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Autore: crazy lion    28/07/2016    5 recensioni
Attenzione! Spoiler per la presenza nella storia di fatti raccontati nel libro di Dianna De La Garza "Falling With Wings: A Mother's Story", non ancora tradotto in italiano.
Mancano diversi mesi alla pubblicazione dell’album “Confident” e Demi dovrebbe concentrarsi per dare il meglio di sé, ma sono altri i pensieri che le riempiono la mente: vuole avere un bambino. Scopre, però, di non poter avere figli. Disperata, sgomenta, prende tempo per accettare la sua infertilità e decidere cosa fare. Mesi dopo, l'amica Selena Gomez le ricorda che ci sono altri modi per avere un figlio. Demi intraprenderà così la difficile e lunga strada dell'adozione, supportata dalla famiglia e in particolare da Andrew, amico d'infanzia. Dopo molto tempo, le cose per lei sembrano andare per il verso giusto. Riuscirà a fare la mamma? Che succederà quando le cose si complicheranno e la vita sarà crudele con lei e con coloro che ama? Demi lotterà o si arrenderà?
Disclaimer: con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo. Saranno presenti familiari e amici di Demi. Anche per loro vale questo avviso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Demi Lovato, Joe Jonas, Nuovo personaggio, Selena Gomez
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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CAPITOLO 44.

ALLO SHOW DI HELEN

Una settimana dopo Demi ricevette una telefonata da Helen Smith, una presentatrice di uno show radio-televisivo nel quale lei intervistava dei cantanti.
"Demi, che bello sentirti!" esclamò la donna.
Era la prima volta che Demi parlava con lei. La sua voce, limpida e gentile, le piaceva.
"Per me è un onore parlare con te, Helen" rispose la ragazza.
"Oh, grazie, ma dicendo così mi fai arrossire! Senti, ti ho chiamata per chiederti se ti piacerebbe venire alla mia radio domani sera. Vorrei intervistarti e conoscere le tue bambine. Il pubblico è molto curioso di conoscerle più da vicino. So che vi sono state fatte molte foto, ma che non sei ancora stata in televisione o in radio con loro."
"Sì, è vero. Non vorrei che Mackenzie si spaventasse. Ha avuto un passato difficile e ho sempre paura che qualcuno le possa fare delle domande che potrebbero ferirla."
"Non ti preoccupare," la rassicurò Helen con dolcezza, "non ho intenzione di chiederle cose che le facciano del male, anzi!"
Demi tirò un sospiro di sollievo.
"Allora, accetti?"
"Facciamo così, Helen: ne parlo prima con Mackenzie e ti faccio sapere, okay? Preferisco rendere partecipe anche lei di questa decisione."
"D'accordo, chiamami quando vuoi!"
Si salutarono e Demi andò in camera di Mackenzie. La bambina era seduta sul letto e giocava con uno scoiattolo di peluche. Hope, invece, era nel suo lettino a dormire.
"Non ti riposi oggi pomeriggio?" le chiese Demi entrando.
Non ho sonno.
"Capisco. Senti, Mackenzie, vorrei chiederti una cosa. Ti piacerebbe essere intervistata in radio?"
La bambina sorrise e la guardò, stupita.
"C'è una donna, di nome Helen Smith, che conduce un programma in radio nel quale intervista dei cantanti. Mi ha appena chiamata per chiedermi se mi piacerebbe andare con lei e portare anche voi due, ma io ho preferito chiedere a te, prima."
Grazie, è molto bello che tu mi domandi cosa ne penso.
"Sei la mia bambina, Mackenzie; per me è importante sapere ciò che pensi e se ti va o no di fare qualcosa. Ricordalo sempre. Helen mi ha detto che non ti farà nessuna domanda sui tuoi genitori, non ti vuole fare del male, davvero!"
Mackenzie fece segno di sì, timidamente e il suo sguardo si oscurò. Sembrava turbata.
Demi capiva che era spaventata.
"Andrà tutto bene, tesoro! Ci sarò io con te. Stanotte dormiamo insieme, okay?"
Dopo aver sentito quella frase, alla bambina tornò il
sorriso.
