Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |       
Autore: Lamy_    29/06/2016    2 recensioni
Astrea Monteverde ha perso tutto: la sua famiglia, la sua casa, il suo onore e un anno fa é scomparso Thomas, il suo parabatai. Un incontro fortunato permetterà alla giovane Nephilim di scavare nel mistero dietro al quale si cela la verità sul rapimento del suo migliore amico. Tradimenti, imboscate, segreti, sangue e amore segneranno per sempre la sua vita. Perché si sa, il confine tra la verità e le bugie é labile quanto un foglio di carta.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Raphael Santiago, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Si dice che la pioggia porti con sé cattive notizie e quella fredda mattinata di Febbraio sembrava ne portasse di pessime . La ragazza tirò su la lampo della giacca, si coprì i capelli con il cappuccio e si preparò per l'ennesima giornata in giro per Lisbona. Passare le giornate a rubare portafogli, a far sparire "magicamente" orologi, a frugare nelle borse, cercare qualcosa da sgranocchiare, questa era diventata la sua vita.
Astrea Monteverde aveva solo quindici anni quando un incendio uccise i suoi genitori e devastò l'Istituto presso cui la sua famiglia aveva prestato servizio per generazioni. Ed ora che aveva diciotto anni non le rimaneva altro che un grande dolore e un vuoto: senza famiglia, senza casa, senza amici e senza onore. Un anno prima aveva perso anche il suo Parabatai, Thomas. Si erano dati appuntamento alla solita panchina del parco ma Thomas non arrivò mai. Astrea chiese in giro cosa fosse successo, fece affari con i Nascosti di cui non andava fiera, aveva anche sporto denuncia presso la polizia mondana ma i risultati furono vani. Angela, la zia di Thomas, aveva lasciato in fretta il Paese senza lasciare traccia e per Astrea fu impossibile trovarla. Doveva cavarsela da sola. Come sempre. La ragazza allontanò quei pensieri e cercò una preda a cui poter rubare qualche spicciolo per la colazione. Si ritrovò nella via principale quando nuvole grosse e nere si addensarono, minacciose e cariche di pioggia. Si precipitò al parco, raggiunse una panchina e si sedette. Aspettava Thomas. Sapeva che non sarebbe venuto mai più ma la forza dell'abitudine era dura a morire, ed inoltre non presentarsi ad aspettarlo le sembrava un tradimento. Come sempre, si perse a fissare la gente: si divertiva a vedere le coppiette litigare, sorrideva nel vedere i bambini giocare e ridere e si rilassava ascoltando il canto degli uccelli. Due ore dopo, certa che il suo parabatai non venisse, lasciò il parco per dirigersi al mercato. Forse avrebbe ricavato qualcosa. L'aria era diventata fredda e da un momento all'altro sarebbe venuto giù un temporale perciò era fondamentale che trovasse una vittima e poi un riparo. Mentre passava in rassegna le bancarelle adocchiò un ragazzo alto di statura, occhi azzurri, capelli neri e sembrava che stesse cercando qualcuno. Perfetto, pensò la ragazza. Prese lo stilo dalla tasca della giacca e lo mosse velocemente sul braccio facendo comparire una runa del silenzio in modo che il malcapitato non la cogliesse con le mani nel sacco. Pochi istanti e fu alle spalle del ragazzo, che probabilmente aveva ventiquattro o venticinque anni, e sorrise sorniona. Le mani scattarono in avanti con l'intenzione di infilarsi nella giacca dello sconosciuto ma una mano le bloccò il polso. Astrea alzò gli occhi in preda al terrore e vide il tipo fissarla accigliato.
"Credevi davvero di potermi derubare senza che me ne rendessi conto?" la sua voce, al contrario di come si aspettava la ragazza, era serena se non divertita. Astrea si liberò dalla presa con agilità e incrociò le braccia al petto.
"Hai la Vista, per caso?" continuò lui mentre i suoi occhi azzurri la scrutavano.
"Cosa ne sai tu della Vista, mondano?"
Il ragazzo scoppiò a ridere e si portò una mano sul petto come a volersi fermare, proprio in quel momento i marchi neri si mostrarono.
Doveva proprio beccare un Cacciatore?
"Sono uno Shadowhunter. E tu saresti?"
Astrea fissò la mano coperta da cicatrici tesa verso di lei e fu in dubbio se stringerla o meno. Da tempo ormai non aveva contatti con la sua razza.
"Non sono affari tuoi."
"Sei una Shadowhunter anche tu?"
"Non mi considero una di voi da tempo."
Alec rimase spiazzato da quella risposta e dal tono duro con cui quella parole erano state pronunciate. Non aveva mai incontrato nessun Cacciatore che non fosse legato al proprio rango.
"Perché sei qui a Lisbona?"
"Sono in missione, se così si può dire. Devo trovare un demone Shax."
Astrea fissò gli occhi sulle dita bianche del ragazzo che le stringevano il polso, così Alec la lasciò...Poi un dettaglio la incuriosì.
"Tu usi l'arco?"
Alec lanciò uno sguardo alla faretra attaccata alla sua spalla e annuì contento che qualcuno si interessasse ad un aspetto di lui che nessuno sembrava notare, eccetto Magnus ovviamente.
"Sì, é la mia arma principale. Poi vengono i pugnali e poi le spade. Tu hai un'arma in particolare?"
"Cos'è, una conversazione tra due vecchi amici?!"
Il Nephilim fu colto alla sprovvista dalla rabbia e il disgusto che trasparivano da quella frase.
"E i tuoi genitori dove sono? Perché sei tutta sola?"
Quelle domande vennero fuori come un fiume in piena, aveva capito che Astrea era da sola e che molto probabilmente viveva per strada: ma cosa le era successo? Qual era la sua storia? Purtroppo le sue domande non ebbero risposta perché in quel momento la suoneria del suo cellulare lo fece sussultare, lo tirò fuori e sorrise inconsapevolmente.
"Quante volte ti ho detto di non chiamarmi quando lavoro?"
"Fiorellino, io ti chiamo quando mi pare e piace. Chiaro? E poi mi mancava il mio fidanzato." rispose la voce sdolcinata di Magnus.
"Mi manchi anche tu, ma adesso ho da fare."
"Stai dicendo che il lavoro é più importante di me?"
"Magnus, nulla é più importante di te ma adesso ho questa ragazza con cui de..."
Alec alzò gli occhi al cielo quando si rese conto che Astrea era sparita.
"Ragazza? Quale ragazza, Alexander?"
"Non ora. Devo andare, ti chiamo dopo."
Il Cacciatore chiuse la chiamata prima che il suo ragazzo potesse rispondere perché aveva un problema più grande della gelosia di Magnus da affrontare: doveva trovare quella ragazza e portarla con sé, ma prima aveva un demone da uccidere. Fortuna volle che nella fuga Astra perdesse un anello, Alec lo raccolse e lo mise da parte per utilizzarlo in un secondo momento per localizzarla.
 
