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Autore: Sonia6    22/07/2016    8 recensioni
Felicity Smoak conduce una vita tranquilla (forse anche troppo) ed agiata a Parigi. Assistente personale e fidanzata di Cooper Seldon CEO della Seldon Industries. La sua esistenza è fatta di computer, algoritmi, lavoro e ancora lavoro. Lui è a migliaia di km di distanza. Si sente sola. E' sola.
Oliver Queen è il CEO della Queen Consolideted a Starling City. Ricco, potente, bello da far paura e terribilmente sexy. ha una fidanzata storica Laurel Lance. Ma si sente solo. E' solo.
Due persone diverse che percorreranno la stessa strada.... quella del cuore.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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CIAO!!!
ALTRO CAPITOLO SCRITTO DI GETTO E NON RILETTO. PERCIO’ CHIEDO SCUSA.
 
 
Oliver prese la sua mano destra delicatamente e la sfiorò con le labbra, Felicity sentì dentro di se un brivido correrle lungo la schiena, come poteva un gesto così semplice darle un’emozione così forte?
“Sei sicura? Non siamo obbligati a…”
“Sono sicura”
“Non è che per caso c’entra la mail che ti ha appena mandato la tua amica?”
Lei sorrise, prese il volto di lui tra le mani, gli lasciò un dolce bacio sulle labbra, fece sfiorare i loro nasi e gli disse
“Oliver, non mi interessa più niente di Cooper da molto tempo, se non fosse partito oggi, adesso sarei a casa a spiegargli il motivo per cui lo stavo lasciando. Mi ha solo aiutato facendo quello che ha fatto. Portami a casa Oliver, ora ci siamo solo io e te. Non chiuderti… lascia che sia….”
Il cuore di lui stava cominciando a battere troppo rumorosamente, lo sentiva più forte della musica. Si alzò, poi prese le mani di lei e la tirò su con pochissimo sforzo facendola aderire perfettamente al suo corpo, si arrotolò una sua ciocca di capelli sul dito, la guardò serio dicendole
“Non so cosa tu mi abbia fatto Felicity, ma per la prima volta mi sento vivo” Le baciò la punta del naso poi si voltò e, tenendola stretta per mano, cominciò a scendere le scale. Il cuore di Felicity era colmo di gioia. Non voleva correre troppo con la fantasia ma sapeva che questo turbinio di emozioni erano una cosa nuova per lei.
“Oliver aspetta, voglio salutare tua sorella”
Thea era intenta a parlare con Roy vicino al bancone del bar, i due si avvicinarono mano nella mano
“Thea, noi andiamo”
“Ollie e…. Felicity?!  Ok, c’è qualcosa che devo sapere fratellone?”
“Tesoro lascia in pace tuo fratello! Ora che è libero! Ed ha pure scelto bene, vero Overwatch?”
“Overwatch?!” Chiese Oliver corrucciando la fronte e girando lo sguardo verso Felicity che sorrideva.
“Lascia stare, è un soprannome che mi ha dato oggi Roy, pare che gli ricordi un personaggio dei fumetti che parla molto”
“Paragone azzeccato” disse Oliver
“Ehi!” commentò la bionda lasciando un piccolo pugno sul braccio superpalestrato di lui.
“Wow!” esordì seria Thea
“Che c’è?”
“E’che… Sembrate una coppia di fidanzati che sta insieme da anni. Non ti vedevo così felice da…..bhè forse non ti ho mai visto così felice. Ed è tutto merito di Felicity?”
“Si Speedy”
La sorella sorrise, abbracciò la bionda sussurrandole “Grazie” all’orecchio. Fel si commosse ma fece finta di niente. I quattro si salutarono promettendo di vedersi a colazione il giorno dopo, mentre loro due si avviarono verso l’uscita abbracciati.
 
“La tua casa è molto bella”
“Grazie, accomodati sul divano, io prendo una bottiglia di vino. Tranquillo, Cooper non arriverà, si sta dando da fare con Isabel.”
“Stai bene?”
