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Autore: ZereJoke94    20/07/2016    3 recensioni
E se Harley Quinn tornasse improvvisamente sana di mente? Come la prenderebbe Mr J?
Genere: Azione, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harley Quinn, Joker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mr J! Mr J!- Non appena entro nell'appartamento inizio a cercarlo con lo sguardo e una volta che l'ho individuato,in piedi davanti alla finestra, mi precipito verso di lui e mi fiondo tra le sue braccia. In realtà sono io che lo abbraccio, perché lui resta immobile e rigido come un pezzo di legno per tutto il tempo.
Dopo un attimo mi allontana senza la minima gentilezza e mi volta le spalle, dirigendosi verso l'enorme tavolo ingombro di mille scartoffie e progetti su cui lui lavora giorno e notte.
-Allora? Lo hai trovato?- Mi chiede con quel tono piatto, quello che usa quando è particolarmente nervoso ma non vuole darlo a vedere.
-Ehm....sai Mr J, io penso proprio che se ne sia andato. L'ho cercato in tutta Gotham, ovunque! Ho chiesto in giro se qualcuno lo avesse visto di recente...ma niente- Gli faccio un sorrisetto e mi avvicino -Magari è morto...pensa quante cose potremmo...-
Lui non mi lascia terminare la frase, ma mi colpisce violentemente e non riesco ad evitare di cadere a terra. Odio quando fa così, il mio tesoruccio...Dopo un istante di cui non ricordo assolutamente nulla, scuoto la testa e apro gli occhi, trovandomelo a dieci centimetri dal viso, accovacciato sul pavimento in modo da avere la faccia alla stessa altezza della mia. Mi sta fissando con un'espressione annoiata.
-Lo sai, Harley? Ho sempre pensato che tu fossi abbastanza inutile, per la maggior parte del tempo. Cioè, non fraintendermi, mi piace giocare con te ogni tanto e devo ammettere che schiaffeggiarti mi da molto più piacere di altre pratiche che normalmente l'uomo medio preferisce di gran lunga...- Sembra pensarci su, poi assume un'aria afflitta e solenne -Ma penso proprio che tu abbia una cattiva influenza su un bravo ragazzo come me, mi hai un po' stufato-Mi gira la testa, anche se sono ancora sdraiata a terra. Ma che sta dicendo?
-Pasticcino, mi dispiace se...-
Lui rotea gli occhi e mi interrompe di nuovo -Che noia. Quando ti ho conosciuta eri divertente, brillante e il tuo nome da solo mi faceva sbellicare dalle risate. Adesso non sai fare altro che portarmi cattive notizie, dire cattiverie sul nostro amico pipistrello e chiedere continuamente scusa...sai che odio le scuse, NO!?-
Mentre Mr J parla, io mi rimetto in piedi barcollando. Ha ragione, sono una buona a nulla. Io vorrei solo vederlo felice, e invece non faccio che deluderlo!Ho deciso. Torno in città, e se il mio tesoro vuole che trovi quel maledetto BatFesso lo troverò! Dovessi riportarlo indietro dalla morte.Mi dirigo verso la porta mentre Mr J alterna insulti a risate convulse. Sono confusa e sconvolta, così non mi rendo minimamente conto che la distanza tra l' uscita e la rampa di scale è decisamente più breve di quanto ricordassi. L'ultima cosa che sento è la voce di Mr J che mi grida -Vattene!-. Poi il nulla.

Apro gli occhi di scatto e la prima cosa che penso è che ho un gran bel mal di testa. Mi porto una mano sulla fronte e premo brevemente in mezzo agli occhi. Il soffitto grigio scuro non è quello beige di camera mia...Il mio cuore inizia ad accelerare e tento di mettermi seduta. Ci riesco dopo un paio di tentativi, ma questo non fa che aumentare il dolore alle tempie e un po' dappertutto. Mi sembra che qualcuno stia facendo dei buchi in parecchie parti del mio corpo con un martello pneumatico!
