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Autore: MayBane    14/07/2016    1 recensioni
Allora siamo alla seconda parte di "Więzy", la prima è "it started with a message" e se non l'avete letta... onestamente non so quanto questa seconda possa avere senso...nel dubbio è una one-shot, fateci un saltello.
Qui abbiamo Stiles che cerca di districarsi tra il branco e la sua normale vita di adolescente , abbiamo un lucertolone che alza decisamente il tasso di criminalità di Beacon Hill e un albero gigante che ruba la scena, uno Sheriffo ormai sull'orlo dell'esaurimento e tanto, tanto altro, quindi non fatevi spaventare ed entrate a dare un'occhiata!
May
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Sorpresa, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Więzy '
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Salve!  "A volte ritornano!" , Penso che dovrebbe essere il mio motto, l'attesa è allarmante e non ho scuse, se non che tra la maturità e la traduzione di una fic dai capitoli interminabili, mi sono semplicemente scordata di "Więzy", sì, sono una persona molto brutta, ma la memoria, (e il ricordarmi le cose in generale), non è mai stata un mio punto forte; Abbiate pazienza.....in ogni caso per i pochi lettori che forse sono rimasti (?) siamo esattamente a metà, altri 2 o 3 capitoli e "...it goes on with  call..." giungerà a termine, il seguito ovviamente è già pianificto ;)

Ma bando alle ciance, ecco a voi il terzo capitolo, buona lettura!


May


Dal capitolo precedente:

*"Famiglia" Ringhia Dereck, e cerca di trattenere la trasformazione, e sa che che la sua irritazione è la stessa del branco, Stiles è loro, punto.

Poi una voce interviene e Derek sbarra gli occhi occhi, non credeva che l'avrebbe risentita, non qui perlomeno, e non ora.

"Calma gli animi nipote, c'è abbastanza Stiles per due branchi"

Peter.


Due piani più in alto un ragazzino iperattivo si lascia andare ad un profondo respiro, si è lui, può sentirloè il filo rosa. *


"Peter." Ruggisce Derek.

"Gerome." Salutano i cacciatori.

"Sisi, entrambi vanno bene." Ridacchia il lupo.

"Che diavolo sta succedendo" Ringhia Derek lampeggiando gli occhi rossi allo zio.

"Succede nipote caro, che sono andato con il mio secondo nome dopo il fuoco: Gerome"

"E che cazzo ci fai qui? Con Dei cacciatori poi?"

"Suvvia nipote, non è carino giudicarmi per i miei accompagnatori, visto i tuoi precedenti....in ogni caso, sono qui per Stiles ovviamente"

"Perchè?"

Questa volta la domanda viene da un uomo alle sue spalle, il padre di Stiles.

"Salve Sceriffo Stilinski" Inizia tutto melassa e sorrisi affabili "sono Gerome, ero un paziente qui non troppo tempo fa, Stiles mi ha tenuto compagnia mentre ero qui, gli ho presentato i 'tutor' e siamo tipo rimasti in contatto"

Quando finisce il suo pezzo i due cacciatori si apprestano a presentarsi. 

"Dean Halloward"

"Sam Halloward, ci dispiace non essere potuti correre qui prima"

Lo Sceriffo annuisce stancamente e stringe le mani di entrambi, poi parla.

"Grazie per averlo aiutato, lui...si fida molto di voi...dice che siete disposti a rimanere" Finisce la  frase con tono interrogativo. 

"Lo siamo" Si affretta a rispondere Sam " Resteremo fino a quando avrà bisogno di noi qui"

"E il vostro lavoro?"

"Possiamo risolverlo in qualsiasi luogo con una connessione decente, possiamo restare." Conclude Dean con sicurezza.

"Bene" Conclude lo Sceriffo, poi si rivolge a tutto il gruppo.
"Penso che a Stiles farebbe piacere vedervi..."

Non appena finisce la frase un telefono suona, è quello di Scott, e a chiamarlo è proprio Stiles. Scott fa una faccia un po' stranita, ma accetta la chiamata, consapevole che tutti i lupi saranno perfettamente in grado di sentire le parole di Stiles dall'altro lato.

"Stiles?"

"Scotty-boy! Sei con il branco?"

