Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: jarmione    14/07/2016    3 recensioni
Col passare del tempo Alice e il cappellaio, assieme ad iracebeth, il signore del tempo e mirana, hanno dato alla luce i loro rispettivi eredi.
I figli del tempo tirano brutti scherzi agli altri ma Byron, figlio maschio di iracebeth e tempo, ha una capacità ereditata dal padre, conosce il futuro e un giorno, nel volerlo sbirciare, scopre qualcosa che non intende rivelare sotto consiglio della madre, che nutre ancora rancore verso la sorella la cui figlia è amata da tutti a differenza dei suoi ragazzi. La vittima preferita dei due è tarriannah , figlio di Alice e il cappellaio. Un ragazzo timido e impacciato, grande amico della figlia di mirana e futura erede di saggezzolandia
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Alice Liddell, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Chi è la!?" Esclamò Iriza voltandosi di scatto, dopo aver sentito un rumore metallico.
Il ringhio del mostro fu minaccioso e lei, per tranquillizzarlo, gli fece una carezza.
Ancora un rumore metallico ed infine si udirono dei gemiti di dolore e rumori assordanti di armatura che cadevano.
"Byron!"
Il ragazzo si mise una mano sulla testa.
"Razza di imbecille, che ci fai qui?"
"Hai lasciato aperta la porta delle segrete" rispose lui rimettendosi in piedi "e vorrei farti notare che l'unica copia delle chiavi ce l'ha nostro padre"
Iriza rise di gusto e malignamente allo stesso tempo
"Mio caro e stupido fratello" gli mise una mano sulla spalla "nostro padre è impegnato con il lavoro e tale copia, che tu dici, si trova...anzi, si trovava nel suo scrigno portagioie"
"E...adesso l'hai tu?"
"Ovviamente, altrimenti non sarei qui" poi si voltò verso la cella, dove il mostro si era nascosto all'arrivo di Byron.
"Per tutti gli dei" disse Byron notandolo "dimmi che scherzi"
Iriza scosse la testa, continuando a coccolare il suo mostriciattolo.
"Ma era stato tutto bruciato!"
"Non tutto"
"Nostra madre lo verrà a sapere"
"E allora?" Rispose tranquillamente lei "mi sosterrebbe"
Poi diede un bacio al volo al nostro, si avviò verso l'uscita è chiuse a chiave.
Byron dietro di lei.
"Allevi un cucciolo di ciciarampa e nessuno se ne accorge!"
"Polvere insonorizzante di mammina" si diede dei colpetti leggeri sulla borsetta a tracolla.
"Ma perché?"
"Quella smorfiosa della principessa ha tutto!" Sbottò Iriza "un bel castello, servitori a iosa e soprattutto un sacco di così strani e matti che gli girano attorno e la venerano come una dea"
Assunse in espressione disgustata "fa tanto la santarella ma è la peggiore di tutti e nessuno sembra notarlo"
Byron si mise le mani al volto "E questo cosa centra con un cucciolo di ciciarampa?"
"Dopo che lo avrò addestrato, di struggerò l'intero regno di Saggezzolandia" disse con uno strano sorriso stampato in volto "la regina cadrà e con lei la principessa e noi salire o al potere, prima governerà nostra madre e nostro padre e poi io"
"Perché tu e non io?"
"Io sono la maggiore"
"Siamo gemelli, Iriza"
"Sono più grande di dieci minuti, quindi spetta a me"
"E poi Mirana è nostra zia e Lily nostra cugina!"
"Ma entrambe ci hanno fatto del male!" Ribattè Iriza "nostra zia a nostra madre e la smorfiosa a me!"
Byron non volle discutere oltre, nessuno aveva fatto niente, ma le cose non si mettevano bene.
Se ne andò via, tornando nella sua stanza.
Si stese sul suo letto ed osservó le centinaia di orologi che pendevano dal soffitto.
Aveva seguito le orme del padre e per questo faceva il suo stesso lavoro, ogni ticchettio per lui era un suono melodioso e con l'agevolazione di prevedere il futuro, capiva prima quale si sarebbe fermato.
Ma quel giorno nessuno sembrava voler cedere.
Sbuffó.
Improvvisamente avvertì mal di testa e due secondi dopo ebbe un flash.
Senza accorgersene, si ritrovò steso sul pavimento in pietra della sua stanza.

