Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Giadavnt    14/07/2016    3 recensioni
Draco entrò nella cella. L'occhio subito gli cadde sul bambino biondo steso sul lettino. Al suo fianco c'era Hermione, seduta sul pavimento con me gambe piegate sul lato, la testa poggiata sul lettino e la mano che stringeva protettiva quella del figlio.
----
Piccola one shot Dramione in un ipotetico futuro dopo la guerra contro Voldemort. Bellatrix è tornata e gli scontri sono ricominciati
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Draco entrò nella cella. L'occhio subito gli cadde sul bambino biondo steso sul lettino. Al suo fianco c'era Hermione, seduta sul pavimento con me gambe piegate sul lato, la testa poggiata sul lettino e la mano che stringeva protettiva quella del figlio. Cercò di non fare rumore, beandosi di quella visione, che d'ora in poi avrebbe faticato a vedere di nuovo. Purtroppo i cardini della porta erano arrugginiti e il rimbombo di un sinistro cigolio si ampliò nella cella. Hermione si destò dal suo sonno, scatto in piedi e gli occhi nocciola già sugli attenti si spalancarono ancora di più nel vedere Draco. Cercò velocemente la bacchetta tra i vestiti, ma inutilmente. Ovviamente le era stata presa dai Mangiamorte. Arrendendosi al non avere la sua unica arma con se lo guardò con ancora più astio.

-Cosa vuoi?- il suo tono era freddo, impassibile, così diverso dal normale che a Draco parve che non appartenesse a lei. Come se ci fosse un'altra ragazza a parlare ed Hermione muovesse solo le labbra. Di solito la sua voce era sempre così ricca d emozioni da far tremare il biondo da quante sensazione potesse provare a causa di una singola parola della riccia, E ora si trovava di fronte un pezzo di ghiaccio, impenetrabile. Trovò una certa familiarità in quell'atteggiamento, per poi ricordarsi della maschera che lui stesso aveva indossato fino a poco tempo prima per nascondere i suoi sentimenti. Sentimenti che però lei era riuscita comunque a leggere sul suo volto. Che ora lo stesse ripagando con la stessa moneta parlandogli con quella indifferenza che lui aveva sempre usato?

“Probabilmente si”, si rispose da solo.

L'aver passato tempo con lui l'aveva resa un po' meno innocente, su tutti i punti di vista. La osservò ancora, la figura esile e piccola ma con probabilmente più carattere di lui e di molti altri Mangiamorte. Hermione era diventata ormai una donna, era cresciuta molto durante la guerra e ancora di più quando era ripresa a causa della pazzia di Bellatrix. A Draco venne in mente la piccola bambina grifondoro con i denti da coniglio un po' sporgenti, i capelli così crespi e indomabili e così fragile da averla portata al pianto varie volte a causa dei suoi insulti. Ora di quella bambina era rimasto poco. Forse solo quella informe massa di capelli che, nonostante fosse un po' più liscia, conservava il suo caratteristico disordine. Li aveva accarezzati quella notte, scoprendoli molto più morbidi di quanto si aspettasse.

-Cosa vuoi?!- ripetè lei, stavolta più forte, vedendo che il ragazzo non accennava a rispondere.

-Niente Granger, semplicemente vedere quanto male ti avessero conciato i Mangiamorte dopo la tua scenata.- rispose lui imponendosi un tono freddo e distaccato, come quello usato da lei.

-Bene, mi hai visto, ora puoi anche andar via e lasciarci stare.- disse lei ponendosi in modo la coprire in piccolo corpo del bambino, ancora addormentato.

-Che c'è, Granger? Hai paura?- cominciò Draco avvicinandosi -Paura che vi lanci addosso incantesimi da cui non potreste difendervi?- la prese ancora in giro, parlandole con scherno e ponendosi a pochi centimetri da lei.

Vide che tremava leggermente ma continuava a tenere quello sguardo apparentemente così coraggioso su di lui, come da vera grifondoro. Alzò il braccio per passare le dita tra i capelli disordinati di lei trovando ancora quella morbidezza, così come la ricordava.

-Sai Granger, i tuoi capelli, così messi, mi ricordano delle cose...-

-E cosa dovrebbero ricordarti i miei capelli? Quando ti prendevi gioco di me a scuola?-

Lui rise.

-Non potevi sbagliare di più, Hermione...- disse il nome della ragazza in un sussurro e vicino all'orecchio di quest'ultima che rabbrividì.

-Mi ricordano le notti in cui mentre stavi sotto di me te li accarezzavo.- le disse sempre vicino l'orecchio, con voce roca e bassa.

Il viso di Hermione andò in fiamme e la sua espressione di rabbia venne sostituita da una scioccata e leggermente impaurita. Sentì come un pugno al petto, il cuore cominciare a battere più velocemente e uno strano calore propagarsi in tutto il corpo. Poi Draco riprese a parlare.

-E ora la tua espressione mi ricorda una notte in particolare...la prima.- cominciò a baciarle in collo -Quando cercavi di respingermi a causa del dolore ma nel frattempo mi chiedevi sempre di più...-

Le mani di Draco si poggiarono sulla schiena della ragazza per attirarla più a sé e continuando a baciarla.

-E' stata probabilmente la scopata migliore della mia vita, non mi meraviglierei di aver fatto centro al primo colpo e che quel piccoletto ne sia il risultato-.

