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Autore: ncistiva_it    01/07/2016    1 recensioni
Cosa potrebbe succedere se una ragazza dell'Oklahoma, un'israeliana, un giocatore di basket, una goth e un esperto in materie scientifiche si incontrassero? E magari all'ultimo anno di liceo?
Passati oscuri e tristi, vendette, complotti internazionali, ecco a cosa dovranno affrontare, non senza mettere a dura prova il forte legame di amicizia che li unisce.
Una storia ambientata al liceo che si avvicina molto alla story line del telefilm. Sia nelle gioie che nei dolori.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Elly Bishop, Ziva David
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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~~Quando Ellie finì di raccontare il motivo del suo trasferimento a Washington, si sentì decisamente meglio. Era come se si fosse tolta un peso dalle spalle. Adesso non aveva più segreti con i suoi nuovi amici. Si sentiva più leggera, più libera. Ziva si accorse subito di quell'imminente cambiamento nell'amica e ne era invidiosa. Invidiava il fatto che Ellie fosse riuscita a liberarsi del suo segreto, quando lei in realtà non poteva senza provocare dei problemi politici.

Dopo che Ellie terminò il suo racconto, ci fu un attimo di silenzio dove nessuno sapeva cosa dire. Solo Abby alla fine fece qualcosa. Lasciò il braccio di McGee, al quale si era aggrappata per evitare di interrompere il discorso di Ellie, si alzò dal divano e si gettò sulla ragazza abbracciandola. Ellie si sentiva in imbarazzo e cercò di liberarsi gentilmente da quell'abbraccio. Ma Tony l'aveva avvertita, qualche giorno prima, che gli abbracci di Abby funzionavano come una trappola cinese: più cercavi di liberarti da quell'abbraccio, più Abby ti stringeva. Solo Tony si accorse dell'imbarazzo di Ellie e si alzò anche lui dal divano e si sedette accanto all'amica. A quel punto Abby la lasciò andare e, per riportare un'aria più gioiosa alla serata, il ragazzo cominciò a fare il solletico a Ellie. Ziva, divertita dalle reazione dell'amica, si unì a Tony. Alla fine della tortura, Tony e Ziva si fecero da parte, mentre Ellie rimase sdraiata per terra, con le lacrime che le rigavano il viso per le troppe risa. Il resto della serata passò in un ambito più gioioso e divertente.

Ad un tratto Ellie uscì nel giardino sul retro per prendere una boccata d'aria, e Tony la seguì lasciando gli altri tre a ridere.

"Hai fatto proprio bene a organizzare questa serata." disse il ragazzo, raggiungendo l'amica, la quale sobbalzò non avendolo visto arrivare.

"Tu dici?"

"Sì. Ci stiamo divertendo un monte e in più è un buon metodo per conoscerci meglio." disse indicando la casa da cui erano appena usciti.

Ellie guardò i suoi amici all'interno che chiacchieravano e ridevano. A Ellie spuntò un sorrisetto sul volto e disse: "Già."

Tony continuò a parlare. "E in più ti è stata utile. C'hai finalmente detto cosa è successo in Oklahoma e ti sei tolta un peso dalle spalle."

Ellie si voltò verso di lui e disse: "Il merito è anche tuo."

"Davvero? Bhe a questo punto... direi che mi sono meritato un abbraccio." disse allargando le braccia.

Ellie cominciò a ridere e abbracciò il suo migliore amico.

 

 

George tornò tardi a casa quella sera e non appena arrivò gli altri cominciarono ad andarsene. La prima fu Ziva, che non si era accorta dell'orario e sapeva che quando sarebbe tornata a casa si sarebbe dovuta sorbire una belle ramanzina da parte di suo padre o di suo fratello. Poi fu il turno di Abby e McGee che erano rimasti ancora un po'a chiacchierare. L'ultimo fu Tony che aiutò Ellie a mettere in ordine la casa prima di uscire.