Felicity si mise sul divano porgendo ad Oliver un bicchiere con del vino. Si tolse i tacchi e poggiò i piedi scalzi molto vicino alla gamba di lui.
“Si, sto bene. Voglio dire, non nego che il tradimento bruci. Qualsiasi tradimento. Ed ora collego molti tasselli di tutta questa storia. Ma sto bene, davvero. Posso finalmente prendere in mano la mia vita”
“E farne un capolavoro”
“Ok, ti concedo la citazione ma solo e soltanto perché la adoro”
Risero e si guardarono. Intensamente.
“Voglio fare l’amore con te Oliver. Lo voglio da quando ti ho incontrato la prima volta, cioè ieri pomeriggio. Effettivamente non è poi così tanto, considerando che sono passate poco più di 24 ore. Oddio non vorrei che tu pensassi che sono una di quelle ragazze, si insomma una di quelle facili che conoscono un tipo e dopo poche ore ci finiscono a letto insieme. Perché non sono proprio il genere. E’ solo che mi hai fatto, e mi fai tutt’ora, questo effetto e non so perché e..”
Lui strinse un po’ la sua mano sorridendo facendole capire che doveva rilassarsi e che stava parlando troppo, mentre lentamente stava avvicinando il suo viso a quello di lei
“Scusa, avevo cominciato bene la frase e poi mi sono persa. Mi succede quando sono imbarazzata e non so mai….”
“Sssshhhh…..” e la baciò. Un bacio semplice.
“Non devi sentirti in imbarazzo con me Felicity. Mai!” Cominciò a lasciarle piccoli baci sul collo e lei ad ogni bacio era sempre più in estasi, e tra un bacio ed un altro le diceva
“Perché anche io voglio fare l’amore con te…..e non solo stasera…. Ma domani…. E dopodomani…..e voglio ammirarti….. e toccarti…. E baciarti”
Lui la prese per la vita e la mise sopra di se non staccandosi mai da lei, poi si alzò facendo intrecciare le sue gambe intorno alla sua vita  cominciando a salire le scale
“Camera” disse con voce roca
“Prima porta a sinistra” rispose con un filo di voce.
Chiuse la porta e rimasero in piedi. Lentamente, molto lentamente cominciarono a spogliarsi godendo ogni attimo. Lei stava sbottonando la camicia di lui e togliendola definitivamente vide per la prima volta quegli addominali scolpiti, nel frattempo lui aveva tolto il suo vestito lasciandola in intimo. Entrambi rimasero un secondo senza fiato alla vista dell’altro. Riprese a baciarla molto delicatamente, poi la adagiò sul letto. Nessuno dei due voleva pensare che su quel letto lei e Cooper avevano fatto l’amore. Non importava in quel momento. Ora c’erano loro. Oliver e Felicity. Lui cominciò ad accarezzarla guardandola, perdendosi in ogni centimetro del suo corpo, in visibilio alla bellezza degli occhi lucidi per la passione che lei aveva in quel momento. Continuarono a baciarsi e a perdersi uno nello sguardo dell’altra per parecchi minuti. Poi fecero l’amore. Lentamente, ad occhi aperti senza mai distogliere lo sguardo. Si stavano dicendo tutto in quel momento anche stando zitti.  Carezze, e baci lasciati sulla loro pelle umida e bollente. Ogni spinta era una danza, un valzer lento che lui faceva dentro di lei, non aumentò mai il ritmo perché era magnifico così: adagio, rallentando il momento del piacere rendendo l’attimo piacevole a sua volta,  e non smise finche’, insieme, raggiunsero l’apice. In quel momento Felicity chiuse gli occhi e pianse. Oliver non aveva bisogno di chiedere perché stesse piangendo, lo sapeva. Uscì da lei delicatamente e le baciò le lacrime. Quando si guardarono di nuovo, capirono di aver fatto l’amore due volte contemporaneamente. Una volta con i loro corpi ed insieme con i loro sguardi silenziosi.
