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Autore: Mikysimpa    24/04/2009    4 recensioni
Salve a tutti e rieccomi con una fanfiction che avevo già scritto molto tempo fa e che ora, decisa a continuarla seriamente, ve la ripongo sperando che possa piacere ^^... E se Bulma decidesse di sposare Yamcha a causa di un litigio con Vegeta, ma si ritrovasse a rivivere i momenti più importanti della vita del Principe dei Sayan, secondo voi cambierà idea? Accetto tutti e dico TUTTI i commenti. Buona Lettura!
Genere: Romantico, Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Viaggio nel tempo

Viaggio nel tempo

 

Se ne stava seduta sul letto a guardare il muro di fronte più confusa che mai. Non sapeva perché avesse accettato di sposare Yamcha, ma sentiva che era l'unica cosa giusta da fare … per il suo bene … per la sua felicità … e per il suo futuro.

Eppure perché si sentiva così esageratamente triste e confusa. Non riusciva proprio ad affrontare quella situazione così strana e nuova per lei.

Era sempre stata la famosissima Bulma Brief, colei che non dubitava mai, che aveva sempre una risposta per tutto, che aiutava sempre e non aveva mai bisogno di aiuto, ma sopratutto che non si faceva scoraggiare dal sentimento chiamato amore.

Avrebbe tanto voluto pensare come una volta: "Il matrimonio è una cosa importante e per ora non me la sento!", eppure riusciva a pensare solo una cosa: "il matrimonio è una cosa importante...e mi allontanerà una volta per tutte dal dolore che provoca amare Il Principe dei Sayan". Era talmente presa a pensare a questo che non si accorse nemmeno della madre che bussava ripetutamente alla porta della stanza.

-Tesoro, va tutto bene?- chiese preoccupata la signora Brief dopo aver aspettato il permesso della figlia per entrare.

-Certo che si, mamma! Cosa dovrebbe non andare? Sto per sposare il mio ragazzo a cui tengo molto per avere finalmente una famiglia ed un vero futuro sereno!- esclamò sorridente Bulma, ma non troppo convinta.

-Piccola mia … lo sai che io ti conosco meglio di chiunque altro, vero?-

-Certo che lo so mamma! Perché me lo chiedi?-

-Beh … è solo che hai un'aria piuttosto triste per una novella sposa, non credi?- disse la madre osservatrice.

-Ma insomma mamma, perché non credi che io sia felice della mia scelta?-

-Te l'ho detto cara, ti conosco bene!-

-Magari questa volta sbagli- disse pensando a quanto sua madre fosse perspicace.

–D’accordo, come vuoi...allora, si sa il giorno del grande evento?-

-Fra una settimana...Yamcha non vuole perdere tempo e diventare presto mio marito e questo dimostra l'amore che prova per me!- esclamò cercando più di convincere se stessa che la madre.

-O forse ha semplicemente paura che tu cambi idea?-

-Perché dovrei farlo?-

-Non saprei...forse perché il tuo cuore e già occupato...-

-E da chi?-

-Troppe domande tesoro...ti dico solo che se per te è la cosa giusta da fare sarò felice per te, quindi segui il tuo cuore e non esitare, capito?- rispose saggiamente la bionda sorridente, ma preoccupata per i pensieri della figlia.

–D’accordo mamma, lo farò, fidati di me...- Si abbracciarono calorosamente e Bulma sorrise alla madre per rassicurarla, prima che uscisse dalla stanza con il suo solito sorriso un po’ ebete ma dolce.

Ora che aveva parlato con la madre era ancora più indecisa del principio.

"Accidenti a lei e alle sue perle di saggezza...anche se ha ragione...”

Si affacciò alla finestra per guardare quel giorno tramontare e dar spazio ad una bellissima notte piena di stelle e con una luna più luminosa che mai.

-Se non fossi così triste e confusa sarebbe quasi bella questa notte!- si lamentò colpendo lo spazio vuoto affianco a se, ma finì contro un corpo muscoloso e irritato.

-Sta più attenta donna!!- esclamò irato Vegeta guardandola storto.

-Guarda chi si vede, il mio simpaticissimo e tenerissimo vicino di balcone!- disse sarcastica l'azzurra.

-Già il tuo ostaggio!! Perché ti devo trovare sempre tra i piedi?! Mi sono stufato!-

-Bene! Se ti sei stufato tu figurati io!!- urlò arrabbiata Bulma di rimando.

