Viaggio
nel tempo
Se ne stava
seduta sul letto a guardare il muro di fronte più confusa che mai. Non
sapeva perché avesse accettato di sposare Yamcha, ma sentiva che era
l'unica cosa giusta da fare … per il suo bene … per la sua
felicità … e per il suo futuro.
Eppure
perché si sentiva così esageratamente triste e confusa. Non
riusciva proprio ad affrontare quella situazione così strana e nuova per
lei.
Era sempre stata
la famosissima Bulma Brief, colei che non dubitava mai, che aveva sempre una
risposta per tutto, che aiutava sempre e non aveva mai bisogno di aiuto, ma
sopratutto che non si faceva scoraggiare dal sentimento chiamato amore.
Avrebbe tanto
voluto pensare come una volta: "Il matrimonio è una cosa importante
e per ora non me la sento!", eppure riusciva a pensare solo una cosa:
"il matrimonio è una cosa importante...e mi allontanerà una
volta per tutte dal dolore che provoca amare Il Principe dei Sayan". Era
talmente presa a pensare a questo che non si accorse nemmeno della madre che
bussava ripetutamente alla porta della stanza.
-Tesoro, va tutto
bene?- chiese preoccupata la signora Brief dopo aver aspettato il permesso
della figlia per entrare.
-Certo che si,
mamma! Cosa dovrebbe non andare? Sto per sposare il mio ragazzo a cui tengo
molto per avere finalmente una famiglia ed un vero futuro sereno!-
esclamò sorridente Bulma, ma non troppo convinta.
-Piccola mia …
lo sai che io ti conosco meglio di chiunque altro, vero?-
-Certo che lo so
mamma! Perché me lo chiedi?-
-Beh … è
solo che hai un'aria piuttosto triste per una novella sposa, non credi?- disse
la madre osservatrice.
-Ma insomma
mamma, perché non credi che io sia felice della mia scelta?-
-Te l'ho detto
cara, ti conosco bene!-
-Magari questa
volta sbagli- disse pensando a quanto sua madre fosse perspicace.
–D’accordo,
come vuoi...allora, si sa il giorno del grande evento?-
-Fra una
settimana...Yamcha non vuole perdere tempo e diventare presto mio marito e
questo dimostra l'amore che prova per me!- esclamò cercando più
di convincere se stessa che la madre.
-O forse ha
semplicemente paura che tu cambi idea?-
-Perché
dovrei farlo?-
-Non
saprei...forse perché il tuo cuore e già occupato...-
-E da chi?-
-Troppe domande
tesoro...ti dico solo che se per te è la cosa giusta da fare sarò
felice per te, quindi segui il tuo cuore e non esitare, capito?- rispose
saggiamente la bionda sorridente, ma preoccupata per i pensieri della figlia.
–D’accordo
mamma, lo farò, fidati di me...- Si abbracciarono calorosamente e Bulma
sorrise alla madre per rassicurarla, prima che uscisse dalla stanza con il suo
solito sorriso un po’ ebete ma dolce.
Ora che aveva
parlato con la madre era ancora più indecisa del principio.
"Accidenti a
lei e alle sue perle di saggezza...anche se ha ragione...”
Si affacciò
alla finestra per guardare quel giorno tramontare e dar spazio ad una
bellissima notte piena di stelle e con una luna più luminosa che mai.
-Se non fossi
così triste e confusa sarebbe quasi bella questa notte!- si
lamentò colpendo lo spazio vuoto affianco a se, ma finì contro un
corpo muscoloso e irritato.
-Sta più
attenta donna!!- esclamò irato Vegeta guardandola storto.
-Guarda chi si
vede, il mio simpaticissimo e tenerissimo vicino di balcone!- disse sarcastica
l'azzurra.
-Già il
tuo ostaggio!! Perché ti devo trovare sempre tra i piedi?! Mi sono
stufato!-
-Bene! Se ti sei
stufato tu figurati io!!- urlò arrabbiata Bulma di rimando.
-Sei soltanto una
bambinetta capricciosa!!-
-Io sarei una
bambinetta capricciosa?!-
-Si eccome!! Vorresti
tutti gli uomini per te ma non puoi!! Sai perché?!?! Sei una stupida
ragazzina viziata!!-
-Ma come ti
permetti di sputare sentenze!! Tu che sei il conquistatore, distruttore e
insensibile principe dei mie stivali!!-
-Finiscila di
insultare!! Sei tu che hai preso la via più semplice perché sei
viziata!! E ora sparisci!- urlò il Principe più arrabbiato che
mai.