"Uhm si, con il bra-gruppo, tuo padre e i tuoi 'tutor'...e un tizio inquietante" Gerome boccheggia un 'grazie' al beta mentre Stiles mezzo ridacchia dall'altro lato "Ok, Ok, get it, mi manderesti su il 'tipo inquietante'?"
"Sicuro?"
"Cento per cento, bro, mandalo su"

Scott chiude il telefono, poi si guarda intorno e infine guarda il lupo che non conosce; non si fida a lasciarlo solo con il suo migliore amico ferito e debole.

"Stiles chiede di Gerome" Dice a beneficio dei cacciatori e del padre di Stiles.

"Vedo di non farlo attendere allora..." Dice e inizia a dirigersi verso le scale da cui è sceso lo Sceriffo precedentemente, sentendo la tensione del gruppo che si lascia alle spalle e la minaccia ringhiata tra i denti dal nipote.

Quando arriva alla stanza Stiles è sveglio e lo aspetta.

"Ehy BigBad"

"Ehy LittleRed...come andiamo?"

Bastano poche parale, un leggero sfiorarsi delle mani e il corpo di Gerome che si siede di fianco a lui per stabilizzare il legame, quel filo rosa impalabile che sembra rafforzarsi sempre di più; più spesso, più elastico, più resistente; talmente reale da poterlo quasi toccare.

Stiles abbandona il filo dei suoi pensieri e si concentra sul lupo seduto sul suo letto.

"Io? Starò bene in poco...mio padre? Uhm, mettere le cose a posto sarà un'impresa, ma il kanima? Il kanima necessita di lavoro immediato. Ho bisogno del tuo aiuto" Conclude Stiles convinto.

"Sento che finirò sbranato o con una pallottola nel culo...ma cosa posso fare per aiutarti?"

Stiles ghigna.

"Mi devi aiutare a fuggire, possibilmente di notte: il branco posso gestirlo ma mio padre e Melissa, no e ancora no."

"Che devi fare?" Chiede il lupo con tono curioso.

"Devo...uhm vedere un cadavere, uno del kanima, ma sono bloccato qui...non ci vorrà molto, fra andare e tornare non più di un'ora e mezza."

"E questo tuo semplice 'vedere' un corpo sarà pericoloso per la tua salute?"

Stiles non risponde. Gerome annuisce.

"Passerò da te alle 2 esatte, cerca di dormire un po'LittleRed"

"Grazie BigBad, grazie"

Poi Gerome esce, quasi si scontra con Derek per le scale, quando sente il ringhio si affretta a parlare.

"Senti non voglio una lotta, ok? Non sono qui per sfidarti per la terra o altro, non sono una minaccia e non lo sono i cacciatori che sono con me...ho cercato di lasciarmi alle spalle questa città, tu hai un nuovo branco, Laura è un'avvocato a New York e Cora sta vivendo la sua grande avventura in Mexico...Io...ho un nuovo branco, decisamente non tradizionale, sono stato adottato come uno di famiglia da questi cacciatori, non so perchè e onestamente non mi interessa saperlo. Sono Peter Hale nato a Beacon Hills il 4 luglio 1992, rinato come Gerome Champell nell'agosto del 2010 a Monaco."

Quando Petere finisce cala il silenzio. Derek annuisce. Poi allunga la mano "E' un piacere conoscerti Gerome"
Ricambia la stretta e entrambi sentono che qualcosa sta finalmente posizionandosi al posto giusto, forse un giorno anche loro potranno essere a posto.

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Quando Gerome torna sono già le 2:00 e Stiles è seduto sul letto, in attesa.


"Buonasera BigBad, pronto per la serata?"
Chiede mentre si accomoda sulla sedia a rotelle nel angolo della camera.


"Io si, lei signor Stilinskii?"


"Ci porti fuori" (1)Dice Stiles ridacchiando da solo.


Mentre prendono l'ascensore Stiles inizia a spiegare come funzioni il sistema interno ed esterno delle telecamere, così che Gerome sappia come sgattaiolare fuori. 
Percorrono il corridoio e Stiles inizia a spiegare come eliminare parti di filmato da una o più telecamere.
Nel loro percorso salutano un paio di infermiere. Dopo un altro paio di svolte e corridoi finalmente ci sono.
Appena sono in obitorio Stiles si alza in piedi e guarda in alto, a destra, di solito sono li i corpi arrivati di recente, infatti trova subito il nome dell'ultima vittima: Gillan Petterson.(2)


"Potrebbe non essere carino BigBad, ma ho bisogno che tu mi lasci fare, ok? Non importa cosa vedi."