 

Passarono alcune settimane. La tensione tra Ziva ed Ellie era sparita quasi del tutto. I ragazzi continuavano a vedersi nei pomeriggi liberi. Purtroppo Tony non potè raggiungerli in molte occasioni per via o degli allenamenti o di Michelle. La ragazza infatti aveva cominciato a tenerlo più vicino a se, pensando che Tony si fosse infatuato di Ziva o Ellie dato che passava più tempo con loro che con lei. Ziva, dopo quella sera passata insieme ai suoi amici, aveva cominciato a fare delle sedute con la dottoressa Todd, sperando che quest'ultima potesse aiutarla con il suo segreto. Questo la rese lentamente anche più serena e non se ne accorsero solo i suoi amici, ma anche suo fratello. Ma inizialmente non ci fece molto caso, pensando che le sarebbe passato.

 

Arrivò la settimana della festa del Ringraziamento e un aria molto festosa si era diffusa per la scuola. Molti studenti avevano aiutato a decorare la scuola, in modo da renderla più festosa. Altri invece si erano occupati di distribuire inviti per la cena del Ringraziamento, riservata solo a gli studenti dell'ultimo anno, che si sarebbe tenuta nella palestra della scuola.
"Ragazzi, voi ci venite alla cena del Ringraziamento?" chiese Abby a pranzo il giorno prima.

"Io temo proprio di no!" rispose Ellie.

"Come sarebbe a dire 'no'?" rispese la goth aggrottando le sopracciglia.

"Torno in Oklahoma dalla mia famiglia per festeggiare con loro." si giustificò la ragazza.

"Oh! Che carina." disse Abby facendo spuntare un enorme sorriso sul suo volto. La ragazza si voltò verso McGee.

"Mio padre è ancora imbarcato non-so-dove, perciò dovrò fare l'uomo di casa. Mi dispiace Abby."

"Non ti preoccupare Tim. Tony? Ziva?"

"Io ci posso essere." annunciò il ragazzo.

"Sei un grande Tony!" esclamò Abby, la quale si voltò verso Ziva aspettando la sua risposta.

"Io... noi in Israele non festeggiamo il Ringraziamento."

"Ma adesso sei in America, Miss David. Suolo americano, regole americane: tu vieni alla cena!" le disse Tony. La ragazza non potè non sorridere e ringraziarlo.

"Perfetto!" esclamò Abby "Mi dispiace solo per voi due, ragazzi..." disse guardano Ellie e McGee.

"Potremmo trovarci a pranzo! Perchè non facciamo un picnic nel parco?" propose McGee.

Tony, Ziva e Abby annuirono immediatamente, entusiasti di ritrovarsi tutti insieme. Ellie non acconsentì subito, ma estrasse il suo computer dallo zaino e controllò gli orari del treno. "C'è un treno alle 15.30. Potrei prendere quello ed essere dalla mia famiglia per l'ora di cena!"

"Perfetto! Allora ci vediamo domani alle 12.30 nel parco? Ogniuno porti qualcosa da mangiare!" disse Tony.

 

Quando Ellie quel giorno tornò a casa, sentì delle persone chiacchierare in salotto. Si affacciò nella stanza e si bloccò.
"Mamma!" disse sorpresa.
La donna si alzò dal divano e le si avvicinò. Aveva i capelli color biondo chiaro come lei, gli occhiali quadrati e un bellissimo sorriso sul volto. Eleanor le andò in contro per abbracciarla. La madre, Barbara, la strinse a se molto forte. Ma a Ellie non importava. Erano quasi tre mesi che non vedeva sua madre e le era mancata. Tanto. Sentire di nuovo quell'amore materno le riempì il cuore di gioia.

"Mamma che ci fai qui? Non dovevamo venire io e George?" le chiese staccandosi da lei.

"E' vero! Ma io e tuo padre abbiamo pensato che non ci sarebbe bastata una sola serata con voi due. Così abbiamo deciso di venire noi e rimarremo fino alla fine del weekend. E i tuoi fratelli ci raggiungeranno domani pomeriggio." disse lei guardando attentamente la figlia. Le sembrava cambiata. Più serena. Come rinata.

"Allora, pulcino? Ti è piaciuta la sorpresa che ti abbiamo fatto?" disse suo padre raggiungendo le sue ragazze.

