Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    07/07/2016    2 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino dopo, Sam si svegliò molto tardi. Aveva passato quasi tutta la notte a pensare a quanto era successo poche ore prima.
Non poteva davvero credere che ora era libera. Libera finalmente da suo padre, dai suoi lamenti, dai suoi ordini e dalle sue noiose storie di quanto sarebbe stata felice la madre se avesse potuto vederla…
Sarebbe tornata in America e non avrebbe mai più rimesso piede in Antartide, almeno questa era la promessa che aveva fatto a sé stessa.
Andava tutto bene se non fosse per un problema: per riuscire a tornare in America e liberarsi di suo padre, aveva dovuto “fidanzarsi” con il suo nemico, Hans, un pulcinella di mare molto irritante che non sopportava e che era stata costretta a portarselo con sé, e solo a pensare che la sera prima l’aveva baciata, le venne lo strano impulso di vomitare.
E così fece. Dopo essersi alzata, tenendosi una pinna sul becco per frenare il conato di vomito, corse verso l’estremità dell’iceberg che faceva loro da zattera e vomitò.
“Un vero schifo…bleah!!” pensò disgustata Sam, mentre si puliva il becco e voltandosi di scatto verso il pulcinella sdraiato poco più avanti per assicurarsi che non si fosse svegliato.
La pinguina sospirò e tutto quello che voleva fare in quel momento –ora che aveva superato il primo ostacolo del padre- era cercare un valido modo di spiegare a quell’essere che lo avrebbe volentieri fatto fuori piuttosto che baciarlo un’altra volta.
 
-Ragazzi!- urlò Marline entrando nel quartier generale dei pinguini. Questi ultimi sobbalzarono e notarono chiaramente che la lontra era molto agitata e respirava affannosamente.
-Che succede, Marlene?!- chiese quasi bruscamente Skipper. Sospettò quella visita improvvisa come un avviso di qualcosa molto importante e non si sbagliò: quando Kowalski le disse di calmarsi e spiegare che cosa era successo, la lontra si affrettò a dare spiegazioni.
-Hans…non c’è…non lo trovo da nessuna parte…lo avete visto??- disse col fiatone.
I quattro parvero sorpresi.
-No, Marlene, da qui non è passato…-le rispose vagamente il piccolo Soldato.
-Hai cercato dappertutto, Marlene?- chiese uno Skipper serio e preoccupato.
-Sì, dappertutto, in tutti gli habitat…perfino nel carretto delle granite…- gli rispose lei, volgendo lo sguardo su tutti e quattro i pinguini.
-Ma non può essersene andato così! In questi giorni c’era sempre Alice a perlustrare i recinti, e almeno la guardiana lo avrebbe visto sgattaiolare da qualche parte…- ipotizzò lo scienziato del gruppo, con la pinna sotto il becco in modo da assumere l’aria di chi sta formulando un sensato ragionamento.
-Kowalski, andiamo! Io ho già capito come può essersene andato quel disgustoso pulcinella…- rivelò Skipper con fermezza, scoccando uno sguardo molto severo a tutti i presenti.
I tre pinguini e Marlene si voltarono stupiti verso di lui.
-E come avrebbe fatto??- chiesero tutti e quattro in coro, fissandolo in attesa.
Skipper, per tutta risposta, si mise una pinna sulla faccia per l’impazienza.
-Possibile che non lo abbiate capito??! Se davvero Hans se ne è andato e non si trova nello zoo, e visto che in questi giorni Alice ha supervisionato tutti gli habitat per tutte le sue ore di lavoro, questo significa solo che…- e fece una pausa teatrale, aspettandosi di sentire la soluzione dagli altri, ma ottenne solo un insieme di sguardi vaghi e interrogativi.
Skipper li guardò come se avesse davanti dei ritardati.
-Sveglia!! E’ scappato di notte, mentre nessuno gli era alle calcagna!- rivelò infine perdendo definitivamente la pazienza.
Kowalski fece un gesto di stizza ed escamò:-Ma perché non ci ho pensato?!-
Marlene sbatté le palpebre, arrossendo leggermente per non essere arrivata a una conclusione così ovvia.
Per rimediare alla figuraccia, Marlene decise di fare una domanda che alla fin fine volevano fare tutti quanti.
-Sì, ma…dove sarebbe andato?-
-Non lo so e non m’interessa- disse all’improvviso Skipper, guadagnandosi sguardi stupiti da parte di tutti i presenti.
