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Autore: crazy lion    27/07/2016    6 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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CAPITOLO 43.

NON CORREREMO

Dopo un tempo che ad Andrew parve interminabile, Lei lo prese fra le braccia e avvicinò le sue labbra a quelle di lui, poi lo baciò lasciando che ricambiasse. Approfondirono il bacio, che diventò tanto passionale da togliere il fiato ad entrambi. Era diverso, stavolta, più bello, tutti e due lo volevano e sapevano che quei gesti d'affetto cominciavano a significare qualcosa.
Si staccarono poco dopo, rimanendo comunque molto vicini.
Demi decise di essere sincera: era la cosa giusta da fare.
"Andrew," sussurrò, parlandogli quasi in bocca tanto che lui poteva sentire il suo fiato caldo sul viso, "fino a poco tempo fa io ti consideravo solo un amico, o meglio fino a stasera. Ammetto, però, che il nostro primo bacio ha cambiato le cose fra noi, volenti o nolenti e quello che ci siamo appena dati ha reso ancora più palese tale cambiamento."
"Non dirò che ti amo, Demi, perché non ne sono sicuro, però mi piaci e tanto."
"In che senso?"
"Cosa intendi con "in che senso"?"
"Forse quando mi baci ti attraggo solo fisicamente, e mentre parliamo sei mio amico e ti confidi con me per questo. Amore e piacere sono due cose diverse."
"Lo so."
"Perché ti piaccio, al di là dell'aspetto fisico?"
"Mi piaci perché sei dolce, buona, sincera e sensibile, per un'infinità di ragioni!"
"Anche tu mi piaci, Andrew."
Demi non riusciva a crederci. L'aveva ammesso per la prima volta.
"Cosa?"
"Mi piaci" ripeté lei, sorridendo. "Credo di avere iniziato a capirlo fin dalla prima volta in cui ci siamo baciati, ma ho voluto cercare di convincere me stessa che fossimo solo amici. Non sono sicura che quello che provo per te sia vero amore. Mi piaci perché sei sincero, molto paziente e comprensivo."
"Ti ringrazio."
"L'ho detto col cuore, non devi ringraziarmi di nulla."
Andrew si commosse nell'udire quelle parole. Si schiarì la voce, ma per un attimo non riuscì a dire niente. Tuttavia, il il sorriso che gli spuntò poco dopo esprimeva tutta la sua gioia.
"Credo," proseguì poi riprendendosi, "che ciò che possiamo fare sia continuare questo nostro… rapporto e vedere come va."
"Sì, è quello che stavo per dire io. Aggiungo che finché la situazione…" disse, ma poi si interruppe. Non le piaceva chiamare il loro rapporto "situazione", le sembrava un termine che stonava con il contesto, una parola quasi dispregiativa usata in quella circostanza. Trasse un profondo respiro e riprese: "Finché non capiamo realmente ciò che proviamo, non voglio sentire né "Ti amo" né qualsiasi altra parola di quel genere, d'accordo? Te lo dico perché non voglio correre e non devi farlo nemmeno tu. Rischieremmo di ferire tutti noi così."
"Capisco ciò che intendi e mi sembra un ragionamento maturo e giusto. Lo condivido." Se avessero fatto le cose in fretta, se per esempio si fossero fidanzati immediatamente, avrebbero poi potuto scoprire che non era quello che volevano davvero e che stavano confondendo l'amore con il volersi un bene incredibile. In quel modo non avrebbero sofferto solo loro, ma anche Mackenzie, se avesse capito qualcosa. Dovevano tener conto del fatto che c'erano anche i sentimenti delle bambine in ballo. "Che ne dici se concludiamo qui la serata e ci vediamo nei prossimi giorni? Le cose che ci siamo detti sono state importanti e forse abbiamo bisogno di riflettere un po' entrambi, non trovi?" le chiese lui.
"Hai dubbi? Sei pentito di ciò che mi hai detto?"
"No assolutamente, credo solo che sia necessario riflettere su tutto questo, ecco."
"Sì, forse è così."
Si abbracciarono e salutarono, con la promessa che si sarebbero visti presto.


Quando Demi uscì incontrò dei paparazzi che le scattarono delle foto e le domandarono come andava la sua amicizia con Andrew.
"Bene, come sempre" rispose lei, cordiale.
Mentre saliva in macchina le si avvicinarono dei ragazzi, probabilmente suoi fan.
"Demi, tu ed Andrew siete innamorati?" le chiese una ragazzina.
"No, siamo solo grandi amici" rispose sorridendo, poi tutto il gruppo la applaudì.
Non erano molti. Demi ne contò una decina, probabilmente un gruppetto di amici che si stava facendo un giro. Si scattarono qualche foto con lei e Demi firmò alcuni autografi, poi partì per andare a casa. I giornalisti, i paparazzi e i fan sapevano da tantissimi anni della sua amicizia con Andrew, non era certo una novità, per questo non c'erano sempre quando lei usciva dalla sua casa, o viceversa, o nei momenti nei quali stavano insieme in pubblico. I fan speravano sempre che tra lei e lui ci fosse qualcosa di più, ma Demi aveva detto ogni volta la verità, cioè no. Adesso era ancora troppo presto per raccontare a tutti la loro decisione, che avrebbe potuto dare a molti speranze che in seguito, forse, si sarebbero rivelate false.



Quella sera Andrew andò a letto felice. Si sentiva così per la prima volta dopo un'eternità. Aver confessato a Demi quelli che, pensava, fossero sentimenti simili all'amore, gli aveva tolto un gran peso dal cuore. Sarebbe andato piano, le avrebbe concesso tempo. Non l'avrebbe mai forzata a fare qualcosa che non voleva. Chissà come sarebbe andata tra di loro! Decise di non pensarci e di continuare a vivere giorno per giorno, come faceva sempre ma di guardare anche al futuro, o almeno di provarci. Comunque, ora aveva più fiducia nel presente di quanta ne avesse avuta fino a quel momento.



