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Autore: AllisonHermioneEverdeen    30/06/2016    1 recensioni
Una ragazza misteriosa. Tony Stark. Gli Avengers. Lo SHIELD. Due omicidi in Francia. Come sono collegate queste cose? Cosa unisce, con un filo sottile, questi fatti? Cosa porta una ragazza a bussare alla porta della Stark Tower?
C'è un solo modo per scoprirlo...
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Not an ordinary life'
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Capitolo dodici

- Tua madre? - chiese Tony, giusto per essere sicuro di aver capito bene. Charlie annuì, bevendo un po' di caffè. Dopo averla portata via da quell'edificio abbandonato, Stark l'aveva portata in un bar, dove si era fatto raccontare tutto. Sapeva che tra pochissimo avrebbe dovuto avvertire Steve e Natasha che ha trovato Charlie e raggiungerli, ma prima voleva essere sicuro che sua figlia stesse bene.
- Si... dopo diciotto anni si è resa conto di avere una figlia - ironizzò Charlie, amareggiata.
- L'hai mandata al diavolo? - chiese Tony. Charlie sorrise mesta.
- Più o meno - rispose.
- Questa è mia figlia! - sorrise Stark, nel tentativo di risollevarle il morale. Charlie lo guardò grata, finendo il suo caffè.
- Avanti, il momento delle tragedie familiari è finito, chiama il Capitano, ancora non gli ho detto chi è il Soldato d'Inverno - si scosse, cercando di scacciare dalla mente sua madre, anche solo per qualche minuto.
- Giusto, Capitan Ghiaccolo potrebbe avere bisogno dell'aiuto degli Stark, non capisce molto bene il ventunesimo secolo - affermò Tony. Charlie sorrise.
- Ma non c'è la Vedova Nera con lui? - chiese. Lui alzò gli occhi al cielo, prendendo il cellulare.
- Non è una Stark! - affermò, chiamando.
- Pronto? - rispose Steve.
- Pronto Capitano, dove siete? Avete scoperto qualcosa di nuovo? -
- Tony, la situazione è peggiore di quanto avessimo pensato... abbiamo interrogato un agente dell'HYDRA, adesso siamo in auto, stiamo andando alla base dello SHIELD... -
improvvisamente si sente un rumore secco, delle urla, un finestrino rotto, degli stridii...
- Capitano?? - chiamò Stark, ma la chiamata terminò.
- Maledizione! - imprecò Tony. Charlie si era già alzata in piedi, posando la tazza vuota sul tavolino.
- Hanno bisogno dell'aiuto degli Stark? - chiese, un mezzo sorriso preoccupato in volto.
- Reggiti - rispose suo padre, aprendo la valigetta di Jarvis e indossando l'armatura. Ormai la ragazza era abituata ai viaggi volanti di Iron Man.

- Ho la vaga impressione che siano laggiù! - esclamò Charlie, indicando un incidente stradale dove, tra il ponte e la strada sottostande, stava avendo luogo un combattimento. Iron Man atterrò a distanza di sicurezza, sotto il ponte, lasciando Charlie dietro ad un auto.
- Resta qui! - le ordinò, poi spiccò di nuovo il volo.

