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Autore: WibblyVale    19/07/2016    1 recensioni
Una neonata nell'ospedale di Konoha viene sottoposta ad un esperimento genetico e strappata alla sua innocenza. Crescendo diventerà un abile ninja solitaria, finchè un giorno non verrà inserita in un nuovo team. Il capitano della squadra è Kakashi Atake, un ninja con un passato triste alle spalle che fatica ad affezionarsi agli altri esseri umani. La giovane ninja sarà in grado di affrontare questa nuova sfida?
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Un piccolo sgabuzzino, due persone, lei ha le gambe avvinghiate attorno alla vita di lui, la schiena appoggiata contro uno scaffale, contro il quale è stata sbattuta nell’impeto della passione, facendo cadere la busta della farina e il suo contenuto sui due amanti. Lui la tiene stretta con una mano, sorreggendosi con l’altra contro il muro, per evitare di cadere. La stanza è piena di sospiri e gemiti, le carni sudate si incontrano, finché entrambi non raggiungono il piacere. Poi, stanno fermi così, con i respiri affannati, le fronti appoggiate l’una all’altra.
“Buongiorno a te, Kakashi.” Disse lei, posandogli un leggero bacio sulle labbra.
Lui le sorrise, facendo fare le capriole al suo stomaco. “Buongiorno, Yuri.”
“Sai, ci sto facendo l’abitudine a questi incontri.” Gli passo un dito lungo il petto, solleticandolo.
Ormai erano due settimane che quella cosa, ancora senza nome, andava avanti tra loro.
“Anche io.” Rispose lui, baciandole il collo. Poi, tenendola stretta tra le braccia, la portò a terra con sé e si sdraiarono su di un sacco di qualcosa di non ben identificato.
“Tutto questo però non è molto igienico.” Ridacchiò lei. “Qui ci tengo le provviste.”
Lui tornò a baciarle il collo per poi risalire fino all’orecchio, dove sussurrò. “Se non vuoi, puoi dire di no.”
Lei rise. “Credi che non ne sia capace?”
“Date le precedenti esperienze, direi di no.”
“Probabilmente è vero.” Yuri si puntellò leggermente sui gomiti. “Che ne dici però di venire a casa mia stasera. Potremmo finire per toglierci tutti i vestiti seriamente, e soprattutto non rischierei di chiudere dopo un’ispezione.”
Kakashi rise di gusto. Era davvero sensuale e divertente quella donna. Le scostò leggermente i capelli biondi dal viso.
“Sai che ti dico, perché no?”
Lei si mise a cavalcioni su di lui e gli prese il volto tra le mani, per poi baciarlo. Una campanella suonò dall’altra stanza.
“Mmmm … No!” si lamentò il Copia-ninja.
“Dannazione!” imprecò lei.
“C’è nessuno?” chiese una voce femminile dall’altra stanza.
“Arrivo!” gridò Yuri in risposta. Si alzò velocemente, risistemò la gonna e richiuse la camicetta. “Come sono i capelli?”
“In disordine.” Rispose Kakashi e la strinse per i fianchi, posandole un bacio appassionato sulle labbra.
“Devo … andare …” Si allontanò controvoglia e lo lasciò dentro il magazzino da solo.
Il Copia-ninja si passò una mano tra i capelli e cominciò a rivestirsi. Yuri era una brava ragazza e al momento gli faceva dimenticare i suoi brutti pensieri, e la cosa a lui andava più che bene. Altrettanto importante era il fatto che fosse tremendamente sexy. A nessuno dei due importava dove questa relazione li avrebbe portati, si piacevano punto, era l‘unica cosa che contava.
Sentì la porta del negozio richiudersi ed uscì dal suo nascondiglio. Yuri stava riponendo i soldi nel registratore di cassa. Un muffin era posato sul bancone.
“Per me?” chiese lui.
“Si, questo è il tuo regalo per essere passato a salutarmi.” Rispose lei, facendogli l’occhiolino.
“Uhm … Passerò più spesso allora.”
“Baciami.” Gli ordinò e lui eseguì allungandosi sopra il bancone.
