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Autore: MIKI 2_0    19/07/2016    1 recensioni
Sono passati circa dodici anni da quando Naraku è stato sconfitto e la vita di tutti trascorre in pace e tranquilla…improvvisamente però, nel buio della notte, Kagome e Inuyasha vengono attaccati di soppiatto, e l’anima del mezzodemone viene sottratta. Cosa c’è sotto? Quale identità si cela dietro quest’attacco?
Con Inuyasha e Kagome fuori gioco, e Sango e Miroku che vegliano su di loro, toccherà a Khoaku, Rin, Shippo e Sasuke, primogenito di Inuyasha, mettersi in cammino e scoprire cosa sta succedendo…
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kohaku, Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru, Shippou | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Koran camminava agitato per il cortile di quella villa, dove risiedeva colui a cui doveva obbedire. Non sapeva chi fosse, ne cosa volesse fare, ma per come lo vedeva di sicuro sarebbe diventato molto potente e questo gli bastava per farlo stare ai suoi servigi. Tuttavia erano giorni che attaccava villaggi per trovare la tomba del potente Gesshin, ma senza risultato.


**********************

 

I tre giunsero ai piedi di una montagna, era un posto isolato ma con un paesaggio stupendo: il fiumiciattolo che scorreva rifletteva la luce del sole, sulle rive cominciavano a spuntare i primi fiori e tutto era circondato da un’enorme distesa di prato. Cosa ci facevano lì? Pochi giorni prima Khoaku si ricordò che la sua falce era stata scheggiata in una recente battaglia, e poiché si trovavano nei pressi del rifugio di Totosai avevano pensato di farci un salto. Anche Rin voleva far controllare la sua nuova spada e, perché no, potenziarla un pochino.
- Un po’ mi manca quel mostriciattolo di Sasuke – sospirò la ragazza
- Solo Sasuke? – chiese forse un po’ scorbutico Khoaku ricordando la scena con Sesshomaru
- Che intendi? –
- Ehi guardate, c’è Totosai! – li interruppe Shippo.
- Ragazzi miei, come mai da queste parti? – chiese il vecchietto
- Ti volevamo chiedere se potevi darci un’occhiata a queste – Rin gli porse le due armi
- Perché no? Dovrete darmi del tempo però…almeno una giornata! –
- Così tantoooo??? – si lamentò Shippo – Ragazzi, allora io ne approfitto per tornare al nostro villaggio e vedere come vanno le cose…tanto con le mie trasformazioni volo lì in un batter d’occhio! –
Ok, era sicuramente una buona idea controllare la situazione con Inuyasha, Kaede e Kagome fuori gioco, ma voleva anche dare un po’ di spazio all’amico per stare con Rin. Nei giorni precedenti aveva capito che Khoaku era fin troppo geloso e voleva dargli una mano nel confessarsi.
I due passeggiavano in quel bosco vicino, raccogliendo frutti da portarsi appresso. Khoaku guardava il volto dell’amica…era così bella! Quanto avrebbe voluto confessarle i suoi sentimenti, avrebbe voluto baciarla, chiederle di stare con lui, ma tanto era intraprendente in battaglia tanto era timido e pauroso nelle relazioni.
- Ho qualcosa sul viso Kho-chan? – chiese notando che la fissava
- Eh? No no…ehm…niente – e diventò rosso pensando “Caspita, devo fare più attenzione quando la guardo!”
- Ehi, ma chi è quel tipo laggiù? – e indicò poco distante da loro una figura molto simile a Koran circondato da demoni cercatori. Si misero subito in guardia dietro un albero per spiare la situazione.
- Mi raccomando, andate e non fallite questa volta! – fece ai demoni intorno a lui – Dobbiamo trovare la tomba di Gesshin al più presto! – e questi si dileguarono
- Gesshin? È questo allora il nome – chiese Rin sottovoce
- Sai chi sia? – rispose sempre a voce bassa
- No, ma lo scopriremo presto! – e uscì da dietro l’albero correndo verso Koran
- No, Rin, aspetta! – a volte era troppo impulsiva.
- Ehi tu – fece al demone puntandogli la sua spada
- Che vuoi? – rispose, da quando aveva quella nuova forza era diventato meno pauroso, anche se di base avrebbe preferito scappare ad ogni combattimento
- Finchè non mi dici tutto su questa storia non ti lascio andare via! – sferrò diversi colpi che però furono evitati
- Perché rovinarti la sorpresa? – sorrise e poi con un colpo di coda fece sollevare una nube di fumo, e quando svanì lui era sparito
- Accidenti ci è scappato – sbuffò
- Rin, devi essere più cauta, non puoi prendere ed uscire allo scoperto! E se fosse stato un demone potente? –
- La volete smettere tutti quanti? Io so badare a me stessa! – sbottò – Anche Sesshomaru, con la storia che…-
- Che c’entra ora Sesshomaru? – la interruppe stizzito.
Lei rimase perplessa, non capiva quella reazione, ma sapeva che c’erano cose più importanti di cui preoccuparsi
- Comunque, chi diavolo è questo Gesshin? –
- Sicuramente qualcuno di potente, o di estremamente saggio –
- Torniamo da Totosai, forse ne sa qualcosa! –

