Anime & Manga > Rossana/Kodocha
Segui la storia  |       
Autore: Carmenkodocha400    18/07/2016    2 recensioni
Sana Kurata è appena tornata nella sua terra Natale, il Giappone, da Los Angeles, ma ad accoglierla non c'è il ragazzo di cui è follemente innamorata, Akito Hayama. La loro relazione era stata interrotta quattro anni prima per evitare di apparire insieme sui giornali, dato il lavoro nel mondo dello spettacolo di Sana. Nonostante tutto, i due ragazzi cominciano ad essere molto intimi tra di loro e sembra andare tutto bene, quando delle fotografie...
Una storia romantica e introspettiva che porta Sana e Akito davanti a scelte, che porta loro problemi, che li porta a trovare delle soluzioni. Cosa succederà se il loro amore verrà mostrato al mondo intero?
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Altro Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 14:
L’atmosfera in casa di Akito non era per niente invitante: Sana era praticamente un fascio di nervi, e Akito sembrava che stesse per esplodere dalla rabbia.
Uscì di casa, provando a chiamare e ad insultare la persona che aveva scattato loro delle fotografie, convinto che si stesse nascondendo ancora nel giardino.
-Fatti vedere se hai fegato!-
Subito dopo lo raggiunse Sana, strattonandolo per il braccio e cercando di farlo calmare.
-Cosa ti prende, Akito?- gli chiese –Pensi davvero che così ti risponderà? Lo fai solo scappare. Evidentemente se n’è già andato!-
-E’ solo un vile- borbottò Akito, per poi rientrare in casa insieme a Sana.
-La gente fa tutto per denaro- commentò Sana facendo una smorfia che esprimeva tutto il suo disgusto, mentre camminava ancora avanti e indietro, rischiando di fare una buca nel pavimento.
-Se scopro chi è stato lo riduco in pezzetti- aggiunse Akito con rabbia.
Per un attimo calò il silenzio, poi Sana si voltò verso di lui:-Hayama, me ne devo andare-
-Perché?- chiese lui perplesso.
-E’ troppo rischioso!- spiegò lei, correndo subito verso la porta del bagno, recuperando le sue cose e vestendosi alla velocità che faceva invidia alla luce.
-Aspett…- le parole di Akito gli morirono in gola: se n’era già andata, correndo come un lampo.
Quando arrivò a casa, si piegò con le mani sulle ginocchia, ansimando per la corsa.
-Cielo, Sana, cosa ti è successo?- domandò la madre allarmata.
Sana alzò la testa di scatto, fissandola:-Hanno scattato delle foto di me e Hayama insieme-
Misako spalancò gli occhi:-Dici sul serio?-
-Sarebbe un sogno se fosse uno scherzo!- esclamò la ragazza, riprendendo fiato.
-Dove eravate?- chiese Misako, chiudendo la porta rimasta spalancata dopo la burrascosa entrata di sua figlia.
-Eravamo…a casa sua- rispose con imbarazzo.
-Beh, ve l’hanno scattata da fuori, no?-
-Penso di sì- rispose lei aggrottando la fronte –Cioè, è naturale, non sono mica entrati dentro!-
-E allora potete stare tranquilli!- sorrise Misako dandole una pacca sulla spalla –Vedrai che quelle foto non verranno pubblicate, ne sono certa!-
Sana sospirò:-Spero sia vero…-

Quella sera Sana aveva consumato la sua cena molto velocemente, e si era subito andata ad infilare sotto le coperte.
Aveva cercato di pensare positivo, di credere alle parole della madre, ma sembrava fosse impossibile credere ad una cosa simile.
Stava quasi per chiudere gli occhi, stanca di quella giornata piuttosto stressante, quando lo squillo del suo telefono le fece spalancare gli occhi di scatto.
E chi poteva essere, se non il suo ragazzo, a chiamarlo alle due della mattina?
-Hayama?! Sei forse matto?! A quest’ora mezzo mondo sta ronfando di brutto e tu…-
-Smettila di parlare a raffica- sospirò lui.