"Tantissimo." rispose lei, abbracciandolo forte. "Siete i migliori!"

 

 

Il giorno del Ringraziamento arrivò e, all'ora prestabilita, si ritrovarono tutti davanti al cancello. Mangiarono tutto, senza lasciare avanzi. Alla fine del pranzo raccattarono tutti i contenitori e la sporcizia che buttarono nel cestinoed andarono a fare una passeggiata. Ad un tratto Tony disse: "Sapete ragazzi? Prevedo che quest'anno andrà meglio. Il vecchio Tony è tornato!"

"Ho paura di cosa significhi." disse Ziva.

"Cosa è successo Tony?" gli chiese McGee.

"Ho lasciato Michelle. Finalmente ce l'ho fatta! Stava diventando troppo appiccicosa!"

Ziva rallentò il passo. In modo da rimanere un po'più distante per riflettere. ma il suo gesto non passò inosservato. Ellie se ne accorse e, mentre gli altri continuavano a chiacchierare, la aspettò.
Appena la raggiunse disse: "Ti piace Tony!"

"Che cosa?" le chiese la ragazza israeliana.

"Si vede. E tanto."

"DiNozzo? Sul serio? Ma manco morta!" esclamò lei come se Ellie avesse appena detto una scemenza.

"Mi stai dicendo che non ti piace?"

"Perchè dovrebbe piacermi?"

"Perchè è Tony! E poi... penso che anche lui sia interessato a te!"

"Non credo proprio." Rispose scettica Ziva. "E poi tu come fai a dirlo?"

"Si vede da come si comporta quando ci sei tu intorno! Diventa un'altra persona!" disse Ellie con tono sincero.

"Più che innamorato, forse è solo impaurito!" disse Ziva accennando un sorriso.

"Dalla pistola che ti porti dietro? Non penso sia per quello!"

Ziva sbiancò. "Come fai a sapere della mia pistola? Te l'ha detto Tony?"

"No. E' solo che sono la tua compagnia di banco a matematica e fisica..."

"Accidenti!"

"Non ti preoccupare! Niente uscirà da questa bocca."

"Ehi lumachine! Muovetevi!" le chiamò Tony da qualche metro più avanti.

"Arriviamo!" gli risposero insieme.

"Hai un vestito?"" le chiese Ellie.

"Come?" disse Ziva confusa.

"Un vestito. Per stasera." ripetè la ragazza. Ma Ziva scosse la testa. "Ok. Stasera alle 19 vieni a casa mia. Ti aiuto a farti bella per stasera."

"Ma tu non dovevi andare in Oklahoma?"

"I miei mi hanno fatto una sorpresa e sono venuti loro. Ci vediamo stasera!" disse facendo una corsa per raggiungere gli altri.

 

 

Alle 19 precise, il campanelllo di casa Bishop suonò. Barbara andò ad aprire e si ritrovò davanti una bellissima ragazza con i capelli castani ricci.
"Salve! Io sono Ziva, un'amica di Ellie." si presentò.

"Io sono Barbara, la madre. Entra pure!" disse facendola accomodare.

In quel momento Ellie si presentò in fondo alle scale. "Vedo che vi siete già conosciute. Bene! Ziva vieni pure in camera mia!" L'amica la seguì.
Non passarono nemmeno 30 minuti che Ziva era già pronta. Indossava un vestitino non tanto ampio blu, con una cintura e delle scarpe con i tacchi marroni. Ellie le aveva messo un filo di trucco, quanto bastava per mettere ancora più in risalto i grandi occhi marroni dell'amica.
"Ellie... non so come ringraziarti!" disse Ziva continuando a fissarsi allo specchio.

"Non ce nè bisogno! L'ho fatto con piacere!" sorrise lei.

"Sei sicura di non venire? C'è ancora tempo! Potresti prepararti anche te!"

"No grazie! Preferisco rimanere con la mia famiglia. E' tanto che non vedo i miei fratelli e i miei genitori. Ma tu mi devi raccontare tutto! Promesso?"

"Promesso."

