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Autore: Goten    21/04/2009    35 recensioni
Avvertiva ancora la mano stretta nella sua, d'istinto la strinse anche lui, per un breve attimo si fissarono, tutto quello che avevano attorno, sparì all'improvviso.
Bella si sentiva scrutare da quegli occhi così verdi e intensi, per quanto tempo aveva sognato che Edward la guardasse? Che si accorgesse di lei? Tanto tempo...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccoci all'ultimo capitolo. Come sempre vi ringrazio per i favolosi commenti e per tutte quelle persone che l'hanno messa nei preferiti... ma adesso mi sembra giusto fare questo annuncio:
LA STORIA CHE STATE LEGGENDO CONTIENE UN ELEVATO TASSO DI SCENE MOLTO EROTICHE GLI ALTRI CAPITOLI ERANO A CODICE VERDE, QUESTO, E' DECISAMENTE ROSSO!!
Se volete saltare la parte "hard" evitate di leggere il testo scritto in corsivetto.
Detto questo, vi auguro come sempre; BUONA LETTURA! Ci vediamo con la prossima ficci giovedì ^_^.
Un bacione Goten^^

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Capitolo 7


<< Alice! Basta! Abbi pietà di me! >> Esclamò Bella sedendosi sulla panchina del centro commerciale.

Alice si fece subito al suo fianco. << Bella, abbiamo ancora una decina di negozi. >>

<< No, io mi arrendo! >> Sbuffò massaggiandosi le caviglie indolenzite. Fortunatamente aveva messo le scarpe da ginnastica.

Lo sguardo truce di Alice la fece sospirare, sapeva che quella piccoletta non le avrebbe dato tregua. E poi, il semplice fatto che Edward le avesse espressamente detto “ Tienila d'occhio, non voglio che nessuno si avvicini alla mia futura moglie.” Aveva reso Alice ancora più assillante.

Si era messa addirittura davanti alla porta del bagno del centro commerciale, rifiutandosi di far entrare le altre persone, finché lei era li dentro.

Bella, in quel momento, si era sentita morire. Tutto questo perché Edward era un tantino paranoico. Temeva che qualcuno potesse anche solamente sfiorare il suo piccolo amore.

Quando, qualche giorno prima, aveva scoperto che il fantomatico ragazzo della tribù dei Quileutes esisteva davvero, e che era amico di Bella, aveva quasi dato di matto.

Edward non sopportava quel personaggio e adesso, per incontrare il suo amico, Bella aveva accettato di vederlo solo se con lei ci fosse stato il suo fidanzato iper-geloso.

Quello che non sapeva, era che Edward aveva pagato sua sorella, le aveva promesso la collezione nuova di Gucci per tenere chiunque lontano da lei, e Alice ci stava riuscendo alla perfezione. Bella non aveva notato i suoi compagni di scuola, che erano stati allontanati da uno sguardo a dir poco omicida della sua futura cognata.

Da quando, sei mesi prima, aveva accettato di diventare la signora Cullen, gli spasimanti di Bella si erano fatti avanti in modo esponenziale.

Alcuni avevano rasentato la follia, proponendole dichiarazioni folli sotto casa, o facendosi trovare nei luoghi che di solito frequentava, ma Edward, grazie all'aiuto della sorella, del cugino e dei loro fidanzati, era riuscito, non con poca fatica a sedare gli ormoni maschili dell'istituto.

Anche le ragazze avevano avuto la loro buona dose di pressione da parte delle loro guardie del corpo. Innumerevoli erano i fotomontaggi che Alice aveva eliminato dalla faccia della terra, molti dei quali ritraevano la testa di Jessica Stanley sul corpo di Bella, mentre sedeva ad un bar mano nella mano con Edward...

Ma Alice, non aveva fatto il lavoro da sola. Con la promessa di una foto di Edward in boxer da bagno, aveva corrotto la sua compagna di corso; Shona. Era una piccola Alice in versione castana con gli occhi verdi, che divennero grigi nel sentire quale fosse stata la sua ricompensa per il suo operato.

Si erano spartite la scuola, Shona controllava l'ala destra e Alice la sinistra.

Avevano indetto una vera e propria battuta di “caccia alle foto”.