-Non sto parlando a raffica, sto solo cercando di…- si bloccò –Insomma, non sto parlando a raffica. E poi, perché mi chiami? Non pensi sia troppo pericoloso?-
Conoscendolo, stava già inarcando il sopracciglio:-Perché dovrebbe essere pericoloso?-
Sana abbassò la voce in tono misterioso:-Se qualcuno sta registrando la nostra chiamata?-
Akito sbuffò:-Quanto sei noiosa!-
Gli occhi di Sana si ridussero in due fessure:-Noiosa a chi? Sto solo cercando di prendere precauzioni! Prevenire è meglio che curare!-
-Questo detto non c’entra proprio niente con le fotografie che ci hanno scattato- sospirò Akito.
-Hayama, non mi hai chiamato per litigare, vero?- chiese lei all’improvviso –Perché, sai, ancora devo capire il senso di questa chiamata-
-Volevo sapere solo se eri nervosa-
-Nervosa? Certo che sono nervosa! E sto anche crollando dal sonno, quindi se non ti dispiace adesso stacco-
-Allora ci sentiamo domani-
-Buonanotte- lo salutò, per poi spegnere il cellulare e gettarsi sul letto come un sacco di patate, coprendosi la fronte con un braccio e chiudendo gli occhi.
A dir la verità, era consapevole che avrebbe passato la notte in bianco, ma voleva cercare di non farlo preoccupare troppo.
Eppure lui era già preoccupato troppo, e così rimase tutta la notte a fissare il soffitto, senza sapere che anche la ragazza che amava stava passando la notte allo stesso modo.

Quella mattina non era iniziata nel migliore dei modi.
Aveva dormito soltanto per un’ora, e a svegliarla nel modo più brusco possibile era stato Rei.
-Sana-chan!- esclamò Rei.
-Cosa vuoi, Rei? Lasciami dormire- borbottò Sana, coprendosi le orecchie con il cuscino.
-Sana-chan, non è il momento di dormire, è successa una cosa terribile!-
-Peccato che questo sia proprio il momento in cui dovrei dormire, sono solo le otto di mattina e…-
Ad interromperla fu Rei con tre, agghiaccianti parole:-Sana, Hayama, rivista-
Queste parole fecero scattare Sana dal letto, che aprì immediatamente la porta, trovandosi davanti il suo manager preoccupato con una rivista tra le mani.
-Che cosa?!- esclamò Sana.
-Guarda qui!- esclamò Rei, mostrando la copertina con l’immagine di Sana e Akito, proprio l’esatta scena del giorno precedente.
Sana trasalì, rimanendo immobile.
-E c’è di più! Ora ti leggo: “Sana Kurata, la giovane attrice di fama mondiale, non sembra essere interessata a Naozumi Kamura come credevano tutti, ma ad un giovane sconosciuto dai capelli biondi che compare in queste foto a pagina quindici.”-
-Fa vedere!- esclamò Sana, strappandogli con foga la rivista da mano e cominciando a sfogliare rapidamente le pagine, per poi arrivare a pagina quindici, dove c’erano le foto scattate dal misterioso giornalista. –“Sana Kurata sembra interessata al ragazzo che compare in queste foto, sembrano presi l’uno dall’altra. Abbiamo scoperto che la giovane attrice non è invaghita di Naozumi Kamura, né di David Hamilton, ma bensì di uno sconosciuto. Ci aiuterà a scoprire qualcosa su di lei?”-
-Ma il peggio deve ancora arrivare…- commentò Rei.
-Perché?- chiese lei, alzando lo sguardo.
Rei spalancò la finestra, facendo ammirare a Sana il panorama che avevano davanti: un ammasso di gente, tutti giornalisti, che urlava il nome di Sana e puntava i suoi numerosi microfoni verso qualunque direzione.
Sana si portò le mani sul viso:-Oh mamma mia!- esclamò –Siamo fritti!-
Quando i giornalisti videro Sana affacciata alla finestra, cominciarono ad urlare il suo nome e a puntare i microfoni nella sua direzione.
Rei chiuse in fretta la finestra, mentre Misako e la signora Shimura accorrevano preoccupate verso Sana.
D’un tratto il telefono di casa cominciò a squillare insistentemente.
-Questo suono è insopportabile!- commentò la signora Kurata, prendendo un paio di forbici e tagliando i fili della corrente.
-Signora, bastava staccare la spina…- protestò timidamente la signora Shimura, ma ormai nessuno la stava ad ascoltare.
D’un tratto nella mente di Sana scattò qualcosa:-Hayama!-
-Cosa?-
-Hayama…avrà letto l’articolo?!- corse subito in camera sua, prendendo il cellulare per poi comporre rapidamente il suo numero.
