Videogiochi > Undertale
Segui la storia  |       
Autore: Fedecchan    26/07/2016    3 recensioni
Non aveva più nessuno per cui rimanere in quel mondo orribile, quindi era scappata.
Volò più in alto che mai, vedeva degli elicotteri inseguirla ma erano talmente lontani che sembravano moscerini, allora desiderò di fuggire e di svanire nel nulla... decise di chiudere le ali e di lasciarsi cadere.
E così si ritrovò lì.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chara, Flowey, Nuovo personaggio, Papyrus, Sans
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Alla fine era caduta sotto terra. Non pensava che sarebbe sopravvissuta, ma era riuscita a scappare dal mondo crudele in cui abitava, era quello l'importante.

 

Latha era una ragazza di vent'anni che era diversa da qualunque essere umano.

Lei era per metà mostro ed era stata adottata e cresciuta in superficie, ma tutti erano sempre stati crudeli con lei perché era diversa da loro fisicamente. Aveva gli occhi di colore diverso, il destro rosso acceso, il sinistro verde smeraldo, i capelli neri come il carbone con striature rosso sangue e dal cranio le spuntavano due corna curve, come quelle di un toro, di color grigio scuro. Ma la cosa più strana era che le emergevano delle bellissime ali da pipistrello tra le spalle, sulla schiena, nere come le piume dei corvi, lucide e imponenti, ma riusciva a spiegarle unicamente quando non c'era la luce del sole.

I suoi genitori le avevano sempre voluto bene, ma qualcuno quella notte era entrato in casa loro, aveva cercato di rapirla e, in seguito, aveva ucciso la coppia... la madre, in punto di morte, le aveva urlato “Scappa, Latha, scappa!”, ma la figlia non la ascoltava, voleva salvarla.

Suo padre, in un disperato atto di salvezza, la buttò dalla finestra e Latha istintivamente, ma contro la sua stessa volontà, spiegò le ali e, tra lacrime e urla di disperazione, volò in cielo.
A quel punto avrebbe voluto evocare l'incantesimo più forte che conosceva, le fiamme immortali, ma era troppo tardi quando iniziò a pronunciarlo con la voce tremante e singhiozzante. Loro erano già morti, non percepiva presenze in casa, pure il killer probabilmente lo era...

Aveva iniziato a imprecare contro l'umanità, insultava ogni essere vivente di quel mondo che aveva deciso di lasciarla sola.

Le lacrime di disperazione le rigavano il viso e si mischiavano con il sangue che le colava dalla fronte, uscente da un taglio che le aveva causato l'assassino.

Il dolore che provava per la perdita della sua famiglia, le uniche persone che le avessero mai voluto bene, era ineguagliabile, aveva un vuoto immenso dentro di sé, voleva morire perché nessuno più l'avrebbe accettata, si sentiva sola e persa. Voleva scomparire e, mentre le sue urla cessavano e le lacrime smettevano di scendere per sfinimento, si era rifugiata sotto un ponte, ma la polizia era arrivata poco dopo cercando di arrestarla, credendola artefice dell'omicidio.

Non aveva più nessuno per cui rimanere in quel mondo orribile, quindi era scappata.

Volò più in alto che mai, vedeva degli elicotteri inseguirla ma erano talmente lontani che sembravano moscerini, allora desiderò di fuggire e di svanire nel nulla... decise di chiudere le ali e di lasciarsi cadere.

 

E così si ritrovò lì.

 

 

Latha si svegliò ma tenne gli occhi chiusi, non aveva la forza di aprirli. Nel frattempo ascoltava delle voci giovani, una maschile e una femminile.

-Dici che è viva?- Disse il primo, con un tono basso e preoccupato.

-Sicuramente! Respira!- Rispose la ragazza, fiduciosa che prima o poi quell'essere dalle ali nere si sarebbe svegliato.

-Ma non si sveglia!-

-Vedrai che prima o poi si sveglierà.- Disse lei, seccata, notando nel suo compagno uno sguardo addolcito e meravigliato dalla vista della ragazza esanime.

-Speriamo... è davvero bella... non ho mai visto un mostro di questo tipo...- Disse il ragazzo guardando quella creatura così meravigliosa.

-Eh? Ti sei forse innamorato, Calibri?- Insinuò l'amica, divertita, con sguardo malizioso.

