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Autore: Daenerys21    30/06/2016    4 recensioni
Thorin è un pugile in cerca di vendetta per la morte di suo fratello.
Durante la coppa di pugilato di Gondor conoscerà Bilbo, anch’egli iscritto al torneo, ma per motivi ben diversi, e…
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[alternate universe, modern bagginshield]
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Azog il profanatore, Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Un uccello!”
“No, riprova…”
“Una mucca!”
“Ma come può essere una mucca, Sam? Non vedi che sta volando??”
 
Bilbo trattenne a stento le risate.
 
Erano seduti al ristorante dell’albergo: il pranzo volgeva al termine, ma essendo quel giorno il compleanno di Frodo, Bilbo aveva pensato di fargli una sorpresa: si era accordato con lo chef per farsi preparare una favolosa Belle Elene, la torta di pere e cioccolato che suo nipote venerava.
Mastro Bombur, lo chef appunto, l’avrebbe portata al loro tavolo a minuti.
 
Bilbo diede un’occhiata agli altri commensali: oltre a Hamfast e suo figlio Sam, aveva ovviamente invitato anche Thorin a mangiare con loro e lui aveva portato Dwalin e Balin.
I due fratelli erano immersi in una fitta conversazione con Hamfast.
Thorin invece… Bilbo si coprì nuovamente la bocca per non ridere, mentre lo osservava giocare ai mimi con Frodo e Sam.
Il Durin stava tentando di riprodurre un’elaborata figura, usando solo le mani. Nonostante i suoi sforzi, però, nessuno dei due bambini aveva ancora indovinato di cosa si trattasse.
 
“Uffa!” sbuffò Sam, gonfiando le guancette paffute, “Non indovineremo mai così!”
“Un indizio! Dacci un indizio!”
 
Thorin sorrise, indulgente: “Allora… può volare e inizia per ‘e’”.
“Elicottero!” esclamarono i ragazzini, praticamente all’unisono.
“Colpito e affondato” ridacchiò il Durin. “Finalmente”, aggiunse.
“Sei il migliore, zio Thorin!”
 
Il cuore di Bilbo perse un battito e per poco il Baggins non si strozzò con l’acqua, nel sentire suo nipote apostrofare Thorin in quel modo.
Certo, i due si erano avvicinati moltissimo nel corso della settimana, ma arrivare addirittura all’appellativo di zio…
 
Ovviamente Thorin non perse l’occasione. Puntò lo sguardo su Bilbo, esibì un ghigno carico di malizia e gli fece l’occhiolino.
Bilbo fece una smorfia e distolse lo sguardo, non prima di aver alzato gli occhi al cielo.
L’espressione di Thorin non gli sfuggì: era di completa soddisfazione.
Bastardo.
Bilbo avvertì il solito dilemma interiore farsi strada: da una parte era lusingato e felice, immensamente felice, che i suoi sentimenti fossero ricambiati e che Thorin nutrisse così tanto interesse nei confronti suoi e di Frodo.
Dall’altra continuava a ripetersi di andarci piano, che si conoscevano da pochissimo tempo e che avevano un torneo a cui pensare.
Per fato o fortuna, una delle due, erano finiti in gironi diversi. Questo, oltre a significare che non avrebbero corso il rischio di scontrarsi per un po’ di match, raddoppiava le possibilità di entrambi di arrivare in finale.
Thorin ne aveva biecamente approfittato per insistere che continuassero ad allenarsi insieme.
 
-Avanti, Bilbo, è logico se ci pensi. Affronteremo avversari diversi, non abbiamo alcun motivo di metterci a vicenda i bastoni fra le ruote. Cerchiamo di collaborare finchè possiamo!-
 
-Aha. Come no. Non ho mai visto una proposta così disinteressata-
 
-Così mi ferisci, pulcino. Non ti fidi più di me?-
 
-Per la cronaca non mi sono mai fidato di te. E ti ho detto di smetterla di chiamarmi così!-
 
Al che Thorin si era mostrato offeso per davvero. O meglio: ferito.
 