Gerome annuisce  con un gesto  secco del capo: è chiaro che quella richiesta non gli piaccia.


Stiles fa un profondo respiro, fa uscire il corpo, lo guarda, poi gli mette le mani sul petto, chiude gli occhi e tocca il legame rosso.
Lo tocca appena, come una corda, un do su un basso, che continua a vibrare e gli permette di sentire quel corpo e di ascoltare il suono della vita, della magia, del suo essere se stesso. Cerca di creare un legame temporaneo, ma risulta più complesso del previsto, non sorge spontaneo come gli altri...poi lo sente, è sottile, grigiastro e malaticcio -negromanzia, sussurra una vocina-  è legato...non è legato a lui, è un semplice filamento sfilacciato tra tanti uguali, perchè quello è un corpo, non può legarcisi fisicamente o psicologicamente, può solo toccare stralci grigi di filamenti, di legami distrutti dalla morte.
Ne cerca uno che sia affilato, selvaggio quasi, è un legame creato dalla  morte, il legame che una vittima ha con il suo assassino....continua a cercare....e alla fine lo trova: è un po' nascosto, è breve e tozzo, ha delle sfumature di nero e puzza di zolfo. È quello del kanima, lo sente. Sa chi è.
Poi la vibrazione di fondo sparisce, è il Nemeton che reclama il sangue per mantenere quel contatto che sembra proprio non piacergli.
Ritira la sua magia, toglie le mani da corpo e ondeggia un po'.
Quando torna coscientemente nel presente è appoggiato al petto di Gerome, ha il fiatone, gli tremano le gambe e le mani. 
E a giudicare dall'orologio alla parete sembra che sia passata quasi un ora.


"Stai bene?" Chiede Gerome preoccupato. "Non hai una bella cera"


"Grazie BigBad..."prende un respiro profondo, poi un altro. "Starò bene...so chi è il kanima" dice poi un sorrisetto affiora sul suo volto, è traballante, 'cattivo' e Stiles lo maneggia come se fosse un arma tenuta nel palmo per la prima volta.


"Davvero?" Chiede il lupo il sorriso altrettanto tagliente.


"Ovvio" Dice mentre si siede sulla sedia a rotelle "Mi riporti nella mia stanza?"


"Ai suoi ordini LittleRed"



Quando è di nuovo  nel letto Stiles si addormenta al volo, e Gerome dopo avergli dato un bacio sulla fronte si appresta a cancellare i video di sorveglianza, poi esce dall'ospedale.


Quando il sole sorge e la sveglia trilla segnando le 6.30 Stiles vorrebbe mettersi ad urlare, è stanchissimo, ma fa finta di niente, sorride a Melissa quando entra ad aprirgli le tende, mangia una brioche integrale con il padre e cerca di impegnarsi in una conversazione, nonostante la sensazione di nausea e il mal di testa sempre più pressante, gli assicura che non è ok, adesso, ma lo sarà sicuramente, in un futuro non troppo lontano, lo avvisa anche che fino a quando uscirà -un paio di giorni al massimo- il branco e i suoi tutor improvvisati faranno continue apparizioni.
Lo sceriffo annuisce, lo sguardo acuto si concentra sulle occhiaia del figlio, il lieve sudore sulla fronte, e pensa che siano causati dall'astinenza forzata....e Stiles finge di non accorgersene, perchè quello è più facile del dover spiegare che è una sorta di strega legata ad un albero magico, tuttavia non può impedirsi di distogliere lo sguardo quando lo vede cercare segni di aghi sulle sue braccia. Non li troverà. Può aver chiesto al branco di modificare le sue analisi, ma il punto resta: non è davvero un drogato, per cui non ci saranno ne buchi sulle braccia ne altro.


Poco dopo il padre esce per recarsi al lavoro  alla sua uscita entra Derek, e Stiles non può davvero iniziare a descivere il senso di pace che si deposita in lui e il modo in cui la sua magia sembra sapere che è al sicuro.
Al suo fianco ci sono Liam e Isaac; Malia e Scott immagina che siano stati trattenuti a scuola, in punizione come al solito.