 

La festa nella palestra della scuola era cominciata e quasi tutti erano arrivati. Tranne una persona. Ziva non era mai in ritardo e questo fece preoccupare Tony. Cominciò a temere che le fosse successo qualcosa. Abby vide il suo amico preoccupato sulla porta e si recò da lui.
"Sono sicura che Ziva arriverà sana e salva. Non c'è bisogno che tu ti preoccupi!"

"E chi si preoccupa?" disse Tony, facendo uno dei suoi soliti sorrisi improvvisati.

"Tu ti stai preoccupando! Ma non devi... Ziva è lì." disse indicando il cancello della scuola. Ed in effetti Ziva era lì. Bella più del solito.

"Wow!" esclamò Tony.

"Che c'è?" chiese Ziva guardando il suo vestito.

"Niente... è che... non mi aspettavo di vederti con un vestito e con i tacchi... pensavo saresti venuta in pantaloni in sella alla tua moto..."

"In realtà volevo venire in moto, ma Ellie me l'ha impedito."

"Direi che ha fatto bene!" aggiunse Abby."Entriamo?"

Tony sorrise a Ziva e le porse il braccio a cui aggrapparsi. Ziva prima l'osservò un po'in imbarazzo, poi cedette al gesto di galanteria ed entrarono nella palestra.

La cena fu un successone. Tutti mangiavano e si divertivano. Ad un tratto partì la musica e tutti si buttarono sulla pista da ballo a scatenarsi. Tutti tranne Ziva. Tony e Abby ballarono per un po'senza di lei. Poi Abby mandò Tony a prendere Ziva per il ballo successivo.
"Ehi, Miss David! Si vuole unire a me per un ballo?"

"Non posso!"

"Come sarebbe a dire che non puoi?" in quel momento iniziò una canzone lenta.

"Ti ringrazio Tony, ma non so ballare."

"Perchè? Quante persone credi che sappiano ballare in questa palestra?"

"Non lo so Tony. E poi mi sento in imbarazzo!"

"Possiamo andare a ballare in corridoio." propose Tony.

"Ho già chiamato mio fratello per farmi venirmi a prendere. Arriverà tra 15 minuti. E poi non possiamo lasciare Abby da sola!"

Tony si girò per controllare l'amica. La ragazza stava ballando con un ragazzo della sua squadra. "Credo sia in buona compagnia!"

"Chi è quello?"

"Quello è Burt. Un mio compagnio di squadra. E'un po'che ci prova con Abby. Ed è una persona fantastica. Comunque... andiamo, balliamo solo questi 15 minuti." e così dicendo riuscì a trascinarla fuori.

Il corridoio era deserto. Ziva mise la mano sul fianco di Tony. Il ragazzo cominciò a ridere. "La tua mano va sulla mia spalla. La mia sul tuo fianco."

"Scusami"

"Rilassati e lasciati andare."

Il tempo in cui ballarono sembrava non finire più. Ziva appoggiò la testa sulla spalla di Tony, dopo poco tempo. Ad un tratto la rialzò e Tony si voltò verso di lei. La vicinanza tra i loro visi era minima e pericolosa, ma irresistibile. Erano sempre più vicini e le loro labbra stavano per toccarsi..., ma in quel preciso momento il telefono di Ziva suonò, risvegliando i ragazzi da quel momento di pure magia.
"E' mio fratello. Devo andare... salutami Abby!" disse andando via.

"Ziva..." disse Tony girandosi. Ma troppo tardi. La ragazza era già sparita.

 

 

"Vi siete baciati?" chiese Ellie impazientemente. La ragazza era seduta sul pavimento di camera sua, mentre la sua amica era sul letto. Infatti Ziva era andata a casa Bishop solo per riportare il vestito e le scarpe, ma in cambio aveva ricevuto un invito a pranzo.

"No."

"Come no?"

"No! Mio fratello è arrivato in anticipo per riaccompagnarmi a casa."

"Non ci credo... ma almeno l'hai messaggiato?"

"No." disse Ziva con tono incerto. "Ma lui sì."

"E che ti ha scritto?" domandò impazientemente Ellie.

