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Autore: BulaBula    24/04/2009    12 recensioni
Naruto ha vissuto da quando è bambino in un orfanotrofio di campagna, ma all'età di 17 anni viene adottato da una ricca famiglia di città. La sua dolcezza e la sua ingenuità di ragazzo di campagna stupiranno tutte le nuove persone che incontrerà e conquisteranno il loro affetto. Ma...
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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La gelosia è uno strano sentimento.
Arriva il giorno in cui ognuno, chi per una persona chi per una cosa, la prova. E non è una cosa piacevole, specialmente quando in mezzo ci sono dei sentimenti più profondi.
Per questo non capisco perché gli esseri umani spesso pensino di ottenere qualcosa facendo provare un tale sentimento alla persona che amano.



-Naruto mi dispiace!!!
-Kiba, tranquillo, non ti sei perso niente!
-Ma volevo fare il tifo! È stata colpa di Neji!
Com’era prevedibile, Kiba non era arrivato in tempo per vedere la gara di corsa, che peraltro era stata stravinta da Naruto.
Gli sarebbe piaciuto che l’amico potesse vederlo, ma era ancora più felice del fatto che sembrava che lui e Neji si fossero del tutto riappacificati. Tutti quelli che avevano sentito che erano arrivati in ritardo avevano immaginato qualche modo in cui avrebbero potuto fare pace e far tardi allo stesso tempo, ma ovviamente Naruto pensava ancora a Babbo Natale e alla Fata Madrina.
-Ora è colpa mia!!
Fece Neji indignato, ma Kiba neanche gli rispose –Avevo bisogno di sfogare il mio spirito agonistico facendo un po’ di tifo!!
-Lo sfogherai nella partita di dodgeball, che tra l’altro è tra poco.
Gli fece notare Neji mentre Shikamaru sbuffava
-Oh no, che palle… il dodgeball è tremendamente faticoso…
-Non rompere, Nara!- lo sgridò Neji –da ora in poi non tollererò altre sconfitte!
Esclamò rivolto alla squadra mentre si avviavano al campo, formata da Naruto, Kiba, Shikamaru e lo stesso Neji.
Shikamaru lo guardò storto
-Sta iniziando a dare troppi ordini questo qui…- borbottò immusonito.
Appena entrarono nel campo, subito furono assaliti da un essere urlante.
-HYUGA!!!!
L’interpellato si girò lentamente, ritrovandosi davanti chi aveva temuto che fosse: Lee della sezione B, a capo della squadra di dodgeball della sua sezione, dotata peraltro di un’accecante divisa verde.
Il ragazzo dalle folte sopracciglia puntò un dito contro il nemico
-Questo è il nostro scontro! Fammi vedere di cosa sono capaci i ragazzi poco giovani della tua classe!
Neji neanche gli rispose, girandosi verso i compagni con un laconico –Disponetevi in campo.
Da un lato c’erano Naruto e Shikamaru, dall’altra Kiba e dall’altra ancora Neji.
Naruto si avvicinò a Shikamaru, che stava con le mani in tasca e non dava segno di volersi muovere.
-Ehm, Shika, non vuoi giocare…?- gli chiese incerto.
-Certo che no.
-Preferisci perdere?- cercò di colpirlo sull’orgoglio, ma non sapeva che con Shikamaru perdeva il suo tempo. Infatti il ragazzo gli rispose con uno sbuffo.
-Ovviamente non m’importa. Però di sicuro se perdessimo per colpa mia l’Hyuga mi monterebbe su un casino da fine del mondo e questo sarebbe ancora più seccante.
Naruto non ci stava capendo un accidente. –Quindi?
-Passami la palla.
-Che vuoi fare?
Appena la prese in mano, la scagliò con forza dritta dritta in mezzo alla faccia di Neji, che per poco non cadde a terra.
Naruto lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite
-Che cavolo faiiii????
Shikamaru non si scompose minimamente –Vinco senza fare fatica.- Naruto stava per controbattere ma lo bloccò, indicando con la testa dall’altra parte del campo –Osserva.
Infatti Kiba rivolgeva lo sguardo verso il basso ed era stato come attorniato da un’aura nera, si era levato un vento minaccioso. Quando alzò il viso, i suoi lineamenti non avevano nulla di umano.