Una volta tornati alla grotta dove lavorava il vecchio, raccontarono cosa era successo e lui rimase sbalordito
- Cosa? Gesshin? Non è possibile! Che vogliano impadronirsi di Tonseka? –
Lo guardarono perplessi – Tonseka? –
- Si, la spada che forgiò insieme a suo fratello, il Grande Demone Cane –
- Il padre di Inuyasha! – esclamò Khoaku
- Esatto…ricordo ancora quando vennero da me, era una giornata calda d’estate…mi chiesero di forgiare due spade opposte, Tessaiga e Tonseka, una doveva essere l’antitesi dell’altra…ma per fare ciò, ovviamente, una doveva essere carica di energia positiva e una di energia negativa…- fece una pausa, ma i due erano talmente assorti che non proferirono parola - …dunque, Gesshin tra i due era molto interessato all’energia negativa, era un vero e proprio demone, non come il fratello che si faceva prendere da sentimentalismi umani – mentre raccontava questa storia Rin notò come loro due fossero proprio come Inuyasha e Sesshomaru – Tant’è che inizialmente decisero di rinunciare…ma quella sera stessa Gesshin tornò indietro deciso a farsi forgiare quella spada, ma io mi rifiutai…-
- E poi che successe? – chiese Rin presa dalla storia
Il vecchio sospirò – Successe che quel maledetto sedusse la mia ex moglie Rojina, e la convinse a forgiarla! –
- Moglie? - Khoaku si lasciò sfuggire un’espressione dubbiosa
- Si, pensi forse che da giovane non fossi desiderabile? –
- Khoaku di certo non voleva dire questo – Rin lanciò un’occhiataccia all’amico – E poi? Come sono nate Tessaiga e Tenseiga? –
- Gesshin imperversava con quella spada, distruggeva villaggi, si impadroniva di ogni ricchezza…aveva anche smesso di bramare la sfera dei quattro spiriti! Così un giorno il Grande Demone Cane venne da me, deciso a voler affrontare il fratello, e mi chiese di forgiargli due spade…questo perché, qualora fossero andate male le cose, avrebbe avuto qualcosa da lasciare ad entrambi i figli…-
- Certo è chiaro – lo interruppe Khoaku – Tessaiga e Tenseiga per essere complete dovevano unirsi, ovvero aiutarsi a vicenda, non combattersi, cosicché Inuyasha e Sesshomaru non avrebbero dovuto affrontare lo stesso destino suo e di Gesshin! –
- Vedo che hai centrato il punto ragazzo...Comunque, Gesshin fu sconfitto e in punto di morte diede la spada a Rojina obbligandola a nasconderla in un determinato luogo...luogo di cui solo loro due sono a conoscenza! –
- Perciò lo vogliono far risorgere per farsi dire dov’è la spada! – ragionò il ragazzo
- Non sarebbe più facile cercare questa Rojina? – fece giustamente notare Rin
- Apparte che oltre me e Rojina che abbiamo assistito allo scontro nessuno sa che lei ne è a conoscenza…e poi resuscitare qualcuno con le anfore contribuisce ad aumentare la potenza di colui che viene risvegliato! Perciò questa persona probabilmente vuole Gesshin come alleato! –
- Perciò noi che siamo più furbi cerchiamo Rojina e ci facciamo dire del nascondiglio, e una volta trovata distruggiamo la spada! – esclamò fiera la ragazza
- Tu hai idea di dove sia? – chiese Khoaku al vecchio
- No, e non voglio neanche saperlo! Quella serpe…-
Shippo tornò quella notte e i due raccontarono di ciò che aveva detto Totosai. Poiché le armi sarebbero state pronte in mattinata, decisero di passare lì la notte e ripartire il giorno dopo alla ricerca di Rojina.


***********************

 

In un luogo distante da loro, ma non troppo, vi erano Sesshomaru, Jaken e Sasuke. Mentre questi ultimi due dormivano ai piedi di un albero, il demone era sveglio e guardava il cielo. Lui sapeva di Tonseka, perché una volta da piccolo il padre gli raccontò della spada. Tant’è che quando cercava a tutti i costi di avere Tessaiga, aveva anche avuto un pensiero sul cercare questa Tonseka…pensiero che gli passò subito poiché si ricordava di come il padre avesse addirittura ucciso il fratello per colpa di quella spada, e se c’era un’unica persona al mondo al quale portava un rispetto infinito era proprio il padre. Perciò anche loro erano sulle tracce di Rojina, ma sapeva bene dove andare…

   
 
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