-EH?! N-No! Ma ti sembra che io mi possa innamorare di qualcuno senza nemmeno conoscerlo?!-

-Dicono tutti così...- Sbuffò lei, facendo finta di fare il broncio.

All'improvviso Latha aprì gli occhi. Aveva ancora la sensazione delle guance rigate dalle lacrime. Appena metabolizzò ciò che era successo il suo sguardo si spense.

-Oh, si è svegliata.- Esclamò improvvisamente la voce femminile, fingendosi stupita e fissando in modo severo il compagno, con uno sguardo che diceva evidentemente: “Te l'avevo detto!”

-Ehi! Mi chiamo Calibri, mentre lei è Arial, piacere di conoscerti!-

-D-Dove mi trovo...?-

Finalmente la ragazza iniziò a vedere bene. Davanti a lei c'erano due individui umanoidi, la femmina sembrava un gatto marrone molto alto eretto su due zampe, con lunghi capelli color castano scuro e occhi felini verdi, mentre il ragazzo aveva squame blu-grigio su tutto il corpo, quasi fosse un pesce, aveva corti capelli neri e occhi di un blu mare intenso.

-Sei nel sottosuolo! Hai per caso picchiato la testa? O hai perso in qualche modo la memoria?-

-No... sfortunatamente la mia testa funziona ancora bene...-

-Sfortunatamente...?- Chiese Calibri, confuso. Come poteva esserne triste? A suo parere sarebbe peggiore non riuscire a ricordare il proprio passato.

-Chi siete voi?- Domandò Latha preoccupata che potessero farle del male. Erano mostri, dopotutto.

-Come ha detto prima, lui è Calibri e io sono Arial, piacere di conoscerti. Come ti chiami e come sei finita qui?-

I due mostri la fissavano incuriositi, non avevano mai visto una creatura come Latha.

-Stavo fuggendo e volavo nel cielo... poi ho desiderato di sparire... ed eccomi qui... credo...-

-Cielo...? Quindi tu vieni dalla superficie?! Cosa ci fa un mostro in superficie?!- Calibri era sempre più confuso, quasi a pensare che quella ragazza fosse pazza.

-Degli umani mi avevano presa quando ero piccola, ma non so le dinamiche dell'adozione.-

-Umani... Che strana razza...- Commentava Calibri, disgustato da sempre da quegli esseri “superficiali”.

-Stai bene?-

-Non ne ho idea... Ah... Il mio nome è... Latha.-

-Piacere Latha, sei un mostro davvero strano, sai?-

-Questo è perché sono mezza umana...-

-EH?!-

Urlarono i ragazzi, stupiti e scandalizzati, dopo essersi guardati e aver rivolto nuovamente lo sguardo terrorizzato verso Latha.

-Giuro che non volevo offenderti! Scusa!-

Gridò Calibri in preda alla confusione.

-Non ho mai sentito parlare di un mostro per metà...-

-Sono peggio di un mostro o di un umano... non appartengo a nulla... l'unica cosa che posso fare è implorare che voi non mi uccidiate...- Latha si inginocchiò di fronte a loro due, i quali, osservando la scena, scoppiarono in una risata.

-Certo che sei strana! Perché dovremmo ucciderti? Perché non sei del tutto un mostro? Sai, è abbastanza strano vedere un mezzo umano qui, ovviamente, ma non ti vogliamo uccidere, sembri davvero innocua!-

-Vorrei esserlo... Piuttosto... ho perso la mia famiglia e qualunque cosa avessi a cuore, potete aiutarmi a scoprire chi sono? È l'unica cosa che non mi è mai stata spiegata...-

Calibri la guardava studiandola, non capiva cosa intendesse, allora Arial intervenne, come per cercare di instaurare un discorso in quell'imbarazzante momento di silenzio.

-Forse potremmo chiedere ad Andalus, no?-

-Andalus...? Sì... potrebbe aiutarci!-

I due si girarono verso di Latha sorridendole sinceramente.

-Allora è deciso.-

-Grazie mille! Ve ne sarò eternamente grata!-

I tre iniziarono dunque ad incamminarsi, Latha finalmente riconobbe che qualcuno poteva essere simile a lei e che riusciva a compatirla. Delle lacrime di gioia le scesero giù per le guance lavando gli ultimi rimasugli di quelle che aveva versato tempo prima.

-Perché piangi, Latha?-

-Perché finalmente mi sento a casa.-

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Undertale / Vai alla pagina dell'autore: Fedecchan