Il quartetto malefico: Alice, Emmett, Rosalie e Jasper, avevano preso seriamente il loro ruolo. “Nessuno può batterci. Nessuno può dividere la coppietta felice.” Questo era il loro motto.

Bella, depositò l'ennesimo sacchetto sul divano. Guardò allibita quella marea di buste e bustine. Adesso doveva anche mettere tutto in ordine.

Sospirò esausta.

<< Hey Bells, che succede? >> Charlie la stava osservando con una tazza di caffè fumante in mano.

<< Ne voglio una anche io. >> Disse Bella osservando con occhi rapaci la tazza.

Il sorrisetto che suo padre le propinò la fece ben sperare, invece... << MI spiace, era l'ultima. >>

Bella si passò stancamente le mani sul viso. << Va bene... >> Cercò di calmarsi. << Mi farò un tea. >> Andò in cucina e trafficò sotto lo sguardo divertito di suo padre.

<< Sai, ho finito di leggere il terzo libro. >> Buttò li Charlie, bevendo un altro sorso di quella stupenda bevanda, chiamata caffè.

<< Si? >> Domandò distratta Bella, mentre l'acqua si scaldava nel pentolino.

<< Già. Ho molto apprezzato la battaglia. Veramente bellissima. >>

Bella si voltò verso suo padre, era palese che c'era qualcosa che le stava nascondendo. << Avanti, sputa il rospo. >>

Lo sguardo di Charlie vagò per la stanza, quello di Bella lo seguì. Strabuzzò gli occhi e poi... << Hai ficcanasato nei miei appunti?! Papà! >> Esclamò indignata, mentre gli appunti del suo quarto libro erano in bella vista sul monitor del portatile.

<< Scusami tesoro, ma... ho cliccato per sbaglio. >> Si sedette accanto a lei.

Il sopracciglio di Bella si arcuò in una posa scettica. << Certo, come no... >> Ma le sue guance divennero bordeaux quando lesse a che punto suo padre era arrivato a leggere.

Il fatto che Charlie non la stesse guardando in faccia, voleva dire solo una cosa; aveva capito.

<< E così... >> Si grattò imbarazzato il mento. << ... tu e Edward, quando siete andati al mare la settimana scorsa... l'avete... in acqua... >>

Bella si afflosciò rossa. Poteva esserci momento più imbarazzante di quello?! << Io vado di sopra... >> Mormorò, volendosi nascondere sotto i metri di lenzuolo che giacevano sul suo letto.

E mentre Bella si rintanava sotto le lenzuola, Charlie spegneva il padellino del tea e Edward ripensava alla loro nuotata in mare...

<< Mi piacerebbe sapere a cosa stai pensando. >> Gli disse Jasper, osservando l'amico, perso completamente nei suoi pensieri. Ma dal sorriso beato, dovevano essere dei bellissimi pensieri.

La mente del giovane Cullen era tornata nel passato, quasi dieci giorni prima...


<< Andiamo Bella. >> Le aveva sorriso Edward, porgendole la mano per aiutarla a scendere dalla Volvo, mentre il panorama della spiaggia con il mare blu si apriva sotto i loro occhi.

Avevano passato un pomeriggio in pace e tranquillità, lontano da tutti. Avevano pranzato con il cestino preparato da Esme, preso il poco sole che era filtrato dalle nuvole e assaporato il tramonto abbracciati.

Ma la parte migliore, era stata la notte, sdraiati sulla grande salvietta in spiaggia ad osservare le stelle e la luna.

Bella era accoccolata contro di lui, la temperatura non era caldissima, ma non avevano ancora abbandonato la loro tenuta da spiaggia.

Sentire le curve morbide di lei, premute contro il proprio corpo, era per Edward, eccitante da morire!

La sua mano le accarezzava la schiena, adorava sentire la sua pelle.

<< Ti fidi di me?... >> Le mormorò roco all'orecchio.

Bella mugugno un << Si >> in risposta.

Non aspettava altro, e così, la sua mano, slacciò il gancio del reggiseno, liberando la schiena, adesso la sua mano, poteva scorrere senza alcun impedimento, su e giù, su e giù... avvertì sotto i polpastrelli la pelle d'oca di lei.

