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Autore: SaruzzaPower    26/06/2016    3 recensioni
"Sapete, credo di amare Liam Payne dalla prima volta in cui i miei occhi si sono posati su di lui, quel giorno in cui l'auto di suo padre rompendosi li fece arrivare alla nostra officina.
Avevo otto anni allora, ero solo un bambino che non sapeva niente dell'amore e lo era anche lui.
Ma l'amore che può provare un giovane cuore è tutt'altro che ingenuo, anzi, è probabilmente il più puro di tutti, un amore che non se né mai andato, nonostante siano passati altrettanti anni"
Queste sono le parole che Zayn ha per il suo migliore amico, per quel ragazzo che in segreto (o forse no) gli fa battere il cuore da anni.
E' la mia prima Ziam, ma io questi due esserini qui li amo da morire e spero di rendere giustizia a quell'amore che io vedo e leggo fra le righe anche nella realtà e spero non sia solo frutto della mia immaginazione.
[Zayn!Meccanico]
[Liam!Studente]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The choice we make change the path that we take
But I Know
That somewhere out there there’s a path that we chose
There’s a life that we share, there’s love and it grows.
[Golden - Zayn Malik]





Liam si sposa.
Le labbra di Louis si muovono serie e ripetono quella parola, quel nome, una frase che il mio cervello non può assimilare, perché non può esistere al mondo qualcosa di così lontano alla realtà. 
Resto fermo, immobile… guardo negli occhi il mio migliore amico e per la prima volta dopo tanto mi sento arrabbiato, non ho voglia di piangere o nascondermi, lascio che le mie dita si stringano a pugno e faccio un passo verso di lui. 
Deglutisce e - Zayn avrei voluto dirtelo, ma lui non voleva… -.
Lo spingo, faccio un altro passo e a pugni chiusi lo spingo indietro, lo spingo forte, una, due, tre volte. 
- Cerca di capire, non volevo farti del male, tu non hai voluto dirgli la verità, lui non sa la tua versione, io… -.
Stringo i denti talmente forte da sentire il sapore metallico del sangue, dove tagliano la lingua, Louis prova a buttare le mani avanti, cerca di stringermi i polsi ma riesco a liberarmi in fretta, la rabbia mi rende più forte, è come una potenza cieca che mi pervade.
Una parte di me sa che lui non ha colpa, non c’entra nulla, come io gli ho chiesto di mantenere un segreto, Liam deve avere fatto lo stesso, posso biasimarlo? 
È per questo che allontano il pugno da lui, lo alzo e invece di sferrare il colpo contro il suo viso, lo faccio con tutta la mia forza contro il carrello degli attrezzi, sento un dolore lancinante, del bruciore e una fitta salire lungo il braccio, fino al gomito, ma non importa, con il piede lo rovescio e ascolto il rumore degli attrezzi rimbombare per tutta l’officina. 
- Da quanto sai tutta questa storia? Da quanto mi menti, Louis? - allarga i palmi come per toccarmi, vedo nei suoi occhi la necessità di trovare un contatto con me, ma glielo impedisco, scanso via la sua mano e indietreggio - Ti ho detto: da quanto? - urlo e lo vedo sussultare.
- Non è colpa di Liam, Beth è di Wolverhampton, figlia di amici di famiglia, è una brava ragazza, gli vuole bene… -.
- Quando Louis? - ho in disco incantato nella testa. 
- È un anno ormai… - spalanco gli occhi - no, cioè… non guardarmi così, ci stanno andando pianissimo, lui lo sai perché lo sta facendo, ti prego Zayn, cerca di capire -. 
Vedo improvvisamente tutto nero... un anno?
Io ad aver paura dello sguardo di un altro e lui con una donna? 
Milioni di domande partono a tutta velocità nella mia testa:
Liam mi ha mai amato?
Avrebbe mai rivelato il nostro amore a suo padre?
Ho fatto poi così male a lasciarlo andare? 
Perché non sto piangendo? 
Cosa devo fare? 
La rabbia si tramuta in niente. Non riesco a sentire niente, il vuoto più totale, come se questa cosa non mi toccasse, non potesse toccarmi, non è un’informazione accettabile, il mio cervello sta impedendo al mio cuore di capire la realtà dei fatti. 
