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Autore: Ghillyam    30/07/2016    7 recensioni
Se una terrestre portata finalmente a far parte del mondo da lei tanto amato può sembrare un inizio banale per una storia, non lo saranno una profezia misteriosa, il ritorno delle tre streghe più temibili della Dimensione Magica, storie d'amore appassionanti e una minaccia così terribile da ribaltare ogni equilibrio finora conosciuto... ma questo forse dovreste deciderlo voi.
[Dall'ultimo capitolo]
«C’è qualcosa di strano, ragazze, lo sento.»
«Già, comincio a pensarlo anche io. Prima Timmy, adesso Bloom e gli altri sono ancora là dentro. E del mio anello nessuna traccia.»
«Senza contare che Darcy non si è ancora fatta vedere.» concluse Musa.
Sentendosi chiamata in causa la strega delle Illusioni non poté più trattenersi e finalmente rivelò la sua presenza. Avrebbe voluto guadagnare più tempo per permettere alla maggiore di riprendersi, ma le tre bamboline si stavano rivelando più perspicaci del previsto ed era meglio mettere a tacere i loro dubbi prima che riuscissero a mettere insieme i pezzi e capire che ad aiutarle c’era qualcun altro.
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Musa, Nuovo personaggio, Trix, Winx
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non così diverse
 

«E noi come dovremmo fare a sconfiggere quella... cosa? È assurdo!»
Le quattro streghe si guardarono per alcuni istanti, in attesa che ad una qualsiasi di loro venisse in mente un'idea geniale per mettere KO quel mostro e potersene tornare tranquille a Torrenuvola.
Irene stava cercando di ripescare nella sua memoria le poche informazioni riguardanti creature magiche di vario genere che aveva avuto modo di apprendere durante la prima settimana alla scuola per streghe, ma non ricordava di aver visto o letto niente che facesse riferimento ad un simile... animale? Non sapeva nemmeno come definirlo, ma a quello ci pensò Fanny, che con spavalderia esclamò «Coraggio, bel Pantigrone, facci vedere cosa sai fare.!»
«Tu devi essere impazzita! - la rimproverò Carina, gettandosi di lato per evitare un'improvvisa fiammata - Visto cosa succede a provocare un mostro che sputa fuoco?»
«Da qualche parte si deve pur cominciare, no?» replicò l'altra, mentre dagli occhi della pantera si stavano sprigionando altri raggi distruttivi, che passarono a pochi centimetri dalla testa di Arya.
In risposta, la strega dai capelli blu indirizzò verso il mostro una serie di schegge ghiacciate che però si infransero miseramente contro la sua corazza di squame, ma in compenso lo fecero infuriare ancora di più.
«Ops... Okay, qualche idea brillante?»
«Se provassimo a colpirlo tutte insieme?» suggerì Erin, nonostante dubitasse che sarebbe servito a qualcosa, sicuramente le loro insegnanti si erano assicurate che non ci fosse niente di facile in quella prova.
«Tipo unendo i nostri poteri?» chiese Fanny, schivando con agilità un pericoloso fendente del pungiglione del Pantigrone.
«Be' si, pensavo a qualcosa come una convergenza.»
«Ma sei matta? Sarebbe troppo per noi, le convergenze sono un livello da Gloomix.» contestò Carina.
Erin non fece in tempo a darsi dell'idiota per quell'idea che dovette ripararsi dietro ad un albero per evitare un'improvvisa ondata di sputo viscido - e acido a quanto sembrava - appena scaturito dalle fauci della tigre bianca. Ci mancava giusto quella.
Facendo attenzione, uscì allo scoperto e appellandosi alla frustrazione che la stava invadendo in quel momento evocò una sfera d'energia che puntò verso la creatura; purtroppo però l'incantesimo non si rivelò abbastanza forte e si dissolse non appena entrò in contatto con la sua armatura.
«Voi cosa suggerite?» domandò allora.
«Scappare sarebbe una buona idea secondo me.»
«Arya! - la riprese Fanny aspramente - Non scherzare, dobbiamo portare a termine questa prova. Sicuramente il modo per farlo c'è.»
«Magari se Jules e Angie si degnassero di raggiungerci avremmo qualche possibilità in più!» si lamentò Acquamarina adesso alle prese con le insistenti fiammate leonesche, che tentava in tutti i modi di far estinguere con dei getti d'acqua.
«Già, chissà dove sooo... no.»
Carina era appena stata colpita alla schiena dagli zoccoli posteriori del nemico, che si stava imbizzarrendo ancora di più, e cadde a terra, sbattendo malamente il polso destro che le provocò una forte fitta lungo il braccio; nonostante il dolore vide che il pungiglione era indirizzato proprio verso di lei e riuscì a rotolare lontana dalla sua traiettoria pochi istanti prima che quella si conficcasse nel suolo sotto di lei.
«Ahi.!» gemette poi senza farsi sentire, mentre le altre tre erano concentrate a combattere ognuna contro una testa.
Irene si voltò, per quanto le fosse possibile, verso la compagna per accertarsi delle sue condizioni e vide quella unire in risposta pollice e indice per rassicurarla che era tutto okay, ma la terrestre notò sul suo volto una smorfia di dolore.
«Stai bene?» le chiese, mentre Carina si stava rimettendo in piedi e dava una leggera aggiustata al vestito sgualcito.
«È solo un'ammaccatura - affermò la strega dell'elettricità - Adesso vediamo di staccargli quella coda da scorpione e vincere questa sfida.»
«Forse questo potrebbe funzionare.» disse la Metamorfamagus prima di tramutarsi in un enorme orso bruno dagli artigli e zanne violacee che fece fare un balzo indietro alle altre, che la osservarono spaventate per alcuni istanti, mentre con una forte zampata Fanny staccava di netto il pungiglione della creatura, che iniziò a dimenarsi in preda al dolore, ruggendo furiosamente.
La strega rugliò per la soddisfazione e con un luccichìo soddisfatto negli occhi riacquistò la sua forma; raggiunse le compagne dietro lo scudo evocato da Erin e Carina, che erano riuscite a bloccare così una serie di attacchi simultanei da parte dei tre animali, e si vantò con tono scherzoso della sua impresa «E un problema è risolto. Ringraziatemi pure più tardi.»
«Si si - la liquidò Arya - Ma adesso cerchiamo di farla finita una volta per tutte.»

