Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Feisty Pants    06/07/2016    4 recensioni
Gli avvenimenti di Arendelle dopo il lieto fine trovato al termine della storia che tutti conosciamo.
Tanti fatti simpatici e avventurosi stanno per arrivare! Un matrimonio, la simpatia di Anna, la "freschezza" di Elsa, il simpatico Olaf, l'impacciato Kristoff, Jack Frost, chi lo sa magari anche un bambino e tanti tanti nuovi personaggi.
Un crossover interessante per chi ama le favole, ma... non è tutto rose e fiori: qualcosa succederà alla nostra amata Anna...e non solo...
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Sorpresa, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Kristoff era seduto su una poltrona, Rapunzel lo teneva per mano ripetendogli di restare tranquillo, Jack gli posava ogni tanto la mano fredda come il ghiaccio sulla fronte ed Olaf si muoveva frenetico avanti e indietro.

“ Grazie Jack. Sì che per te e la ragazza della neve deve essere bello non avere mai freddo, né soffrire mai il caldo! Mi servirebbe molto il vostro potere in questo momento! Avrò una febbre da renna!” disse il boscaiolo tremando di paura e Jack rispose con una risata.

“ Kristoff  Bjorgman! Questa volta me la paghi! Se osi mettermi incinta un’altra volta ti lancio un blocco di ghiaccio in testa!” Sbraitò la principessa tra un urlo e un altro dall’interno della stanza.

“ L’ha fatto di nuovo!? Questa è la minaccia numero…?!” chiese disperato il tagliatore di ghiaccio dopo l’ennesimo insulto ricevuto dalla principessa.

“ Se non sbaglio è la numero cinque…” constatò Jack.

“ Cosa devo fare?! Aiuto… cosa le dico dopo? Non mi vorrà più vedere…” continuò il giovane veramente agitato continuando a dondolarsi ininterrottamente sulla poltrona.

“ …non penso che Anna ti respingerà…” si intromise Olaf dopo qualche secondo.

“ Hai esitato!” Gli disse Kristoff.

“ Perché tutti rubano le mie frasi in questi giorni?!” si lamentò il pupazzo alzando le braccia.

“ Tranquillo Kristoff, è abbastanza normale comportarsi così. Almeno…dipende dal carattere della ragazza, ma su questo io e Anna siamo molto simili. Quando è nato Flynn ho promesso a Eugene di passare la vita a colpirlo in testa con qualsiasi oggetto trovassi davanti a me, con particolare simpatia per le pentole.” Aggiunse Rapunzel cercando di alleggerire la tensione.

“ Ah, bene! Ora sì che sono sollevato! Grazie mille!” rispose ironico Kristoff.

“ No Kristoff, vedrai che passerà tutto e per te e tua moglie sarà un emozione incredibile sentire…”

Rapunzel si stoppò perché il pianto di un neonato riempì le loro orecchie.

Rimasero tutti in silenzio ed increduli, soprattutto Kristoff.

Ora era padre, quella creatura era il suo bambino!

Si sentì subito colmo di una grande responsabilità, ma anche di una felicità immensa che non riusciva ad esprimere.

“ Kristoff, tuo figlio è maschio… lo vuoi conoscere?” domandò Elsa uscendo dalla stanza, abbastanza sconvolta, ma con gli occhi lucidi dopo aver tenuto la mano ad Anna per tutta la durata del parto. Kristoff non se lo fece ripetere due volte e con il cuore in gola, varcò l’uscio.

“ Ora capisco cosa sia il caldo…Anna ha una grande stretta”  affermò Elsa massaggiandosi la mano e la famiglia scoppiò a ridere.

Kristoff chiuse la porta e si girò lentamente.

Davanti a lui, c’era una donna affaticata sul letto, con la schiena appoggiata ad una quantità incredibile di cuscini.

Il volto era imperlato di sudore, ansimava ancora e le guance erano di un rosso acceso, ma per lui era ancora più bella.

 Osservò il viso della ragazza, ormai donna,  che era posato su un piccolissimo batuffolo protetto dalle sue braccia.

“ Allora, papà, cosa aspetti a conoscermi?” chiese la ragazza guardando il secondo pittore della bellissima opera d’arte che era suo figlio.

La voce di Anna era delicata e leggera ed aveva un sorriso irresistibile.