-Come sarebbe “Non m’interessa”??!- gli chiese una Marlene esterrefatta dall’atteggiamento e dallo sguardo alquanto indifferenti da parte del suo amico.
-Hai capito bene- disse semplicemente Skipper.
-Ma…signore, per quanto ne sappiamo, Hans potrebbe anche stare organizzando qualcosa di molto brutto, come un piano di vendetta nei tuoi confronti!- disse Kowalski, anche lui sorpreso dall’affermazione di Skipper.
Soldato e Rico annuirono fermamente.
-Non penso proprio che Hans stia organizzando un piano. Anzi, io penso che se ne sia andato perché non gli andava di dividere la sua stanza con una donna- disse riferendosi a Marlene –E anche perché in fondo qui non aveva niente da fare…- disse infine pensando che era venuto allo zoo solo per vedere la pinguina.
Ma con questo pensiero, gli venne in mente qualcosa di orribile all’improvviso.
Purtroppo per lui questo pensiero divenne collettivo, perché tutti assunsero uno sguardo di uno che ha capito tutto della vita.
Il primo a riuscire a parlare fu Kowalski.
-Niente da fare… ma certo!! Ricordate? Era venuto qui per vedere Sam! E siccome non c’era potrebbe essere andato in Antartide a cercarla!-
Appena ebbe finito questa frase a tutti vennero i brividi, pensando alla reazione che avrebbe potuto avere la pinguina alla sola vista di Hans. Sicuramente lo avrebbe fatto a pezzi senza pensarci due volte.
-Ah beh… se è per questo allora è inutile preoccuparsi… Io torno alla caverna, ci vediamo dopo!- disse la lontra prima di salutarli e uscire dal portello di uscita.
Soldato e Rico si guardarono, fecero spallucce e si diressero vicino alla caffettiera a controllare che il caffè fosse pronto.
Kowalski si girò rapidamente verso il suo campo, come se quell’atteggiamento apatico che aveva avuto poco prima non lo avesse convinto per niente.
Skipper evidentemente lo aveva intuito e con un gesto della pinna zittì Kowalski, avendo capito che il suo braccio destro volesse dirgli qualcosa.
Skipper si diresse verso Soldato e Rico, intento a gustarsi il suo buon caffè e Kowalski, sebbene perplesso e un po’ deluso, si unì a loro.
 
-Buongiorno, amore mio!-
Sam sobbalzò a quell’affermazione e, quando si girò, vide l’orribile scena di Hans intenzionato ad avvicinare il suo becco a quello di Sam.
Quest’ultima per tutta risposta lo spinse via, con un’espressione di puro disgusto dipinto sulla faccia.
-Stammi lontano!!- gli disse, alzandosi e allontanandosi il più possibile dal pulcinella.
Hans la guardò divertito.
-Che ti prende? Non vuoi dare il buongiorno al tuo fidanzato?- e la guardò di sbieco, avvicinandosi ancora a lei.
-Ascoltami bene, schifoso essere che non sei altro: TU-NON-SEI-IL-MIO-FIDANZATO!!- gli disse la pinguina, allontanandolo di nuovo con uno spintone e guardandolo truce.
-Ahhh. Allora vuoi dire anche che prima hai fatto solo finta?- le chiese con un odioso ghigno sarcastico sulla faccia.
-Ohhh, allora sei intelligente, Hans! Sai, incominciavo a dubitare- disse Sam, guardandolo scocciata e sedendosi sulla sporgenza dell’iceberg.
-E io non credo che tu abbia fatto finta… tu non sei tipa da dire “Ti amo” solo per fare “finta”- disse Hans, sedendosi accanto a lei.
Sam lo guardò e scoppiò in una risata così fragorosa che le uscirono le lacrime.
-AHAHAHAHAH!! Dillo di nuovo, dai! AHAHAH! Oddio, si vede che non mi conosci per niente, bello…- disse una Sam parecchio divertita e guardandolo come se fosse un cucciolo ingenuo.
Hans si fece d’un tratto serio.
-Ah, sì? Pensi che non ti conosca? Mi pare che sia il contrario, eh. Pensi che io sia tanto stupido, ma non credere che ti lasci andare tanto facilmente. Adesso che ti sei dichiarata, arriveremo in America e lì progetteremo la nostra vita insieme!- disse infine Hans con aria sognante.
Sam lo guardò a dir poco spaventata e si alzò subito dopo, seguita dal pulcinella, che la guardava ancora seriamente.