 

*


Nel frattempo Jules ed Angie, intrappolate nella rete creata dalle Trix, scrutavano impaurite i volti torvi delle tre streghe, che le avevano accerchiate e le stavano studiando come se fossero degli animali molto particolari. Le loro espressioni non facevano trasparire alcuna preoccupazione e anzi vi si poteva scorgere un lieve accenno di divertimento, che contribuì ad aumentare l'agitazione delle due studentesse.
Jules, che tra loro era quella a cui veniva più facile nascondere le proprie emozioni, si costrinse ad assumere un'aria spavalda ed incrociò lo sguardo con quello di Icy, che inarcò un sopracciglio ed emise un verso di scherno di fronte a quella prova di coraggio o - a seconda dei punti di vista - stupidità.
Fu Darcy a rompere il silenzio «Bene, ragazze, assicuriamoci di aver trovato quello che cercavamo.»
Con un gesto svogliato della mano fece scomparire la trappola ed inclinò leggermente la testa, valutando quale fosse la mossa migliore da cui partire.
«Io non ci penserei nemmeno se fossi in voi - le ammonì Stormy, che aveva notato gli sguardi sfuggevoli che si erano scambiate le matricole nel momento in cui si erano trovate di nuovo libere - Non ve ne andrete da qui finchè non l'avremo deciso noi.»
«E chi voleva andarsene? Si sta così bene qui.» replicò la Newroniana con uno scatto di spavalderia improvvisa. Si meravigliò di se stessa, ma non lo diede a vedere e approfittò di quel momento di apparente tranquillità per dare spazio alla sua innata curiosità e porsi alcune domande: cosa ci facevano lì le Trix? E cosa volevano da loro? Gli avrebbero fatto del male?
Le risposte a quei quesiti poteva riassumerle con un gigantesco non lo so e un probabilmente sì, ma nonostante l'inquietudine non potè fare a meno di ammirare, in quanto strega, le figure che aveva davanti. Ne aveva sentito parlare spesso negli ultimi anni sia al telegiornale sia tra i banchi di scuola del suo pianeta, dove - a discapito della loro fama per essere uno dei popoli più istruiti tra i principali della Dimensione Magica - i pettegolezzi facevano da padroni e non aveva potuto fare a meno di restare affascinata dalle loro abilità e capacità magiche, dopotutto poche streghe così giovani avevano avuto la forza di compiere quello che erano state in grado di fare loro e finchè gli avvenimenti si erano svolti in luoghi lontani da lei era stato facile rimanerne colpita. La situazione era diversa se ad affrotarle dovevano essere lei ed un'altra strega del primo livello.
Ci pensò Angie ad esternare i suoi dubbi e in un certo senso le fu grata: era confortante sapere che anche la sua amica aveva abbastanza autocontrollo da non farsi prendere dal panico e che quindi avrebbe potuto contare su di lei.
«Cosa volete da noi? Non abbiamo niente che potrebbe servirvi.»
«Ne abbiamo trovate due con un bel caratterino, non vi pare?» commentò la strega delle tempeste, portandosi una mano alla bocca per soffocare una leggera risata.
«Sembrerebbe di sì - confermò Icy - Forse addirittura un po' troppo per delle fate.»
«Fate?!» esclamò indignata Jules, poteva tollerare di sentirsi chiamare secchiona o Miss-so-tutto-io, ma l'appellativo di fata proprio non poteva reggerlo.
E lo stesso sembrava valere per Angie che si portò le mani sui fianchi e assottigliò gli occhi, visibilmente offesa da quell'affermazione.
«Si dà il caso che noi due siamo streghe.» le informò la ragazza dai capelli blu e con quelle parole si trasformò, venendo avvolta da un bagliore cremisi che quando si dissolse lasciò spazio ad una mini-gonna pailettata rossa e nera, con uno spacco all'altezza della coscia sinistra, e ad un corto top dello stesso modello. La montatura degli occhiali era passata da rotonda a rettangolare e alle ballerine si erano sostituiti degli stivali neri che terminavano appena sotto la gonna; i guanti neri senza dita che indossava davano al tutto un tocco in più.
«Oh lo vediamo - rise Darcy, squadrandola da capo a piedi - Ma la tua amica assomiglia decisamente troppo ad una di quelle insopportabili fatine.»
Jules si voltò verso la compagna, che aveva seguito il suo esempio trasformandosi, e vide per la prima volta la sua forma da strega di livello uno: portava un abito variopinto che passava dalle sfumature del giallo a quelle del rosa man mano che si avvicinavano al centro del vestito, il risultato era quello di far sembrare le varie pieghe come le ali di una farfalla. Erano forme sinuose che ti facevano incrociare gli occhi. Più semplici erano le sue scarpe arancioni col tacco che avevano un cinturino da legare attorno alle caviglie.