Demi tornò a casa stanca ma contenta. Era bello provare quella sensazione. La stanchezza era fisica, ma la felicità, se la si poteva chiamare così, le riempiva l'anima e il cuore.
Entrò e chiuse piano la porta dietro di lei. Dianna, seduta sul divano, era intenta a guardare un programma televisivo.
"Ciao mamma!" esclamò la ragazza, andandole incontro per abbracciarla. "Che ci fai qui?"
Aveva le chiavi di casa sua, però non si era mai presentata quando Demi non c'era.
"Dopo cena Mackenzie aveva voglia di venire a casa, così ci siamo venute. Le bambine ti hanno aspettata per un bel pezzo, poi si sono addormentate. Scusami se sono entrata senza permesso, non avrei dovuto."
"Non preoccuparti. Sei mia madre, non un'estranea!"
La donna la strinse e in quel momento sentì qualcosa di strano, ma bello. Era come se in sua figlia ci fosse un non so che di diverso.
"Come stanno i miei tesori?" chiese la ragazza staccandosi da lei.
Dianna la guardava strano.
"Mamma? Mamma?" chiese Demi.
"Eh?"
"Che c'è?"
"Niente, perché?"
"Mi guardi come se io fossi un'allucinazione!"
"Mi avevi chiesto qualcosa?" le domandò la donna di rimando, ignorando volutamente la sua osservazione.
"Volevo solo sapere come stanno le mie bambine."
"Bene, sono state bravissime. Com'è andata la tua serata?"
"Bene."
"Dimmi, è successo qualcosa?"
"No, niente di particolare; io ed Andrew mangiamo molte volte assieme, lo sai" rispose, restando sul vago.
"Mmm" fece Dianna, tornando a guardarla come allucinata. "Non sei brava a nascondere le cose, signorina Demetria Devonne Lovato."
"Ogni volta che mi chiami così vuol dire che hai scoperto qualcosa."
Dianna usava il suo nome intero solo quando, da piccola, la figlia combinava qualche guaio, oppure in quei giorni storti nei quali, a scuola, prendeva un brutto voto, non glielo diceva e lei veniva a scoprirlo solo il mattino seguente, aiutandola a preparare lo zaino. Quando la chiamava così, in passato, il suo viso non esprimeva certo contentezza, ma stavolta era diverso perché stava sorridendo.
"Tu lo ami?"
Quella domanda stupì Demi. Di solito sua madre non era così diretta.
La ragazza le raccontò tutto quello che era successo fra loro negli ultimi tempi, dal primo bacio fino a quella sera. Era sempre stata molto onesta con Dianna da quando lei e la sua famiglia avevano scoperto che era autolesionista. Anche per quanto riguardava l'amore, Demi non aveva nessun problema a parlarne con la mamma e non si imbarazzava affatto.
"Sono felice che le cose tra voi stiano cominciando a diventare più serie, Demi. Questo si chiama innamoramento, ci siamo passati tutti nella vita prima o poi. Stai attenta, però, a non rovinare la vostra amicizia andando troppo in fretta."
"Non vogliamo correre, mamma. Ce lo siamo detti proprio stasera."
"Bravi! Ricordati, tesoro, che l'amore è come una casa: si costruisce pian piano, giorno dopo giorno. Io non vorrei che tu soffrissi precipitando le cose, capisci?"
Ci aveva pensato anche lei, ma preferiva non riflettere su quell'eventualità. Se avesse cominciato a pensare già da quel momento che avrebbe potuto soffrire, il rapporto tra lei ed Andrew non sarebbe evoluto ma, anzi, naufragato.
"Lo so, mamma, ma non voglio pensare in negativo. L'ho già fatto abbastanza in passato, durante questi anni."
"Sei molto saggia, comunque" constatò.
"Beh, ho pur sempre più di cinquant'anni. Le esperienze di vita insegnano molto. Tornando a te, da quando hai le bambine sei diversa Demi. Sei più ottimista, positiva!"
"Devo ringraziare le mie figlie se lo sono; è merito loro" disse, con un enorme sorriso.
"Beh, è anche tuo. Sei tu che stai riuscendo a cambiare."
Era vero, lo notava anche lei. Da quando aveva deciso di volere un bambino era passato tanto tempo, molte cose erano accadute, eppure anche ogni momento negativo le aveva insegnato qualcosa, facendola crescere e diventare più forte e, forse, migliore.
"Io vado, amore. È tardi e tu sarai stanca."
"Sì, grazie per tutto."
"Non dirlo neanche! Sai che lo faccio con il cuore!"
"Ah, mamma?"
"Dimmi!"
"Non so se lo amo, ma voglio scoprirlo."
Lei le sorrise e le diede un bacio.
Quando Dianna uscì, Demi salì al piano superiore e aprì piano la camera di Mackenzie. La bambina dormiva con un braccio sotto la testa e il pollice in bocca. Era un amore! La guardò, adorante, per alcuni minuti, poi andò nella sua stanza e, prima di infilarsi a letto, fece lo stesso con Hope, che riposava tranquilla.
Si ripromise di non pensare al futuro, ma di vivere appieno il presente. Era la cosa più importante in quel momento. Aveva le sue bambine e con Andrew, forse, le cose stavano prendendo una piega diversa, che lei fino a qualche tempo prima non avrebbe nemmeno immaginato. Non avrebbero corso, anzi, sarebbero andati con tutta la calma necessaria e poi chissà. Si addormentò pensando che in quel periodo, nella sua vita, stava andando tutto bene.
   
 
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