COSE PERDUTE PER SEMPRE

Simon si accoccolò meglio contro il fianco di Raphael e mosse in su la testa, così da andare in contro alla sua mano, intenta a carezzargli pigramente i capelli. 
Sospirò, una vecchia abitudine dura a morire. 
"Ti manca, non è vero?" 
Raphael alzò appena un sopracciglio, così da spronare Simon a spiegarsi meglio. 
"Essere vivo, intendo." 
Raphael fermò un attimo la mano a mezz'aria, soppesando con attenzione le parole del ragazzo e soprattutto come potergli rispondere. 
Gli mancava essere vivo? Certo. 
Sempre più di frequente si chiedeva se ne fosse valsa la pena aver barattato la sua vita per l'eternità? Ovviamente. 
"A volte." 
Simon gli posò la testa sul ventre nudo e piatto mentre gli passava le braccia attorno ai fianchi in un goffo e a vedersi scomodo tentativo di abbraccio. 
"Cosa ti manca di più?"
Il brivido che dava il sapere di poter morire in qualsiasi momento. Il tepore del sole sulla pelle. Il concetto di tempo. Il cibo. 
"Mia madre." 
Simon sollevò lentamente la testa, così da poterlo guardare negli occhi e fargli capire il suo sostegno. Il suo amore. Ma Raphael teneva gli occhi chiusi. Sulle labbra aveva un incerto sorriso malinconico. Simon si rese conto di non averlo mai visto così indifeso. 
"Era un vero e proprio uragano, sai? Con i capelli sempre in disordine che profumavano di melograno e la risata sempre sulla punta della lingua." 
Simon sorrise, prendendogli una mano fra le sue. 
"Se ti somigliava, doveva essere anche molto bella" 
Raphael scosse piano la testa. 
"No, non fisicamente almeno." 
Si fermò un attimo, esitante. 
"Ma forse sbaglio. Io... a volte fatico a ricordarmi il suo volto." 
Simon gli prese il volto fra le mani e con gentilezza gli baciò le palpebre, gli zigomi, la fronte ed in fine le labbra. 
"Dimmi tutto ciò che ti ricordi di lei." 


Tre giorni dopo, quando Raphael entrò in camera sua - camera loro - trovò un foglietto arrotolato sul letto. 
All'interno, il disegno di un volto di donna gli sorrideva amorevolmente. 
Sua madre. 
Così come la ricordava. 
Sul fondo del foglio, con una grafia assai sbilenca, vi era stato scritto: "Così non la potrai mai più dimenticare." 
Simon.
Raphael sorrise e, per un istante, fu certo che dentro di sè - proprio all'altezza del cuore - qualcosa avesse ripreso a muoversi.