Angie incrociò le braccia al petto come a volersi difendere da quella che pareva essere a tutti gli effetti un'accusa, ma mantenne lo sguardo fisso in quello della strega dell'oscurità e con un tono perentorio, che mai si sarebbe aspettata di poter assumere in quel contesto, disse «Sono nata in una famiglia di sole fate e maghi buoni, che colpa ne ho se la mia trasformazione ne risente? Ciò non toglie che sia una strega.»
«Oh, ma che storia toccante! Peccato che questo non ci aiuti, se sono streghe a noi non servono.»
Fu impercettibile il sospiro di sollievo che tirarono le due ragazze nel sentire quelle parole, ma non osarono abbassare la guardia, non potevano ancora dirsi salve.
«Si può sapere cos'è che vi serve?» sbottò Jules, il non sapere la rendeva incredibilmente nervosa e inoltre stava iniziando ad agitarsi, pensando alla loro esercitazione lasciata a metà e al resto delle loro compagne che con ogni probabilità adesso stavano affrontando da sole la sorpresa di Ediltrude.
«Hai fretta di andare da qualche parte?» la schernì Darcy, intuendo i suoi pensieri.
«In effetti sì - rispose la Newroniana, colta da un'improvvisa illuminazione - Siamo qui per un test scolastico e, sapete, ci sono altre ragazze che ci aspettano.»
«Non credo sia una buona idea quella di...» bisbigliò Angie presa alla sprovvista, ma un'occhiata di Jules le fece capire che aveva in mente qualcosa e decise di stare al gioco.
«Una delle solite prove della Griffin, quella vecchia megera non cambierà mai.» sospirò Stormy con tono annoiato.
Icy rise «Pensi che il fatto che ci siano altre matricole come voi nei dintorni ci preoccupi?»
-Forse dovrebbe comunicò Darcy telepaticamente alla maggiore.
Già era stata una mossa azzardata quella di creare una rete magica nel caso in cui qualche giovane fata - o strega - fosse accidentalmente capitata da quelle parti, ma non avrebbero dovuto rischiare di farsi beccare dalla preside e le sue galoppine, per quanto fosse necessario quello che dovevano fare: dopo essere state rilasciate da Roccaluce erano venute a conoscenza dell'avanzamento di livello delle Winx ed avevano stabilito quanto fosse necessario che anche loro passassero dal Disenchantix al Devilix, ma le ricerche e l'addestramento di Erin nell'ultimo periodo le avevano tenute troppo impegnte per andare a scovare qualche fata inesperta da indurre a perdere facilmente la fiducia nella sua stessa specie. Purtroppo il fatto che quelle che avevano catturato fossero streghe non era loro d'aiuto dato che, per definizione, non riponevano grandi speranze in quelle farfallucce scintillanti.
-Quindi che facciamo? Le lasciamo andare? si aggiunse Stormy dubbiosa.
-Darcy può cancellargli la memoria e noi faremo finta di non essere mai state qui stabilì Icy, pentita di essere stata così imprudente, non avrebbe dovuto lasciarsi convincere dalle sue sorelle non finchè si trovavano in una situazione così precaria.
-E va bene, ma dobbiamo farci venire in mente qualcosa per raggiungere il Devilix acconsentì la mora, tornando a concentrarsi sulle due ragazzine.
«A quanto pare non siete utili come pensavamo, ma in compenso siete molto fortunate.»
Con queste parole si avvicinò alle matricole, che istintivamente fecero un passo indietro e, toccandosi le tempie con l'indice e il medio di entrambe le mani, iniziò ad emettere una serie di onde psichiche che colpirono in pieno le due giovani.
Jules ed Angie barcollarono per alcuni istanti e quando risollevarono lo sguardo, Darcy notò con soddisfazione che i loro occhi erano vacui; senza perdere tempo gli ordinò di dimenticarsi di averle incontrate e di tornare a ciò che stavano facendo prima di finire nella loro rete. Per evitare qualsiasi tipo di problema aggiunse «Se è troppo il tempo durante il quale siete rimaste qui giustificatevi dicendo che vi siete perse, ora andate.»
Le ragazze si diressero nella direzione opposta e mentre si allontanavano Icy disse «Chiederò ad Erin di tenerle d'occhio.»
                                                                                                                         