“Ora devo proprio andare a lavorare.” Disse lui quando si separarono. “Domani torna Naruto e non avrò più tempo di occuparmi del … del mio altro lavoro.”
“Capisco. Cose segrete.” Commentò lei.
“Mi dispiace Yuri, ma non posso dirti tutto quello che faccio.”
“No, mi hai frainteso. Lo trovo sexy un po’ di mistero.”
“Oh, allora hai trovato pane per i tuoi denti.” Le sorrise ed uscì.
Procedette velocemente fino al suo appartamento, davanti al quale già lo aspettavano Genma e Raido per il loro incontro segreto. I due parevano impazienti, forse perché aveva dato appuntamento loro un’ora prima?
“Scusate ragazzi!” disse, grattandosi la nuca.
“Io ormai ci rinuncio.” Sospirò Genma, mentre Raido alzava gli occhi al cielo.
Dopo che furono entrati e si furono seduti nella piccola cucina, cominciarono a parlare dell’uomo mascherato e di come rintracciarlo. Non ci volle molto perché gli animi si scaldassero.
“Si può sapere perché sei così restio ad agire?” domandò Raido rivolgendosi a Kakashi.
“Si, Kakashi! Che cazzo! Dovremmo andare lì e catturarlo.” Lo sostenne Genma.
“Primo, non è così facile come voi la state facendo. Secondo, è molto più complicato di quanto voi crediate.”
“E perché non ce lo spieghi?” sbottò il ninja con la bandana.
“Perché …” sospirò.
“Senti, so che tu hai tutti i tuoi fottuti segreti e non me ne frega niente, ma questo segreto può farci ammazzare. Non possiamo ritirarci da questa missione, ma se continuiamo così ci farà fuori.” Spiegò Raido.
Kakashi chiuse gli occhi e rimuginò sul fatto che forse non avevano tutti i torti. Non poteva permettere che si facessero ammazzare per mancanza di informazioni.
“È Obito. L’uomo mascherato è Obito. Lui non sa che io so, ma sono certo che sia lui.” Rivelò tutto d’un fiato.
“Obito? Quell’Obito?” gridò Genma.
“Quanti altri Obito conosci?” domandò il Copia-ninja sarcastico.
“Quello che conosco io è morto!” rispose il ninja con il senbon.
“Già lo pensavo anche io. L’ho pensato per molto tempo.”
“Sei serio.” Constatò Raido. “Come … Come l’hai scoperto?”
“Kasumi.” Rivelò.
“Quella donna è sempre in mezzo ai piedi. Perché ti fidi?” Si lamentò il ninja con la cicatrice.
“Perché la amo.” Gli sfuggì.
“Ovviamente.” Genma alzò e braccia al cielo. “E noi dovremmo basarci sul fatto che sei accecato dall’amore per lei?”
“Io non sono accecato. Io so che posso fidarmi, almeno su queste cose. Lei non mi mentirebbe su questo. Credetemi, vi fidereste anche voi se sapeste quello che so io.”
“E cosa sai?” chiese Raido.
Kakashi chiuse gli occhi. “Non importa.”
Il ninja con la cicatrice si colpì la fronte con una mano. “Io non vi capisco voi due! Vi innamorate e il vostro cervello diventa brodaglia.”
“Io non ho mai parlato di amore!” sbottò Genma.
“Oh ma smettila!”
“Ragazzi, per favore!” li implorò il Copia-ninja. “Dobbiamo mettere insieme dei dati e catturarlo, ma non ucciderlo, d’accordo?”
“Chiunque sia, ha ucciso Minato-sama.” Gli ricordò lo shinobi con la bandana.
“Lo so. E la pagherà per questo. Domani però torna Naruto e io dovrò lavorare con lui. Credete di potervi occupare della faccenda da soli. Quando arriverà il momento verrò con voi.”
“Si, lo faremo.” Accettarono i due shinobi in coro.