<< Hai freddo? >> Le sussurrò piano, la sua voce era roca, eccitata.

Bella depositò un bacio sulla sua spalla. << No. >> Mormorò. << Continua... >>

L'eccitazione stava prendendo sempre più piede. Edward sapeva di essere oltremodo ammaliato, per non dire altro, da lei. A volte si sentiva veramente come Anthony il vampiro, con la differenza, che lui e Bella, potevano stare assieme, senza alcun pericolo per l'incolumità di lei.

Con gesti lenti e sensuali, le fece scivolare via anche le spalline, le baciò con malizia la spalla, proseguendo con calma verso la sua gola e lasciando che le mani finissero di togliere quel piccolo indumento.

Bella teneva gli occhi chiusi, il suo respiro era affannoso, sapeva quello che stava succedendo, nonostante la paura, sentiva che era arrivato il momento per entrambi.

Si lasciò stendere docilmente, appoggiò la schiena sulla salvietta, Edward le stava sfilando il piccolo reggiseno, lasciandola così esposta ai suoi occhi.

La scia di calore invase le sue guance, infiammandole.

<< Sei bellissima. >> Le sussurrò sulla sua bocca, lambendola e baciandola sensualmente.

Era così che si sentiva Bella, lui l'aveva sempre fatta sentire bella.

Quando sentì il corpo caldo di Edward sopra il suo, le sembrò che le mille terminazioni nervose del suo corpo si attivassero improvvisamente.

Lasciò che un sospiro di piacere le uscisse dalle labbra, mentre quelle di Edward, scendevano piano, senza fretta. Dietro di loro, lasciavano una scia di passione che cresceva ad ogni tocco.

Trattenne forte il respiro, quando le sue labbra si chiusero su uno dei suoi seni. Il fuoco sembrava voler esplodere all'improvviso nel suo corpo.

Non si era resa conto che le sue mani avevano preso a vagare nei capelli color bronzo, e che dalle sue labbra, la parola... << Di più... >> Usciva spezzata dagli ansimi, facendo inesorabilmente eccitare in maniera vertiginosa il suo fidanzato.

Spalancò gli occhi e si inarcò quando sentì la lingua di lui muoversi con quella calma devastante nel suo punto più intimo.

Quando diavolo le aveva sfilato gli slip?!

Un'altra scossa le fece prendere ancora più aria per poi rilasciarla affannosamente.

<< Edward... >> Sospirò. << Edward... >> Era la sua voce quella? Da quando era così lasciva...?

Si sentiva imbarazzata, eccitata... non aveva osato posare lo sguardo su di lui, ma un altro dei suoi tocchi le fecero quasi vedere le stelle.

<< Bella, guardami... >> La voce roca di lui le arrivò attutita. << Bella... >>

Come poteva resistere al suo richiamo?

Abbassò lo sguardo e lo vide, in mezzo alle sue cosce, i suoi occhi verdi la fissavano talmente intensamente che credeva di quasi di scoppiare.

La scena si svolse come a rallentatore, lui che abbassava la testa, con il naso sfiorava i suoi riccioli scuri e poi... << Oddio Edward! >> La sua lingua che la lambiva nel profondo.

Non poteva credere che fosse già arrivato a fare quello. Ma lei era così dannatamente eccitante e sensuale... il suo corpo aveva reagito da solo, e adesso, il sapere che i suoi occhi lo stavano guardando, lo aveva reso talmente febbrile da perdere quasi il controllo.

Ad ogni affondo della sua lingua, Bella si bagnava sempre di più, era così maledettamente erotica, ed era tutta sua!

Edward decise che non poteva più proseguire, lo sentiva, lei era quasi al limite e lui... sapeva che voleva di più. Molto di più.

Mentre Bella cercava di riprendersi, il fiato rotto dagli ansiti, lui, con gesto veloce si sfilò i boxer da bagno. Nudo sotto il cielo nero si stese accanto a lei. << Ti amo... >> Le sussurrò, baciandola con una passione da far provare invidia anche al vampiro dei suoi racconti.

Le sue mani grandi la tenevano premuta contro di se, voleva che lei sentisse che effetto gli facesse, e ora, sapeva che Bella aveva sentito la sua erezione premere sul suo corpo, il bacino cominciò a muoversi sensuale contro il suo, lo stava mandando il delirio.