-Non risponde…accidenti!-
Svelta andò in bagno per lavarsi, poi si vestì velocemente ed uscì.
-Sana, dove vai?!- chiese allarmata la madre, cercando di bloccarla.
Ma Sana non dava ascolto a nessuno, e in men che non si dica si trovava già vicino alla folla, che appena la vide uscire partì all’attacco, facendo una miriade di domande.
-Sana, chan! E’ troppo rischioso!- le stava urlando Rei mentre correva goffamente verso di lei.
Ma Sana si era già mischiata nella folla, che l’aveva ormai travolta.
-Sana, chi è quel ragazzo?-
-Ci puoi dire almeno il suo nome?-
-Ti trovi bene con lui?-
-Cosa stavate facendo nel momento in cui vi hanno scattato le foto?-
-Vorresti sposarlo?-
-Avrete dei bambini?-
Le domande a raffica stavano facendo esplodere la povera testa di Sana, che aveva una gran voglia di urlare “Basta!”, ma sapeva che sarebbe stato inutile e niente avrebbe zittito quei giornalisti assetati di notizie.
La folla venne però travolta da una bicicletta che correva all’impazzata.
Non si poteva riconoscere il proprietario di quella bicicletta, poiché indossava una felpa con il cappuccio che gli copriva il viso.
La folla sapeva solo che aveva preso Sana facendola posizionare dietro di lui, per poi rifare lo stesso percorso e ritornare da dove era venuto.
-Hayama! Sei forse impazzito?! Vuoi che ci scattino altre foto insieme?!- esclamò Sana, mentre il vento faceva svolazzare i suoi capelli.
Nonostante tutto, si sentiva protetta lì, stretta a lui, con le braccia che circondavano la sua vita, mentre correvano a tutta velocità sopra quella bicicletta.
Arrivarono presto nel cortile della casa di Akito, dove il ragazzo parcheggiò la bicicletta scendendo e facendo scendere anche Sana.
-Tu devi essere pazzo!- esclamò Sana, aggiustandosi i capelli e il vestito scombussolati dal vento.
-Ringraziami per averti salvata dalla folla- disse lui scrollando le spalle. –E poi, proprio tu parli di pazzia, che sei andata in mezzo a quei giornalisti come se nulla fosse-
-Volevo…venire da te- rispose lei abbassando la testa imbarazzata –Volevo vedere se stavi bene- poi rise divertita:-Se ci pensi, è successa la stessa identica cosa tredici anni fa, quando mi hai salvato dalla folla di mia madre-
-Già. Ora entriamo dentro- tagliò corto lui, invitandola dentro casa e facendola accomodare sul divano. –Ti va bene se rimani qui per un po’?-
-Non è rischioso? Insomma…potrebbero scattarci altre foto e…-
-Non ti preoccupare- la interruppe lui –I giornalisti non sanno dove abiti, e a dir la verità non sanno nemmeno chi sono. E poi rimarranno lì per cercare di ricavare altre notizie da tua madre e da occhiali da sole-
Sana sorrise grata:-Grazie, Hayama-
-Non mi basta questo- rispose lui.
-E cosa vorresti? Dei biscotti su un piatto d’argento? O un festone enorme con su scritto “GRAZIE, HAYAMA!”?-
-Andiamo, non esagerare.- disse lui con un gesto annoiato.
-Non sto esagerando, sto…- la sua spiegazione venne interrotta da uno sbadiglio –Che sonno!-
-Se vuoi puoi dormire qui sul divano- le disse dolcemente lui.
-Non ti approfitterai di me, vero, Hayama?- gli chiese ridendo.
-Stai scherzando?! Sei proprio una scema!-
Avrebbe voluto prendersela, ma aveva così sonno che preferì dargli una leggera pacca sulla spalla:-Che musone che sei, stavo solo scherzando!-
Poi si sdraiò sul divano chiudendo gli occhi, e non ci mise molto ad abbandonarsi nelle braccia di Morfeo.


___________________________________________
Ciao! Per chi non l’avesse intuito ho voluto riportare la stessa scena dell’anime/manga, solo che qui il problema non è la madre biologica di Sana, ma si tratta proprio di un problema della coppia =) Ci vediamo al 15° capitolo! =) 







 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Rossana/Kodocha / Vai alla pagina dell'autore: Carmenkodocha400