-Vooooiiiii! Il volto del mio bellissimo Nejiiiii!!!! Waaaaaa!!!
Prese la palla e la scagliò alla cieca con una potenza inaudita, colpendo di fila tutti i membri dell’altra squadra.
Avevano vinto. Shikamaru si girò nuovamente verso un Naruto stupefatto, mentre Kiba aveva ripreso fattezze umane ed era corso a vedere come stesse il suo amato.
-Hai visto? *fa il segno della vittoria con una faccia mortalmente seria* Vittoria.

Sakura guardava verso di lui sbalordita. Non sapeva che pensare, non si aspettava una proposta del genere da Lui. Tante volte si era immaginata come sarebbe stato il momento in cui Sasuke le avrebbe chiesto di mettersi con lui, ma da lì a trovarcisi ne passava. Dopo che aveva ballato con lui in discoteca pensava che le cose sarebbero cambiate, ma poi lui se n’era andato e la volta dopo a scuola non l’aveva degnata di uno sguardo.
Sakura era una ragazza molto, troppo innamorata, un po’ gallina e chiassosa, anche appiccicosa, ma non era stupida. Dopo quell’episodio, che era ormai lo stesso da anni, si era resa conto che con Sasuke non avrebbe mai avuto speranze.
Eppure eccola lì. Le bastava dire una sola parola e sarebbe diventata la ragazza di Sasuke Uchiha, il ragazzo dei suoi sogni.
Peccato che le parole non volessero uscire.
La guardava serio, non riusciva a capire che cosa gli stesse passando per la testa, finchè non parlò:
-Allora?
Si riscosse –V-va bene…! Va bene Sasuke-kun!!
-Mmm. Bene.- non sapeva che dire, non si era mai trovato in una situazione del genere, non aveva idea di come ci si dovesse comportare una volta messi con qualcuno. Insomma, cosa si aspettava che facesse? Si disse che non importava, l’importante era avere qualcuno con cui stare per non pensare a lui.
E se magari l’avesse visto sarebbe anche stato positivo… no, non doveva avere quei pensieri, doveva assolutamente dimenticarsi di tutte quelle cavolate. È perché non era mai stato seriamente con qualcuno, solo per quello.
Ora che aveva una ragazza le cose si sarebbero sistemate.
Lui non poteva provare sentimenti del genere per un ragazzo.
-Beh, io devo andare, ho un’ultima gara- le disse freddamente sperando che non si appiccicasse troppo e non iniziasse a pretendere di stare sempre con lui.
-Ah, certo. La staffetta, no?
Annuì; Sakura aveva ancora qualche difficoltà ad articolare frasi di senso compiuto nella sua testa, ma le era appena venuta in mente una cosa
-Senti- gli fece proprio quando stava per andarsene –stasera, dopo la staffetta finale, la scuola organizza come al solito quella specie di fiera… sarà divertente, e mi chiedevo….se potevamo andarci insieme visto che… insomma…
Non aveva il coraggio di dirgli che stavano insieme. Lui ci pensò un attimo, poi annuì
-Sì, per me va bene.
Fu un miracolo se Sakura riuscì a non urlare e saltare dalla gioia per il resto della giornata.

-Uchiha, finalmente sei arrivato!
Erano davanti alla pista dove si sarebbe svolta la staffetta; Neji aveva già iniziato il suo discorso ai partecipanti, ovvero Kiba e Naruto, e mancava solo lui. Comunque di sicuro non si era perso niente di importante. Infatti Neji si rivolse a lui con un semplice
-Vediamo di non perdere proprio ora.
Annuì seccamente, non gli piaceva che gli dessero ordini, soprattutto poi se doveva vincere per salvare la faccia del suo rappresentante di classe. Tuttavia odiava perdere, ogni cosa che faceva voleva farla al meglio, era così da quando era bambino.
Si posizionarono sulla pista, ognuno al suo posto: Kiba sarebbe partito per primo, poi Sasuke e infine Naruto avrebbe fatto lo sprint finale, in quanto era il più veloce della classe. Sasuke avrebbe preferito essere in un’altra postazione, magari lontana dal biondo, per evitare di avere ogni tipo di contatto con lui, ma pazienza, non era possibile.