"Buongiorno 'oh Grande Alpha' e a voi cucciolotti del mio cuore"


Derek lo guarda truce, i due ragazzi sorridono tutti fossette e si spostano sui loro piedi, gli occhi fissi su di lui, il desiderosi di toccarlo e farlo odorare nuovamente di "branco".

"Buon giorno Stiles." Dice Derek cercando di essere l'adulto della situazione.

"Pff, venite qui cucciolotti." Sbuffa Stiles aprendo le braccia, Isaac e Liam si accoccolano ai suoi lati, il primo con un' espressione adorante, il secondo vagamente imbarazzato.
I loro tocchi sono gentili, ma è evidente che tentino di toccarlo il più possibile e di lasciare sul suo corpo il loro odore, arricciano in modo buffo il naso percependo il retrogusto dei farmaci e la traccia sottile di Gerome e un vago odore di zolfo, che fortunatamente non riconducono al corpo della vittima del kanima -Gillan, si ripete, Gillan Petterson, era una persona con una famiglia e degli amici, una persona reale, non solo un numero del conteggio vittime.
Viene riportato al presente quando sente Liam, che facendo lo gnorri, gli ha dato una breve leccata sul braccio, poi Derek si affianca al suo letto, e Stiles scopre il collo per lui, l'Alpha è sorpreso ma veloce nell'avvicinarsi, e nello strofinare il palmo della mano destra lungo il collo costellato di nei e nel fare un leggero gratino alla base della nuca, che fa contorcere l'umano come un gattino coccoloso.

Fuori dalla stanza lo sceriffo è a dir poco sorpreso, ha la costante sensazione di perdersi qualcosa, come se ci fosse qualcosa di palese che dovrebbe sapere, ma che non sa. 

Quelle dinamiche di gruppo sono a dir poco strane, ma suo figlio sembra perfettamente a suo agio -anche se Jhon in tutta onestà non ricorda di essere mai stato così vicino ad uno solo dei suoi amici maschi.

"Buongiorno Sceriffo" Dice piano una voce, interrompendo il corso quasi inquietante assunto dai suoi pensieri.

"Buongiorno....Gerome, giusto?" E' una domanda retorica, di cortesia, ma non vuole allarmare quell'uomo la cui presenza gli pare ancora decisamente dubbia.

"Corretto Sceriffo." Dice con voce quasi trasognata mentre guarda nella stanza, sembra rilassato...Jhon non sa dire cosa non vada con quel tipo.....no, a dire il vero sa cosa non lo convince; è solo troppo rilassato, tutto il suo corpo è morbido, ma gli occhi sono vispi, attenti, e la linea delle labbra sembra pronta a scattare in un sorrisetto ironico; Appare rilassato, ma è sulla difensiva.

"Li conosci bene?" Chiede lo Sceriffo, cercando di non far suonare quella domanda come un interrogatorio.

Gerome inclina la testa e lo guarda solo per un secondo, di sottecchi, un occhiata valutativa che sembra lasciarlo abbastanza soddisfatto da dargli una risposta.

"Bene? Bene è molto relativo, " inizia a mezza voce "Liam e Isaac sono praticamente degli estranei per me, ma sono dei cuccioli eccitabili, questo è ovvio....Derek è, bhe tecnicamente è mio nipote, ma siamo cresciuti come fratelli, abbiamo le nostre divergenze e ci seppelliremo a vicenda maledicendo la noia del dovere organizzare il funerale, ma infondo è famiglia....e Stiles è un amico"

Gerome si volta e sembra degnarlo finalmente di uno sguardo, le labbra tese in un  piccolo ghigno che sembra assurdamente naturale sul suo volto.

"Mi rendo conto che può sembrare strana un'amicizia tra un ventitreenne e   un sedicenne-"

"Sembra quasi pedofilia." Lo interrompe bruscamente lo Sceriffo.

"Adesso non esageri Sceriffo, suo figlio non è ne stupido ne così facilmente manipolabile." Dice calmo e serio, sembra stranamente toccato da quell'accusa.(3)

"Non so quanto dovrei preoccuparmi del fatto che hai sottolineato che mio figlio non sia la tipica vittima, ma non che tua sia capace di fare una cosa del genere ad un bambino."
Dice lo Sceriffo, una delle mani in tasca, l'atra gioca inconsciamente con un filo lungo la fondina della pistola d'ordinanza.