Dopo qualche momento Hermione si riprese dallo shock iniziale e con un movimento brusco si allontanò da lui. Poi la sua mano sferzò l'aria velocemente fino a colpire la guancia pallida del ragazzo che era rimasto così, fermo con il volto girato di lato.

-SEI SOLO UN PORCO!- gli urlò cominciando a prenderlo a pugni sul petto – RICORDI SOLO QUESTO EH? SOLO CIO' CHE VUOI RICORDI! DI CIO' CHE MI HAI DETTO QUELLA NOTTE NIENTE?!- le lacrime cominciarono a scorrerle dagli occhi nocciola e i punti perdevano forza a causa dei singhiozzi che le attraversavano il corpo -SONO STATA UNA STUPIDA A CREDERCI! ERANO SOLO....solo....- ormai aveva smesso si colpirlo, le mani strette a pugno erano rimaste sul petto del ragazzo, teneva la testa bassa per non mostrargli le lacrime. Si era ripromessa di dimenticarlo, di buttarlo fuori dalla sua vita ma come tutto ciò che vogliamo eliminare, lui era rientrato di nuovo nella sua vita, forse con ancora più forza, distruggendola ancora di più.

Draco sentiva ancora la guancia schiaffeggiata bruciare. Contrariamente alle sue aspettative, non era arrabbiato con la ragazza. Aveva capito. Aveva esagerato e quello schiaffo lo aveva meritato. Avrebbe voluto abbracciare la ragazza che ora piangeva sul suo petto ma probabilmente un ulteriore contatto avrebbe solo peggiorato la situazione.

-Mammina...-

Hermione si riscosse, si stacco velocemente da Draco e anche se ancora tremante coprì a velocemente la distanza tra lei e il bambino sul lettino.

-Mammi...-

-Amore mio sono qua- Draco sentì la voce dolce di Hermione, le tremava ancora ma ora sul suo viso si apriva un sorriso sincero, di quelli che ultimamente non aveva mai. Neanche con Harry, Ron e Ginny sorrideva più in questo modo.

-Mammi chi è quel signore?- chiese in modo innocente il bambino.

Hermione non rispose subito.

-Non lo so.- disse infine.

-E' venuto a liberarci? E' amico di zio Harry? O è cattivo mammi?- chiese ancora il bambino guardando oltre la spalla di Hermione che lo stava abbracciando. I loro occhi si incrociarono e Draco notò che le iridi del bambino erano diverse. L'occhio sinistro era di un celeste-grigio, come i suoi. L'occhio destro era invece di un caldo color nocciola, come la madre. E in quel momento qualcosa scattò in entrambi. Se prima Draco aveva piccoli dubbi su chi potesse essere il padre, ora ne aveva l'assoluta certezza.

Ancora una volta Hermione esitò a rispondere.

-Questo può sceglierlo solo lui, tesoro mio.- disse poi stringendo ancora di più il suo bambino tra le braccia -Solo lui può scegliere se essere buono o cattivo.- e di nuovo una lacrima bagnò il viso della riccia.

-Non è brutto come gli altri, mammi. E' buono, secondo me.- Hermione rise nervosamente a quella esclamazione non sapendo cosa rispondere. Stessa cosa fece Draco.

-Non dovresti dare conclusioni così affrettate, piccoletto. Forse non hai ereditato completamente l'intelligenza di tua madre. Le apparenze alcune volte ci fanno sbagliare. Cerca di seguire l'istinto solo quando sei sicuro di non avere altra scelta.- gli disse il biondo avvicinandosi. Hermione era ancora di spalle e non si accorse della sua vicinanza finché non gli prese il bambino dalle braccia. Si girò di scatto alzandosi.

-Ehi! Lascialo sta...- ma le parole le morirono in gola quando vide i due stretti l'uno all'altro, Draco che lo sorreggeva con un braccio e lo stringeva con l'altro e il bambino con le piccole braccia a circondargli in collo e con la testa poggiata sulla sua spalla. E rimase lì, a fissarli per chissà quanti minuti.

-Allora, giovanotto, come ti chiami?- chiese Draco al bambino continuando a tenerlo stretto.

-Mi chiamo Scorpius.-

Draco guardò Hermione quasi incredulo. Nonostante tutto la ragazza aveva rispettato la sua richiesta. Gli aveva dato il nome che gli aveva chiesto mentre se ne andava, credendo che non l'avrebbe più rivista. Ricordava benissimo quel momento, quando lei gli aveva urlato quel “TI ODIO” con così tanto astio che forse, per la prima volta, a Draco parve che gli si fosse spezzato qualcosa, proprio al centro del petto. E lui non aveva replicato. Si era voltato e percorso pochi metri prima di scomparire girando su se stesso. Hermione, a sua volta, aveva ricordato anche lei quello stesso momento e ora, con le lacrime agli occhi, rivolse un sorriso amaro a Draco, che ricambiò.

Poi Draco si voltò incamminandosi verso la porta.

Scorpius, vedendo la madre ancora ferma lì, la chiamò.

-Mamma! Vieni! Non vedi che papà è venuto a prenderci?-


 

Angolo autrice

Ciao! Spero che mia one shot vi sia piaciuta. Se volete lasciate un commento, anche piccolo, che fa sempre piacere :)

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Giadavnt