Non voleva nemmeno chiederlo perché sarebbe sembrato che gli importasse della cosa, e non era assolutamente così; o almeno questo era quello che si ripeteva ormai da settimane.
Diede uno sguardo al pubblico e subito notò Sakura che lo fissava con la stessa espressione sconcertata che aveva prima quando le aveva parlato.
Sbuffò infastidito. Sarebbe stata dura fingere senza ucciderla.
Si voltò indietro, Kiba saltellava sul posto urlando cose come
-Neji, combatterò per te!!
E simili. Invece Naruto era fermo immobile al suo posto, incurante dell’agitazione che si sentiva intorno: la giornata dello sport era un evento molto sentito dagli studenti, di solito, perché era una lotta tra le diverse classi. La staffetta era da anni l’ultima battaglia, da essa dipendeva molto l’esito dell’intera giornata, perché dava molti più punti delle altre discipline.
Neji si strofinava le mani irrequieto, lanciando alternativamente occhiate a Kiba e a Lee, che esultava i suoi compagni a correre nel nome della giovinezza, pregava, diceva a Shikamaru di smetterla di fumare eccetera, insomma, dava di matto.
Poi, il fischio d’inizio.
Kiba partì veloce, distanziando di poco gli altri, ma fu subito ripreso da un ragazzo della B, che faceva atletica quindi era molto più veloce di lui. Intorno gli studenti incitavano a gran voce i compagni a correre più veloce.
Sasuke girò la faccia tenendo il braccio allungato all’indietro per ricevere il testimone, e appena vide che Kiba si stava avvicinando, tese i muscoli delle gambe pronto allo scatto.
Kiba gli passò il testimone accasciandosi praticamente a terra con un
-Vai Uchiha!
Sasuke partì, cercando di superare la lunga distanza che c’era tra lui e il ragazzo della B; era di poco dietro di lui, quando arrivò verso Naruto.
Alzò lo sguardo, puntandolo sulla figura del biondo davanti a lui, che diventava sempre più vicina, ma che continuava a dargli le spalle. Il ragazzo della B aveva accelerato ancora, anche lui doveva fare qualche sport, perché era veloce quasi quanto quello che aveva corso con Kiba.
Solo verso la fine Naruto tese il braccio e si girò, per vedere quando sarebbe arrivato.
Fu in quell’istante che, dopo un sacco di giorni, i loro sguardi s’incrociarono di nuovo. Nero nel blu.
Sasuke trovò la forza, non si sa dove, di accelerare ancora, cercando non di raggiungere l’avversario, si rese conto, ma cercando di raggiungere lui il più in fretta possibile.
Era come se gli altri non ci fossero più, sentiva le voci ovattate, l’unica cosa che contava in quel momento erano quegli occhi azzurri fissi nei suoi, con un’espressione indecifrabile.
Allungò la mano col testimone due secondi dopo l’altro ragazzo, e, nel momento in cui la passò a Naruto, le loro dita si sfiorarono. Spalancarono gli occhi all’unisono, i corpi a quel contatto erano stati come percorsi da una scarica elettrica.
Nessuno dei due seppe cosa era successo in quel momento.
Naruto cercò di leggere qualcosa negli occhi del moro, trovando lo stesso ragazzo con cui aveva fatto amicizia molti giorni prima. E provò qualcosa che non riuscì a comprendere.
Sasuke, quando sfiorò quelle dita e lesse il dubbio e la confusione negli occhi del biondo, sentì che tutti i suoi pensieri e i suoi complessi erano scomparsi, si rese conto con una prepotenza quasi violenta che quello che voleva era lì, davanti a lui.
Durò un istante, forse meno.
Naruto partì subito, raggiungendo in breve tempo l’avversario nonostante il divario tra loro. Corse velocissimo, ormai stava distanziando tutti, era solo davanti al traguardo.
Sasuke si era poggiato le mani sui fianchi, la faccia verso terra, cercando di riprendere fiato e di rendersi conto di quello che era accaduto poco prima. Non appena sentì un boato proveniente dalle parti dei suoi compagni alzò lo sguardo verso la fine della pista, dove c’era Naruto attorniato da un sacco di persone. Era arrivato primo.