 
L'ultima freccia colpì in pieno il demone Shax che esplose e sparì. Alec imprecò quando si accorse che la sua giacca nuova era ormai da buttare e già immaginava la reazione di Magnus alla vista di quello scempio. Si sarebbe potuto riposare adesso ma doveva ancora trovare Astrea. Si ricordò dell'anello e lo tirò fuori per localizzare la ragazza ma non ne ebbe bisogno: nascosto dietro un camion, attraverso i finestrini vide una figura minuta e dai capelli mossi e grigi avanzare nel locale a pochi metri da lui, il Red Demon. Riconobbe subito Astrea. Non sapeva cosa potesse farci lei in un postaccio del genere ma era determinato a scoprirlo. Con lo stilo si disegnò una runa della vista sull'avambraccio e una runa dell'udito sulla spalla, immediatamente le sue doti si accrebbero.
Astrea si avvicinò ad un vampiro, riconoscibile dai canini che brillavano nell'oscurità della notte, e lo afferrò per la giacca conducendolo al riparo da occhi indiscreti, ma non da Alec.
"Allora, Remus, hai avuto notizie?"
"Ieri ero ad una festa di Vampiri a Los Angeles, erano stati invitati tutti i capo-clan. I camerieri erano tutti soggiogati, in particolare i due attorno a Katia: ho sentito dire che uno dei due era uno Shadowhunter di Lisbona. Ho tirato subito fuori la foto che mi hai affidato tempo fa e..."
"Parla!"
"Lo Shadowhunter soggiogato era Thomas."
La ragazza si portò le mani alla bocca e le lacrime scivolarono lungo le sue guance calde e pesanti. Il Nascosto le mise le mani sulle spalla e la tirò su, sembravano amici.
"Senti, ragazzina, so quanto voi Nephilim siate legati al vostro parabatai ma ingaggiare una guerra contro Katia per Thomas non ne vale la pena. Perderesti."
Astrea alzò gli occhi sul volto pallido di Remus e una fierezza aggressiva guizzò come un lampo.
"Io salverò Thomas. Costi quel che costi."
Il Vampiro non ebbe tempo per replicare perché la ragazza era già lontana.
Quando Astrea passò accanto al furgone, Alec si nascose meglio e continuò a spiarla. Si era seduta delle scale lerce di un vecchio palazzo di fronte al locale. Non piangeva, stava solo stringendo tra le mani una collana. Alec uscì dal suo nascondiglio e la raggiunse.
"Ancora tu?" domandò esasperata Astrea alzando gli occhi al cielo. Aveva già troppi problemi.
"So che stai cercando Thomas."
A quel nome tutta l'attenzione della ragazza fu sul Cacciatore, gli occhi ridotti a fessure, le labbra screpolate strette tra i denti.
"Come sai di...lui?"
"Ti ho sentita parlare con quel Vampiro. Thomas é il tuo parabatai, vero?"
"Non ti riguarda."
Astrea si alzò e si immerse nel buio di un vicolo, cappuccio sulla testa, mani in tasca, le dita strette alla collana, il passo veloce tipico della runa della velocità. Pochi istanti dopo fu accostata da Alec.
"Sparisci, Nephilim."
"Lo dici come se fosse un insulto, eppure tu sei una di noi."
La ragazza emise un suono a metà tra una risata e una smorfia di disgusto, si fermò e scosse la testa.
"Tu non capisci. Io non sono una Shadowhunter da molto tempo ormai, ho rinunciato a far parte della combriccola. É solo una pagliacciata. Odio i Cacciatori, odio il Clave e odio questo sistema perverso secondo cui la vita di un ragazzo non vale la pena. Chiarito questo, ora vattene."