 
Shikamaru era a tavola con i suoi amici e il suo maestro, e chiacchieravano tutti quanti allegramente. Da quando era tornato a casa gli incubi erano ricominciati e l’unico modo per allontanarli un po’ era fare meditazione con Kakashi, in quel modo riusciva ad avere maggiore controllo sul proprio corpo. Però anche la compagnia della sua squadra gli giovava.
Ino stava ridendo con la testa tirata all’indietro, mentre Choji si grattava la testa imbarazzato per una qualche battuta, Asuma li guardava con benevolenza e affetto, e il giovane Nara, nonostante tutti i suoi problemi non poté fare a meno di sorridere.
Ad un tratto vide il sensei muoversi nervoso sul posto. Li aveva riuniti per dire loro qualcosa e apparentemente era arrivato il momento di scoprire cosa fosse. L’uomo si schiarì la voce e si fece serio, un lieve rossore gli colorò il viso.
“Ragazzi, noi siamo una squadra, per questo tra noi ci deve essere totale onestà. Nella mia vita stanno cambiando alcune cose. Immagino che abbiate intuito che mi frequento con una persona.” Ino lanciò uno sguardo carico di significato ai suoi compagni, stava dicendo loro ve l’avevo detto razza di imbecilli.
“Io e Kurenai-sensei abbiamo deciso di andare a vivere insieme per provare a vedere se questo rapporto funziona sul serio.” Rivelò infine.
“Sensei! È fantastico!” esclamò Ino.
Shikamaru sorrise. “Congratulazioni, Asuma-sensei.”
“Congratulazioni.” Gli fece eco Choji e accompagnarono il tutto con un brindisi.
Fu con umore allegro, quindi, che Shikamaru si accinse ad andare all’incontro con Kakashi. L’uomo lo attendeva nella riserva di casa Nara, appoggiato ad un albero con le mani in tasca.
“Ti vedo di buon umore.” Commentò.
“Ho avuto una bella notizia.”
“Asuma e Kurenai?” chiese il Copia-ninja.
“Come fai a saperlo?” domandò sbalordito.
“Il mio lavoro è sapere tutto.”
“Kakashi!” esclamò esasperato il chunin.
“Era solo ora che quei due si decidessero. Li vedo giocare a tira e molla da quando Asuma ha cominciato ad interessarsi alle ragazze.”
“Almeno Kurenai non è una seccatura. È una tipa forte.”
Kakashi scoppiò a ridere. “Vuoi dirmi che ancora nessuna seccatura ha attirato la tua attenzione?”
Shikamaru arrossì. “Ma che dici?”
“Nemmeno Ino? Siete sempre insieme ed è una bella ragazza. Sul serio Shika, alla tua età è strano essere così indifferenti!”
“Non siamo tutti dei pervertiti. E Ino è un’amica.” Disse evidentemente in imbarazzo.
“E va bene, non vuoi parlarne. Ero solo curioso.”
“Sai quando sei così logorroico, c’è qualcosa che ti turba, devo preoccuparmi?”
Il sorriso del jonin si spense leggermente, Shikamaru era decisamente bravo, e stava imparando a conoscerlo bene.
“Niente di grave, promesso.” Lo rassicurò lui. “Tu cosa volevi dirmi?”
“Si tratta di Kenta. Ti fidi di lui?”
“Shiori si fida, quindi si.” Fu una risposta meccanica, ma ne era abbastanza convinto. “Perché?”
“Perché ha eliminato degli uomini che potevano essere potenzialmente fonte di informazioni. Mi chiedevo se fosse per nasconderci qualcosa.”
“Vuoi che indaghi su di lui?” domandò il Copia-ninja, facendo sbarrare gli occhi al giovane. “Che c’è?” chiese.
“Pensavo che avrei dovuto sforzarmi per convincerti.”
“Negli anni ho imparato che voi Nara avete un ottimo istinto.”
“Se lo facessi, mi faresti un grosso favore.”
“Vedo cosa posso fare.” Rispose con un sorriso. “Ora mettiamoci a meditare.”
 
Quella sera Kakashi si presentò alla porta di Yuri con una bottiglia di vino in mano e un mazzo di fiori. Indossava una leggera camicia bianca e un paio di pantaloni blu. La donna gli andò ad aprire e gli sorrise. Era bellissima, i lunghi capelli biondi erano raccolti in uno chignon e indossava un semplice vestito color salmone.
