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Autore: Cipollina    04/07/2016    3 recensioni
Gesti inattesi, parole semplici e inaspettate. Le chiamiamo piccole cose, ma in certi momenti sono tutto. (C. Mangiaracina)
Potrebbe essere una stupidaggine e a guardare bene lo è... ma questo non significa che non nasconda in sé un grande significato, non significa che non sia importante... e questo Draco lo sa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Neville Paciock | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Un respiro profondo non bastò a calmarlo e nemmeno chiudere gli occhi e cercare di svuotare la mente ci riuscì. Nella sua testa si diceva che non lo stava facendo: che non stava chiedendo aiuto, che non lo stava chiedendo al peggior Grifondoro del pianeta e che non lo stava facendo per una cosa così umiliante e idiota… ma la verità era che era esattamente quello che stava facendo!

Draco si impose la calma, non era trascendentale, era semplice razionalità: a Potter avrebbe fatto piacere e se Potter era contento allora avrebbero fatto sesso! Nulla di tragico, nulla di inconcepibile, si era spinto a confessare cose ben più orripilanti a Potter, questa non sarebbe stata peggiore delle altre…

Il ragazzo alzò la mano, ma quando ormai le sue nocche avevano quasi raggiunto il legno scuro della porta tornò a fermarsi, incapace di trattenere un’imprecazione. La verità era che con Potter non si sentiva mai umiliato, qualunque cosa avesse fatto o confessato, era sufficiente vedere il suo conseguente sorriso perché tutto tornasse al suo posto, perché quelle parole o quelle azioni prendessero senso e l’umiliazione semplicemente sparisse. Era sempre stato così, ma questa volta non si trattava solo Potter, questa volta per farlo sorridere aveva bisogno di una terza persona e questo, questo non sapeva proprio se fosse in grado di sopportarlo.

Chiudendo gli occhi si lasciò cadere sui gradini davanti alla porta: possibile che Potter potesse sconvolgere tanto la sua vita, possibile che per fargli piacere era disposto a fare tanto?

Con un ultimo irritato scatto si alzò e bussò, c’era una sola risposta a quelle domande ed era sempre stata !

Un paio di minuti e Neville Paciock comparve alla porta con un’aria confusa, alla sua vista sorrise, ma sul suo volto comparve immediatamente un’aria dispiaciuta.

“Blaise è uscito dieci minuti fa, mi dispiace, ma non sarà qui prima di cena”

“Lo so”

Spostandolo di lato Malfoy si autoinvitò ad entrare e al Grifondoro non restò che seguirlo, con lo sguardo confuso e sospettoso, fino al divano su cui si era comodamente seduto.

“Io dovrei uscire… se vuoi restare fai pure, ma…”

“Vengo con te”

Neville sbatté un paio di volte le palpebre, sicuro di aver capito male, ma l’uomo si era già alzato e lo stava guardando, aspettando la sua prossima mossa, un’espressione imperscrutabile sul volto. Con un sospiro si arrese e si sedette pesantemente sul divano: era più che certo che stava per affrontare una conversazione difficile.

“Ok, Malfoy, si può sapere cosa succede? Blaise ti ha chiesto di tenermi d’occhio per qualche motivo o lo stai facendo di tua spontanea volontà nella convinzione di riuscire poi a convincerlo della mia… inadeguatezza?”

Draco guardò l’espressione severa e dura del ragazzo e un piccolo sorriso gli piegò le labbra: forse non sarebbe stato così difficile come aveva pensato, doveva aver sottovalutato Paciock, in fondo se si era tanto sbagliato sul conto di Potter perché ora non poteva credere di aver fatto lo stesso con un altro Grifondoro, forse Paciock non era così sfigato, forse non era nemmeno così idiota e forse avrebbe potuto sperare in una conversazione come minimo leggermente sensata.

“Zab’ non sa che sono qui e tu mi devi dare la tua parola che non lo saprà mai… non sono qui per spiarti e tantomeno per rovinare la vostra relazione, tengo all’amicizia di Zab’ e causare una vostra lite, seppur per un eventuale motivo legittimo, significherebbe perderla all’istante”

Neville prese un respiro profondo:

“Allora cosa diavolo vuoi?”

“Prima devi giurarmi che qualunque cosa succederà questo pomeriggio nessuno verrà mai a saperlo, devi darmi la tua parola”

Il ragazzo lo guardò come se fosse del tutto impazzito, ma il suo sguardo serio lo fece infine accettare, se non per lui almeno per l’amicizia che Blaise aveva per lui.