-Sei soltanto una bambinetta capricciosa!!-

-Io sarei una bambinetta capricciosa?!-

-Si eccome!! Vorresti tutti gli uomini per te ma non puoi!! Sai perché?!?! Sei una stupida ragazzina viziata!!-

-Ma come ti permetti di sputare sentenze!! Tu che sei il conquistatore, distruttore e insensibile principe dei mie stivali!!-

-Finiscila di insultare!! Sei tu che hai preso la via più semplice perché sei viziata!! E ora sparisci!- urlò il Principe più arrabbiato che mai.

- Non sono io quella che se ne deve andare! Tu te ne devi andare!! Questa è casa mia e qui ci sta solo chi dico io, quindi, se non vuoi rimanere vicino a me, puoi sempre dileguarti, che sarebbe meglio per tutti!!- gli consigliò Bulma arrabbiata.

-Volentieri, qualsiasi posto è più bello di questo, ma lascia che ti dica una cosa prima di andarmene … ricorda, quando ti accorgerai di aver fatto la scelta sbagliata non venire a piangere da me, hai capito?!- disse il Sayan spiccando il volo verso un luogo ignoto.

"Finalmente mi sono liberata di lui....ma perché mi sento ancora peggio" pensò Bulma tristemente addolorata.

Dai suo occhi sgorgarono infinite lacrime e si costrinse a rientrare in camera per dormire.

 

Sei giorni dopo...

 

-Tesoro mio!! Hai scelto un bellissimo vestito!!- cinguettò ad alta voce la bionda e sorridente signora Brief alla figlia.

-Già e l'ho aiutata a sceglierlo io!- si vantò una scatenata Chichi, ancora euforica dalle compere.

-Ha detto la stessa cosa anche Goku - disse sorridente l'azzurra mentre si guardava distrattamente allo specchio -Già!! Mi ha dato ragione sul modello e su tutto il resto!! Si vede che è un bravo marito vero? Quindi se vuoi, lo presto a Yamcha per imparare tutti i segreti del bravo marito- le sorrise superiore la mora.

–D’accordo, ora vado un po’ in camera mia a riposare...- disse Bulma sorridendo forzatamente e chiudendosi velocemente in camera sua.

Si sdraiò per un secondo e chiuse gli occhi stanchi, addormentandosi per un paio di ore.

 Alla Seconda ora di dormita si sveglio di soprassalto.

Per tutta la settimana Vegeta non si era fatto mai vedere e Bulma aveva paura che avesse seguito alla lettera le sue "indicazioni".

-Accidenti alla mia boccaccia!!- esclamò rabbiosa Bulma tirando un pugno sull'armadio che le fece gridare di dolore.

-Che male!- piagnucolò lei osservando l'armadio che si era spostato di qualche millimetro.

Guardò il muro pensando che si fosse rovinato, ed invece si accorse di una strana porta bianca che non aveva mai visto.

Decise così di spostare faticosamente l'armadio dal muro scoprendo per intero il misterioso passaggio dalla quale veniva attirata sempre di più per la sua curiosità e per un qualcosa che le diceva di entrare.

Aprì la porta e la chiuse alle sue spalle.

Si guardò attorno incantata, ammirando le mura bianchissime che sembravano estese per chilometri.

“Come fa tutto questo posto a stare dietro il mio armadio??” si chiese la scienziata più confusa che mai.

Si incamminò per il corridoi e le sembrò di muoversi in quel posto per tantissimo tempo prima di raggiungere una strana porta dello stesso colore delle mura.

La osservò con attenzione: era una porta bianca, molto grossa e piena di incisioni raffiguranti piccoli animali e alberi enormi.

Su essa però, ciò che si notava più del resto, era la grande scritta “tempo”, che ne occupava molto spazio.

Afferrò con indecisione la grande maniglia e la aprì leggermente, finendo però risucchiata da uno strano vortice pieno di colori ed immagini sconnesse.

Era tutto confuso.

I colori si mischiavano, i rumori si univano e le immagini viaggiavano in questa specie di vortice colorato.

Bulma venne sbalzata ovunque, come in un tornado fino ad arrivare alla base del vortice.

Improvvisamente tutto scomparve, lasciando la ragazza in una nuova stanza identica alla prima, ma molto più piccola.

-Ma in che razza di posto mi sono cacciata!!- esclamò lei in un attacco di panico, che si placò non appena vide altre tre porte, identiche alla prima, ma la scritta incisa le differenziava tra le altre.

-Passato? Presente? Futuro? Ma dove diavolo sono capitata!?- si lamentò l’azzurra.

Improvvisamente la porta del Passato si spalancò e Bulma si ritrovò nuovamente in un vero e proprio tornado che la sballottò da per tutto che, sbattendo contro un tronco trascinato dal vento, la fece svenire.

 

Continua

 

 

  
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