"Dove diavolo sono!?" Penso, osservando la rampa di ripide scale che inizia ai miei piedi. L'ultima cosa che ricordo è di essere uscita quella mattina per andare al lavoro ad Arkham...ma mi sembra piuttosto ovvio che non mi trovo li.Mi metto in piedi lentamente, appoggiando le mani sul pavimento lercio e solo quando me le pulisco addosso mi accorgo di come sono vestita. Indosso un paio di leggins di due colori diversi. Una gamba è rossa a rombi neri, mentre l'altra, al contrario, è nera a rombi rossi. Sopra ho un top striminzito nero.Tocco quei vestiti più volte, quasi a volermi accertare che siano veri, non riuscendo a capacitarmi di come certa roba mi sia finita addosso. Inizio ad essere spaventata sul serio, non capisco dove sono....così inizio a salire le scale, alla ricerca di qualcuno che possa aiutarmi o almeno prestarmi un cellulare per chiamare la polizia.
-C'è qualcuno?- Mormoro non appena raggiungo la porta socchiusa di quello che sembra essere un appartamento. Nessuna risposta, così ci riprovo, il tono di voce un pò più alto -C'è qualcuno?-Sobbalzo udendo uno sbuffo provenire dall'interno seguito da veloci passi in avvicinamento. La porta si spalanca dopo in istante ed io rimango pietrificata sulla soglia.
-Non ti avevo detto di levarti di torno?- Il Joker in persona è in piedi davanti a me, con le braccia incrociate e un'espressione seccata stampata sul volto bianco.Ho fatto una...seduta con lui ad Arkham qualche giorno fa...è stato pochi giorni fa, giusto? Il suo profilo psicologico mi affascinava così tanto che avevo insistito tantissimo affinché il Dottor Arkham mi concedesse di incontrarlo...Torno al presente e mi rendo conto di essere in pericolo, per non dire spacciata, completamente da sola con lui.
-Cosa? Io...io non sono sicura di sapere dove mi trovo- Indietreggio leggermente, ho paura di lui. So cosa è capace di fare a mani nude.
Lui ridacchia divertito -Oh, non è una novità Harls...Sei completamente fuori di testa- E scoppia in una risata -È normale che il più delle volte tu non sappia dove sei o cosa fai, o perché lo fai!- Continua a ridere per chissà quale motivo che io non capisco, mentre si scosta e mi fa cenno di entrare.Harls? Fuori di testa? Non mi muovo dal punto in cui mi trovo e lui smette di ridere, fissandomi confuso, quasi preoccupato.-Harls? Che diavolo ti prende?-
-Mi chiamo Harleen- Lui impallidisce e sgrana gli occhi -Perché mi trovo qui? Come hai fatto ad uscire da Arkham?-Joker mi fissa per qualche secondo come se mi fossero spuntate altre due teste. Più volte tenta di parlare ma sembra proprio che da quelle labbra rosse non voglia scaturire alcun suono.
-Non farmi del male, per favore- Mi salgono le lacrime agli occhi, e il fatto che sia improvvisamente diventato incapace di parlare non aiuta. Non capisco che intenzioni abbia. Sembra che il mio comportamento lo abbia turbato non poco, ma non ho la minima idea del perché.
Finalmente si decide a dire qualcosa -Qual è...qual è l'ultima cosa che ricordi?- Balbetta. Il Joker che balbetta!? Se lo andassi a raccontare in giro non mi crederebbe nessuno!-Io...io sono uscita per andare a lavorare stamattina credo...-Lui sbianca ancora di più se possibile, ora la sua faccia ha assunto una sfumatura grigiastra. Si passa una mano guantata di viola tra i capelli verdi e inizia a sbraitare tra se e se frasi senza senso. Mi ritraggo istintivamente davanti a quella scena folle.