Oliver si stese al suo fianco e la attirò a se
“Mi dispiace di aver pianto”
“Ehi…non importa”
“Non voglio che tu pensi che…”
“So perché è successo”
Lei si sollevò per guardarlo
“Ah si?! Allora dimmelo”
Lui le sorrise dicendo “Perché quello che abbiamo appena fatto, quello che abbiamo appena provato, è stato unico, profondo ed estremamente emozionante. Così non ti era mai successo”
“Ma come… come fai a saperlo? Cioè non credevo che tu avessi capito”
“Lo so perché te l’ho letto negli occhi e lo so anche perché pure a me non era mai successo”
Felicity era sbalordita e colma di emozione. Era vero, non le era mai successa una cosa del genere. Con nessuno. Non sapeva dargli un nome, o forse si, ma era spaventata ad ammetterlo. Era decisamente troppo presto! Non poteva provare qualcosa per Oliver. L’aveva appena conosciuto ed ancora non era riuscita a chiudere definitivamente con Cooper (anche se era un passo praticamente già fatto) e cosa più importante, cosa pensava Oliver di tutta questa situazione? Voglio dire, avevano appena fatto l’amore. Non sesso. Amore. E lei aveva pianto travolta dalle sensazioni. E lui cosa pensava? Forse doveva chiederglielo? O meglio di no? L’avrebbe spaventato sicuramente. Anche lui aveva detto di aver provato una cosa mai vissuta prima ma questo non significava che provasse qualche sentimento per lei. O si? Non sapeva cosa fare. Certo era che in compagnia di Oliver Queen anche i silenzi erano meravigliosi. Erano semplicemente distesi a letto abbracciati mentre lui le disegnava cerchi con il pollice sul fianco. Forse anche lui stava pensando a quello che era appena successo. Forse anche lui stava cercando di dargli un nome. Aveva paura di interrompere quel silenzio e rovinare il momento. Ma si stava logorando, si sa che a Felicity Smoke non piacciono i misteri.
“Credo di essermi innamorato di te Felicity”
“Come?!” oddio ma perché sto urlando? Pensò. Con una semplice frase ha smontato tutti i miei film mentali rispondendo alle mie domande non poste.
“Scusa, forse non avrei dovuto dirlo. Dalla tua reazione decisamente non avrei dovuto dirlo! Mi…Mi dispiace, dimentica ciò che ho detto”
“No! Scusa è che…. Ok. Ricominciamo da capo per favore. Ripetilo” Al silenzio di lui lei incalzò “Ti prego”
“Credo di essermi innamorato di te Felicity”
“Anche io credo di essermi innamorata di te Oliver”
Si sorrisero e nuovamente fecero l’amore quella notte, con la consapevolezza che forse qualcosa di bello stava nascendo. Che, insieme, stavano cominciando a percorrere una strada che portava nella stessa direzione.
 
La mattina Oliver si svegliò molto rilassato, qualcosa lo stava soffocando, ma non era una cosa spaventosa. Profumava. Quando aprì gli occhi si accorse di avere una chioma bionda sul suo viso. Rise e spostò i capelli di Felicity per prendere aria. A quel movimento lei mugolò. Quando finalmente riuscì a sbottonare gli occhi anche lei, trovò un Oliver sorridente e assolutamente troppo sexy di prima mattina al suo fianco che la osservava
“Buongiorno dormigliona. Dormito bene?”
“Buongiorno. Da quanto sei sveglio?”
“Dieci minuti circa”
“E che stavi facendo scusa”
“Ti guardavo dormire”
“Oddio devo sembrare un panda! Non mi sono nemmeno tolta il trucco ieri e i miei capelli… Ti prego dimmi che non assomiglio a Jimi Hendrix!”
“Ahahaha… Sei bellissima Felicity. Anche al mattino con il trucco colato e i capelli alla Jimi Hendrix!”