Ziva tirò fuori il telefono e mostrò il messaggio all'amica. "Buonanotte Miss David."

Ellie stava per dire qualcosa, ma fu interrotta dall'irruzione di sua madre nella camera che le avvertiva che il pranzo era pronto.

 

 

La settimana successiva ripartì normalmente, a parte un piccolo imbarazzo tra Tony e Ziva che nessuno, apparte Ellie, sapeva spiegarsi. Ma questo imbarazzo passò molto velocemente per Ziva, grazie alle sedute dalla dottoressa Todd. Liberarsi da quel peso la rendeva molto più allegra. Un giorno Ziva era tornata a casa con il sorriso sulle labbra e Ari accorgendosene la seguì in camera sua.
"Com'è andata a scuola?" le chiese, facendola sobbalzare per lo spavento.

 "Ari! Mi hai spaventato!" disse la sorella. "E' andata bene. Perchè ti preoccupi?"

"Non mi sto preoccupando. Solo che... è strano vederti felice."

"Vuoi dire che di solito sono triste e cupa?"

"Vuoi la verità o una spudorata bugia?"

Ziva lo fulminò con lo sguardo e poi disse: "Anche la dottoressa Todd mi ha detto che sembro più serena..."

"Chi è la dottoressa Todd?" domandò subito il fratello.

Ziva capì di aver fatto un'enorme sbaglio e non migliorò la situazione quando disse troppo velocemente: "Nessuno!"

"Stai andando dalla psicologa della scuola?" le urlò contro. "Ziva non mentirmi!"

"Sì. E' vero. Perchè io non ce la facevo più a tenere nascosto tutto questo e l'ho dovuto dire a qualcuno!" urlò la ragazza. I sui occhi si riempirono di lacrime di rabbia.

"Ziva avevi promesso di non dirlo a nessuno!"

"Lo so!"

Ci fu un minuto di silenzio. In cui i fratelli non si guardarono neppure una volta negli occhi. Ad un tratto Ari parlò: "Lo dirò a nostro padre. Deciderà lui cosa fare. Nel frattempo, tu non tornerai a scuola fino alla prossima settimana." e così dicendo uscì dalla camera, lasciando la sorella da sola.

 

 

Due giorni dopo, Ellie si stava tranquillamente recando nell'ufficio della dottoressa Todd, quando una mano l'afferrò per il braccio. Era Tony.
"Tony! Mi fai male?"

"Tu sai perchè Ziva non è venuta a scuola nemmeno oggi?" disse lui senza sentirla.

"No. Non risponde alle mie chiamate."

"Nemmeno alle mie, ne a quelle di McGee o di Abby! C'è qualcosa di strano!"

"Tony..." cominciò a dire Ellie, ma fu interrotta da un enorme frastuono proveniente dal corridoio accanto. Il corridoio dove si trovava l'ufficio della dottoressa Todd. Sembravano colpi di proiettile. Tony si buttò su Ellie per proteggerla. Finito il frastuono si rialzarono e si avvicinarono cautamente al corridoio. O almeno così fece Tony. Ellie invece era troppo agitata e si ritrovò in mezzo al corridoio. La dottoressa Todd era sdraiata per terra con un foro di proiettile in fronte. Una ragazza era sdraiata poco lontana. E in fondo al corridoio c'era un uomo. Anzi ce n'erano tre. Ma nessuno si accorse di lei. Ci furono altri colpi. Ma Ellie non si mosse. Era sotto shock. Aveva riconosciuto uno degli uomini. Lei sapeva che era.

 

 


note: Allora.... capitolo composto da varie scene. Abbiamo: un inizio Tiva (sarà un processo un po' complicato, ma spero vi piacerà), Ellie si è tolta il suo peso e abbiamo incontrato la mitica Barbara. Ma adesso... cosa succederà nel prossimo capitolo? Chi è la ragazza a terra? E perchè ci sono stati altri spari? Come reagiranno i ragazzi? Spero vi piaccia. Non so se farò in  tempo ad aggiornare prima di partire per le vacanza. Comunque vi uaguro "Buone vacanze".

   
 
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