“Sei splendida!” esclamò, posandole un bacio sulle labbra.
“Grazie. Entra.” Lo invitò lei con un sorriso.
La casa della donna era arredata con mobili in legno scuro e dava un’idea di calore.
“L’arredamento è ancora quello dei miei.” Spiegò lei. “So che sembra un po’ antico, ma mi ricorda loro. Credi sia stupido?”
“No, affatto.” Disse lui.
Al centro della sala c’era una tavola apparecchiata per due, al centro della quale vi era una candela accesa.
“Hai fatto le cose per bene vedo.”
“So che abbiamo detto che non dobbiamo correre, ma di seguire un po’ la corrente e fare ciò che ci sentiamo, io mi sentivo di fare questo. Spero non sia troppo.”
“Scherzi? No, va benissimo!” La prese per i fianchi e la avvicinò a sé, baciandola con trasporto.
La cena fu gustosa e piacevole. Yuri era anche una brava cuoca, non solo un eccellente pasticcera.
“Senti, Yuri! Visto che seguiamo la corrente, è giusto essere sinceri.”
La bionda lo guardò con un leggero timore. “Certo, dimmi.”
“Io ho amato una persona con tutto il mio cuore tanto tempo fa, e ad essere sinceri la amo ancora. Nonostante ora io mi trovi davvero bene con te, so che la amerò sempre. Molti non sopportano questo genere di competizione e ti capisco se tu ora volessi che io …”
Lei si alzò in piedi e andò a sedersi sulle sue gambe.
“Vi vedevo, tu e lei, quando venivate in negozio da papà. E con invidia, devo ammetterlo, vedevo come la guardavi, ogni donna vorrebbe essere guardata in quel modo. E forse, nella vita, ci è concesso di guardare in quel modo solo una persona.”
“Se tu volessi quella persona, lo capirei.”
“Ho avuto quel genere di amore. Ora cerco qualcosa di diverso. Niente drammi, niente tragedie. Solo due persone che stanno bene insieme e si divertono.” Si sistemò, posizionando le gambe ai due lati del ninja e con le braccia attorno al suo collo. “Sei poi ne verrà fuori qualcosa di più ben venga. Ora …” Cominciò a posare leggeri baci sul collo del jonin. “Seguiamo … la … corrente.”
Kakashi attirò la donna a sé e la baciò. “Seguiamo la corrente.”
 
La mattina dopo si svegliò accanto a Yuri. Aveva pensato un paio di volte di fuggire durante la notte, ma alla fine si era deciso a restare. Non sapeva perché, ma quella donna aveva un effetto calmante su di lui, ed era quello di cui aveva bisogno.
“Buongiorno!” lo salutò lei, che era già sveglia.
Lui le posò un bacio sulla spalla. “Buongiorno.”
“Sai, ero sicura di non ritrovarti stamattina.”
Lui mise su un’espressione offesa. “Con chi credi di avere a che fare?”
“Con il Copia-ninja, si raccontano storie su di te, lo sai?”
“Ah sì? E nonostante ciò, mi hai fatto entrare in casa tua, questo cosa ci rivela di te?”
“Mmmm, probabilmente che sono molto più pericolosa di quanto tu creda.”
Lui si rigirò nelle coperte e si mise sopra di lei. “Non sembri affatto pericolosa.”
“Non mi stuzzicare.” Rispose lei, mordicchiandogli scherzosamente un braccio.
“Sono rimasto, perché hai detto niente drammi.” Rivelò, infine, sincero. “Ho bisogno di più leggerezza nella mia vita.”
“Beh l’hai trovata.” Cominciò a togliere l’impiccio delle coperte in mezzo a loro, ma lui la fermò.
“Devo andare, oggi torna Naruto.” Spiegò.
“Quindi ci vedremo meno.”
Lui si abbassò su di lei e le baciò il collo. “Verrò ogni volta che posso.”