Lui tentò di baciarla ma lei si spostò appena in tempo, scivolò dal letto e con il lenzuolo avvolto intorno al corpo si avviò verso il bagno, arrivata alla porta si voltò verso Oliver dicendo
“Tua sorella ci aspetta tra quaranta minuti. Il prepararmi richiede molto tempo, perciò se stamani vuoi fare la doccia ti consiglio di farla con me. Forza Queen, faccio venire l’acqua calda mentre tu ti asciughi la bava”
Con uno scatto saltò giù dal letto e si avvicinò per farle il solletico. Non erano così spensierati da troppo tempo. Tutte queste cose quotidiane sembravano naturali. Fecero sesso nella doccia. Un po’ più brutale rispetto alla notte precedente, ma andava bene anche così. Infine si prepararono di corsa ed uscirono per incontrare Thea e Roy. Logicamente erano in ritardo.
“Ciao Ragazzi, scusate il ritardo”
“Mmmmmm”
“E ora che c’è Speedy??”
“Indossi gli stessi abiti di ieri sera….. Oh mio Dio avete fatto sesso!!!”
“Sssshhhhh abbassa la voce Thea!”
Felicity rossa in viso abbassò lo sguardo.
“Ehi Overwatch. Non imbarazzarti. Sapevamo già che sarebbe successo ieri sera quando ve ne siete andati dal Verdant”
“Quindi fratellone adesso che succede? Voi due…. State insieme? O vi frequentate? O Cosa?”
“Ancora non lo sappiamo Speedy”
“Si abbiamo delle questioni da risolvere. Per adesso direi che ci frequentiamo?” si voltò verso Oliver per un cenno di affermazione.
Lui sorrise e disse si.
“Sono molto contenta. Non per parlare male delle persone che non sono presenti, ma Laurel non faceva per te Ollie. Felicity mi piace molto. Penso che potremmo diventare molto amiche”
“Si lo credo anche io Thea”
Ad un tratto l’allegra combriccola venne interrotta dal cellulare di Felicity che iniziò a suonare. Lesse il mittente e lo fece vedere a Oliver. Era Cooper. Giustamente lui doveva tenere la linea della bugia che le aveva detto perciò l’aveva chiamata come si fa in una coppia normale. Solo che lei non sapeva cosa dirle. Doveva fare finta di niente? Oppure confessare di sapere che non era a New York ma a Central City con Isabel? Guardò Oliver in cerca di consiglio e lui le disse di rispondere e fare finta di niente. Meglio parlarne a voce. Aveva ragione
“Pronto?”
“Ciao Tesoro, come stai?”
“Ciao Cooper. Bene. Tu? Come procede a New York?”
“Bene, domani sera rientro a Starling City. Come è andato il tuo incontro con Walter Steele?”
“Bene, è una brava persona. Credo che potremmo collaborare”
“Sono contento. Adesso devo andare, ci sentiamo più tardi. Mi manchi amore”
“ok a più tardi”
No. No e no. Non poteva permettere ad una sua telefonata di rovinargli la giornata. Il tono che aveva tenuto durante la conversazione la mandava fuori di testa. Traditore bugiardo. Ma non voleva pensarci adesso.
“Scusate l’interruzione”
 
Oliver aveva appena portato Felicity a casa, sarebbe passato da lei due ore più tardi e sarebbero partiti verso la casa al lago della famiglia Queen. Una notte fuori città era quello che ci voleva ad entrambi. Lei si fece una doccia e preparò uno zaino con l’occorrente per la notte. Era ancora presto, perciò decise di dedicarsi alle pubbliche relazioni. Doveva chiamare sua madre.
“Mamma”
“Tesoro, aspettavo la tua telefonata ieri sera”
“Lo so scusa. Non ho parlato con Cooper perché ufficialmente è partito per New York per lavoro, ufficiosamente è a Central City in una camera d’albergo con una certa Isabel Rochev”
“Come scusa? Che stai dicendo?”
Fel spiegò alla madre la faccenda e sopportò le grida di Donna che offendevano Cooper  perché aveva tradito la sua bambina. Poi le raccontò di Oliver. Non c’erano filtri tra loro. Si erano sempre raccontate tutto. Dopo l’abbandono di suo marito, Donna e sua figlia avevano cercato di instaurare un rapporto di reciproca fiducia. E ci erano riuscite.
“Aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh!!!!!!! Oh mio Dio piccola mia!!! Lascia perdere Cooper. Oliver è l’uomo giusto per te!!!!”
“Ooookk mamma. Ci aggiorniamo. Adesso devo andare. Tra poco arriva”
“La mia bambina”
“Mamma non piangere”
“Sei felice piccola mia?”
“Io…. Credo di si”
“Bene. Sono felice pure io allora. A presto Amore”
“Ciao mamma”
Parlare con Donna al telefono era impegnativo.  Mentre aspettava Oliver mandò un sms a Iris. Non si era più fatta sentire da quando lei le aveva inviato la mail. Erano amiche da anni e doveva dirle che stava bene.
Ciao, scusa se non ho scritto prima. Grazie per quello che hai fatto per me. Mi hai tolto un dubbio che già avevo. Non ce l’ho con te. Sei una vera amica, Ti voglio bene pulce.
 
Circa due minuti dopo aver suonato il citofono, Oliver vide arrivare Fel vestita in jeans, maglietta, stivali al ginocchio e una giacca.
“Come diavolo facevi a sapere che sarei venuto a prenderti in moto?”
“Non me lo hai detto tu?”
“No, l’ho deciso prima di partire!”
“Sesto senso allora?”
“No, telepatia. Oppure siamo fatti l’uno per l’altra.”
“Dammi il casco Queen”
“Non avrai paura?”
“No, mi fido di te. Non avrai fatto arrivare una Ducati Monster dall’Italia per viaggiare a 50 km/h vero? Gas a manetta!”
“Sei meravigliosa”
 
Felicity non aveva mai visto niente di simile. Uno chalet di montagna costruito interamente in legno immerso nei boschi vista lago. Era così caldo e romantico. Potevano abitarci in 15 viste le dimensioni, ma risultava comunque accogliente. Oliver le fece fare il giro. Piscina riscaldata, idromassaggio, sauna, palestra,… Ovviamente mezz’ora dopo il loro arrivo i due erano già nell’idromassaggio.
“Aaaa è così rilassante” disse Fel mentre Oliver le stava massaggiando i piedi
“Si, due giorni solo noi due. Poi torneremo in città e affronteremo le questioni da risolvere. Ma adesso non pensiamoci. Siamo solo noi due”
“Possiamo farlo più spesso?”
“Possiamo farlo tutte le volte che vuoi!”
Si sorrisero poi Oliver uscì in fretta dalla stanza, lasciando Felicity perplessa ma cullata dalle onde della vasca. Dopo poco tornò con un piccolo tavolino con le ruote su cui aveva appoggiato una bottiglia di champagne e delle fragole.
“Wow… tu mi vizi così”
“Aspetta” Toccò un paio di pulsanti. Le luci si spensero e si accese un caminetto con fuoco elettrico alla loro sinistra che lei non aveva nemmeno notato e contemporaneamente partì in sottofondo della musica indiana. Adesso erano illuminati solo dalla luce del camino.
“Oh Oliver…. E’ stupendo!”
