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Autore: crazy lion    25/07/2016    5 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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CAPITOLO 37.

VITA DA MAMMA
 
Quando Demi e le bambine scesero dall'auto davanti ad un grande centro commerciale nel centro di Los Angeles, una folla di fan e paparazzi sbarrò loro la strada. Subito tutte e tre furono quasi assordate dal rumore delle centinaia e centinaia di macchine fotografiche che scattavano loro foto a non finire, mentre i paparazzi e i fan gridavano e applaudivano. Demi pensò che avrebbe dovuto assumere una guardia del corpo durante le loro uscite, non tanto per la sua sicurezza, lei ormai era abituata a quelle cose, ma più che altro per le bambine. Ci avrebbe pensato più tardi. Tra le grida si sentivano anche molte persone urlare delle domande, ma il tono delle voci era così alto e la gente talmente tanta che Demi non riusciva a rispondere. A un tratto, però, una domanda la colpì e la ferì.
"Mackenzie, è vero che i tuoi genitori sono stati uccisi da un killer e che tu e Hope avete assistito all'omicidio?"
Demi aveva messo delle foto delle bambine su Instagram perché i suoi fan le vedessero, aveva anche accennato al loro passato non dicendo però che le piccole avevano visto i genitori morire, quindi come facevano i paparazzi a saperlo? Si disse che quelle persone sapevano sempre tutto di tutti. Dovevano averlo scoperto in qualche modo, anche se la ragazza non avrebbe saputo immaginare quale. Guardò Mac e vide che stava piangendo. Si voltò verso l'uomo che aveva posto la domanda alla piccola e lo fulminò con lo sguardo, senza dire niente. Avrebbe tanto voluto farlo, urlargli in faccia la verità, cioè che era un perfetto stronzo, e domandargli come avesse scoperto ciò che lei non aveva voluto rivelare, ma desistette perché così sarebbe stata al suo gioco e non voleva.
Una lacrima scese sul volto di Mackenzie, ma Demi gliela ascigò e la abbracciò per consolarla.
"Calmati, tesoro. Non fare caso a quell'uomo. Andiamo" le sussurrò dolcemente.
Nel centro commerciale i paparazzi non c'erano, ma vi erano comunque molti fan di Demi. Mentre lei provava i vestitini a Hope Mackenzie, nello stesso camerino, infilava i suoi e si guardava allo specchio. Demi le lasciò scegliere ciò che le piaceva, dandole solo qualche consiglio o dicendole se un vestito le stava bene o meno.
Tornarono a casa dopo due ore con tre borse piene di abiti. Una volta entrata in casa Mackenzie tirò un sospiro di sollievo. Era molto stanca, lo si vedeva dal suo visetto pallido.
"Ora faremo tutte quante un bagno e poi andremo un po' a riposare, d'accordo?" chiese Demi.
Mackenzie annuì.
Per prima cosa la ragazza sistemò i vestitini negli armadi delle piccole, mentre Mac la seguiva e la guardava e Hope era nel box, mezza addormentata.
"Vuoi fare la doccia o il bagno, tesoro?" chiese la mamma a Mackenzie. Lei scrisse che preferiva la doccia, così le due andarono di sopra, la donna le preparò un pigiama pulito e le chiese se aveva bisogno di una mano, ma la bambina fece segno di no.
"Okay, allora alzo il riscaldamento così non prenderai freddo e poi esco. Se hai bisogno di qualsiasi cosa, qui nella doccia c'è un campanello, vedi? Tira la catenella e questo suonerà. Io arriverò subito."
Mackenzie fece un cenno di assenso e Demi uscì.
Andò in cucina e si preparò una tisana. Quando fu pronta, ci mise un po' di zucchero e la bevve. Intanto Mac uscì dal bagno, vestita e con i capelli ancora bagnati.
"Vuoi che ti aiuti ad asciugarli?"
Lei annuì sorridendo.
Erano ricci, avrebbero potuto anche restare così, ma essendo quasi inverno Demi preferiva che sia lei sia Hope li avessero asciutti, altrimenti avrebbero potuto ammalarsi. Prese la bambina in braccio, la portò in bagno, attaccò il phon alla spina e le asciugò i capelli, passandoci delicatamente le dita in mezzo. A Mackenzie piaceva molto quel tocco leggero e così dolce. Era un tocco da mamma.