Forse Louis continua a parlare ma non riesco realmente a capirlo, vedo le sue labbra muoversi ma è tutto ovattato, tutto lontano, io conosco Liam, il piccolo ragazzo che si nascondeva dietro le gambe di suo padre, grande senso della giustizia, tanti sogni, voglia di rivalsa e di ribellione, Liam è tante cose, ma non un vigliacco. Non posso accettare questa verità. 
- Zayn mi dispiace, mi dispiace tantissimo. Puoi parlarci, mi hai detto di sentirti più fiducioso, e hai ragione, Liam è sempre Liam, magari potrete tornare amici, voi… -. 
Credo di fissarlo con sguardo glaciale, una parte di me continua a ripetermi di non prendermela con lui, eppure in questo istante mi sento solo al Mondo, ora come non mai, al centro di un universo che è andato avanti senza di me, mentre io cercavo anche solo di restare in piedi. 
È come se mi fossi risvegliato all’improvviso e niente fosse più come lo ricordavo. 
Non era certo questo quello che volevo dalla vita. 
Mi giro e - Chiudi tutto, dì a Oli che è in ferie fino a nuovo ordine, lo stesso vale anche per te -.
- Zayn… Posso… vorrei starti vicino, vengo a casa con te? - 
- No, grazie - non mi giro nemmeno a guardarlo. 
- Non voglio tu stia da solo -.
- E io non voglio te o nessun altro, non voglio siano più gli altri a decidere per me - esco a passo spedito e voglio solo trovare Liam, voglio solo prenderlo e riempirlo di botte, voglio che reagisca una volta per tutte, che si faccia valere, che sia chi gli ho visto essere a Londra.
Giro per le vie come un folle, la gente mi guarda, la mano mi sanguina ma non importa, è solo una mano dopotutto, il corpo è pieno di pezzi che sopravvivono anche con ferite profonde.
Una parte di me non sa dove sta andando, l’altra si paralizza appena vedo un tavolo familiare fuori dal bar.
Eccoli lì, Harry, Niall, Camila, Beth e seduto accanto a lei, la mano che giocherella con la sua, c’è Liam. 
Liam… dopo due anni, Liam è davanti a me. 
Il mio bellissimo adorabile Liam è lì e improvvisamente tutta la rabbia e il vuoto che provo, quelle dita intrecciate, lei e i suoi capelli rossi, niente, tutto sparisce di nuovo. 
Mi blocco sul posto e quando lo vedo ridere mi paralizzo del tutto, posso veramente odiarlo per le sue scelte? Perché lei è una donna?
Cosa ti aspettavi Zayn, che dopo averlo abbandonato senza motivo, lui restasse ad aspettarti per tutta la vita
Torno di nuovo il codardo di sempre, il ricordo di non aver più nessuna possibilità di rivalsa su di lui mi colpisce come un pugno alla bocca dello stomaco e quando lo vedo alzare gli occhi verso di me, finisco schiacciato contro la parete del vicolo, con il respiro affannato e gli occhi lucidi.
Guardo in alto, guardo il cielo e mi fisso sull’azzurro limpido dell’estate, estate che per noi era un momento solo nostro, di conquista, ora diventa quella stagione che odierò per sempre, come odierò me stesso per aver scelto la cosa giusta per tutti.
Ho finito per tradire me stesso, perché a me le cose che gli altri reputavano giuste mi hanno sempre fatto schifo.
Quando è successo? Quando ti sei perso, Zayn? 

 
*


Resto rintanato in casa fino al tramonto, scrivo un bel cartello: “ chiuso per ferie” da attaccare fuori dall’officina, faccio entrare Tigre, fra le proteste, nel suo trasportino e dopo aver buttato cose a caso dentro uno zaino, chiudo casa e mi incammino.
Non posso restare qui, non posso rischiare di incontrarlo, non posso vederlo sposato.
Posso avere tutte le colpe del mondo, lui può non sapere nulla di me, del perché ho fatto quello che ho fatto, ma io non posso e non voglio vederlo mentre mette fine ad anni di storia e amore, platonico e non.
Carico tutto in macchina, Tigre continua a miagolare arrabbiato e - ti prego piccolino, staremo bene a Bradford quest’estate, Safaa sarà felice di avere un animale domestico -.
Controllo le luci, le prese, salgo in macchina e la porto fuori, è passata da poco la mezzanotte e in casa di Louis tutte le luci sono spente.
La lascio in moto, in modo da scappare più velocemente possibile, faccio scorrere la basculante e premo con le mani sullo scotch, per far aderire bene il cartello. 