 Kristoff si avvicinò al letto sedendosi accanto alla moglie, sempre con il cuore che esplodeva.

Fu allora che lo vide da vicino.

Il piccolo dormiva tranquillo, tra le braccia della madre.

Era minuscolo, riscaldato dalle coperte nel quale era avvolto. Teneva i pugni chiusi vicino al viso che aveva gli stessi lineamenti della moglie, mentre sulla testa, così fragile, si potevano notare pochissimi capelli biondi come i suoi.

Anna si sbilanciò in avanti lentamente, pronta ad affidare la creatura al padre.

“ No, no aspetta che?! Non mettere le braccia così! L’importante è che con qualsiasi posizione tu decida di assumere, con una mano o con il braccio stesso tu protegga la testa del bambino che non è ancora abbastanza forte per sostenersi da sola” spiegò la moglie aiutando il marito a ricevere nel modo giusto il neonato…lui stesso sapeva di dover imparare tutto, ma una volta preso tra le sue braccia provò un’altra emozione indescrivibile.

Guardò quel piccolino e si sentì improvvisamente forte. Avrebbe fatto qualsiasi cosa nella vita per proteggere il suo nuovo tesoro.

“ E-è semplicemente stupendo… magari un giorno verrà con me a tagliare il ghiaccio” constatò accarezzando una manina del piccolo.

“ Beh gli piacerebbe molto…” rispose la moglie appoggiandosi al cuscino, stanca dopo quella fatica che la portò a ricevere, però, un immenso regalo.

“ Le cose che dicevi prima… le pensi veramente?” domandò l’uomo ancora sconvolto per i precedenti avvenimenti.

“ Ma ti pare!? Certo è davvero un dolore assurdo, ma tranquillo che ti amo comunque! Assolutamente fa male, ma non c’entra perché sei fantastico e ha portato a ricevere lui… anche se…”

“ Anche se?” sollecitò il giovane curioso dal proseguimento della frase disordinata, come sempre.

“ Mi hanno detto che sei svenuto… insomma… penso sia ovvio! Tu sei legato a Sven e non potevi non Sven-ire…” disse la ragazza ridendo.

“ A forza di stare con tua sorella hai imparato anche tu qualche freddura?” rispose lui ormai abituato alla simpatia della moglie e divertito nel rispondere a tono. I due risero per un po’, poi Kristoff chiese:

“ Quindi…come lo chiamiamo?”

“ E’ da molto che ci penso. Mi piacerebbe chiamarlo Kay. E’ un nome perfetto per lui, secondo me, siccome è simbolo di freschezza e purezza riconducibile al potere di Elsa.” Spiegò Anna emozionata.

“ Hai ragione. Elsa ha fatto molto per noi nell’ultimo periodo… sono perfettamente d’accordo. Kay sia” disse il boscaiolo sorridendo alla moglie e i due si avvicinarono scambiandosi un dolce bacio sulle labbra.

Elsa, nel frattempo, si era recata in un corridoio e, aspettando che non passasse nessuno, osservò la rosa magica che portava sempre con sé.

Rimase sconvolta nel notare che il colore era cambiato:

 al posto dei focosi petali rossi, erano comparsi solo due candidi petali bianchi.

Ora lo sapeva: i suoi ultimi due giorni erano ufficialmente iniziati.

 

Angolo Autrice:

Buon salve a tutti! Eccoci qui con un nuovo capitolo… ne mancano veramente pochi. Il prossimo penso e spero di postarlo sempre oggi.

Allora cosa ne dite? Il bambino è finalmente arrivato!

Ho deciso di chiamarlo Kay perché è il nome del protagonista a cui è veramente ispirato Frozen ovvero la regina delle nevi di Andersen.

Se anche voi, appena letta la battuta dello sven-ire o delle “freddure”, siete tornati indietro dopo la delusione per questo scorcio strambo, vi capisco ed accetto ancora una volta le carote che mi lancerete, ahah. Ahime, vi devo dire che io sono fatta così e sparo tante di quelle battute da star male, quindi non preoccupatevi.

La mia amica Hakihaki, nonche mia compagna di classe, sa bene quanto è snervante avere una che ripete cavolate così tutti i giorni, ma che ci posso fare…mi chiamo anche io Anna!

Ringrazio tantissimo Evy1991 che mi supporta sempre e ci scambiamo molte idee interessanti.

A presto

Anna

  
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