Quella mattina Demi dormiva profondamente, ma Mackenzie era sveglia ormai da un'ora. Provò a scuotere la mamma per svegliarla, ma niente. Provò ad accarezzarla; ancora nulla. Le fece il solletico sui fianchi e questa volta Demi si svegliò esclamando:
"Ferma!"
Mackenzie scoppiò a ridere.
"Chi ti ha insegnato a svegliare così le persone?" le chiese, non smettendo di ridere.
Mackenzie sorrise ma non scrisse niente.
Voleva solo godersi quel momento di tranquillità e serenità con
lei. Rimasero lì, nel letto, distese l'una accanto all'altra, ascoltando Hope dormire, poi decisero di alzarsi.
La sera Demi e le bambine si presentarono in radio mezzora prima dell'inizio della trasmissione. Quel canale radio poteva anche essere visto in televisione, quindi Demi sapeva che, probabilmente, ci sarebbero stati moltissimi ascoltatori.
Entrarono in un grande corridoio pieno di uffici e, poco dopo, da uno di questi uscì Helen Smith. Era una donna giovane, avrà avuto al massimo 25 anni, di bell'aspetto, con i capelli biondi lunghi fino a metà schiena e due occhi azzurri.
"Demi!" esclamò andandole incontro e abbracciandola. "Sono felice che tu sia qui!"
"Anch'io, piacere di conoscerti, Helen" rispose la ragazza con un sorriso.
"Il piacere è tutto mio. Oh, ecco qui le tue principesse!"
Guardò le bambine e fece il solletico e Hope che, dal passeggino, si guardava intorno con la solita curiosità di sempre. Disse ciao a Mackenzie ma non la toccò. Probabilmente aveva saputo che la bambina aveva paura del contatto fisico, soprattutto con gli sconosciuti.
"Okay, ora che ci siamo presentate vi spiego un paio di cose. Venite."
le fece entrare nel suo ufficio, una stanza grande e spaziosa e disse loro di accomodarsi vicino alla scrivania. Mackenzie e Demi si sedettero su due comodissime poltrone di pelle.
"Ci saranno moltissimi ascoltatori stasera, almeno è quello che abbiamo previsto e che speriamo, qui in radio" continuò la ragazza. "Nella trasmissione precedente è stato anticipato che ci sarebbe stata quest'intervista con voi, quindi speriamo davvero che gli ascolti saranno alti, ma non è la cosa più importante. Quello che mi preme dirvi è che io so che Mackenzie non riesce a parlare, per cui scrive per comunicare, giusto?"
"Sì" disse Demi.
La ragazza l'aveva scritto sui social per presentare le sue bambine, anche se non aveva ovviamente dato alcun tipo di informazione per quanto riguardava il passato di Mackenzie. Era troppo presto.
"Io direi di fare così, Mackenzie: tu scriverai per rispondere alle mie domande, e poi io leggerò così le persone che ci ascoltano potranno capire, sei d'accordo?"
La bambina fece cenno di sì e anche a Demi sembrò una buona soluzione.
Helen indicò loro un camerino e disse che avrebbero dovuto andare a cambiarsi.
"Demi, se vuoi qualcuno che ti trucchi posso chiedere."
"No grazie, non mi truccherò stasera. Voglio apparire semplice, come sono. I nostri vestiti sono già in camerino?"
"Sì, è tutto pronto."
"Perfetto."
Il camerino era stretto per tre persone, ma dovettero accontentarsi. Demi indossò delle calze fine, un paio di scarpe con tacchi altissimi, una gonna lunga fino al ginocchio e una maglietta. Non erano vestiti adatti vista la stagione, ma non si lamentò. Aiutò poi Mackenzie ad indossare un completino giallo e mise una tutina rosa a Hope. Le bambine erano molto carine con quei vestitini.
"Bene," disse alla fine, "siamo pronte. Quando ci chiameranno, usciremo."
Sentirono qualcuno urlare:
"Tra trenta secondi siamo in onda!"
"Avete sentito? Teniamoci pronte" disse Demi.
Mackenzie cominciava ad essere emozionata. Il cuore le batteva forte e le mani le sudavano.
Poco dopo si sentì la voce di Helen dire:
"Buonasera, popolo!"