- Quindi scappi di nuovo - le braccia mi cadono lungo i fianchi e stringo gli occhi. Non è possibile.
Mi giro piano, non voglio guardarlo, non voglio sentire il suono della sua voce, altrimenti finirò per piangere prima ancora di trovare qualcosa di sensato da dire. 
- Vado dai miei genitori, era già tutto programmato, non pensare lo stia facendo per te - la voce mi esce fra i denti e capisco che mentivo a me stesso non sono vuoto, sono nero, ma proprio nero pece e non c’è niente di principesco in me, questa volta.
- Sia mai che Zayn Malik pensi agli altri… - anche la sua voce è tagliente, alzo gli occhi sui suoi e posso vedere l’odio che prova per me, percorrergli il viso. 
Non rispondo, non posso rispondere, lo guardo e basta, mentre lo vedo studiare i miei tatuaggi, ben visibili per via della canotta larga che indosso. 
Anche io mi concedo di guardarlo e Dio, per tutte le stelle del cielo, è ancora più bello di quanto ricordassi. È molto magro, scolpito, i capelli rasati ai lati e più lunghi sopra, sparati tutti verso l’alto; la barba, i muscoli delle braccia, la peluria che esce dalla sua maglietta e… no, non è possibile… 
Liam ha un tatuaggio sul polso.
Dopo tutte le prediche e le lamentele, lo guardo ancora e mi chiedo chi sia la persona che ho davanti, inizio a pensare che questi due anni, così fermi e immobili per me, abbiano invece corso per lui.
- Credevo fossi gay… - lo dico proprio come lui, bisbigliato con rabbia fra i denti.
- E io credo che non sia così importante cosa credevi tu, non trovi? - 
- Forse - 
Prova a dire qualcosa, poi si zittisce, vede i miei occhi cercare di leggere quello che ha tatuato sul polso e lo copre prontamente con l’altra mano - Non so nemmeno cosa sono venuto a fare qui, che razza di stupido. Non sei cambiato affatto -. 
- Non si può dire lo stesso di te - il dispiacere nasce incontrollato in lui, sussulta e la mascella si irrigidisce - Se non c’è altro credo me ne andrò. Buona vita, Zayn - si gira, fa qualche passo e il mio corpo proprio come una volta si allunga verso di lui, i miei piedi avanzano, la mia mano si tende, ma poi torno in me, mi costringo a voltarmi e apro lo sportello. 
Metto un piede dentro ma la sua voce mi blocca - Ho deciso di non provare più a capirti Zayn, per questo non sono venuto a cercarti, pensavo di conoscerti, che tu non avessi segreti per me, invece non avevo capito nulla in tutti questi anni; però dovresti essere felice per Beth. Non so perché ti voglio dire questa cosa, ma sappi che non c’è stato nessun altro dopo di te, non c’è mai stato nessun altro a parte te… - vedo una lacrima colare dal lato del suo occhio, io vedo annebbiato, ma restiamo a fissarci ancora un po’. Qualcosa dentro di me sente il suo urlo disperato, come se aspettasse che io facessi qualcosa, almeno credo e lo giuro, vorrei fraintendere le sue parole, vorrei non sgretolarmi capendo che lui mi amava davvero; non posso nemmeno pensare all’eventualità che mi ami ancora, altrimenti Liam non sposerebbe lei. Mi ha appena detto che io sono stato il suo unico e questo mi basta, perché anche lui è stato il mio, sempre lo sarà.
Purtroppo ci sono cose nella vita che seppure ti riempiono il cuore di gioia, non possono cambiare, cose che non possiamo più avere o rivendicare. Liam è una di queste. 
Annuisco appena, sbatto gli occhi velocemente per far disperdere l’accumulo di lacrime che mi stanno offuscando la vista e resto in silenzio, mi siedo e metto in moto.
Gli passo accanto e lo guardo, la sua mano si attacca al finestrino aperto ed è come se mi lasciasse volutamente leggere quella scritta sul polso, proprio lì dove una volta portava il mio braccialetto: only time will tell
Potrebbe dire tutto o niente, eppure io sento che non appartiene a lei, perché non ci sarà matrimonio che mi impedirà di pensare che Liam è e sarà sempre completamente per me.

 
*


- Possiamo parlare, figliolo? - baba si siede accanto a me, sui gradini del giardino e guarda il mio disegno con attenzione. C’è una mano attaccata a un vetro rotto, sangue che cola e quella scritta al polso. Solo il tempo dirà cosa? Che la sofferenza e il dolore non è affatto vero che passano o affievoliscono? 
