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Autore: crazy lion    27/07/2016    5 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Questo è un capitolo molto corto, ma anche uno di quelli che ho preferito scrivere. C'è una canzone di Demi Lovato che ho messo ovviamente in corsivo. Oggi pubblicherò altri due capitoli e, sabato, arriverò a postare il numero 46, poi partirò per la Spagna. Quando tornerò avrò degli esami da preparare. Tornerò su EFP quando li avrò fatti, probabilmente verso la fine di
settembre.
Buona lettura!
 
 
 
 
 
 
CAPITOLO 41.

LA STANZA MAGICA
 
"Vi devo far vedere una cosa" disse Demi quando rientrarono. "C'è una stanza che non vi ho mai mostrato."
Prese Hope in braccio e lasciò il passeggino in salotto; poi, con Mackenzie che la seguiva, salì al piano superiore, percorse tutto il corridoio e aprì una porta in legno che la bambina non aveva mai notato fino ad allora. Salirono una scala a chiocciola molto ripida e si ritrovarono in una grande mansarda. Demi chiuse il piccolo cancello in ferro che separava le scale dalla stanza..
"Qui conservo tutti i ricordi di quand'ero piccola" spiegò. "Ci sono i miei giocattoli, i quaderni di scuola e anche la scrivania e il pianoforte con i quali scrivo e compongo le mie canzoni. So suonare il piano da quando sono piccola e mi è sempre piaciuto molto, anche se ammetto che preferisco cantare, è quella la mia grande passione."
Il pianoforte si trovava al centro della stanza, la scrivania a sinistra di questo e, addossati alle pareti, c'erano molti scatoloni che contenevano i giocattoli e i quaderni di Demi. Mackenzie tirò fuori dalla tasca una penna e un foglio e scrisse:
Ci suoni qualcosa, per favore, mamma?
La ragazza annuì e aggiunse:
"Sono anni che qualcuno non mi chiede di suonare, ma per voi farò un'eccezione. Vuoi anche che canti?"
La bambina sorrise e fece cenno di sì.
Demi si sedette al pianoforte e, tenendo Hope, si avvicinò più che poté per riuscire a suonare pur avendo la piccola con sé. Fece una breve introduzione con il pianoforte e poi, continuando ad accompagnarsi con la musica, iniziò a cantare.
"Skies are crying
I am watching
Catching teardrops in my hands
Only silence
As it's ending
Like we never had a chance
Do you have to
Make me feel like
There's nothing left of me?

You can take everything I have
You can break everything I am
Like I'm made of glass
Like I'm made of paper
Go on and try to tear me down
I will be rising from the ground
Like a skyscraper, like a skyscraper
[…]"

La canzone continuò e la voce di Demi echeggiava in tutta la casa, stupenda e limpida. Hope e Mackenzie guardavano la madre sorridenti. Mac era stupita. Non capiva come la sua mamma, pur essendo una cantante, potesse avere una voce così bella. Quando cantava sembrava un angelo, non una persona! La applaudì quando ebbe finito e per Demi quell'applauso valse mille volte più di tutti quelli dei suoi fan. Significava che sua figlia era felice di averla ascoltata e questo le riempì il cuore di gioia.
"Sono contenta che ti sia piaciuta, tesoro!" esclamò. "L'ho scritta qualche anno fa ed è sempre molto emozionante per me cantarla. L'ho composta quando avevo superato un momento molto difficile della mia vita, del quale vi parlerò quando sarete più grandi." Si guardò intorno e poi continuò: "Considerate questa mansarda una stanza magica, quella dove potrete venire a suonare il pianoforte e a giocare tutte le volte che vorrete. Non è solo mia, è anche vostra."
Demi si alzò e aprì uno scatolone, dando a Hope una bambola di pezza.
"Questa l'aveva fatta mia nonna per me quando ero piccola. Ora è tutta tua, tesoro!"
La bambina rise e strinse la bambola con le sue piccole manine.
"A te, invece, do questo" disse a Mackenzie, porgendole un cavallino di peluche. "Ero molto affezionata a questo cavallo. Ci dormivo sempre insieme da bambina, soprattutto nelle notti nelle quali c'era il temporale e avevo paura. Quando la notte soffierà il vento o ci saranno i tuoni e tu avrai paura, soprattutto se io non ci sarò perché in tour, stringi forte questo peluche e pensa a me. Vedrai che tutto passerà. Hope, anche se non lo puoi ancora capire, la stessa cosa vale per te: stringi forte la bambola e mi sentirai vicina. Io sarò con voi anche quando non potremo stare insieme."
Mackenzie si avvicinò a Demi e la abbracciò forte, accarezzando poi la testina della sorellina che sorrideva. Mac si sedette poi al pianoforte e suonò qualche nota a caso. Demi la guardava e cercava di non ridere, ma anche se l'avesse fatto sarebbe stato solo perché vedere la sua bambina che provava a suonare la divertiva. Batteva forte le mani sul piano, suonando più note insieme e facendo una confusione pazzesca, con suoni che non sarebbero mai stati bene insieme, ma in quel modo esprimeva la sua creatività. Lo fece per qualche minuto, poi si fermò, guardò Demi e rise. "Mackenzie!" esclamò la ragazza, emozionata, con gli occhi pieni di lacrime. "Tu stai ridendo! Stai… stai ridendo, piccola mia!"
L'aveva già fatto, ricordò, ma non si era goduta quel momento perché troppo presa da Annie. Si avvicinò alla sua bambina e la guardò. Era immobile adesso, con le mani sul pianoforte, ma non suonava. Il suo sguardo era perso nel vuoto.
"Non aver paura" le sussurrò Demi dolcemente. "Hai appena riso, è una cosa bellissima!"
Mackenzie non aveva molta paura, ma era confusa. Sentire la sua risata e la propria voce per la seconda volta in un giorno, dopo otto mesi nei quali non aveva mai prodotto alcun suono, l'aveva destabilizzata. Cos'avrebbe dovuto fare adesso? Cosa si aspettava sua mamma da lei? Che parlasse? Non sapeva se ne sarebbe stata capace, così desistette. Non si sentiva ancora pronta. Demi la guardò e capì tutto solamente osservandola.
"Prima o poi ce la farai, tesoro, non preoccuparti. Forse devi solo aspettare un altro po'."
Mackenzie aveva pensato che la madre si sarebbe arrabbiata, ma lei le sorrise e le diede un bacio, che la bambina ricambiò con affetto e gioia. La mamma la capiva e non la forzava a parlare. Demi comprendeva che era ancora presto, ma sperava con tutto il cuore che, prima o poi, Mackenzie ci sarebbe riuscita.
 


credits:
Demi Lovato, Skyscraper
   
 
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