Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: Margs    30/07/2016    1 recensioni
«E feste?» domandò Dakota.
«Udite, udite.» disse Connor Stoll.
Reyna spalancò le braccia. «Ma è ovvio. Le feste le abbiamo inventate noi Romani.»
Cosa succede nella prima festa semidivina dopo la sconfitta di Gea?
Dal testo: "Maledì mentalmente i Romani e il Capodanno e l'alcool e chiunque gli venisse in mente per la mancata prudenza: alla fine più di duecento semidei riuniti in un unico luogo non sarebbero di certo passati inosservati a qualche mostro."
"«Seriamente? Ma noi... non siamo come Frank e mia sorella... noi non stiamo insieme...» riuscì a dire a disagio.
«Beh perchè no?»"
Solangelo is the way| OneShot 1997 parole| Spoiler BoO!
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank/Hazel, Nico/Will
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Campodanno Solangelo

Capodanno al Campo Giove


«E feste?» domandò Dakota.
«Udite, udite.» disse Connor Stoll.
Reyna spalancò le braccia. «Ma è ovvio. Le feste le abbiamo inventate noi Romani.»


Nico si guardava sconsolato allo specchio situato in un angolo dell'edificio riservato alla Quinta Coorte, mentre cercava di capire come rendere meno elegante il completo che indossava. Avrebbe preferito mettersi la toga piuttosto che i pantaloni e la camicia nera perfettamente stirati che Hazel aveva scelto per lui ; almeno gli aveva lasciato le scarpe da ginnastica, anche se erano state tirate a lucido talmente minuziosamente che nemmeno le riconosceva. In più la sorella gli aveva anche tagliato i capelli e glieli aveva sistemati in modo troppo ordinato per i suoi standard, ignorando la sua richiesta di essere sistemato con la Foschia, per evitargli tutto quello stress. «Dai Hazel, non potresti mettermi un pò di Foschia intorno? Solo un pò per coprire i vestiti, non se ne accorgerà nessuno, e se anche dovesse svanire l'incantesimo chi è che andrebbe a infastidire il Figlio di Ade sul perchè non si è vestito elegante.» Nico aveva esposto le sue argomentazioni convinto, con uno sguardo supplicante che si era sostituito a uno deciso dopo che era risultato inefficace. «Non provare a defilarti anche oggi, sta sera sarà il primo Capodanno di pace dopo anni e tu hai contribuito a renderlo tale quindi dovrai partecipare, non accetto scuse. E poi io conosco qualcuno potrebbe trovare anche la scusa dei vestiti per parlarti, inizia con la W...» Hazel divertita aveva lasciato sospesa quella frase andandose per prepararsi, o per scappare dallo sguardo omicida del fratello.
Il ragazzo sbuffò, decidendosi a andare alla festa prima che Frank lo venisse a prendere di peso, come aveva minacciato la sorella.

Tutti i ragazzi dei due campi per semidei erano riuniti nel teatro di Nuova Roma, mentre le tenebre si facevano sempre più scure e l'aria sempre più fredda. Nico si stava aggirando fra le ombre cercando un viso noto, ormai rassegnato al fatto di dover passare ancora almeno due ore in pubblico prima che scoccasse la mezzanotte e potesse andarsene. Gli sembrava incredibile come i temerari guerrieri, sia romani che greci, che aveva conosciuto e imparato a capire, quella notte si fossero messi tutti eleganti e di come si stessero dando alla pazza gioia, scaricando la tensione che ancora non se n'era andata dopo veri mesi dalla scomparsa di Gea. Ormai era arrivato all'estrema sinistra della cavea, dove si erano sistemati i suoi amici, a Nico faceva ancora strano pensarla in quel modo. Tutte le coppiette felici erano presenti, così dannatamente romantiche e felici e ognuna se ne stava nel proprio piccolo mondo.

Una strana sensazione si fece spazio sul fondo dello stomaco di Nico, una specie di dolore acuto ma prolungato, una bruciatura un pò nascosta, una nostalgia seppellita. Il ragazzo strinse i denti e cercò di essere felice per i suoi amici, con qualcuno da amare al loro fianco, ma riuscì solo a far tornare il sentimento a fitte. Forse aveva anche lui bisogno di qualcuno dopotutto. Scacciò l'idea e il sorriso troppo conosciuto che si era materializzato nella sua mente dopo essa.

