Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    04/07/2016    4 recensioni
Gli avvenimenti di Arendelle dopo il lieto fine trovato al termine della storia che tutti conosciamo.
Tanti fatti simpatici e avventurosi stanno per arrivare! Un matrimonio, la simpatia di Anna, la "freschezza" di Elsa, il simpatico Olaf, l'impacciato Kristoff, Jack Frost, chi lo sa magari anche un bambino e tanti tanti nuovi personaggi.
Un crossover interessante per chi ama le favole, ma... non è tutto rose e fiori: qualcosa succederà alla nostra amata Anna...e non solo...
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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L’atmosfera al castello era fredda ed immobile. I servitori ed i sudditi avevano saputo della malattia della principessa e ne soffrivano. In quel periodo non ci furono feste, balli o canti nel regno e gli abitanti non amavano uscire di casa.

Rapunzel era arrivata qualche giorno dopo la partenza di Elsa e Jack e faceva compagnia ad Anna di mattina e pomeriggio, litigando quasi tutti i giorni con Kristoff per convincerlo ad andare a lavorare e non agitarsi troppo vedendo l’amata in quelle condizioni.

La principessa peggiorava, la voce era sempre più roca e dormiva molto.

Un pomeriggio, le due cugine rimasero sole ed Anna cominciò a dire, all’inizio molto titubante, ciò che la tormentava:

“ Lo so cugina. Voi cercate di tenermelo nascosto, ma l’ho capito poco dopo la partenza di Elsa. Io sto morendo…e loro sono andati a cercare qualcosa per guarirmi.”

Rapunzel rimase pietrificata, quelle parole furono una vera e propria pugnalata. Non sapeva cosa dire e per questo si sedette vicino alla cugina prendendole la mano bollente.

“ E’ che… mi dispiace farvi soffrire così.” Continuò lei deglutendo con fatica.

“ Tu non ti devi preoccupare di nulla! Andrà tutto bene…”

“ Avrei solo voluto una vita tranquilla, pian piano stavo riuscendo a costruirla.” Disse con la sua voce affaticata, lo sguardo fisso nel vuoto senza badare alle premure di Rapunzel e le lacrime iniziarono a comparire negli occhi della principessa.

“ L’impresa di Elsa è impossibile e mi dispiace che lei si sia messa nei guai per me, ma io ti prego Rapunzel: fate di tutto per salvare il mio bambino. Lui merita di vivere e sono disposta ad utilizzare le ultime forze che ho per farlo nascere…” ormai le lacrime le solcavano il viso e la voce era spezzata e triste.

“ Smettila! Non devi dire così! Andrà tutto bene te lo prometto! Tu e il tuo bambino vivrete. Che fine ha fatto la mia Anna?! La cugina dolce che non perde mai la speranza?! Fidati di me! Anche mia madre ha atteso per mesi quel fiore magico, ma ha continuato a credere. Anche tu devi credere in tua sorella” le diede un bacio sulla fronte, le intimò di riposarsi ed uscì dalla stanza per trovare Kristoff.

“ I giorni passano e loro non tornano.” Disse lui preoccupato appena vide la cugina.

“ Abbi fede, sono passati cinquantacinque giorni e lo specchio ci ha tenuto in contatto con loro. Granpapà ha detto che ne servivano sessanta, manca davvero poco. Non scoraggiarti! Devi essere forte per Anna e il vostro piccolo…” lo consolò lei mettendogli una mano sulla spalla e, insieme, tornarono dalla principessa.

 

Elsa in quel momento fissò lo specchio e vide la sorella a letto. La sua fronte era imperlata di sudore, la pelle sempre più pallida e scarna,  era più debole.

La principessa tossì e la rosa perse un altro petalo, il fiore ormai stava diventando nudo.

Non sopportava l’idea di vedere la sua sorellina così, il suo spiraglio di felicità divorato da una malattia.

“ Ce la faremo Elsa, siamo quasi arrivati.” Disse Jack prendendole una mano e rialzandola dopo la breve pausa che avevano fatto. La regina gli sorrise e accettò l’aiuto.