Charlie aveva intenzione di rimanere lì, davvero!, ma il Soldato d'Inverno fece esplodere l'auto della polizia davanti a lei, non poteva far finta di niente! Controllò che nessuno stesse guardando nella sua direzione, poi scattò, correndo verso l'auto della polizia, aprì a fatica lo sportello e guardò dentro: il poliziotto davanti a lei era decisamente morto, e nel guardarlo a Charlie venne da vomitare, ma si trattenne, vedendo che il compagno dalla parte opposta era ancora vivo. Andò all'altro sportello, aprendolo, e aiutando il poliziotto ad uscire. Questo gemette, accasciandosi al suolo.
- Forza, deve mettersi al riparo! - lo scosse Charlie. Lui si alzò a fatica, e la ragazza lo aiutò, un po' trascinandolo un po' sorreggendolo, a infilarsi dietro un'auto. Un proiettile volò sopra le loro teste: gli agenti dell'HYDRA li avevano visti! Il poliziotto prese la pistola, ma non riusciva a mirare, figurarsi a prendere il bersaglio!
- Prendi la pistola - ordinò a Charlie, seppur a fatica. La ragazza, tremando, obbedì. La pistola era fredda al tatto, e più pesante di quanto avesse immaginato; non voleva tenerla in mano, non voleva sparare a nessuno, ma un altro proiettile sfiorò i suoi capelli, così alzò l'arma, mirando da dietro il finestrino. La mano tremava. Primo colpo: a vuoto. "Respira Charlie." Secondo colpo: a vuoto. "Così proprio non va!" Gli agenti lo facevano sembrare così semplice! Un altro proiettile la mancò di poco, costringendola ad abbassarsi. "Ok, Charlie, è semplice: impugni la pistola, punti e spari ( e colpisci il bersaglio ); forza, un'altra volta!" Mirò, sparò il terzo colpo: a vuoto, ma stavolta aveva sfiorato l'agente che le stava sparando. "Visto? Ci sei quasi". Acquistata un po' di sicurezza ( non tanta, il minimo per non far cadere la pistola a terra ), Charlie mirò di nuovo. Alla testa, così vai sul sicuro. Quarto colpo: spalla. Si, aveva mirato alla testa, ma la spalla era già qualcosa! L'agente strinse i denti, costretto a cambiare mano con cui impugnava la pistola, ma quando Charlie stava per sparare il quinto colpo, sperando nella buona sorte, l'agente si accasciò. La ragazza alzò lo sguardo: sul ponte c'era un uomo di pelle scura, giovane, che impugnava il fucile. Fece fuori altri agenti dell'HYDRA, perciò Charlie capì che era dalla loro parte. Lo ringraziò con lo sguardo, e lui le sorrise, annunendo.
- Grazie - sussurrò il poliziotto. Charlie prese il cellulare, pronta a chiamare l'ambulanza, ma un proiettile colpì il cellulare, facendola strillare e voltare di scatto: un altro agente la fissava, e aveva una pistola in mano. Il secondo proiettile l'avrebbe di certo colpita se non fosse rotolata di lato di scatto. Per miracolo anche il poliziotto non venne colpito. La ragazza rotolò dietro ad un auto, seguita da altri spari. Un proiettile le sfiorò la gamba, procurandole un graffio che iniziò a sanguinare. Charlie impugnò la pistola, anche se la sua mira faceva abbastanza schifo. L'agente sparò altri due colpi, poi la ragazza sentì un'imprecazione: aveva finito i proiettili." E' la mia occasione!". Scattò in piedi, mirando ad una gamba, ma l'unica cosa che ottenne fu un proiettile conficcato nell'asfalto. "Devo convincere mio padre ad insegnarmia a sparare!". L'agente rise, poi le si avvicinò, decidendo di cominciare un combattimento corpo a corpo. Le diede un pugno, ma lei lo schivò scivolando all'indietro, allora la afferrò per la maglietta e le diede un pugno in faccia. In tutta risposta Charlie alzò il ginocchio, colpendolo nelle parti basse. Con questo colpo riuscì a liberarsi, mentre l'agente gemeva e diventava rosso.
- Questa me la paghi, ragazzina! - esclamò con uno sguardo di puro odio. Charlie indietreggiò, il cuore le batteva a mille, le gambe erano molli, tremava. Odiava il fatto di essere entrata nel panico, suo padre avrebbe detto una battuta e riempito di botte l'agente, lei riusciva solo ad indietreggiare, il cervello in pappa. "Riprenditi! Ne va della tua vita!" si ordinò. L'agente le sferò un pugno alle costole, mandandola per terra. La pistola scivolò a qualche metro, e l'agente la afferrò per il collo, alzandola da terra. La ragazza boccheggiò, scalciando e graffiandolo, e lui la scaraventò sull'asfalto a qualche metro di distanza. Charlie giurò di aver sentito le sue ossa scricchiolare in modo non molto rassicurante. Provò ad alzarsi, ma l'agente le fu sopra e la prese per il collo. Charlie scalciò, gli graffiò il viso... l'agente rimaneva impassibile.