"Aspetta! Io posso aiutarti. I miei amici possono."
Astrea lo guardò e sospirò.
"Come pensi di potermi aiutare? Hai sentito Remus, non si può ingaggiare una guerra."
"E se i migliori Shadowhunters fossero al tuo servizio? E se uno degli Stregoni più potenti ti aiutasse?" ora Alec sorrideva, il sorriso fiero di chi elogia la propria famiglia.
"Non posso coinvolgere altre persone. É la mia battaglia."
"Può diventare la nostra battaglia. Lasciati aiutare, ti prego."
"Perché dovresti essere così gentile? Non é che appena puoi mi consegni al Clave?"
Il ragazzo rise e le strinse una mano, era una sensazione, il calore umano, che Astrea da troppo tempo aveva dimenticato e una scarica le attraversò la schiena.
"Il mio compito é cercare nel mondo gli Shadowhunters e proteggerli, ma se tu non vuoi essere portata all'Istituto potrai stare da me. Credo che una persona sarebbe davvero contenta di averti in giro per casa."
La ragazza sembrò pensarci su, si guardava le mani e muoveva nervosamente la gamba. Alec sperò con tutto se stesso che accettasse e attese la risposta che arrivò una ventina di minuti dopo.
"Ho deciso."
"Finalmente!"
"Verrò con te...a due condizioni: faremo un patto suggellato da una runa con il quale giuri di non consegnarmi al Clave né di portarmi al tuo Istituto. E poi devi giurarmi che quando arriveremo da Katia tu e i tuoi amici mi lascerete affrontarla da sola perché non voglio che qualcun'altro si faccia male."
Il Nephilim annuì e le sorrise, poi si alzò la manica della giacca e le porse il suo stilo. Lei lo afferrò, prese un lungo respiro e cominciò a tracciare la runa sul braccio teso del ragazzo.
"Io sono Alexander Lightwood, Alec per gli amici."
Ora toccava ad Alec marchiare la ragazza: premette la punto dello stilo sulla sua spalla e in pochi secondi lunghe e contorte linee nere macchiarono la sua pelle.
"Astrea Monteverde."
"Hai un bellissimo nome, Astrea."
"Grazie."
Alec le restituì lo stilo e lei si infilò di nuovo la felpa.
"Pronta per andare? Useremo un portale."
La ragazza fece un respiro profondo e si affiancò al Cacciatore che nel frattempo aveva attivato una parete bluastra simile all'acqua, gli strinse istintivamente la mano e sentì la sua stretta ricambiata.
"Pronta."
Il portale fu scosso da un leggero tremolio e si dissolse in una pioggia di scintille. Nessuno dei due poteva immaginare che qualcuno li aveva seguiti.
 
 
 
 
 
Salve a tutti!
Questa è la prima storia che scrivo sugli Shadowhunters e spero davvero che la possiate apprezzare perché ci ho lavorato molto.
N.B: La storia segue in generale i caratteri della saga ma in particolare se ne allontana: situazioni e personaggi sono stati rielaborati nella mia ottica. Astrea riporterà caratteristiche che appartengono in realtà ad altri personaggi dei libri, ma ho deciso di ribaltare le vicende. I fatti narrati non riprendono la saga, sono frutto della mia fantasia.
Detto questo, vi auguro una buona lettura.
Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento.
Alla prossima.
Baci :)
 
ps. perdonate eventuali errori e, nel caso ce ne fossero, segnalateli così sarò disposta a correggerli.

 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Lamy_