Sbucò allora da dietro la colonna dove era nascosto e arrivò alle spalle di una Reyna particolarmente diversa che chiaccherava tranquillamente con Travis Stoll e Nyssa, una figlia di Efesto. Forse era stato un pochino melodrammatico nel vedere tutte le coppiette felici che lo isolavano in quanto unico single del gruppo. Non era certo l'unico solo e poi anche le coppie non erano così appartate come lui aveva pensato. «Ciao pretore Ramirez-Arellano.» solutò ghignando Reyna, sedendosi accanto a lei «Ciao semidio non qualificato Di Angelo. Troppo buii gl'Inferi sta sera?» gli rispose la ragazza con un sorriso strano. «E buii dove l'hai tirato fuori? Ma stai bene?» Nico guardò meglio negli occhi la ragazza, poi chiese agli altri due: «Ma cosa è successo? Avete bevuto?» Travis lo fissò con un sorriso vacuo: «Forte vero? Sono riuscito a far entrare qualche bottiglia di straforo, poi hanno voluto fare un gioco...» detto questo si girò e riprese a parlare a Nyssa e Reyna come se niente fosse, ricominciando in modo quasi serio un discorso dal nulla.
Nico spostò lo sguardo su tutto il resto dei semidei intorno a loro: in effetti sembravano tutti particolarmente allegri e un pò addormentati. I suoi occhi si fermarono su Annabeth, incredulo di ciò che vedeva: lei, la perfetta e sempre composta e misurata figlia di Atena, rideva molto forte e sparlava a voce parecchio alta seduta con un vestito da sera lungo blu scuro sulle ginocchia di un Percy con una faccia più ebete del solito e un bicchiere in mano. Lì vicino stavano ad ascoltarla con sguardi preoccupati Hazel, Frank e Will, quest'ultimo sollevò lo sguardo verso Nico e lo implorò in silenzio di venire a salvarlo. Al figlio di Ade quasi scappò una risata quando vide la faccia dell'altro assumere una perfetta espressione da cucciolo di labrador abbandonato e gli osservò le labbra, che si erano posate sulle sue solo qualche giorno prima.

Il ricordo del natale appena passato si fece nitido nella sua mente: Will che gli dava il suo regalo (una maglietta mezza del Campo Mezzosange e mezza del Campo Giove, firmata da tutti quanti «Così ti ricordi che qualche amico ce l'hai.»), lui seduto con Hazel al tavolo di Ade, la passeggiata con Will in mezzo alla neve e infine il loro bacio sotto un rametto di vischio. Era stato Will a baciarlo, dopo che Nico gli aveva indicato arrossendo il rametto appeso sopra le loro teste sulla facciata della casa di Apollo. Il ragazzo si era avvicinato impacciato e aveva appena appoggiato le labbra sulle sue, abbracciandolo, poi si era scostato e gli aveva fatto un sorriso. I due non si erano ancora parlati dopo quel giorno, solo scambiati molte occhiate e sorrisi, da parte di Will.

Nico si riscosse e si diresse verso il gruppetto, si avvicinò a sua sorella e parlò ad Annabeth: «Ciao Hazel, Frank, Percy, Annabeth secondo me hai completamente ragione.» gli altri lo guardarono male a parte la ragazza che annuì: «Visto Percy? Anche Nico dice che dovresti smetterla di metterti i boxer con i pesciolini! Avremo anche il diritto di non scoppiare a ridere ogni volta che ti spogli.»
Dopo essersi resto conto di ciò che aveva detto, Nico aggrottò le sopracciglia in imbarazzo, cercando l'aiuto di Hazel o del ragazzone al suo fianco. Per fortuna lei recepì il messaggio, cambiando discorso: «Vedi Nico che alla fine stai bene vestito più elegante?»
Bene, per salvarlo aveva tirato fuori un argomento ancora più odioso. Will intervenne sorridendo e scoccandogli un'occhiata strana: «Si, decisamente.»
«Will tu però sei di parte, lo troveresti bello comunque.» Annabeth aveva commentato con una risata quasi isterica.
Per sfuggire a quella conversazione Nico farfugliò qualcosa e si defilò tanto velocemente da sembrare risucchiato nelle tenebre.