-Tu sei pazzo!! La nostra vita insieme??! Quale parola della frase “Tu non sei il mio fidanzato” non capisci??! Io e te non siamo fidanzati, come te lo devo dire?? E di conseguenza non possiamo pianificare nessun “progetto”, anche perché la sola idea mi fa venire il voltastomaco! E quindi… ehi! M-ma c-che stai facendo??!- balbettò infine la pinguina.
Hans l’aveva improvvisamente afferrata per le pinne e l’aveva avvicinata a sé.
Sam sentiva il suo fiato sul collo.
-Senti, piccola, prima di tutto sei stata tu a scegliere di metterti con me, e se non avessi voluto avresti potuto benissimo dire di no, e ti avrei lasciato con il tuo paparino… era questo che volevi?-
Ora il suo becco era vicinissimo a quello di Sam che, per tutta risposta, gli mollò un calcio nelle parti basse.
Hans urlò di dolore e lasciò subito la pinguina, che si ricompose, assumendo la sua solita aria di quelli che non hanno paura di niente.
-Se ti avvicini di nuovo a me in quel modo, ti giuro che non rivedrai i tuoi gioielli per un po’...- e lo guardò furiosa.
Hans, dopo un po’ d’agonia, si rimise in piedi, guardandola quasi divertito.
-Che cos’hai da ridere tanto??! Sei stato tu a minacciarmi e a dirmi che se non mi fossi messa con te, mi avresti lasciata a mio padre… ed era quello che non volevo!- gli urlò la pinguina furiosa, standogli ben lontano.
Hans rise malvagio e questo fece irritare tantissimo la pinguina.
-Ohhh, allora è così? Dai, a questo punto torniamo indietro e torna con tuo padre, sarà preoccupato per te…- le disse sarcastico.
-Cosa??! No! Per niente al mondo voglio tornare da quell’essere! E’ fuori discussione!- urlò la pinguina risoluta, quasi temendo che Hans avrebbe fatto veramente una sciocchezza, il solo pensiero l’aveva terrorizzata.
-Non vuoi rivedere tuo padre, allora? Bene. Allora devi stare con me. Questi erano i patti, ricordi? Dovresti ringraziarmi: se non ci fossi stato io a salvarti, adesso staresti marcendo con il tuo paparino. Allora?- le chiese avvicinandosi ancora alla pinguina e spingendola all’improvviso.
Sam scivolò a terra ed esclamò un:-Ahia!- prima di trovarsi il pulcinella sopra di lei.
La pinguina guardava il suo “fidanzato” terrorizzata, ma non lo diede a vedere.
Hans la fissò ancora per qualche secondo.
-Allora?- le chiese ancora –Non è così?-
La pinguina non poteva muoversi sotto il peso del pulcinella. Roteò soltanto gli occhi in segno di impazienza e poi lo guardò truce.
Non voleva dirlo ma Hans aveva perfettamente ragione.
Aveva permesso lei stessa che il fatto accadesse e ora doveva arrangiarsi. D’altro canto, avrebbe fatto di tutto –proprio di tutto- per non restare in Antartide con suo padre… persino subire una tale umiliazione con Hans! Ma questo non glielo avrebbe detto per nessuna ragione al mondo.
-Chi tace acconsente- disse trionfante il pulcinella, prima di godersi un’ultima visione della sua Sam in trappola sotto di lui.
Dopodiché, senza lasciare che la pinguina potesse opporre resistenza, la baciò con foga.
Sam avrebbe dato tutto l’oro del mondo per toglierselo di dosso, ma purtroppo il pulcinella  la teneva ben salda.
Passarono venti interminabili secondi. Dopo, Hans si alzò da lei e si allontanò subito, come per timore che la pinguina potesse colpirlo di nuovo da un momento all’altro.
Sam si alzò barcollando, ripulendosi bene il becco, disgustata.
No, pensò. Non avrebbe permesso al suo nemico di trattarla così, né ora né mai.
Gli avrebbe dato una lezione, ma non in quel momento, dato che vide in lontananza qualcosa di familiare…
In un attimo capì: era terra.
Si stavano avvicinando all’America.
 
ANGOLO AUTRICE: SALVE A TUTTI, UTENTI! ECCO PER VOI UN ALTRO CAPITOLO:)
FATEMI SAPERE SE CI SONO ERRORI O COSA NE PENSATE CON UNA RECENSIONE;)
ALLA PROSSIMA!
BACI, FEDE
   
 
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