"Stiles può essere giovane, ma sono piuttosto sicuro che in caso di manipolazione, lui sarebbe il manipolatore, non la vittima....e in ogni caso lei non conosce me, non sa di cosa posso o non posso essere capace, ma conosce suo figlio, potrei tenere un comizio di un'ora sulla mia rettitudine morale, ma alla fine lei non saprebbe quanto ci sia di vero e quanto sia inventato...." Gerome si interrompe e lascia la frase così, sospesa nel'aria, perchè vede che Jhon ha afferrato.

"Non conosco te, ma conosco lui. Buon punto. E buona difesa, " Insinua "Hai qualche accusa da cui difenderti?" Termina guardandolo sospettoso.

"Questo non credo la riguardi Sceriffo, l'unica cosa che deve sapere è che non c'è nulla di sbagliato, di sporco, nella mia amicizia con Stiles" Poi si volta per andarsene, ma Jhon gli fa cenno con la mano di aspettare.

"Sei tu che gli scrivi sempre di mattina, e videochiamate sempre il giovedì sera, giusto?" Chiede.

"Non capisco dove vuole arrivare." Replica Gerome, ormai chiusosi in se stesso.

"Potresti solo rispondere?" 

"Sì, sono io, quindi?" Chiede con aria supponente, lo Sceriffo vorrebbe prenderlo a schiaffi, come diavolo fa la gente a sopportarlo?

"Stiles ha una cotta per te" Attensta ad alta voce Jhon, e cazzo, dirlo ad alta voce lo rende così reale.

"Lo so, ed è ricambiato, MA nulla è accaduto, e nulla accadrà ora che sono fisicamente qui, Stiles ha secidi anni, me ne rendo conto, legale o meno, sono troppo vecchio per lui, ora, ma il tempo scorre Sceriffo, e una volta all'università Stiles sarà abbastanza grande per compiere una scelta sensata, e se accadrà, se lui sceglierà me, io sarò lì ad aspettarlo. Ma non è per quello che sono qui, Stiles è mio amico, le cotte possono essere passeggere, non perderò una persona speciale per un motivo simile, sarebbe solo stupido."

Concluse Gerome sentendo di essersi esposto fin troppo, e di non essere stato poi così chiaro con l'uomo di fronte a lui, ma di certo non poteva annunciare di essere un licantropo, e che il suo lupo interiore avesse riconosciuto Stiles come suo compagno -e il lupi si accoppiano per la vita, non è difficile trarre le conclusioni.

"Tu ha una cotta per mio figlio sedicenne....e non l'hai toccato....e non sei intenzionato a farlo in un fututo prossimo....e io dovrei crederti?" Chiese irato ed esasperato.

"Ci Stiamo girando attorno Sceriffo, non è di me che deve fidarsi, non è a me che deve credere, ma a suo figlio, e mi creda, ha bisogno di lei."

Jhon lo guarda come se fosse un fantasma mentre Gerome si volta e apre la porta della stanza. 


"Prenditi cura di lui Jhon, avrà bisogno di te"
Le parole di una donna che nel suo ultimo momento di lucidità l'ha supplicato di prendersi cura di quel bambino iperattivo che colora con i pastelli i muri bianchi di un ospedale che non avrebbee dovuto vedere così presto.
"Avrà bisogno di te Jhon, prenditene cura" Bisbiglia con gli occhi pieni di amore per quel bambino tutto nei e sorrisi gentili, poi la malattia torna a conquistarla per l'ultima volta, quella definitiva.


Una lacrima gli bagna una guancia, se l'asciuga e si allontana dalla stanza, Stiles avrà bisogno di lui, ma non ora, di aiuto ne ha più che a sufficienza, e in ogni caso al momento non si sente molto stabile.

Esce dall'ospedale dopo aver fatto un cenno di commiato a Melissa, poi guida verso la centrale.

***

Intanto in una stanza d'ospedale due alpha, Derek e Gerome, si abbracciano nel modo più rigido ed imbarazzante mai visto.