*******

"Sta bene?" Chiese Alice rientrando in casa.
Mirana sorrise ed annuì, indicando il letto di Taran, che si era svegliato, con la principessa Lily che si prendeva cura di lui "Che ha detto Iracebeth?"
Alice scosse la testa "Niente, sembra non importarle di nulla" sospiró "dice che se il figlio non ha predetto disgrazie significa che Taran starà bene e che non dobbiamo darle fastidio"
"Diciamo che abbiamo avuto fortuna" rispose Mirana "manderò il medico di corte da voi stasera, nel frattempo non fategli fare sforzi"
"Grazie mia regina" si inchinò Tarrant, fin troppo vistosamente "ma...prima di partire gradite una tazza di the?" Alice gli tirò una gomitata e lo zittì.
Mirana sorrise "Ti ringrazio cappellaio, ma sarà un altra volta" guardò Lily "andiamo mia cara"
"Si madre" poi guardò Taran e gli sorrise.
"Torni da me domani?" 
"Fuggito dal terrazzo della mia stanza" ammiccó lei, per poi raggiungere la madre.
Salutarono con un inchino e poi andarono.
"Come ti senti tesoro?" Chiese Alice avvicinandosi al figlio
"Ho mal di testa"
"Quello passa e se così non fosse, diventerai matto come tuo padre"
"Ehi!" Tarrant era dietro di loro "ho perso la mia moltezza ma la ritroverò"
Risero "Adesso riposati, noi siamo qua fuori a preparare i cappelli per la bottega"
Taran annuì e sospiró mettendosi comodo.
Alice e Tarrant uscirono, chiudendo la porta.
Entrambi sospirarono di sollievo.
Il leprotto marzolino e Mally erano in attesa.
"Come sta?" Chiese il ghiro
"Sta bene, domani sarà come nuovo"
"Magari vuole del the! Glielo do io!" La lepre prese una tazza dal nulla e scagliò con forza contro la porta, Alice e Tarrant si abbassarono in tempo "abbasso la capocciona maledetta!"
Mally si batte una mano sulla fronte e scosse la testa in segno di rassegnazione.
La lepre invece continuò a saltare come un matto...cioè quello che era.
Anche Bayard li aveva raggiunti, assieme allo stregatto e ai gemelli Pinchi.
"Possiamo fare qualcosa?" Chiese il cane
"Mi domandavo se servisse qualcosa in particolare per Tarriannah"
"Alla rovescia, IO mi domandavo se servisse qualcosa in particolare a Tarriannah"
I gemelli si misero a litigare su chi aveva pensato cosa.
Nessuno volle discutere e Alice e Tarrant si misero seduti al tavolo imbandito, dove lei iniziò a cucire e sistemare alcuni cappelli e lui a bere the.
Alice, però, non sembrava dello stesso umore degli altri.
Avvertiva qualcosa, come se stesse per scoppiare il finimondo.
"Alice" la chiamò Tarrant "sei qui?"
"Fisicamente si"
"Oh bene allora vuoi unirti a noi?"
Alice sospiró, in effetti aveva bisogno di una tazza di the, non riusciva a concentrarsi sul cappello, che appoggio a terra.
"Tarrant non sento anche tu qualcosa?"
"Che cosa mia cara?"
"Non lo so...il tempo che cambia" disse sopra pensiero.
Tarrant prese dal taschino il suo orologio e stessa cosa fece il leprotto e Mally, che ne aveva uno loro.
"Ticchetta!" Esclamò Mally 
"Ticchetta si" si aggiunse il leprotto, per poi osservare il suo orologio come se fosse qualcosa di mistico "orologio"
"Non te la sei mai cavata bene con il tempo mia cara"
"Il tempo è ignoto, lui ci gestisce, lui sa tutto" commentó lo stregatto, inzuppando un biscotto nel the.
I due gemelli stavano ancora discutendo, mentre Bayard si avvicinò ad Alice e si sedette accanto.
"Che cosa ti turba?"
Alice scosse la testa "Nulla di importante, forse sono matta anche io"
*******

"Byron!" Il tempo entrò nella stanza del figlio di corsa figliolo mi senti"
Byron aprì piano gli occhi "Padre..."
"Meno male ti sei svegliato...SECONDI!" Gridó e poco dopo strani esseri, di metallo e ingranaggi, fecero capolino dalla porta.
"Ha chiamato padrone?"
"Svelti idioti, andante a prendere dell'acqua per mio figlio"
"Subito signore!" Corsero via.
Poi il tempo torno a guardare Byron "Che è successo? Non hai fermato il tempo di Banshee e ho pensato ti fossi distratto"
Tempo di riprendersi e Byron lo guardò negli occhi "Accadrà qualcosa..."
"Che cosa? Perché non l'ho previsto?"
"Iriza...Iriza farà qualcosa di stupido contro nostra zia"
Il tempo rimase in silenzio qualche secondo "Non dirlo a tua madre e nemmeno a Iriza, ci penseremo noi ok?"
Byron annuì "Devo mettere in guardia qualcuno dei bifolchi?"
Il tempo scosse la testa "Attendi mio caro, io sarò a tuo favore" poi, dopo essersi assicurato che stesse bene e che i secondi avessero portato l'acqua, si alzò ed uscì "torniamo al lavoro! Non c'è ME da perdere!"
Byron sospirò e lo guardò uscire.
"Possiamo fare qualcosa padrone Byron?" Chiesero i secondi.
Il ragazzo riflettè "No...per adesso no"
  
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