-Stupida, stupida, maledetta oca!.....le scale....caduta dalle scale.......mille volte, mille volte ha fatto su e giù da quelle scale!- È nel panico più totale -......indietro. Rivoglio indietro la mia Harley! Come faccio senza di lei....è mia, è mia, mia, mia, mia. Devi ridarmela!-
Si precipita verso di me con una velocità che stento a credere e mi trascina dentro. Mi divincolo dalla sua stretta, ma è troppo forte per me e non ottengo altro che un mal di testa ancora più forte e un male atroce alle braccia, nel punto in cui le sue mani mi stringono.Mi costringe a sedermi su una poltrona rossa posizionata davanti ad un enorme tavolo e si siede sopra di me, togliendomi ogni possibilità di fuga. Sono bloccata dal suo peso.
-Stammi a sentire, dolcezza. Se ti ho fatto uscire dai gangheri una volta, posso benissimo ripetere l'impresa. Il problema è che adesso non ho così tanto tempo libero come quando ero ospite dell'Arkham Asylum Hotel!-
-U...uscire dai gangheri?- Non voglio guardarlo, ma lui mi prende il viso e mi costringe a tenere gli occhi fissi su di lui.
-Puoi dirlo forte! Sono bastate un paio di sedute perché uscissi completamente fuori di testa- Ride beatamente, mentre io resisto a malapena al bisogno di vomitare. Io non sono pazza, non sono pazza!
-L'unico ad essere fuori di testa sei tu! Basta con queste idiozie. Se vuoi uccidermi fallo subito-Lui alza un sopracciglio -Harley. Non ti ho ucciso quando mi abbracciavi continuamente e mi chiamavi Budino. Perché dovrei ucciderti ora?-
-Budino?-
-Confesso che un po' mi manca, visto come stanno le cose al momento...ma non preoccuparti- Si alza di scatto e mi afferra per i codini. Un momento, ho veramente i capelli raccolti in due codini ridicoli? Mi trascina ancora una volta, di nuovo verso la porta.
-Come ti dicevo prima, non ho tempo di mettermi a fare i giochetti per farti impazzire di nuovo. Ho un pipistrello da trovare e una città da far saltare in aria...Che ne dici se proviamo a ripetere l'esperienza di un emozionante volo per le scale? Mmmh? Magari funziona-
-Cosa?! No! Ti prego!- Lotto con tutte le mie forze per sciogliere la morsa con cui la sua mano si stringe intorno ai miei capelli ma è tutto inutile. Siamo in cima a quelle maledette scale, e lui mi fa dondolare avanti e indietro, ridacchiando.
-Ssshhhh...Ssssshhhh...non fare la mocciosa. Non sentirai niente!- Mi sporge ancora più in avanti, e sento il cuore scoppiarmi nel petto. Sto per morire.-Un ultimo consiglio, buttati di testa!-E detto questo mi da uno spintone e di nuovo tutto si tinge di nero.

Apro gli occhi. Tutto ciò che riesco a vedere è qualcosa di bianco che si muove sulla mia faccia, vicinissimo.Lo metto a fuoco lentamente, e non appena realizzo il mio cuore ha un tuffo.-Mr J!- Mormoro, felice. Il mio Budino è sopra di me, e ha tutta l'aria di voler verificare se io stia bene. Che amore!Lo abbraccio, e con mia grande sorpresa, lui ricambia la stretta. Giurerei di averlo sentito mormorare un -Grazie a Dio-...ma a quanto pare ho preso una botta in testa, devo essere parecchio confusa!Dopo qualche istante lui si rimette in piedi e mi aiuta ad alzarmi.-Prendi la tua roba- Sbuffa -Ce ne andiamo di qui--Perchè?- Gli domando, seguendolo docilmente su per le scale. Che strano, mi sembra di aver fatto su e giù per quelle scale mille volte! Ridacchio, sentendomi un po stupida. Che idea strana.-Fallo e basta. Questo posto mi ha stufato-.
   
 
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