 Durante quel lungo cammino, Jack era stato fondamentale.

 I due avevano imparato a conoscersi sempre di più, e lui riusciva a non farle perdere la speranza e questo la fece sentire legata al ragazzo di ghiaccio.

Quella sera, però, vi era troppo buio per proseguire e i due furono obbligati a fermarsi per non perdere la via.

 Jack, mentre Elsa dormiva, si soffermava sul suo viso. La guardava e cercava di imprimere la sua immagine nella mente.

 Il volto era così bello!

 Le labbra sottili, la carnagione chiara, la pelle liscia, il naso leggermente a punta, le ciglia perfette, i capelli bianchi che ricadevano sulla schiena, i lineamenti dolci…quella ragazza era semplicemente stupenda.

Dopo aver riposato, i due rimasero fermi ancora per un po’ ed iniziarono a parlare.

“ Jack…come hai fatto a vivere tutti questi anni? Hai salvato tua sorella e per il tuo gesto eroico sei diventato un guardiano che può vivere in eterno. La tua famiglia, però, era mortale, anche se hai aiutato tua sorella, lei è morta comunque come i tuoi genitori. Non ti mancano?” chiese Elsa con una domanda che poteva sembrare insolente e inappropriata, ma aveva bisogno di sapere.

“ All’inizio mi mancarono molto, ma penso fosse per via della mia solitudine. Incontrai altri guardiani come me, ma mi sentivo comunque smarrito. Provavo a trovare persone che potessero credere in me, ma nonostante i miei sforzi non riuscivo ad essere visto…” si fermò per un breve istante e continuò:

“…finché non trovai te. Vedevo che avevi i miei stessi poteri e rimasi incuriosito. Cercavo di starti vicino nei momenti di difficoltà e speravo che un giorno potessi vedermi.”

I due rimasero avvolti nel silenzio, seduti accanto. Elsa lo guardava parlare. Quel ragazzo l’aveva stregata.

La regina di ghiaccio, così introversa e fredda, aveva iniziato a sciogliersi di fronte a quel giovane dai profondi occhi glaciali, i capelli folti e il magico sorriso, così simile a lei.

“ Sono riuscito a superare il dolore grazie a te Elsa ed ora che mi vedi non mi sento più solo…” sussurrò lui piano e intimorito.

Esitò un attimo ascoltando l’ululato del vento e, lentamente, avvicinò il viso a quello della regina, ma qualcosa lo bloccò subito.

“ Guarda Elsa!” esclamò lui spaventandola, indicando una luce che era appena apparsa sulla cima della loro montagna.

Elsa sussultò e sorrise. I due si guardarono e iniziarono a camminare a passo svelto…

“ Anna ci siamo, ti salverò” pensò tra sé e sé Elsa, ormai vicina al fiore e accelerando il passo.

“ Eccoci Elsa! Bisogna scalare quella roccia e ci saremo.” La incoraggiò il ragazzo aiutandola a salire. Dopo una serie di scivolate riuscirono a superare l’ostacolo ed atterrare sulla neve in cima alla montagna che avevano scalato per sessanta giorni.

Guardarono davanti a loro verso la luce che era diventata sempre più forte! Non vedevano l’ora di trovare l’oggetto della loro faticosa ricerca, ma appena volsero lo sguardo sulla luce, quella sparì.

La vetta della montagna restò silenziosa e oscura senza mostrare la presenza di fiori. La cura di Anna era scomparsa, probabilmente avevano sbagliato qualcosa e Granpapà li aveva avvertiti.

Avevano perso tutto.

 

Angolo Autrice:

Buonasera a tutti!

Prima di tutto voglio ringraziare coloro che leggono la mia storia.

Ormai ci stiamo dirigendo verso la fine della storia.

Cosa ne pensate? Secondo voi cosa hanno sbagliato Elsa e Jack in questo viaggio?

 

Saluti

Anna

  
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