“Mi basta questo.” Gli sorrise lei.
 
Naruto era tornato, e con lui la sua solita allegria. Kakashi aveva notato che era cresciuto molto, Jiraiya aveva fatto un ottimo lavoro con il ragazzo. Il sannin l’aveva anche avvertito dei pericoli che ora si correvano con il Jinchuriki, la Volpe infatti aveva un varco molto più largo dal quale passare al momento.
Kakashi e i ragazzi avevano tentato di nuovo la sfida dei campanelli e stavolta, anche se con l’aiuto di un infido trucco, l’avevano battuto collaborando. Pranzarono, poi, tutti e tre da Teuchi e il giovane genin raccontò al proprio sensei e Sakura tutte le sue avventure.
“Il vecchio eremita è un maledetto pervertito, però è stato bello passare un po’ di tempo insieme. E, dopotutto, sa un sacco di cose, anche se alle volte non sembra.” Disse tra un boccone e l’altro. “E voi, come ve la siete passata?”
Sakura posò le bacchette e li guardò. “Io mi sono davvero impegnata per diventare una ninja medico. Ormai sto facendo tirocinio all’ospedale da sei mesi e Tsunade-sama dice che sono pronta per il lavoro sul campo.”
Naruto fece un gran sorriso. “Fantastico, Sakura-chan! Ero sicuro che ce l’avresti fatta!”
La ragazza arrossì un poco.
“Sono molto orgoglioso di voi ragazzi. Vi siete impegnati e siete diventati più forti di prima.”
I ragazzi gli sorrisero. Poi, una piccola nuvola nera si posò sui loro cuori. Come al solito, fu il biondo ad esprimere quello che tutti loro stavano pensando.
“Ora dobbiamo trovare il modo di portare a casa Sasuke.”
Sakura si incupì ancora di più. “E se non volesse essere riportato a casa?”
“Gli spezzerò ogni ossa del corpo. Poi, tu lo guarirai. In qualche modo lo riporteremo indietro, vero sensei?”
“Faremo di tutto.” Confermò il Copia-ninja. “Ma entrambi siete abbastanza grandi per sapere che sarà molto difficile. Sasuke non sarà collaborativo. Sapete vero perché ha raggiunto Orochimaru?”
“Per diventare più forte.” Rispose Sakura. “Si sentiva in competizione con Naruto e ha avuto un sacco di problemi. Poi, Orochimaru l’ha infettato con quel marchio ...”
“Lui vuole uccidere Itachi.” La interruppe il suo compagno.
Kakashi annuì. “Ragazzi, la vendetta è complicata. È come un morbo che ti infetta e non esiste vaccino. Persino quando hai raggiunto il tuo obiettivo è difficile tornare indietro, perché ormai ti ha cambiato nel profondo. Noi non dobbiamo solo convincerlo a tornare a casa, capite?”
“Dobbiamo guarirlo?” domandò la rosa confusa.
“Più o meno sì.” Confermo il jonin.
“Sasuke è un idiota, ma noi insieme ce la faremo!” affermò determinato Naruto. “Vero?” chiese poi per essere rassicurato.
“Possiamo farcela.” Lo rassicurò Kakashi. “Insieme.”
Certo non poterono mettersi in moto immediatamente. Notizie terribili li raggiunsero da Suna: il Kazekage era stato rapito dall’Akatsuki e si doveva andare a riprenderlo. Naruto si mise subito in moto per andare a salvare il suo amico. La squadra Kakashi quindi partì per una nuova missione.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice
Salve a tutti!
So che mi sono fatta attendere, ma eccomi di ritorno, e questo è anche un giorno particolare. Oggi questa storia compie due anni di pubblicazione (sono tantissimi, insomma credevo di sbrigarmela in qualche mese invece …), perciò questa settimana me ne uscire con più capitoli! (Almeno con un altro di sicuro).
Ringrazio tutti quelli che stanno continuando a seguire, nonostante i miei ritardi. Spero che anche questo capitolo vi possa piacere, e aspetto con ansia le vostre opinioni :)
Un abbraccio a tutti e a presto!!!
  
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