*Buongiorno...mamma
Erano appena usciti da scuola, e Sans doveva mettere in chiaro una cosa.
"Senti Samanta...dobbiamo parlare"
"Cosa c'è Sansino mio"
Il ragazzo storse il naso, quanto odiava quel soprannome.
"Senti...penso che tra noi non funzioni"
"Cosa vorresti dirmi?"
"Che, beh, è meglio se ci lasciamo"
"M-ma come!"
"Cioè, tu sei molto dolce e...io non ti merito"
"È per quella ragazza vero!"
Disse arrabbiandosi.
"Tu mi stai sostituendo con quella! Sei uno stronzo!"
Poi gli diede uno bello schiaffo e se ne andò in lacrime.
D'improvviso sbucò dal nulla Frisk.
"Ahahahah ti ha dato uno schiaffo in faccia!"
"Ahah che divertimento"
"Oh povero Sansino mio"
"Smettila di sfottermi!"
"Oh, sembri proprio un criceto"
"Il criceto sarai tu! Vedi che devo fare per stare con te"
Disse abbracciandola.
**
"Asriel, io ho paura"
"Ma dai, entra e salutala!"
I due si trovavano di fonte ad una casa, era passato molto tempo da quando Chara aveva messo piede in quella dimora.
"E se poi mi caccia?"
Disse girandosi, preoccupata.
"Non lo farà! Dai che ti costa!"
La ragazza non riusciva a premere il campanello, era paralizzata sul posto.
Il ragazzo stanco di quella scena, che durava da almeno 5 minuti, suonò lui.
"Hey! Perchè lo hai fatto!"
"Chi è?"
Chiese una voce femminile proveniente da oltre la porta.
"Mi scusi signora, sono il postino"
"Ma io non dovevo ricevere niente"
"Ma ho un regalo per lei"
La donna allora aprì la porta timorosa, si sentivano molte cose in TV.
"Buongiorno"
Disse Asriel, ma Chara sembrava non respirasse nemmeno.
"Ho detto Buongiorno!"
Ripetè guardando la ragazza.
"E voi chi siete"
Era normale che la signora non la riconoscesse, l'ultima volta che si erano viste aveva appena 8 anni.
"Ehm, questa ragazza le dovrebbe dire una cosa"
Ma Chara non si muoveva, era terrorizzata dall'idea che non la volesse.
I due aspettavano qualsiasi movimento, ma la ragazza rimaneva immobile.
Finalmente dopo 3 minuti a scambiarsi occhiate, la ragazza fece un bel respiro.
-Al massimo può sbatterti la porta in faccia-
Aveva pensato prima di parlare.
"Buongiorno"
La donna la guardò.
"Mamma"
Disse sorridendo.
"C-Chara..."
"Ecco! Visto Asriel! Non mi voleva vedere"
Aveva detto mandando un'occhiataccia al povero Asriel, che non aveva fatto proprio niente.
Poi i due sentirono qualcuno piangere.
"La mia bambina!"
Disse la donna abbracciando Chara, che intanto era rimasta di sasso.
"Visto, non ti ha cacciata"
Aveva detto sottovoce Asriel.
La donna li invitò ad entrare, e i due accettarlo.
"Ancora non ci posso credere! Tuo padre mi aveva impedito di venirti a trovare mentre eri in ospedale"
"Si, infatti mio padre è uno...una persona molto cattiva"
"Ed ora sei sveglia, e sei venuta pure a trovarmi!"
Disse scoppiando di nuovo a piangere.
"Non mi ricordavo fossi così emotiva"
Dopo un quarto d'ora passate a chiacchierare, il telefono di Chara squillò.
"È papà"
Aveva detto alzandosi ed andando vicino alla finestra.
"Che vuoi"
"Dove sei! Dovresti essere a casa da un pezzo!"
"Non ho più 10 anni! E poi non sono sola!"
"Ah sì! Stai con il tuo "amichetto"?!"
"Non sono affari tuoi con chi sto!"
"Vedi di tornare a casa in fretta, ragazzina"
Disse chiudendo il telefono.
La ragazza sospirò.
"Asriel, devo tornare a casa"
"Ma come! Così presto?"
Aveva detto la madre, alzandosi dalla sedia.
"Ehm...papà è un pò iperprotettivo"
La donna li accompagnò fino alla porta.
"Promettimi che verrai a trovarmi"
"Certo mamma"
Poi le due si abbracciarono.
"Dai, vieni anche tu!"
Disse la donna, guardando Asriel.
Non se lo fece ripetere due volte.
**
"Mamma! Sono a casa!"
"Bentornata!"
Posò lo zaino per terra, e poi la porta si riaprì.
"MAMMA!! SONO STORNATO!"
"Asriel, non c'è bisogno d'urlare!"
Lo rimproverò la madre, affacciandosi dalla cucina.
"Ahah, ma l'ultima volta non c'era nessuno a casa"
"Dai, venite a mangiare"
Disse Toriel, chiamando anche il marito.
Angolino autrice depressa.
Allora, non ho uno a straccio d'idea.
È venuto cortissimo.
Mettete giù i forconi, non sono in vena.
Lo so, devo morire male.
Non avevo voglia di scrivere, quindi sarà sicuramente venuto malissimo.
Scusate gli errori,
non sono certamente una scrittrice professionista, scusatemi.
Le mie storie fanno schifo, sia come trama che come narrazione, non so nemmeno come mi sia venuto in mente di pubblicarle.
Vabbè, Addio.
Gy