Demi rise e Mackenzie sorrise. "Popolo" era una parola simpatica per nominare tutta la gente che ascoltava quel canale radio.
"Come va? Anche stasera passeremo insieme un paio d'ore fantastiche e vi terremo compagnia. Come sapete, qui con noi ci sarà una persona che molti di voi amano tantissimo e che starà qui per un po'. Signore e signori, sia che ci stiate ascoltando dalla radio in macchina o al lavoro, sia che stiate guardando la televisione seduti comodamente sul vostro divano, tenetevi pronti perché tra poco, dopo una delle sue canzoni a mio parere più belle, entrerà la grandissima, unica, inimitabile… Demiiii Lovatooooo! Non è tutto: ha con lei le due splendide bambine che ha adottato, Mackenzie e Hope. Le ho conosciute e sono fantastiche! Prima, però, ascoltiamo Skyscraper, di Demi Lovato."
Partì la canzone e proprio in quel momento Demi cominciò a camminare, con Hope in braccio e Mackenzie che la seguiva, a passi lenti e insicuri. La mamma le sorrise per farle coraggio e la bambina si sentì meno impaurita.
Entrarono in una piccola stanza, dove c'era solo Helen. La ragazza era seduta vicino ad una scrivania e aveva un microfono in mano. Davanti a lei c'ra un etro dietro il qale c'erano altre persone.
"Quella è la regia" sussurrò Demi a Mackenzie.
"Siamo fuori onda finché non finirà la musica," spiegò Helen, "poi darò a Demi le cuffie e il microfono e potrà parlare. Per te, Mackenzie, ho preparato un foglio e una penna, così potrai scrivere, d'accordo?"
La bambina annuì.
"Accomodatevi qui vicino a me" disse Helen.
Le sedie erano comode, anche se senza braccioli.
Mamma, ho paura ma sono anche emozionata!
"Lo immagino, tesoro!"
Helen diede alla ragazza un microfono e le cuffie, dicendole di indossarle.
"Mettile anche tu" disse poi a Mackenzie, "così ti sentirai più coinvolta."
Helen le diede anche a Hope, per farla divertire.
La canzone terminò e la ragazza ricominciò a parlare:
"Bene, popolo, siamo tornati, anzi tornate, visto che stasera qui siamo solo donne! Evviva le donne!"
La regia mandò il suono di un applauso e Demi rise. Aveva ascoltato altre sue trasmissioni e doveva ammettere che, a volte, Helen era proprio pazza.
"Sono qui con la fantastica Demi Lovato e per me è un onore; ma è bello anche avere qui le sue bambine, Mackenzie, di cinque anni e Hope di… Quanto ha la piccola, Demi?"
"Ha compiuto dieci mesi due giorni fa."
"Dieci mesi, è fantastico! Raccontaci un po', Demi, come mai hai deciso di adottare un bambino?"
"Ho già raccontato una parte di questa storia in televisione e poi ai miei fan, ma non mi dispiace dirla di nuovo, anche perché ci sono delle cose che sicuramente voi non sapete. Volevo tanto avere un bambino, ma dopo aver fatto degli esami ho scoperto di essere sterile. Ho pianto per settimane intere, al lavoro non mi concentravo più, finché la mia amica Selena Gomez, che sicuramente molti di voi conoscono, mi ha fatto pensare all'adozione. All'inizio volevo adottare un neonato, ma poi ho pensato che sarei anche stata in grado di occuparmi di un bambino più grande, per cui ho aderito ad un programma che si occupava di dare in adozione bambini per i quali sarebbe stato molto difficile, o impossibile, un ritorno in famiglia per svariati motivi. Erano bimbi , picoli o grandi, che potevano avere delle malattie, oppure essere gruppi di fratelli. Dopo molto tempo, poco dopo essere stata approvata dall'agenzia alla quale mi ero rivolta, la mia assistente sociale mi aveva detto che c'era un bambino di due mesi che si trovava in affidamento. La madre l'aveva portato in ospedale poco dopo la sua nascita perché aveva la febbre, poi ha detto che avrebbe dovuto andare a prendere una cosa in macchina e non è più tornata. La polizia non è riuscita a rintracciarla. Sono andata a conoscerlo, si chiamava Jonatan ed era bellissimo. La sua assistente sociale riteneva che la madre naturale non si sarebbe più fatta viva, per cui il bambino sarebbe quasi sicuramente stato adottato. Avevo deciso di adottarlo, ma pochi giorni dopo la mia assistente sociale mi ha richiamata dicendo che i genitori affidatari avevano cambiato idea: avevano pensato di non volerlo adottare all'inizio, ma dopo avermi incontrata hanno capito che non avrebbero potuto separarsi dal piccolo. L'assistente sociale che seguiva il caso di Jonatan ha fatto fare loro ulteriori controlli, tra i quali un colloquio con una psicologa. Io ho aspettato e sperato, ma alla fine i genitori affidatari sono stati ritenuti idonei all'adozione. Io ho sofferto moltissimo, ma alla fine ho deciso di andare avanti con la mia vita e, dopo molto tempo, sono arrivate loro."