“Tu lo sei…. Questo l’ha fatto costruire mia madre. E’ lei di solito ad usare questa stanza. Viene qui con questa musica indiana e si rilassa”
“Tua madre ha ottimi gusti in fatto di arredamento e musica”
“Mentre suo figlio ha ottimi gusti in fatto di donne. Una in particolare” disse mentre si avvicinava a lei con due flute di champagne
“Grazie…. Mmmm è buonissimo”
Felicity prese una fragola, le dette un morso poi la passò ad Oliver. Anche lui dette un morso al frutto che era troppo maturo, quindi il succo scese dall’angolo della sua bocca sulla sua barba. Lui alzò il braccio per asciugarsi ma venne bloccato dalla mano di lei. Si avvicinò ad Oliver guardandolo negli occhi mentre prendeva un sorso di champagne, posò il bicchiere sul bordo della vasca e avvicinò i loro visi. Delicatamente leccò la goccia di fragola che era scesa sul suo mento. La barbetta incolta di lui sulla sua lingua la fece eccitare, mentre lui, quando sentì la lingua umida di lei sulla sua pelle chiuse gli occhi contando fino a 20 per cercare di non essere brusco e saltarle addosso. Lei non si fermò. Gli leccò il collo, il lobo dell’orecchio mentre lui chiudeva gli occhi e si godeva il momento. Poi lei si mise di fronte a lui e cominciò a baciarlo, Lui si destò dal suo languore e cominciò a rispondere al bacio, bacio che divenne più prepotente. Oliver la alzò di forza cambiando le posizioni facendo sbattere la schiena di lei contro la parete della vasca. Con una mano le cingeva la vita, con l’altra la liberava del costume, lei, intanto aveva intrecciato le sue mani nei capelli bagnati di lui. Successe così, improvviso e romantico. Fecero l’amore di nuovo quel giorno, e di nuovo in acqua, come la mattina stessa nella doccia. Ma la giornata era ancora lunga e questa casa aveva parecchie superfici da sperimentare.
 
Scese la sera, Oliver aveva acceso un piccolo falò in riva al lago, ad una cinquantina di metri dalla casa. Lui era seduto per terre e lei fra le sue gambe, avvolti entrambi in un’unica coperta. Stavano cuocendo marshmallow osservando il cielo stellato parlando del più e del meno.
“Felicity, devo dirti una cosa”
Booooommmmm!!! Eccoci!!! E quando una discussione inizia così non può mai finire bene.
“Dimmi”
“Sai quando ieri sere ho detto ‘credo di essere innamorato di te’?”
“Si”
“Credo che non sia vero”
Ok, sapete le stelle che stavo guardando prima?! Pensò Fel, ecco mi stanno cadendo tutte addosso in una pioggia di lava bollente. Lei non sapeva cosa dire così se ne uscì con
“Ah”
“Credo non sia vero perché io so di amarti. Io ti amo Felicity”
Lei si voltò con gli occhi lucidi senza dire una parola
“Forse siamo entrambi impazziti, ci conosciamo appena. Ma non mi importa. Non ho mai conosciuto una come te. Tu sei luce, aria, fuoco. Mi hai riportato alla vita, adesso mi sento un uomo. So che soltanto stamattina abbiamo detto a Thea che per ora ci frequentiamo ma… io credo di volere di più di una frequentazione. Io voglio che tu diventi mia e solo mia”
Felicity scoppiò in lacrime, ed erano lacrime di gioia. Aveva aspettato anni per sentirsi dire quelle parole ed alla fine erano arrivate. Ora, guardando Oliver negli occhi, sapeva che Cooper non gliele avrebbe mai dette, semplicemente perché Cooper non era Oliver, non la guardava come Oliver, non la voleva come Oliver, non la amava come Oliver.
“Ti amo anche io. E si, io sono tua come tu sei mio”
Si sdraiarono e unirono i loro corpi sotto il cielo stellato. Passarono il resto del tempo parlando, mangiando, facendo l’amore e rilassandosi. Come una coppia. Ma arrivò il momento di ritornare in città, alla realtà. Stavolta però erano consapevoli che la realtà non faceva più paura. Perché se si prendevano per mano, l’ansia, il terrore quanto di più brutto sarebbe scomparso. Avrebbero affrontato Cooper ed il resto del mondo insieme.
Cooper nel frattempo era arrivato a Starling City, ma non aveva trovato Felicity ad aspettarlo. Dov’era? Al cellulare non rispondeva, non aveva lasciato biglietti. Questa cosa lo faceva infuriare. Perché, ovviamente, lui era Cooper e Cooper non si preoccupa se non trova la sua fidanzata a casa. Non pensa che forse potrebbe essere successo qualcosa. No. Lui si chiedeva solo perché la sua bionda bambolina d’arredamento non era a casa.
   
 
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