Chiudo il blocco e attendo di sentirlo parlare, non si aspettavano il mio arrivo due settimane fa, non hanno fatto domande, mi hanno lasciato libero di assimilare il mio dolore, ma sapevo questo momento sarebbe arrivato.
- Glielo hai già detto? - mamma appare sulla porta e ci guarda anche lei.
- Stavo giusto per iniziare, vieni… sai che io non sono bravo con le parole - sorride timido e lei ricambia, arrivando a sederglisi in braccio e baciandogli il lato della bocca. 
Mi muovo sul posto a disagio, negli ultimi anni ho dei grossi problemi con le affusioni in generale, ma per quanto mi faccia piacere che loro siano tornati insieme, è strano vederli così, di nuovo innamorati.
- Quindi è un terzo grado in piena regola. Se volete sapere delle sorti dell’officina, conosco i miei doveri, avevo solo bisogno di un po’ di pausa, la prossima settimana torno e… - 
- Liam è stato qui, prima di tornare a Whitby - sbatto gli occhi e improvvisamente mi sento ricapultato nel garage con Louis che mi da quella dannata notizia.
- Fantastico - esclamo stizzito.
- Perché non ci hai detto la verità? - mamma cerca di toccarmi la spalla ma io scanso anche lei, proprio come ho fatto quel giorno con Louis.
- Avevamo capito che qualcosa non andava ma… hai lasciato tu Liam… - baba mi aveva già detto di aver capito qualcosa, ma sta reggendo il gioco a sua moglie.
- Non c’è nessuna verità, semplicemente non è andata - 
- Zayn sono ancora tua madre e se pensi di prendermi in giro, stai sbagliando - stringe gli occhi - Liam ci ha raccontato del matrimonio, di quella ragazza, di come Geoff stia organizzando la sua vita. Stava piangendo amore mio, e scusa se non ti credo, ma dopo tutti questi anni ho imparato bene che niente ti avrebbe diviso da lui… a meno che… -.
La guardo, guardo entrambi, quelle due paia di occhi guardarmi con apprensione e per la prima volta da quando tutta questa storia mi ha travolto, mi lascio andare, scoppio a piangere come un bambino e vuoto il sacco; lo faccio molto più profondamente di come ho fatto con Louis, racconto ogni minimo dettaglio, di quello che ho sentito, del vuoto, del dolore, sono talmente tanto scosso dai singhiozzi che vedo solo una mano porgermi un bicchiere d’acqua, un’altra massaggiarmi la schiena e infine due braccia calde e protettive avvolgermi e tirarmi a sé, baciandomi la tempia con dolcezza.
- Il mio bambino… Perché hai deciso di affrontare tutto questo da solo, noi… -.
- Non volevo buttarti così tante responsabilità addosso e quella è solo una casa, so che hai sempre voluto donarla a Liam, ma se lui sposa quella Beth, a cosa saranno serviti tutti i tuoi sacrifici? - i pugni stretti di mio padre mi fanno preoccupare, non deve agitarsi, non può rischiare ancora.
- Papà ti prego… - 
- Ti prego niente, tu sei mio figlio e quell’uomo pregevole ti ha rovinato la vita, e mi dispiace per Liam, ma lui è suo figlio, faccia come meglio crede, ma non può permettersi di trattare così te. Domani farai il versamento liquidando l’intera somma che gli spetta e poi andrai a riprenderti Liam e tutta la vita che ti ha privato di avere - 
- Baba no, non può funzionare per Liam, lui ha bisogno di suo padre, non gli avrebbe mai detto nulla di noi, non avrebbe mai sopportato di perdere anche lui ed io non potevo chiederglielo. Avrebbe rovinato anche Mark e Johanna, Louis e Harry… io non potevo permetterglielo -.
- Credevo di avere un figlio più intelligente! - mia mamma mi allontana da me e mi da un piccolo schiaffo sulla mano - Tutti quei tatuaggi sulla pelle e così poco sale in zucca? - 
- Mamma… - 
- Tua madre ha ragione, se Liam non ama quella ragazza farà soffrire lei, soffrirà lui e se mai un giorno tornerete a desiderarvi, avrete perso anni bellissimi come abbiamo fatto noi due, per testardaggine. Non voglio tu sia come me, non sono stato un buon padre, ma a costo di portarti io stesso, tu devi andare a dire la verità a Liam. Mi meraviglio di Louis, tanto cinismo e sarcasmo e poi? Nemmeno capace di farti ragionare. Che femminucce, e non sto offendendo la vostra sessualità -.