Stava di nuovo vagando da solo al confine di Nuova Roma con ancora un'ora e mezza da far passare quando si sentì toccare il braccio. Girandosi si tròvo davanti un Will Solace accigliato: «Ho tre cose da dirti! Uno -lo zittì con una mano- stai serimente bene vestito così, sembri persino più grande. Due perchè diavolo mi hai ignorato quando sei arrivato prima? Tre perchè sei qui a vagare solo?» «Non sto vagando da solo, sto solo cercando di passare un'altra ora e mezza senza finire ancora in situazioni imbarazzanti, poi...» Non riuscì a finire la frase che un ruggito li distrasse.
Il Minotauro -ma sempre lui?- in persona stava prendendo a testate la statua del dio Terminus mentre tre dracene cercavano di entrare nella città. «Will! Chiama gli altri!» urlò Nico, più per la sorpresa e la rabbia che per paura, tentando di sfoderare la sua spada di Ferro dello Stige, ricordandosi poi che a Nuova Roma non potevano entrare armi. Maledì mentalmente i Romani e il Capodanno e l'alcool e chiunque gli venisse in mente per la mancata prudenza: alla fine più di duecento semidei riuniti in un unico luogo non sarebbero di certo passati inosservati a qualche mostro. Will era tornato con al seguito Hazel, Frank e una ventina di ragazzi giovani e disarmati, poichè tutti gli altri non erano in grado di combrattere, anche se avevano bevuto solo qualche bicchiere.
Per fortuna Frank come pretore assunse il comando: «Dobbiamo difendere il Campo Giove: gli altri a Nuova Roma sono al sicuro ma se restiamo qua distruggeranno quello che c'è fuori!» poi guardò Nico e la sua ragazza «Voi cercate di distrarli perchè gli altri possano prendere le armi al confine, usate le tenebre, la Foschia, basta anche poco. Sarai fantastica.» si avvicinò a Hazel e le scoccò un bacio sulle labbra mentre lei lo guardava come fosse un dio. Nico prese la sorella per mano e scomparve nell'ombra fino a essere dall'altra parte del confine, sbucarono alle spalle dei mostri. Il ragazzo colpì le dracene sfruttando l'effetto sorpresa e Hazel fece voltare il mostro più grande mentre con la Foschia gli faceva vedere la statua verso il campo. Dopo aver attirato la loro attenzione i figli di Ade fecero la cosa più stupida che li fosse passata per la mente: si misero a correre.
Il momento più bello di tutta la serata, secondo Nico, fu quello in cui i mostri vennero attirati in un'imboscata da una ventina di ragazzi arrabbiati vestiti con abiti da sera. Non fece nemmeno in tempo a smettere di correre che già la polvere gialla gli sferzava la faccia e Will lo raggiungeva preoccupato.
Si appoggiò alla sua spalla per permettere alla testa di smettere di girare dopo il viaggio anche se breve nell'ombra e la corsa a perdifiato e con lui tornò di nuovo al teatro di Nuova Roma, dov persino le persone più brille avevano capito qualcosa e si sentiva solo un mormorio agitato, dovuto anche al fatto che mancava solo mezz'ora al nuovo anno.

Will lo portò in un luogo appartato, dietro le quinte del teatro, e si sedette trascinandolo a terra su un gradino di pietra: «Come stai? Hai bisogno di un pò di ambrosia.» sentenziò facendo stendere Nico a terra «No, davvero, devo solo stare così un attimo.» ribattè l'altro, alla fine aveva superato anche peggio.
Will ricominciò a parlare: «Non dico niente solo perchè ti ha detto Frank di farlo -lo guardò con un cipiglio severo- e comunque non hai ancora risposto alla mia domanda di prima: perchè non mi hai salutato quando sei arrivato? »
«Tu non mi hai rivolto la parola da Natale, non sapevo se te la fossi presa. E poi ero terribilmente impegnato in un serissimo confronto con Annabeth.»
Will trattenne una risata: «Scusa ma io me la sarei dovuta prendere perchè io ho baciato un ragazzo decisamente attraente, almeno questa sera. E poi se la mettiamo così dovrei prendermela io perchè tu non mi hai baciato come Frank ha fatto con Hazel, come sempre non mi saluti.»
Nico si tirò a sedere sorpreso: «Seriamente? Ma noi... non siamo come Frank e mia sorella... noi non stiamo insieme...» riuscì a dire a disagio.
«Beh perchè no?» Will diventò color rosso fragola anche se al buio non si vedeva molto e guardò Nico negli occhi: «Preferisco dire che sei il mio ragazzo che il mio amico speciale, sinceramente.»
In sottofondo si sentiva il conto alla rovescia per il nuovo anno mentre Nico restava in silenzio assorto, Will assunse uno sguardo preoccupato e prese seriamente in considerazione l'idea di andarsene silenziosamente.
«3...2...1...Buon anno!!!!» dicevano gli altri ragazzi in sottofondo.
Nico si sporse fino a posare la mono su una guancia di Will per poi baciarlo, l'altro ricambiò dopo un attimo e lo strinse in un abbraccio un pò goffo.
«Un figlio di Ade e un figlio di Apollo, suona dannatamente strano. Nico è il ragazzo di Will, decisamente meglio.» disse Nico una volta staccati.
«È una specie di sì?» chiese confuso l'altro.
Nico sorrise: «Buon anno Will.» e poi lo baciò di nuovo.
Ciao a tutti persone carine del fandom
questa è la prima fic che scrivo su questa sezione, perchè mi sono letta da poco tutti i libri.
Mi sono innamorata della Solangelo come se non ci fosse un domani. Sono così carini, diversi e troppo teneriiii.
Alla fine è uscita questa prima storia che va inserita tra la fine di BoO
e Le Sfide di Apollo (Spoiler: quanto sono bellini nel libro? "la mia persona significativa" awww),

spero di essere riuscita a entrare abbastanza nei personaggi e di essere riuscita a farmi capire.
Ho ancora troppe cose da direeeee, ma se volete chiarimenti chiedetemi pure.
Lasciate una recensione e vi mando una piccola e carina Signora O'Leary,
vi aspetto per le prossime Solangelo (che usciranno di sicuro).
Un bacio enorme *fa il segno greco dello scongiuro*,
Margs :)
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Margs