-Stavo scherzando- si era affrettato a dirgli Bilbo, -Mi fido di te. Per questo sono sicuro che se ti dirò di tenere le mani a posto lo farai, giusto?-
 
-E me lo chiederai?- aveva domandato Thorin, afferrandolo scherzosamente per i fianchi.
 
-Sai come la penso- era stata la risposta sussurrata di Bilbo, le sue mani appoggiate sul petto di Thorin, come a volersi distaccare.
 
-E tu sai quello che provo- aveva esalato l’altro in risposta, contro la sua fronte.
 
Ma si era comportato da vero gentiluomo, rispettando le richieste di Bilbo.
 
“A volte credo di non meritarti” pensava tra sé Bilbo e questo era uno degli altri motivi che lo frenavano.
Com’era possibile che l’ereditiere di una delle famiglie più potenti non solo delle regioni del Sud, ma dell’intera Terra di Mezzo, fosse veramente interessato a un semplice libraio come lui?
Bilbo non aveva mai sofferto di falsa modestia: riconosceva senza problemi di essere un ragazzo piuttosto attraente, ma a parte quello cosa aveva da offrire? A Erebor c’erano probabilmente persone altrettanto piacenti e molto più adatte per Thorin, rispetto a lui.
 
Poi rinsaviva e si dava dello stupido da solo per quei pensieri così limitati e meschini.
Thorin era diverso: non seguiva la logica comune, e lo aveva dimostrato quando si era offerto di aiutare Frodo quasi senza conoscerlo.
Evidentemente aveva visto qualcosa di speciale in Bilbo, qualcosa che lui stesso non si era mai accorto di possedere e Bilbo, suo malgrado, lo amava ancora di più per questo.
 
Sei cotto, Bilbo. Sei completamente fregato, vecchio mio.
 
Si spensero le luci.
Era finalmente arrivato il momento.
Mastro Bombur entrò infatti pochi secondi dopo: spingeva un carrellino di quelli da portata, con sopra una delle torte più spettacolari che Bilbo avesse mai visto, contornata da 11 candeline.
 
Sbirciò di sfuggita il nipote: Frodo aveva gli occhioni spalancati e la bocca aperta.
A coronare il tutto ecco partire la musica.
 
We sing happy birthday to you… and may all your dreams come true…
 
Bilbo ne aveva solo uno, di sogno. E se si fosse avverato non avrebbe chiesto altro per tutta la vita.
 
Un braccio gli circondò la spalla.
Era Thorin.
“Tutto bene?” gli chiese questi, con un’espressione leggermente preoccupata.
Bilbo gli elargì un sorriso tremulo: “Certo”.
Non si era accorto di avere le guance bagnate. Si affrettò ad asciugarsi le lacrime prima che Frodo potesse accorgersi di qualcosa, anche se per fortuna il bambino era ancora completamente concentrato sulla torta.
 
La serata fu un successo: Hamfast e Sam gli regalarono rarissimi numeri di un fumetto di cui Frodo andava matto; da parte di Thorin e i fratelli Fundin ricevette invece un elicottero giocattolo, che funzionava a pile.
Bilbo non riusciva a crederci: per quello Thorin aveva scelto di giocare ai mimi…
Il suo cuore minacciava di esplodere per le troppe, contrastanti, emozioni.
 
Persino dagli altri tavoli alcuni pugili, assieme ai familiari, si avvicinarono per fare gli auguri al piccolo.
 
“E’ stato il compleanno più bello della mia vita” strillò quella sera Frodo in camera, e Bilbo ebbe serie difficoltà a convincerlo che era il momento di dormire e non quello di giocare.
 
 
 
Thorin non ebbe problemi ad accedere alla semifinale: Alfrid di Esgaroth era un omino viscido e astuto, ma nettamente inferiore a Thorin in quanto a prestanza e tecnica.
L’incontro ebbe termine dopo appena due riprese. Una sorta di record.
 
Aragorn figlio di Arathorn si rivelò invece un osso duro per Bilbo.
Il suo stile di combattimento però non era troppo diverso da quello di Thorin: una volta che l’ebbe capito, Bilbo riuscì a sfruttare le debolezze dell’avversario.
 
