e mi dicevi che era meglio lasciare le cose com’erano, dicevi a tutti che tutto doveva essere così, perché andava bene così. A te.

E forse avrei dovuto dirti che volevo qualcos’altro.


Le stagioni poi passarono
i ricordi se ne andarono
restò solo la malinconia
dell'Amore che è fuggito via

 

Riuscii a metterci una pietra sopra.

A cancellarti abbastanza da poter ricominciare a vivere.

Mi buttai in un mondo che non conoscevo, in un’altra città, in un’altra vita.

Dire basta ad alcuni ricordi fu difficile ma necessario per continuare a respirare, sorridere al passato e correre tra le braccia del futuro, nelle braccia di qualcuno che non eri tu, di qualcuno che però poteva farmi compagnia e aiutarmi a cercarlo, l’Amore.

Il fare l’amore che diventa sesso, i brividi di un bacio che scompaiono, il tuo profumo che si cancella dalla memoria, uomini nella mia vita a rimpiazzarti, ognuno ha lasciato una traccia, come un post it a ricordare della sua presenza.

Anno nuovo, vita nuova. Parole sante mi dico ora.

Sai una cosa? Non mi ero persa per davvero come pensavo, l’orgoglio di una donna risorge sempre dalle ceneri, la testardaggine femminile non scompare mai.


Si asciugarono le lacrime
le fotografie e le lettere
cicatrici dentro all'anima
tanto il male si dimentica

Chissà che fine hai fatto, cosa hai ottenuto dalla vita.

Sono sicura esista un mondo per noi, non perché siamo diversi dagli altri, ma perché non molleremo mai. Solo che non è questo.

Scatoloni in un armadio sempre lì a ricordarmi di quello che è stato, tante foto nuove appese alle pareti per mostrarmi sempre quello che è. I miei sorrisi sono tornati veri, naturali e spontanei, non poteva piovere per sempre e io non potevo allagare la città di lacrime. Vorrei che mi vedessi adesso sai?

Vedresti una che dalla vita ha avuto davvero quello che voleva, un lavoro che sognava, una casa tanto progettata ma ottenuta, una macchina degna di lei. Mi guardo allo specchio e vedo una che ragazza non lo è più da tanto, una donna che ne ha viste tante, una donna che non vive di sogni ma di realtà, perché i piedi li ha piantati a terra, aspettando di poter riuscire a riprendere a volare.


Ma poi mi sono svegliato e intorno c'era casa mia
d'improvviso non ho più provato alcuna nostalgia
perché ho visto la mia vita e le persone accanto a me
l'Amore alla fine ha detto il vero nel promettere

Cammino allegra per questa città che mi ha accolta a braccia aperte, facendomi capire quanto ancora avevo da vivere e desiderare. Guardo la gente per strada e mi rendo conto che di giovani innamorati come noi ce ne sono davvero tanti in giro. Vorrei fermarli e avvisarli di quello che li aspetta, ma poi mi rendo conto che non tutti sono come noi. Perché non è che se noi non abbiamo avuto un lieto fine, loro non lo avranno.

Mentirei a me stessa se dicessi che ti ho dimenticato, impossibile farlo.

Però mi sono costretta a vivere una vita senza te, convinta che tu sei felice così, che c’era un motivo, che per te questo era il meglio, che alla fine l’hai fatto anche per me.

Ho tanti amici intorno, tanta gente sempre pronta a darmi una mano, una vita felice.

Ma in questo pomeriggio di settembre c’è qualcosa di più.

C’è che ora sei davanti a me, quel sorriso sul volto, quei capelli incasinati, quegli occhi. Sento il fiato venire meno mentre ti avvicini, non mentivi allora.


“Ritornerò, ritornerò”

 

E sei tornato davvero. Sei tornato da me.

L’Amore mi ha fatta volare di nuovo, l’Amore mi resterà per sempre accanto, l’Amore.

Non siamo altro che gente comune che vuole un lieto fine, che è capace di soffrire, di perdonare, di cadere, ma anche di rialzarsi, combattere, vincere.

Non so se questa storia è vera o no.

So che però quello che il mio cuore prova per te rimarrà per sempre tale.

Non so se domani mi lascerai di nuovo.

So che però ci saranno giorni grigi, ma ci saranno anche gli arcobaleni dopo la pioggia.

Non so se potrò dimenticare il male che mi hai fatto.

So che però non sono stata l’unica a soffrire.

Non so se posso mettere una parola fine.

So che probabilmente, questo sarà solo un altro inizio, per noi, per sempre.

Ti amo.

 

 

 

 

***************************************

                   Yours Sincerely, Trix

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Trixilla