Quando fu a letto addormentata Demi tornò da Hope, che intanto si era svegliata e giocava silenziosamente.
"Andiamo a fare un bagnetto, signorina!" esclamò.
La sollevò e la portò in bagno, poi prese una piccola vaschetta che si trovava vicino alla porta. L'aveva comprata apposta per fare il bagno alla piccola. Mise Hope sul fasciatoio e, mentre la guardava, riempì la vaschetta d'acqua non troppo calda, ma nemmeno eccessivamente fredda.
"Sei silenziosa, Hope" osservò la ragazza, quando ebbe chiuso il rubinetto. La piccola non disse niente, non sorrise nemmeno. Rimase seria e la guardò. "Di solito sei una gran chiacchierona, ma forse adesso sei troppo stanca per parlare. Ora ti spoglierò e poi ti farò un bel bagnetto caldo, d'accordo?"
Demi spogliò la bambina, le tolse il pannolino e lo gettò nel cestino, poi la prese fra le braccia mentre Hope si dimenava. Agitava le manine e le gambette indicando l'acqua con un ditino.
"Ferma!" esclamò la ragazza. "Sta ferma!" ripeté dopo un momento, ridacchiando divertita. "Ora ti metto in acqua, sì, sì, sta' tranquilla."
Quando la mamma la mise nella vaschetta, sentendo il contatto con l'acqua calda la piccola sorrise e si rilassò. A tutti i bambini piace l'acqua e Hope di certo non faceva eccezione. Demi iniziò a lavarla con una piccola spugna, ma la bambina non era affatto intenzionata a lasciarsi strofinare e basta. Mentre la mamma la lavava lei cercava le sue mani e infilava le piccole dita tra quelle di Demi, mentre la ragazza sorrideva. Dopo un po' tirò fuori un piedino dalla vaschetta e iniziò a batterlo piano sulla superficie dell'acqua. Rise sentendo il rumore che questa faceva al contatto con il suo piede. Lo rimise in acqua e iniziò a fare la stessa cosa usando prima una manina, poi entrambe.
"Vuoi giocare, eh?" chiese Demi con dolcezza. "D'accordo!" esclamò, schizzando leggermente la bambina sul pancino.
"Tatata" fece, rise e batté una manina sull'acqua più forte di quanto aveva fatto prima, così uno schizzo colpì Demi in viso. Giocarono per un po', schizzandosi e ridendo, finché sentirono la porta aprirsi e Mackezie comparve sulla soglia. "Ciao Mackenzie!" esclamò Demi. "Io e Hope stavamo giocando e facendoci qualche scherzo. Unisciti a noi!"
La bambina sorrise, si avvicinò e con un dito bagnò la sorellina, poi fece lo stesso con la mamma. Iniziò così fra le tre una vera e propria piccola battaglia di schizzi. Risero come delle pazze e si divertirono moltissimo. A Demi non importava se le bambine bagnavano un po' il pavimento con quel gioco, né se i suoi vestiti e quelli di Mac non erano asciutti. Lasciò che le bambine si divertissero.
Poco dopo Mackenzie disse che sarebbe ritornata a letto e Demi le disse di cambiarsi subito il pigiama. Finì di lavare Hope. La bambina non gradì molto il momento in cui la ragazza le lavò i capelli, ma Demi le disse che era necessario. Quando ebbe terminato la tirò fuori dalla vaschetta, la asciugò, le mise un pannolino pulito, la vestì e la portò a letto. Si cambiò, aspettò che si addormentasse, poi tornò al piano di sotto, in bagno, dove mise i suoi vestiti a lavare e si cambiò, svuotò la vaschetta piena d'acqua e asciugò il pavimento, poi andò a stendere il pigiama di Mackenzie.
Infine tornò in camera sua. Hope dormiva come un ghiro e lei si mise piano sotto le coperte, per non svegliarla. Rimase lì, immobile, a guardarla dormire, ascoltando il suo respiro calmo e regolare. Pensò che quella giornata era stata una delle tante e classiche che avrebbe vissuto da allora in avanti, nella sua vita da mamma. Una vita a volte frenetica, sì, ma anche e soprattutto bellissima, perché piena di momenti di felicità, tenerezza e dolcezza, come quelli che aveva vissuto quel giorno con le sue bambine.
   
 
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