“Ho bisogno del tuo aiuto…”

Neville strabuzzò gli occhi, il grande Draco Malfoy, il Magnifico Principe delle Serpi… chiedeva aiuto a lui?! Soffocò violentemente la risata spontanea, imponendo l’immobilità al proprio viso.

“… devo fare la spesa…”

Neville socchiuse le labbra, la testa priva di un qualunque pensiero, poi la sua espressione tornò ad indurirsi e lui si alzò:

“Vattene Malfoy, non ho nessuna intenzione di farmi prendere in giro da te senza nessuna ragione, sono finiti i tempi della scuola, se vuoi trovarti qualcuno a cui far girare i coglioni cerca altrove!”

Un sorriso sorse sulle labbra di Malfoy: decisamente si era sbagliato sul conto di Paciock. Con un sospiro profondo si alzò, ora arrivava la parte peggiore, ma ormai si era gettato, non si sarebbe permesso di tornare indietro:

“Non ti sto affatto prendendo in giro… hai fatto molto per Blaise, hai dovuto sopportare molto e a volte senza che lui nemmeno se ne rendesse conto, hai tenuto la testa alta anche quando addosso ti piovevano solo insulti, hai scacciato i pregiudizi e hai affrontato la vita anche se a volte tutto quello che avresti voluto era mandare al diavolo il mondo intero e nasconderti nel tuo letto senza più uscirne, hai odiato Blaise per quello che ha fatto alla tua vita e hai odiato te stesso per averlo odiato…”

Draco respirò a fondo, i suoi occhi duri e severi mentre affrontavano lo sguardo intenso dell’ex Grifondoro.

“… anche Potter lo ha fatto… e il mio compito ora è dimostrargli che aveva una ragione valida, che c’era qualcosa di più forte e importante per cui era giusto lottare, che io valevo quel dolore, che ne valeva la pena perché esistesse un noi… so che è questo il mio compito, lo so…”

Neville sentì un brivido di emozioni percorrergli la schiena, la gente non aveva ancora accettato la sua decisione e non credeva sarebbe mai riuscita a farlo, era stato lui a dover accettare il loro disprezzo, ad ignorare i traditore che gli sussurravano per strada, a rifugiarsi in quell’amore per cui aveva perso più di un amico, dimenticando tutto il resto così come tutti sembravano aver dimenticato che era stato proprio l’amore a salvarli dalla disgrazia. Non erano lontane le notti che si addormentava piangendo tra le braccia di Blaise, non erano lontani i giorni in cui odiava se stesso per il senso di colpa che aveva fatto nascere nel compagno e non erano lontane le ore in cui aveva sentito la rabbia bruciargli tanto forte nelle vene da dover scappare da tutto e da tutti nel terrore di quello che avrebbe potuto fare.

“Potter torna sempre tardi la sera, l’aggeggio babbano che tiene le cose fredde è vuoto e anche se non dice nulla so che è contrariato, è una stupidaggine, ma è qualcosa che posso evitare, che devo evitare…”

Neville sorrise, un sorriso caldo e gentile, un sorriso che gli illuminò il viso e addolcì i suoi lineamenti, un altro punto a favore di Blaise.

“Ti aiuterò a fare la spesa…”

Draco abbassò appena il capo, dopo tanto parlare ora incapace di dire un semplice grazie e Paciock scosse la testa sconsolato: come potevano quei maledetti Serpeverde mostrarsi così crudeli ed insensibili pur essendo capaci di provare sentimenti tanto opposti? Possibile fosse solo per farli impazzire? Se quello era il caso, beh, funzionava!

Con un sospiro prese il mantello e accompagnò fuori il Serpeverde, una luce incerta che ancora brillava negli occhi cinerini e le mani strette a pugno anche se nascoste nelle tasche.

“Che ne dici di andare dai babbani? Lì nessuno ci riconoscerà…”

Malfoy si voltò di scatto verso di lui, gli occhi leggermente sgranati e Neville pensò che stesse per insultarlo prima di capire che quella era solo sorpresa:

“Un nuovo punto per te, Blaise… i babbani andranno benissimo…”

Neville aggrottò la fronte senza capire, ma si scosse nelle spalle, quei maledetti Serpeverde e la loro mania di non parlare mai chiaro!