Le mani delicate, lo sfioravano come seta, interruppe il bacio, lasciando che un sospiro roco fuoriuscisse dalla sua gola, mentre le dita di lei lo accarezzavano sui glutei, per poi continuare il loro viaggio sui suoi fianchi ed arrivare timorose a sfiorare la peluria che tracciava una linea immaginaria di confine...

<< Edward... >> Sussurrò inconsapevolmente eccitante.

I suoi occhi verdi erano chiusi per le troppe emozioni, il cuore batteva forte, pompando il sangue veloce per tutto il corpo.

<< Toccami... >> L'aveva detto? << ... ti prego Bella, toccami... >>

Il seno di Bella, si muoveva su e giù, sfiorava il suo torace a ritmo con il suo respiro accelerato, sentiva la piccola mano di lei, farsi strada sulla sua pelle ed arrivare timida sulla sua mascolinità.

Quando Edward sentì le sue dita afferrarlo, non poté evitare di prendere un respiro profondo.

<< Ti piace?... >> La voce timida di Bella gli arrivò lontana.

<< Continua... >> Bisbigliò roco, causandole i brividi.

La sua mano si muoveva piano, era imbarazzata, ma vedere Edward completamente perso nelle sue emozioni, ed il sapere di essere lei e solo lei a scatenargliele, la stava rendendo più sicura.

La sua bocca si posò sulla sua clavicola, baciandola, succhiandola, lasciandogli dei piccoli segni sulla sua pelle bianca come il marmo, che tanto aveva sognato.

<< Basta... >> La voce di Edward era così mascolina, così dannatamente erotica. << Basta... >>

Lasciò andare la presa, perdendosi nel verde dei suoi occhi.

<< Cos... >> Ma le labbra di lui si impossessarono delle sue, spegnendo ogni parola.

Il corpo forte e scattante di Edward si mosse, lasciando che Bella potesse sdraiarsi completamente, le loro bocche unite, si lasciavano solo per pochi secondi per poi riprendersi.

Fu eccitante per entrambi, sentire il corpo di Edward farsi strada poco alla volta in quello di Bella, esaltante la sensazione di essere uniti...

Il lamento di dolore venne smorzato dalla bocca di lui.

Immobili, sotto il cielo nero, uniti fisicamente, in attesa che il dolore scemasse via...

E quando le mani di lei ripresero ad accarezzare la sua schiena bianca, la loro danza riprese, piccole, delicate spinte cominciarono a susseguirsi, mentre i respiri si fondevano e le bocche si univano.

Ansiti, gemiti e parole sussurrate, si mescolavano sempre di più.

Il ritmo da calmo e gentile, divenne sempre più veloce e passionale, le gambe di Bella si allacciarono dietro la sua schiena, permettendo ad Edward di unirsi a lei più profondamente.

Veloce, sempre più veloce, finché entrambi si tesero ricevendo e donando quell'ondata di piacere che adesso li stava avvolgendo e unendo.


Il cellulare squillò distogliendolo dai suoi pensieri, infastidito sbuffò contrariato, ma quando vide il nome di Bella, il sorriso tornò al suo posto.

<< Ciao. >> L'accolse con la sua voce sensuale.

<< Ciao. >> Lo salutò la voce della sua futura moglie.

<< Sei pronta? Vengo a prenderti? >> Non vedeva l'ora di riaverla fra le braccia.

<< Si, ho appena finito, ti aspetto. >> Già si stava immaginando il suo volto sorridente.

Chiuse di scatto il cellulare, afferrò le chiavi della Volvo e corse in garage.

<< Vai a prendere Bella? >> Domandò Esme uscendo con lo strofinaccio in mano, Edward annuì veloce entrando nell'abitacolo della macchina.

Le nuvole si stavano diradando, fortunatamente per il giorno dopo era previsto il sole, accese l'auto e partì, si lasciò alle spalle la grande casa Cullen, che in quel momento, brulicava di camerieri, fioristi, amici e parenti, desiderosi di finire entro quella sera.

Edward non aveva dubbi, sotto lo sguardo attento di Alice, tutto sarebbe stato perfetto. Nessuno, a parte sua sorella, aveva visto l'abito della futura signora Cullen, eppure, in molti ci avevano provato...