- Non sono io
quella che se ne deve andare! Tu te ne devi andare!! Questa è casa mia e
qui ci sta solo chi dico io, quindi, se non vuoi rimanere vicino a me, puoi
sempre dileguarti, che sarebbe meglio per tutti!!- gli consigliò Bulma
arrabbiata.
-Volentieri,
qualsiasi posto è più bello di questo, ma lascia che ti dica una
cosa prima di andarmene … ricorda, quando ti accorgerai di aver fatto la
scelta sbagliata non venire a piangere da me, hai capito?!- disse il Sayan
spiccando il volo verso un luogo ignoto.
"Finalmente
mi sono liberata di lui....ma perché mi sento ancora peggio"
pensò Bulma tristemente addolorata.
Dai suo occhi
sgorgarono infinite lacrime e si costrinse a rientrare in camera per dormire.
Sei giorni
dopo...
-Tesoro mio!! Hai
scelto un bellissimo vestito!!- cinguettò ad alta voce la bionda e
sorridente signora Brief alla figlia.
-Già e
l'ho aiutata a sceglierlo io!- si vantò una scatenata Chichi, ancora
euforica dalle compere.
-Ha detto la
stessa cosa anche Goku - disse sorridente l'azzurra mentre si guardava
distrattamente allo specchio -Già!!
Mi ha dato ragione sul modello e su tutto il resto!! Si vede che è un
bravo marito vero? Quindi se vuoi, lo presto a Yamcha per imparare tutti i
segreti del bravo marito- le sorrise superiore la mora.
–D’accordo,
ora vado un po’ in camera mia a riposare...- disse Bulma sorridendo
forzatamente e chiudendosi velocemente in camera sua.
Si sdraiò
per un secondo e chiuse gli occhi stanchi, addormentandosi per un paio di ore.
Alla Seconda ora di dormita si sveglio di
soprassalto.
Per tutta la
settimana Vegeta non si era fatto mai vedere e Bulma aveva paura che avesse
seguito alla lettera le sue "indicazioni".
-Accidenti alla
mia boccaccia!!- esclamò rabbiosa Bulma tirando un pugno sull'armadio
che le fece gridare di dolore.
-Che male!-
piagnucolò lei osservando l'armadio che si era spostato di qualche millimetro.
Guardò il
muro pensando che si fosse rovinato, ed invece si accorse di una strana porta
bianca che non aveva mai visto.
Decise
così di spostare faticosamente l'armadio dal muro scoprendo per intero
il misterioso passaggio dalla quale veniva attirata sempre di più per la
sua curiosità e per un qualcosa che le diceva di entrare.
Aprì la
porta e la chiuse alle sue spalle.
Si
guardò attorno incantata, ammirando le mura bianchissime che sembravano
estese per chilometri.
“Come
fa tutto questo posto a stare dietro il mio armadio??” si chiese la
scienziata più confusa che mai.
Si incamminò
per il corridoi e le sembrò di muoversi in quel posto per tantissimo
tempo prima di raggiungere una strana porta dello stesso colore delle mura.
La
osservò con attenzione: era una porta bianca, molto grossa e piena di
incisioni raffiguranti piccoli animali e alberi enormi.
Su essa
però, ciò che si notava più del resto, era la grande
scritta “tempo”, che ne occupava molto spazio.
Afferrò
con indecisione la grande maniglia e la aprì leggermente, finendo
però risucchiata da uno strano vortice pieno di colori ed immagini
sconnesse.
Era tutto
confuso.
I colori si
mischiavano, i rumori si univano e le immagini viaggiavano in questa specie di
vortice colorato.
Bulma venne
sbalzata ovunque, come in un tornado fino ad arrivare alla base del vortice.
Improvvisamente
tutto scomparve, lasciando la ragazza in una nuova stanza identica alla prima,
ma molto più piccola.
-Ma in che
razza di posto mi sono cacciata!!- esclamò lei in un attacco di panico,
che si placò non appena vide altre tre porte, identiche alla prima, ma
la scritta incisa le differenziava tra le altre.
-Passato?
Presente? Futuro? Ma dove diavolo sono capitata!?- si lamentò
l’azzurra.
Improvvisamente
la porta del Passato si spalancò e Bulma si ritrovò nuovamente in
un vero e proprio tornado che la sballottò da per tutto che, sbattendo
contro un tronco trascinato dal vento, la fece svenire.
Continua…