Fu… stressante, maledettamente difficile e richiese tutto il loro autocontrollo, Malfoy non sapeva nulla di nulla, dall’esistenza di cibi in scatola a quella che il banco del pesce puzzava di… beh, di pesce!, e Neville dovette subirsi più di una sfuriata contro i babbani e l’insensatezza di tutta quella storia, una volta uscì perfino dal negozio, furente e indispettito perché lo avevano colpito con un carrello, ma cinque minuti dopo era di nuovo al suo fianco a studiare con malcelato odio le decine di diverse forme di pane, al punto che se non fosse per il dolce sorriso di Neville il commesso sarebbe probabilmente fuggito.

“Ok, abbiamo comprato tutto quello che di comune si poteva comprare, dubito che tu abbia mai cucinato, ma ora arriva l’aspetto positivo di fare la spesa…”

Malfoy sbuffò, sicuro che quell’orribile esperienza non avrebbe portato con sé nulla di positivo.

“Se sei tu a comprare e Harry a cucinare, sarai tu a decidere quello che mangerete, non ti piace una cosa, non la compri! Te ne piace un’altra, prendi tutti gli ingredienti così che Harry non potrà che cucinarla…”

Neville sorrise, cercando in quel modo di camuffare quanto fosse in realtà debole quell’argomentazione, ma Malfoy aggrottò la fronte pensieroso e un secondo dopo sul suo volto si formò un sorriso tanto malizioso che Neville sentì la saliva sparirgli dalla bocca: a quanto pare anche quello era un tratto comune tra i Serpeverde!

“In questo posto per pezzenti vendono anche alcolici?”

“Intendi quelli che Harry non regge per nulla?!”

Il ghigno sul volto di Malfoy si intensificò e Neville scosse sconsolato la testa, ecco un altro buon motivo per tenere la bocca chiusa, se Harry fosse venuto a sapere che era stato lui a fare in modo che Malfoy portasse a casa dell’alcool, lo avrebbe cruciato! Un attimo dopo annuì ed ebbe diritto a un nuovo sguardo piacevolmente stupito, mentre si dirigevano alla grande scritta che vietava la vendita ai minorenni fu quasi sicuro di sentirlo sussurrare sei a zero.

Con un po’ di concentrazione e molti sbuffi dopo Draco riuscì perfino a richiamare alla memoria quello che di solito Harry cucinava e dopo una buona nuova mezzora erano finalmente alla cassa.

Il commesso impallidì quando, dopo aver passato tutti i prodotti si sentì dire da Malfoy che non aveva nessuna intenzione di pagare con quei sudici soldi che lui chiedeva, ma ancora una volta ad intervenire fu Neville e lui assistette confuso e preoccupato allo scambio di strane monete tra i due uomini dopo che quello gentile aveva pagato.

Nuova fonte di profonda irritazione per Malfoy fu rendersi conto che avrebbe dovuto portare le buste a mano fino al primo vicolo vuoto dove avrebbero potuto Smaterializzarsi, ma quando infine raggiunsero la casa che divideva con il compagno, nel vedere gli scomparti del frigo e i vari armadi riempirsi ad uno ad uno, un sorriso di pura soddisfazione fece la sua comparsa sulle labbra fini e Neville si sentì ripagato di tutta la sua pazienza: Harry aveva già sofferto tanto e se non era lui ad aiutarlo, che sapeva bene quello che aveva dovuto e stava tuttora passando, chi lo avrebbe fatto?

Con un sorriso si soffermò sul Principe delle Serpi e sul suo sguardo concentrato mentre costringeva le vaschette di gelato ad entrare nel congelatore, ben deciso a metterle tutte ordinate e in fila, anche se in quel modo non ci sarebbero mai state, chissà se anche Blaise ci metteva tutta quella devozione, se anche Blaise si sforzasse tanto per renderlo felice, le piccole cose così come le grandi?

“Gli piacerà… lo adorerà…”

L’espressione improvvisamente dubbiosa di Malfoy, nel rendersi conto che una volta sistemato tutto, non restava nulla di speciale nella loro cucina ordinata, scomparve per lasciare posto al primo vero sorriso che Neville gli avesse mai visto fare in sua presenza.

“Grazie… Neville, grazie davvero…”

Il Grifondoro arrossì violentemente, confuso e scioccato mentre si sentiva stranamente colpevole, quasi avesse rubato qualcosa a Harry, che lo avesse tradito, scorgendo un piccolo sprazzo del suo Malfoy, di quel ragazzo che si mostrava solo a lui e che gli era devoto al punto da gettare orgoglio e tradizione fino a portare se stesso e il suo nome in un supermercato babbano, ad affondare tra frigoriferi e scaffali alla ricerca di ciò che gli avrebbe dato un sorriso.