Isabella Marie Swan in Cullen. Edward sorrise, suonava bene, maledettamente bene.

Parcheggiò l'auto davanti alla casa della sua fidanzata, scese rapido e bussò alla porta.

<< Edward, ciao. Sta arrivando. >> Lo salutò Charlie, facendolo accomodare.

Parecchi scatoloni contente la roba di Bella, erano ancora in giro per la casa, ma Edward sapeva, che appena fossero partiti per il viaggio di nozze, Alice avrebbe provveduto a sistemare tutto.

<< Allora, come procedono i lavori a casa? >> Si accomodarono sul divano.

Edward adorava Charlie, avevano un buon rapporto. << Tutto bene, Alice gestisce tutto in maniera impeccabile. >>

<< Ottimo. >> Si congratulò il suo futuro suocero. << Sai, mi mancherà Bella, ma sono certo che sarete felici assieme. >>

Questo era veramente gentile da parte sua. << Grazie, mi creda, renderò Bella felice. Non ne dubiti. >> Si sporse leggermente in avanti. I suoi occhi erano seri. Amava Bella e per nulla al mondo l'avrebbe mai fatta soffrire.

<< Ne sono certo. >> Gli posò la mano sulla spalla. Poi, memore di qualcosa di importante, decise di cambiare discorso. << Sai, ho letto... per puro sbaglio s'intende, alcuni capitoli del nuovo libro... >>

<< Ah si? >> Lo sguardo angelico di Edward, fece capire all'ispettore Swan, che non era al corrente di cosa ci fosse scritto.

<< Oh si, veramente bellissimo. Ma credo... >> E usò un tono molto professionale. << Che la mia parte preferita sia quando Anthony e Marie, sono al mare... >> Buttò li, con tranquillità.

<< Al mare? >> Domandò Edward confuso.

La testa di Charlie annuì. << Oh si, una scena stupenda... di notte, sotto le stelle e la luna... mi auguro solo che avessero preso delle precauzioni... >>

E in quel momento, il dubbio si fece largo nella mente del giovane Cullen. Nooo! Non poteva essere!! Eppure, lo sguardo furbo e il sorrisetto diabolico di lui, gli diedero conferma che lui sapeva.

Sbiancò ancora di più del suo colorito normale. << Signor Swan.. io... >> Balbettò imbarazzatissimo.

<< Edward! Eccomi, scusa se ti ho fatto aspettare. >> Li interruppe Bella entrando in quel momento, andando a schioccare un bacio sulla guancia eccessivamente pallida.

Lo sguardo di Bella passò in rassegna i due uomini. << Tutto bene? >>

<< Ma certo, stavamo solo dicendo, quanto Alice fosse scrupolosa. >> Ridacchiò Charlie perfettamente a suo agio.

Non era sicura che quella fosse la verità, ma ormai, poco importava, il giorno dopo, lei sarebbe diventata Isabella Marie Cullen, moglie di Edward Anthony Cullen. << Si, certo... ok, noi andiamo. Papà, ci vediamo domani alle dieci. Mi raccomando, non fare tardi. >> Si raccomandò, prendendo Edward per mano e tirandolo con se fuori di casa.

<< Si si, tranquilla. >>

Una volta al sicuro in macchina e lontani da casa Swan, Bella domandò al suo fidanzato stranamente silenzioso. << Edward, per favore, cosa c'è?! >>

I pensieri di Edward erano molteplici, ma tutti, portavano ad una conclusione unica; da domani, Bella sarebbe stata sua davanti agli occhi di tutti. Del resto, importava qualcosa? La risposta era semplice: no. Quindi, sorrise più tranquillo. << Pensavo... >>

Lo sguardo di Bella si fece curioso. << A cosa? >>

La mano di Edward si intrecciò con la sua. << A domani, saremo marito e moglie... >> Il suo sorriso venne ricambiato.

<< Marie ha trovato il suo Anthony. >> Sussurrò Bella.

<< E io ho trovato la mia Isabella. >> Sussurrò lui, lasciando che dei problemi si occupassero gli altri, adesso c'erano solo loro due, sempre e per sempre.

FINE.

   
 
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