“Congratulazioni”, disse più tardi l’uomo di Gondor, piuttosto ansante, stringendo la mano a Bilbo, “E’ stato uno degli incontri più stimolanti che io abbia mai avuto. Il tuo stile di combattimento mi ricorda molto qualcosa: dove sei stato istruito?”
 
“A Gran Burrone”, rispose Bilbo, ricambiando la stretta, “Nella palestra gestita da Elrond…”
“Peredhel!” concluse Aragorn. L’uomo scoppiò in una risata: “Avrei dovuto immaginarlo. Ironia del destino: sconfitto da un allievo del mio futuro suocero”.
“Tu sei il fidanzato di Arwen Undomiel?” Bilbo strabuzzò gli occhi, “Accipicchia quant’è piccolo il mondo. Beh, buon per te!”
 
Ricordava bene la figlia di Elrond: una ragazza a dir poco bellissima, con profondi occhi grigi e favolosi capelli scuri.
Ogni tanto capitava che venisse a trovare i suoi fratelli durante gli allenamenti.
“Dovresti evitare, sorellina” le diceva Elladan, per prenderla in giro, “Distrai troppo gli allievi”.
Ed era vero: tutti si fermavano e iniziavano ad abbaiare al suo indirizzo, neanche troppo velatamente.
Bilbo, al quale le donne non erano mai interessate, era stato uno dei pochi ai quali Arwen avesse concesso la sua incondizionata amicizia.
 
“Mi aveva detto che il suo fidanzato era di Gondor, ma non avrei mai fatto il collegamento. Eri piuttosto odiato, su al Nord” ridacchiò Bilbo.
 
“Posso immaginare” gongolò Aragorn, “Mi ha promesso che verrà giù per la finale ma per colpa tua dovrò tenerle compagnia in tribuna, invece di esibirmi sul ring” scherzò.
 
“Ehi! Ora non farmi sentire in colpa”.
 
Poco dopo furono raggiunti da Thorin. L’uomo abbracciò velocemente Bilbo e si congratulò.
Bilbo era ancora a torso nudo e mentre ne approfittava per osservarlo, Thorin si accorse di un brutto livido sul suo fianco destro.
 
“Ahi!” esclamò Bilbo mentre l’altro lo toccava deliberatamente in quel punto.
“Mmh” fece Thorin, “Come immaginavo. Credo tu abbia una leggera lussazione. Nulla di grave, ma credo sia meglio che tu vada immediatamente da Oin, se vuoi rimetterti quanto prima”.
“Thorin, ne abbiamo già parlato” ribattè Bilbo, esasperato, “Non posso continuare ad approfittare così del tuo medico, non è giust-”
Thorin lo bloccò con un dito sulle labbra: “Ti spedirò il conto alla fine del torneo, se ti fa sentire meglio”.
“Oppure”, continuò come ripensandoci, “Potremmo accordarci per un pagamento in natur-”
“Idiota!” Bilbo gli tirò un pugno su un braccio, ma stava sorridendo, “Ora vado, ci vediamo più tardi in albergo?”
“Uhu”.
 
Bilbo si alzò in punta di piedi e gli schioccò un bacio leggero, a pochi centimetri dalla bocca.
Thorin esibì un sorriso a 32 denti. “E questo cos’era?” domandò, estasiato.
“Mmh, consideralo un piccolo anticipo” rispose Bilbo, con un tono seducente e allusivo.
 
 
La saletta medici, quando Bilbo arrivò, era già occupata. Stava per bussare e chiedere dove poteva trovare Oin, quando riconobbe le voci.
Un brivido gli corse lungo la schiena.
 
Erano Azog e Smaug.
 
Ignorando completamente la ragionevole vocina che gli gradava di andarsene, Bilbo si mise invece a origliare.
Finalmente un’insperata occasione per provare ad aiutare Thorin.
 

 
 
 
 

tan tan taaaaaaaaan!
Sono tornata ^___^! Ecco che qualcosa si muove! Cosa avranno in mente quei due là?
Niente di buono, poco ma sicuro. Muahhaha!
Bene, in attesa che mi vengano buone idee vi saluto e ringrazio come sempre per continuare a seguire questa storia, lettori e recensiste <3
Alla prossima!
   
 
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