- Voi non capite… -.
- Perché hai ancora quel braccialetto, perché stai ancora così male? Tu ami Liam e se avessi visto quel povero ragazzo il giorno in cui si è presentato qui, capiresti che lo stesso vale per lui. Vi state costringendo a vivere nel peggio, per paura di avere il meglio. Si è fatto un tatuaggio per te, lui vuole solo che tu te lo vada a riprendere, crede sia impossibile, che tu abbia scoperto qualcosa di lui che ti abbia portato a non amarlo, e a decidere fosse meglio lasciarlo perdere… - 
- Io? - 
- Scusa Zayn, ma noi questa volta siamo dalla parte di Liam, e se non torni subito a casa e te lo vai a riprendere, non credo sarai più il benvenuto qui -.
- Ora passate al metodo Geoff? - 
- Pare dia buoni risultati -
- Io non so se sono capace di fare qualcosa ora come ora, mi sento schiacciato in una morsa… Lo rivoglio ma non voglio mettere a repentaglio tutti gli altri, tutti voi -
- Bisogna essere egoisti a volte, bisogna lasciare che gli altri risolvano i loro problemi e che chi ne ha diritto, sappia la verità e scelga autonomamente. Sii egoista, Zaynie - 

- Quindi sei tornato ma hai deciso di non parlarmi più? - Louis entra in camera mia cogliendomi di sorpresa - sì, il garage era aperto, Harry ha detto di averti visto parcheggiare l’auto in officina e sgattaiolare via come un ladro. È passato un mese da quando te ne sei andato, niente chiamate, messaggi, nessuna risposta. So di aver sbagliato ma… ehi aspetta, quello è uno smoking? Dove devi andare? -.
- Ad un matrimonio - e sono quasi lusingato vedendo il terrore nei suoi occhi.
Dalla chiacchierata con i miei genitori in giardino a Bradford, ci sono voluti parecchi giorni, settimane, per prepararmi al meglio a tornare e affrontare Liam, ho deciso che se devo fare l’egoista, lo devo fare per davvero e ancora una volta, se è vero che Liam mi vuole davvero, mi ama ancora e quel tatuaggio è per me, deve fare l’ultimo passo, deve decidere a voltare pagina e smettere di nascondersi. 
Lo lascerò libero di decidere cosa preferisce, una triste vita con lei o quello che verrà, qualunque cosa verrà, con me.
È vero, non posso dargli spiegazioni, non posso raccontargli tutta la verità perché Geoff troverebbe sempre un modo per allontanarlo da me con l’inganno, quindi devo lasciare sia lui a decidere cosa fare, se farlo… se avere il coraggio di volermi.
Egoismo ad ogni costo.
Se lui non capirà, se lui non mi sceglierà, venderò la casa in collina, l’officina e tutto il resto e andrò a Bradford per sempre. Niente Louis, Harry, Niall… mai più Liam. 
Mi rifarò una vita e magari userò il numero che Sam ha scritto nel mio cellulare e che non ho mai avuto la voglia di cancellare.
Sarà dura, sarà devastante e sarà difficile, ma avrò fatto la cosa giusta per me, la cosa migliore per me. 
Io merito di non essere più costretto ad abbassare la testa, per nessuno, soprattutto per difendere chi amo.
Se ci penso con cognizione di causa mi tremano le ginocchia, mi trema il cuore e le mani, ma devo farlo, l’ho promesso ai miei genitori; non lo farò perché la vita è troppo breve o perché non devo sprecare gli attimi, lo farò perché ho troppa arte dentro per sprecarla restando immobile, chiudendo la mia vena e lasciando che l’ottusità del mondo mi freni.
- Ecco… molto bene, giusto perché così mi odierai ancora di più… - 
- Lou non ti odio lo sai, mi dispiace, ho parlato a sproposito - gli sorrido.
- Intanto sei sparito per un fottuto mese -.
- Scusa! -.
- Oh non scusarti, perché se non mi odiavi prima, mi odierai ora… senti, a proposito di matrimonio, tu… sì, insomma, tu non sei stato invitato - chiude gli occhi dopo averlo detto, ma li riapre appena mi sente scoppiare a ridere. Prima un occhio, poi l’altro, si fissa su di me e mi guarda come se improvvisamente avessi due teste - stai peggio di quanto pensassi - si gratta la nuca.