Quella sera quando infine Blaise tornò a casa Neville non aveva fatto nulla di quello che si era prefissato per quel pomeriggio e il giorno dopo sarebbe stato nei guai, ma saltò al collo del suo uomo e senza nemmeno lasciargli il tempo di togliersi il cappotto prese possesso della sua bocca:

“Ti amo Blaise, questo non scordarlo mai…”

 

****

 

Blaise prese un respiro profondo dicendosi che non sarebbe sopravvissuto all’esperienza e che i suoi antenati avrebbero probabilmente deciso di AvadaKevadrarlo ancora prima che aprisse la bocca per chiedere aiuto, ma avanzò comunque, picchiando il pugno sulla porta con malcelata irritazione.

Potter comparve con un sorriso, negli occhi un’aria stanca ma felice che lasciava ben poco da immaginare sulla sua possibile occupazione della sera prima, anche se meno esplicita del sorrisone innaturale di Draco quando quella mattina si erano visti per la solita colazione.

“Mi spiace, ma Draco non c’è…”

“Lo so, ho bisogno del tuo aiuto e lui non deve saperne nulla, nessuno deve saperne nulla!”

Harry spalancò gli occhi, incredulo, ma Blaise li aveva chiusi, in attesa dell’anatema che era sicuro lo avrebbe colpito dal cielo, un secondo dopo li riaprì, ma ancora nulla era successo, con un sospiro porse al Grifondoro ciò che aveva in tasca.

Harry aprì, incuriosito ma anche guardingo, quel foglio ripiegato malamente, ebbe un po’ di esitazione a decifrare quello che aveva l’aria di essere stato ricopiato in tutta fretta e probabilmente di nascosto, ma quando infine capì un sorriso deciso si formò sulle sue labbra:

“Entra e non preoccuparti, la cosa più difficile sarà capire cosa hai scritto… qui è 10gr di cioccolato oppure 70?”

Blaise lo guardò con sorpresa mista a sollievo e scorgere nei suoi occhi la determinazione dove era convinto avrebbe trovato scherno lo fece improvvisamente liberare dal peso che gli opprimeva il petto mentre le sue spalle finalmente si rilassavano.

“Uno a zero Draco…”

Harry si sbagliava, per il Serpeverde fu molto più che difficile e anche estremamente impegnativo, ma certo lui non poteva immaginare che non sapesse nemmeno come si accendesse un forno!, dopo il doppio del tempo necessario, una discussione molto animata al suo secco rifiuto all’usare la frusta prima che Harry riuscisse a fargli capire che cos’era, mille imprecazioni e una quasi resa, la torta al cioccolato preferita di Neville fu finalmente pronta e la fatica venne ricompensata dal sorriso di pura soddisfazione sul volto di Zabini.

Quando Draco tornò quella sera Harry lo stava aspettando seduto sul piano della cucina, completamente nudo e con accanto una bottiglia, in mano due bicchieri ricoperti da un sottile strato di ghiaccio.

“Ho trovato questo nel frigo tu ne sai qualcosa?”

Draco deglutì a vuoto, non credeva di essersi mai spogliato così in fretta, ma quando raggiunse le labbra del compagno, inumidite dal vino e da esso rese fredde e dolcemente fruttate, sentì la testa girargli e il cuore prendere un ritmo impazzito e irregolare.

Avrebbe dovuto aspettare per le bottiglie la cui gradazione alcolica avrebbe davvero mandato fuori di testa Harry, ma quella sera quello era proprio ciò di cui aveva bisogno, di un bicchiere di vino leggero e del suo Potter, ma decisamente non in quest’ordine. Con decisione prese i bicchieri e li mise da parte, un secondo e aveva preso nuovamente possesso delle sue labbra, ben intenzionato a non abbandonarle fino a quando non avesse lasciato su di esse marchiato a fuoco il proprio sapore e sulle proprie quello di Harry.

“Ti amo Draco, non azzardarti a metterlo mai in dubbio…”

 

 

 

Eccoci qui, ancora una volta!

Spero che la storia vi sia piaciuta, per la prossima, ci sentiamo lunedì!

Baci8li. Ci.

  
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