"Ben tornato Zio" Borbotta Derek.

"E' bello essere qui. " Dice sorridendo piano.

Ma l'attimo è rapidamente spezzato da un gemito di dolore.

Stiles non sa come abbia fatto a succedere, perchè non si è concentrato, non c'è stata nessuna magia, ma li sente lo stesso, i legami con il suo branco, fatti di sangue e di colori differenti, quello di Liam è di un bel blu oltremare, e gli si avvolge poco sopra la caviglia destra, il legame azzurrino di Isaac è una circonferenza parallela, distante circa quattro o cinque centimetri dalla precedente, e il legame viola elettrico di Malia si avvolge poco sotto lo stesso ginocchio. Tutti i legami presentano una sorta di riflesso verde, e Stiles intuisce che sia il verde del legame di Derek, del loro Alpha. Sente il branco per la prima volta, e non può non commuoversi un po'.

Spaventando tutti i presenti, ovviamente.

"Ehi?"

"Stiles?"

"Ohi?"

"LittleRed?"


"Calma. Sto bene. E' solo quella cosa con la magia, riesco a sentire il branco, e Gerome, e mio padre e Melissa. Sono belli, davvero belli e niente, la cosa mi a colpito all'improvviso. I legami sono...-fatti di sangue ripete a ruota una vocina- ...forti" 
Finisce trattenendo una smorfia, perchè quel pensiero l'ha distratto, ma contento perchè  vede che la sua scivolata apparentemente non è stata notata, e perchè vede che i lupetti più giovani sembrano inteneriti e anche Gerome e Derek hanno dei sorrisi sui loro volti.....forse è il momento buono per lasciar cadere la bomba -buono un corno, non esisterà mai un momento davvero buono.

"Attraverso i legami so anche chi è il Kanima." 

Bomba lasciata, esplosione prevista in  3....2....1....0....

"Tu cosa?! Tu come?! Da quando?!" Ringhia Derek.

"Me l'ha detto una pianta magica l'ultima volta che abbiamo preso il thè insieme" Dice ironico, poi torna serio "L'ho sentito attraverso la magia" vero a sufficienza da mantenere il battito costante, allora conclude:

" Il Kanima è Jackson Wittmore"




Noticine:

Allora, come potete vedere dalle ultime righe il mio prendere in giro il Nemeton è una costante! Le note che troverete qui sotto sono solo dei piccoli riferimenti, niente di indispensabile per la comprensione del testo. Detto questo buona estate!

Note:

(1) "ci porti fuori" è un riferimento a Star Trek, e alla velocità di curvatura, che essendo Stiles un po' nerd di suo anche nel canon, ho immaginato che potesse conoscerla.


(2) Gillan Petterson non è un nome scelto a caso. Il nome è riferito a Gillan Anderson, attrice da me adorata nella serie x-files e riscoperta anni dopo nel cast di Hannibal. Petterson è il cognome di una delle due donne lesbiche protagoniste della serie Queer as Folk, in realtà ho odiato quel personaggio con la potenza di mille soli. Ma a questa infermira deceduta volevo dare un nome significativo. Petterson perchè è un personaggio odiato, infatti l'infermiera è morta, ma ho scelto un nome positivo, Gillan, perchè per Stiles e per il branco è un punto di svolta positivo; Finalmente sanno chi è il kanima!

(3) il "sembra stranamente toccato da quell'accusa." (di pedofilia) è un chiaro riferimento a Kate e a quello che a fatto a Derek, un tasto ovviamente molto dolente per Peter, in "Więzy" Kate non è mai stata citata in modo diretto, e non credo che avverrà in futuro, giusto per chiarezza vi informo che Kate e l'incendio dell casa Hale sono avvenuti. Peter, Derek, Laura e Cora sono gli unici ad esserne usciti vivi e illesi, visto che non si trovavano a casa al momento del fuoco, ma non potevano sopportare di restare insieme, in quanto si ricordavano a vicenda quanto hanno perso, Peter è partito in viaggio per l'america, e a conosciuto i Winchester, e il mondo di Supernatural in generale, Derek è rimasto in Beacon Hills come nel canon, Laura è un avvocato a New York e Cora continua a viaggiare senza sosta alla ricerca di se stessa.

 
....Keep Going....
   
 
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