- Ricorda il nome dell'uomo che ti ha uccisa, ragazzina... ricorda che è stato... - cominciò a sussurrarle all'orecchio. La ragazza allungò il braccio e afferrò la pistola, poi, con tutta la forza che le era rimasta, colpì l'agente in testa, liberandosene. La ragazza scattò in piedi, e prima che l'agente potesse riprendersi, gli sparò ad una gamba: la sua mira faceva schifo, ma ad un metro di distanza riusciva a colpire il bersaglio! Non lo uccise, non ci riuscì: gli sparò ad entrambe le gambe, poi si voltò e corse via, riprendendo fiato. Vide poco lontano Captain America combattere contro il Soldato d'Inverno, suo padre stava aiutando la Vedova Nera, ferita ad una spalla, e l'uomo scuro che l'aveva salvata. Prova anche ad aiutare il Capitano, ma gli agenti gli sparavano alla spalle, tenendolo occupato. Charlie si nascose dietro ad un auto, riprendendo fiato, cercando di far calmare il cuore. Quando riprese a respirare normalmente, mirò da dietro il finestrino un agente che stava intrattendendo suo padre, decidendo di colpirlo alla spalla ( l'ultima volta ci era riuscita! ). Sparò, lo colpì al polpaccio." L'hai comunque preso!" si consolò. Stark si voltò e la vide. Charlie non riusciva a vedere dietro l'elmetto, ma era abbastanza certa che avesse un'espressione a metà tra l'arrabbiato e il preoccupato.
- Ti avevo detto di rimanere lì! - esclamò lui, infatti, colpendo un altro agente.
- Non c'è di che! - replicò la ragazza. Il combattimento tra Steve e il Soldato d'Inverno si stava avvicinando pericolosamente al suo nascondiglio, così si spostò dietro alla macchina accanto, esattamente quando il Capitano fu scaraventato sull'asfalto dove si trovava qualche secondo prima. Charlie puntò la pistola contro il Soldato, ma questo si muoveva troppo velocemente, non poteva sparare, rischiava di colpire Steve ( con la mira che si ritrovava poi! ). Non poteva far altro che osservare il combattimento, tenendo la pistola davanti a sè. Cominciava a temere il peggio per il Capitano, ma poi lui ribaltò la situazione, riuscendo a danneggiare il braccio di metallo del Soldato, afferrandogli il volto e scaraventandolo dall'altra parte della strada. La mascherina nera che copriva metà del volto del Soldato cadde a terra. "Ecco, adesso saprà la verità" pensò Charlie, non sapendo se esserne felice, preoccupata, sollevata o amareggiata. Il Soldato d'Inverno si voltò... il Capitano lo fissò, non credendo ai propri occhi.
- Bucky? - lo chiamò, un sussurro udibile a tutti. Il suo migliore amico era vivo, era di fronte a lui... non era possibile... Bucky...
- Chi diavolo è Bucky?? - esclamò confuso il Soldato. E il mondo del Capitano crollò: il suo migliore amico non si ricordava di lui. Era lì, era vivo, e gli stava puntando una pistola contro.
Steve non accennava a muoversi, sconvolto, e Charlie cominciò a temere che non si sarebbe difeso più dagli attacchi del Soldato, sia che fosse per lo shock di vedere il suo migliore amico di fronte a lui, vivo, sia perchè non voleva difendersi da lui. La ragazza stava per urlargli di spostarsi, ma ci pensò l'uomo di pelle scura a piombare sul Soldato grazie alle sue... ali di metallo?? Charlie non ebbe modo di ragionarci molto: il Soldato... Bucky, si rialzò, un'espressione confusa in volto, poi parve ricordarsi qual era la sua missione, così rialzò la pistola, ma stavolta la Vedova Nera gli sparò con il fucile a proiettili esplosivi, e Iron Man gli sparò con l'armatura, costringendolo alla fuga.
Steve rimase a guardare il punto dove prima c'era Bucky, quasi non sentendo i furgoni dell'HYDRA arrivare, gli agenti arrestarli tutti e portarli nei furgoni. Nella sua mente c'era spazio solo per un unico pensiero: Bucky era vivo, aveva tentato di ucciderlo... Bucky non si ricordava di lui.

ANGOLO MALATA DI MENTE
Eccomi qui! Scusate il terribile ritardo, ma sono stata in vacanza e la connessione faceva schifo... per farmi perdonare ecco un capitolo luuuuungo! Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate di come ho descritto le scene d'azione, le emozioni di Charlie, Steve e Buck! Spero di non aver fatto un disastro! ( terrore terrore terrore! )
Grazie a Rosa_puffetta_stelina per aver recensito, grazie a tutti coloro che seguono, ricordano o mettono tra le preferite!
Alla prossima!
AllisonHermioneEverdeen

   
 
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