"Ora ti farò una domanda che spero non ti offenda, è solo una curiosità. Il fatto che siano di colore non è stato un problema?"
"No, assolutamente, non vedo perché dovrebbe esserlo. A me l'etnia non è mai importata."
"Come hanno reagito la tua famiglia, gli amici e i fan?"
"Mia mamma all'inizio era contraria, ma poi ha capito che lo volevo fare perché desideravo davvero avere un figlio. I miei amici e i miei fan mi hanno sempre sostenuta, in particolare un mio amico che ho fin dall'infanzia, Andrew Marwell, che ringrazio e saluto. Ora la mia famiglia e i miei amici adorano Mackenzie e Hope, davvero! Anzi, penso che Madison stia escogitando un piano per rapirle!" esclamò ridendo.
Ovviamente scherzava. Helen lo capì e rise anche lei.
La regia mandò un suono di risate e Mackenzie sorrise.
"Quanto è durato l'intero procedimento?"
"Due anni e mezzo e non nascondo che è stata dura. Mi ritengo fortunatissima, perché ci sono persone che aspettano molto di più. Non è stato affatto facile, ma ringrazio Dio ogni giorno e ogni notte per avermi dato questi due angioletti."
"Ora le hai in affidamento, giusto?"
"Sì, i bambini vengono dati prima in affidamento  , dopo sei mesi o più, se la patria potestà è terminata e non ci sono altri problemi e se le visite dell'assistente sociale sono andate bene, l'adozione viene finalizzata in tribunale.
Helen non chiese niente riguardo i genitori delle piccole per non rattristare Mac. Decise, invece, di coinvolgerla nell'intervista.
"Bene, ora farò qualche domanda a te, Mackenzie. Come tutti voi saprete, lei non riesce a parlare, ma scriverà su un foglio che ha qui davanti e io leggerò. Allora Mackenzie, com'è avere Demi Lovato come mamma?"
Lei è la mamma migliore del mondo!
"Oh, è molto bello quello che dici. Dimmi la verità, ha qualche difetto?"
Per ora non ne ho trovati.
"Interessante… Che mi racconti di Hope? Fa la brava bambina?"
Sì, è brava anche se un po' vivace. Le piace molto tirare i capelli della mamma e toccare qualsiasi cosa.
"Davvero? Allora è birichina, questa piccola!" esclamò Helen ridendo.
Sì! Sai, Helen, a volte la mamma mi fa dormire con lei. Ha un letto molto comodo e una camera grandissima. Anche Hope dorme con lei, in un lettino accanto al suo. Io, invece, ho una camera tutta mia e nel salotto ci sono tanti giochi per tutte e due. C'è anche un cane molto simpatico, Batman, che guarda me e Hope mentre giochiamo e credo sia un po' geloso perché ora la mamma fa più coccole a noi che a lui. Non avevo mai visto una casa così bella e grande come quella della mamma, ma soprattutto, nessuno mi aveva voluto tanto bene come lei. Beh, no, la mia mamma me ne aveva voluto più di tutti, ma anche Demi ce ne vuole tantissimo.
Il viso di Mackenzie si oscurò. Demi ed Helen capirono che stava pensando a sua mamma e a suo papà.