Intorno Neji ringraziava il cielo e abbracciava un Kiba urlante, gli altri facevano festa, quelli che avevano perso si lasciavano a manifestazioni del loro malumore. Sakura guardava raggiante verso il suo nuovo ragazzo.
Tuttavia nessuno dei due se ne accorse.
Sasuke non aveva distolto gli occhi dal traguardo, neppure quando Naruto si era girato verso di lui.
Erano rimasti a fissarsi per un tempo interminabile.
Si erano resi conto entrambi che in quell’istante era successo qualcosa. I loro corpi si erano istantaneamente riconosciuti. Si erano sentiti finalmente bene dopo tanto tempo.
Ma Sasuke, ancora spaventato da quel sentimento che sentiva nascere dentro di lui e crescere a dismisura da quando aveva conosciuto il biondo, si voltò, dirigendosi verso gli spogliatoi, deciso a continuare a percorrere la strada che aveva scelto.
Naruto lo guardava da lontano con un’ espressione delusa. Pensava che le cose si sarebbero sistemate, prima aveva sentito che anche Sasuke aveva provato qualcosa. Certo, non sapeva nemmeno lui di cosa si trattasse, però era un qualcosa. E gli era sembrato che anche l’altro se ne fosse reso conto.
Tanto più che lo stava guardando con quella specie di insistenza…
Non capiva assolutamente, sapeva solo che improvvisamente era triste, come il giorno in cui Sasuke lo aveva trattato male per la prima volta e gli aveva detto di lasciarlo stare per sempre.
Sentiva già le lacrime premere per uscire, quando sentì qualcuno picchiettargli la spalla con un dito. Si voltò e si trovò davanti il viso dolce di Gaara.
-Bravo, mi hanno detto che avete vinto solo per merito tuo
Non sapeva cosa rispondere, le lacrime ancora a metà strada.
-Scusa se sono arrivato solo ora, ma avevo… delle cose da sbrigare.
Cercò di sorridergli nel modo migliore che potesse, non riusciva a far apparire certe espressioni come naturali. Naruto gli si gettò tra le braccia, il malumore scomparso all’improvviso. Ancora una volta Gaara lo aveva salvato.
Tuttavia non notò la strana inquietudine nel volto del suo ragazzo, come se gli stesse nascondendo qualcosa di doloroso.

Erano giorni che ti sentivo, ti vedevo lontano anni luce da me.
Alla giornata dello sport i nostri sguardi si sono incrociati solo una volta, eppure è bastato quell’istante per farmi sentire vicino a te come se non fosse successo niente.
Tuttavia credo che ora non mi basterebbe più solo uno sguardo per sentirti qui vicino a me…



Aaaah salve a tutte!
Sono appena tornata da Ginevra, sono morta dalla stanchezza, piena di compiti ma terribilmente felice! 4 giorni fantastici, anche se abbiamo passato quasi tutto il tempo nel centro di fisica (io odio la fisica), mi sono divertita un mondo, ho scoperto che nella mia scuola ci sono delle persone davvero fantastiche e una che mi ha fatto perdere letteralmente la ragione! uhm , forse non ve ne frega nulla, ma non importa! La mia felicità deve essere condivisa con qualcuno!
Non ho molti commenti da fare su questo capitolo, solo mi piace molto la scena in cui si sfiorano le mani, ma temo di non averla resa al meglio!
Scusate ma sono un pochino incasinata e non posso rispondere ai vostri commenti (bellissimiiiiiiiiiii), ma vi ringrazio come al solito e saluto chi ha commentato per la prima volta! Sono felice che vi piaccia la mia fic! Grazie grazie grazie!
E non odiate troppo Sasuke, dai! (detto da me, poi...)
Una sola cosa per Amber: vergognaaaaa! È vero, lo ammetto, sono stata così presa dagli avvenimenti non appena Naruto è arrivato in città che mi sono completamente dimenticata di tutto il resto! Chiedo perdono! Insomma, è un aspetto che non ho per niente affrontato, imperdonabile, e me ne sono accorta solo dopo che me l’hai fatto notare tu! Cavolo... ehm, diciamo che anche Naruto è stato molto preso da tutto quello che gli stava succedendo... aaaah non so che direeeeeee
Vabbè un bacio a tutteeee!!
  
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