- Oh no, diciamo che forse dopo due anni sto veramente bene; non mi interessa nulla se non sono gradito o peggio invitato. Non mi importa del ricevimento, e la chiesa è un posto libero, non posso vietarmi di entrare -
- Cosa hai in mente, Zayn? - ora è realmente preoccupato.
- Mi conosci Louis, non sono uno che da di matto o fa cose precipitose. So quello che faccio - 
- È proprio questo che mi preoccupa - 

 
*


Separo le asole dai bottoni una dopo l’altra. Questa camicia bianca, il papillon che mia madre ha impiegato giorni ad insegnarmi come annodare, questa giacca elegante, costata eccessivamente tanto, restata appena dietro la porta della mia camera per tutto agosto, tutto mi ricorda che è arrivato il grande giorno, non è esattamente il mio giorno, ma potrebbe esserlo ed io voglio essere perfetto.
La mia mente vaga ai giorni passati, a tutti i modi in cui ho cercato di incontrare Liam, guardarlo intensamente, fregandomene altamente se con lui ci fosse lei o suo padre. 
Ci siamo studiati, ci siamo urlati una marea di parole nel silenzio più totale, e sono sicuro che lui lo abbia sentito il mio cuore battere forte, perché io sono certo di aver sentito il suo. 
L’ho sfiorato una mattina all’edicola, lui con una mano a curiosare fra i fumetti ed io sicuro, prendendo una rivista a caso di motori, ho fatto in modo che lui vedesse il mio braccialetto ancora al suo posto, mentre la punta delle mie dita, sfioravano quel suo unico tatuaggio.
Ha sussultato, le sue labbra carnose si sono aperte appena, ha spalancato gli occhi e ha continuato a guardare dritto, ma io ho visto, ho sentito, ho percepito tutto. Ho sorriso con un solo lato della bocca, compiaciuto dalla sua reazione e me ne sono andato; non l’ho salutato e guardato negli occhi. Voglio che lui desideri abbattere ogni muro per poter avermi.
Anche per il suo compleanno ho fatto in modo di essere lì, appoggiato al muro a fumare, fissandolo mentre tutti brindavano per lui.
Louis mi ha dato del pazzo quando gli ho spiegato il mio piano, non capisce come Liam potrebbe buttare all’aria tutto solo per un’idea, la speranza che io non abbia fatto il matto e basta e ora lo rivoglia per capriccio.
Lui purtroppo non sa cosa lega me e Liam, possiamo stare assopiti e distanti, ma lo so io e lo sa anche lui, se siamo nella stessa città, non possiamo non attrarci a vicenda, come due calamite. È per questo che sono fuggito negli ultimi due anni, per questo non credevo lui avrebbe mai abboccato al mio giochetto di mollarlo a Londra, senza nemmeno una scusa plausibile.
Siamo connessi e legati, siamo fatti della stessa sostanza, abbiamo colori diversi, pensieri diversi, ma completandoci formiamo l’intero giusto. 
Sono stato rintanato in collina negli ultimi giorni, gli ho dato tutto di me, per poi toglierglielo bruscamente; ho chiacchierato con Beth, scherzato con Harry, salutato Geoff, e volete sapere la verità? Non mi sono mai sentito così bene.
Sfacciato e ribelle, e anche se non ne uscirò vincitore da tutto questo, avrò avuto una piccola rivincita su tutti. 
La casa è finita, è ufficialmente la mia casa, tutto qui parla di noi, e non mi fa più soffrire. 
O va o non va, basta se e forse. 
Entro nella doccia, mi insapono con cura, la mia mente torna indietro di anni, al nostro primo bacio rubato, alla mia testa che sbatte in stazione spinta dalle sue labbra, la sua confusione, tutta la passione di scoprirci, di appartenerci. Le dita toccano la sua bocca rossa, tatuata in mezzo al mio petto e il pensiero che lei possa avere le sue labbra, il suo corpo, mi fanno quasi ridere, perché mi dispiace ma la sua anima e le sue ali, quelle apparterranno sempre a me.
Presuntuoso? Forse… 
Ma non posso fare a meno di ripetermelo mentre mi asciugo, mi sistemo la barba, i capelli e infilo finalmente questo vestito. 