Una delle due avrebbe voluto fermarla, ma non fecero in tempo, perché lei riprese a scrivere.
I miei genitori mi mancano tanto, tantissimo. Loro erano dolci, ma un uomo cattivo una notte, una notte…
Una lacrima le rigò il viso.
"Sta' tranquilla, tesoro" sussurrò Demi, fregandosene del fatto che moltissime persone avrebbero potuto sentirla.
Le asciugò la lacrima e le diede un fazzoletto.
"Okay Mackenzie, so che è difficile per te dire queste cose" si aggiunse Helen, dopo aver letto.
Mackenzie la guardò con due occhi pieni di tristezza.
"Se vuoi possiamo smettere qui e magari parlare un'altra volta."
La piccola fece segno di sì.
"Popolo, Mackenzie non sta molto bene. Come avete sentito, ha parlato dei suoi genitori naturali che le mancano tanto e questo l'ha rattristata un po', quindi credo che ora abbia solo bisogno di tante coccole. Per stasera l'intervista a Demi Lovato termina qui, ma sicuramente tornerà a farci visita in futuro con le sue meravigliose figlie! Ora mandiamo la pubblicità e di vedremo tra poco."
Mi dispiace scrisse la bambina quando non furono più in onda.
"Non importa, Mac" le disse Demi, accarezzandole i riccioli neri.
Sì invece, importa. Io sono cattiva, rovino sempre tutto!
"Non dire queste cose! Tu non sei cattiva, Mackenzie! Sei la bambina più buona del mondo. Tu e Hope siete la cosa più bella che ho avuto nella vita. Io vi amo, vi amo e lo ripeterò diecimila volte se servirà. Voi siete fantastiche e non dovete mai, mai sentirvi diverse, o sbagliate, o cattive, perché non lo siete. Hai capito?"
La bambina fece cenno di sì e abbracciò la mamma e Hope, che guardava perplessa la sorella.
"Tua mamma ha ragione, Mackenzie e ha detto una cosa bellissima" commentò Helen. "Demi," disse poi guardandola, "sei una brava mamma."
"Grazie, ci provo."
Helen le accompagnò nel camerino. Demi si cambiò e vestì le bambine. Quando uscirono, trovarono Helen ad aspettarle. Lei le accompagnò alla porta e disse loro di tornare quando volevano.
"Chiamatemi uno o due giorni prima, sarò ben felice di avervi ancora qui."
Demi la ringraziò e la salutò, poi Helen diede un bacio alle bambine.
Nonostante quello che è successo alla fine, mi è piaciuto venire qui, mamma scrisse Mackenzie.
"Ne sono felice. Anche a me è piaciuto molto e sono sicura che Hope si è divertita, vero piccola mia?"
Le fece il solletico e la bambina rise.
Quando uscirono, trovarono alcuni fan di Demi, ma la ragazza si scusò tantissimo con loro e disse che doveva proprio andare. Quella sera non voleva fermarsi a firmare autografi o a fare fotografie, più che altro perché, per Mackenzie, l'intervista era stata già abbastanza pesante e credeva che rimanere ancora lì non avrebbe fatto altro che aumentare il suo stress e il dolore che provava. Salutò i suoi fan, i quali la applaudirono e dissero un caloroso:
"Ciao, piccole"
alle bambine, poi le fece salire in macchina e, dopo essersi seduta al posto di guida, partì.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
bonjour! (Ora parlo anche in francese dato che lo conosco XD).
Che ne dite del capitolo? Piaciuto?
Per me è stato uno dei più facili da scrivere, anche se ammetto che mi sono scervellata per far venire l'intervista divertente, ma allo stesso tempo drammatica. Come avete visto le ho dato una trama, cioè il racconto di Demi.
Helen Smith è un personaggio inventato da me. So che a volte Demi è stata intervistata da una donna di nome Ellen, che però credo sia una goirnalista ma, no avendola mai vista e non potendo descriverla fisicamente, ho preferito inventarmi un personaggio nuovo che, spero, sia risultato simpatico.
Ci vediamo quindi domani con il prossimo capitolo.
crazy lion
   
 
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