Il mio viso è serio, sono teso nonostante tutto, oggi la mia vita cambierà, e sebbene la stia tenendo chiusa nella parte più remota di me, questo mi fa anche dannatamente paura. 
Aspetto il suono delle campane, guardo la gente incamminarsi verso la chiesa, fumo l’ultima sigaretta mentre scendo, assaporo la nicotina sciogliermi i nervi. Il cuore batte all’impazzata e non c’è quasi più nessuno ad ammirare gli addobbi dell’intera città, margherite bianche e palloncini rossi, la foto di Liam e Beth che tappezzano le vie.
Sento il prete salutare i presenti, quelle due schiene rivolte a lui, gli sposi… 
- Benvenuti fratelli e sorelle, chiudete le porte e che la cerimonia possa iniziare - affretto il passo e appena resta l’ultimo spiraglio, ci faccio scivolare dentro la mano e - scusate il ritardo - dico sottovoce ma non troppo, il tono giusto perché tutta la chiesa si giri a fissarmi, mentre avanzo e mi appoggio al muro al lato dell’altare, proprio dalla parte di Liam, dove i testimoni, Niall e Harry, poco distanti da me, sgranano gli occhi e fanno capire a Liam di non sapere perché o come io mi trovi lì. 
Mi godo la scena di Geoff mentre diventa rosso come il fuoco, nonno William che sembra illuminarsi, Louis scuote la testa e il resto della città mi guarda con stupore, c’è chi lo fa per paura, per rabbia e chi solo per incredulità di vedere un mussulmano dentro una chiesa. 
Che Allah abbia la mia anima se non è d’accordo con questa mia scelta, se non se la prende Liam, non mi interessa a chi andrà.
Il prete mi guarda, stringe la bocca risentito e - Come tutti sapete, siamo qui per vedere unire nel sacro vincolo del matrimonio questi due giovani ragazzi, che nonostante la giovane età decidono oggi, davanti a tutta la comunità, di unirsi in tutti modi previsti dalla legge e da nostro signore. 
Liam e Bethany che il signore sia con voi - sento un amen collettivo sollevarsi e vedo gli occhi di Liam saltare su di me, mentre si morde il labbro agitato. 
Niall, Andy e nonna Isabel procedono con le letture, Lottie è seduta accanto a Johanna e Mark e cerca di asciugarsi le lacrime con un fazzoletto di stoffa. Sono certo pianga perché ha sempre sognato di portare lei Liam all’altare. 
La tonalità del viso di Geoff non cambia e Maura deve tenerlo stretto con forza per impedirgli di fare il pazzo, venire da me e sbattermi fuori, credo non sappia ancora del bonifico di saldo che ho fatto proprio questa mattina a suo nome, stabilendo che la casa in collina è definitivamente di mia proprietà. 
- Alzatevi in piedi fratelli e sorelle, è arrivato il tempo dello scambio delle promesse - un ragazzo dai capelli corti e rossi, lo stesso numero spropositato di lentiggini di Beth, porge le fedi al prete e le accarezza la spalla con delicatezza. 
Il cuore mi batte ormai fuori dal petto, mentre il prete sfoglia il suo libro cercando la formula, Liam mi guarda e io lo ricambio, mi sento come mosso da un impeto silenzioso, devo spostare il piede in avanti per bloccarmi, porto le mani unite in grembo e accarezzo lentamente il braccialetto - completamente per te - bisbiglio impercettibilmente, lui tossisce e i suoi occhi diventano lucidi, mi sento io l’altra parte di lui, mi sento io il suo pezzo mancante. Mi guarda un’ultima volta e poi si gira dandomi le spalle, prendendo le mani di Beth - Io, Bethany Allyson Dan sono qui in questa chiesa, davanti a tutti i nostri parenti e amici, per prendere te, Liam Payne, come mio legittimo sposo. Prometto di amarti e rispettarti, in salute e in malattia, nella gioia e nel dolore, per tutta la mia vita. So di essere molto giovane e conoscerti da così poco, ma sai, quando una cosa la senti, quando un sentimento c’è, nel momento in cui decidi di appartenere completamente a una persona, non ci sono molte altre strade da percorrere. Per questo ti chiedo: vuoi tu, Liam Payne prendermi come moglie? - 
Resto impassibile davanti a questa dichiarazione ma ho gli occhi lucidi, il cuore immobile dalla paura che sento crescere. Fra tutte le cose che poteva dire ne ha scelto proprio questa: appartenere completamente a una persona.
Non posso ascoltare cosa risponderà, non sono venuto qui per vederlo percorrere altre strade, c’è solo una strada possibile, o con me o senza di me. 
È arrivato il mio momento di andare.
La chiesa è silenziosa e anche se sento i piedi pesanti e il fiato mancarmi, do una piccola botta di tacchi e appena ottengo l’attenzione di Liam, inizio a camminare verso il centro della chiesa, ci sono solo i suoi occhi, c’è solo lui, per me. 
È così bello, senza neanche farlo apposta, vestito con uno smoking e un papillon, proprio come me, quasi fosse un segno del destino. La barba accennata, gli occhi emozionati, un corpo perfetto, quasi da sembrare un disegno che sarò in grado di riprodurre solo nella mia fantasia.
Beth mi guarda confusa e a pochi centimetri da loro, faccio un respiro e mi lascio andare, davanti a tutti, davanti a lui e al suo Dio perché - io ti amo Liam, amerò sempre e solo te - non lo urlo, non serve, sono certo che ogni presente mi abbia sentito, mi mordo il labbro, abbasso lo sguardo e giro l’angolo, Geoff si siede tenendosi il petto, e Louis prova a bloccarmi, allungando la mano e sfiorandomi il braccio, ma io non posso arrestarmi.
Continuo a percorrere tutta la navata, passo dopo passo, il rumore delle mie scarpe da festa a rimbombare sorde.
Io ho fatto il mio passo, e forse è inspiegabile per lui tutto quello che ho fatto negli ultimi due anni, ma se Liam è la persona che ho imparato ad amare, se è veramente completamente per me, non si farà fermare da due stupidi anni, quanti ne sono passati in fondo fra tira e molla e parole fraintese?
Mi lascio tutto alle spalle, sto tremando eppure non mi sono mai sentito così bene, continuo a camminare per la via principale e deserta di Whitby, camminando verso la casa in collina, finalmente tutta mia, e sento dentro di aver fatto tutto, proprio tutto quello che andava fatto.
Ok, forse non tutto, ma diciamo tutto quello che il me di cui voglio essere fiero avrebbe fatto.
Non so se ora Liam mi seguirà, non so se questo è l’inizio o la fine di tutto, ma in questo momento non importa.
Non sono mai servite davvero le parole, non è mai servito molto di più a noi due, perché nessuno ci ha mai garantito che sarebbe stato facile, io non sono un angelo e noi non abbiamo bisogno di un miracolo, io sono solo io, ma ti amo e ti amerò all’infinito, Liam.
Le ali non sono quello di cui hai bisogno, tu hai bisogno di me.
E se lo vuoi, io sono qui.




**
[nda]


ok, ok, ok.. no non è ok ma questo ragazzi miei è l'ultimo capitolo... 
Zayn ha finalmente deciso di fregarsene di quello che sarà, di cosa verrà, di accettare di volere Liam e di essere egoista, sapendo che forse Liam non lo seguirà.
A chi mi ha chiesto il lieto fine, non potete nemmeno dire che questo non lo è, sono famosa per le mie storie sospese e a costo di essere banale, con la paura di aver postato un ultimo capitolo inferiore agli altri e deludente per voi, ho decido di postarlo proprio così com'è... 
La vita in fondo è proprio così, non sei mai sicuro di niente e ti tocca buttarti e sperare. 
Zayn è molto me e io proprio come lui sono una gran rimuginatrice che poi quando arriva alla fine si butta, gli si chiude la vena e fa le cose quasi a caso, senza pensare alle conseguenze.
Per me la fine di giugno è sempre un momento di svolta, 2 anni fa stavo per vedere per la prima volta Liam e i ragazzi, l'anno scorso ho mollato lavoro e una vita sicura per l'avventura, oggi finisco questa storia che mi ha dato tanto, in questi ultimi 7 mesi.
Spero non sarete troppo arrabbiate e capiate le mie scelte. 
C'è ancora l'epilogo dopo tutto e io credo fortemente che se te le meriti, le cose trovano il modo di raggiungerti... Tanto Liam cosa volete che faccia? 
Detto questo, se vi va di votare questa storia che ho candidato ai Wattys2016 basta che la condividiate (link o una frase) con il titolo e hashtag #Wattys2016! 
Grazie mille per tutto, tanto le cose sdolcinate le lascio sempre all'epilogo! 
un bacio
SARA
   
 
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