Con un movimento impercettibile del capo Jules si voltò e con la coda dell'occhio vide le Trix scomparire, poi -un'espressione sconcertata in volto - tornò a concentrarsi sull'esercitazione.

 

*


Erin si portò una mano alla testa, mentre cercava di rimettersi in piedi. Sentiva dolere ogni muscolo del suo corpo e un forte bruciore alla spalla sinistra la informava che uno dei raggi appena scaturiti dagli occhi della pantera aveva fatto centro.
Con fatica si risollevò e proprio in quel momento vide una fiammata carbonizzare il velo rosa del vestito di Carina; la strega cacciò un urlo acutissimo e subito dalle sue mani scaturirono delle scariche elettriche che si abbatterono sul muso del leone.
Erin la vide accasciarsi a terra subito dopo e notando il dolore sul suo viso corse da lei per aiutarla.
Quando fu abbastanza vicina vide risaltare sulla sua gamba una grave ustione e capì che la compagna doveva star facendo appello a tutta la sua forza di volontà per non urlare.
«Ehi, adesso a questo ci penso io.» la rassicurò la terrestre, che notò l'improvviso pallore dell'altra.
«Grazie.» balbettò Carina, abbozzando un sorriso.
Vorrei che la scottatura di Carina guarisse.
Immeditamente la bruciatura scomparve e la strega riacquistò colore.
«Sei mitica!» la ringraziò la strega dai capelli rosa rimettendosi in volo per raggiungere Arya e Fanny ancora impegnate con il Pantigrone, ma di colpo si fermò e si girò verso Erin con sguardo trionfante «Perchè non ci abbiamo pensato prima?! Con il tuo potere possiamo farlo sparire in un attimo!»
La rossa fermò sul nascere il suo entusiasmo «Secondo te non ci ho pensato dopo che Fanny ha quasi rischiato di finire trafitta da un ramo? Non ha funzionato.»
«Sei sicura? Non puoi riprovare? Magari questa volta funziona.»
«Non funzionerà, ho già tentato e... Aspetta, forse ho avuto un'idea! Vieni.»
Con uno scatto raggiunse le altre due e riparandosi dietro uno scudo, imitata da Carina, espose il suo piano «È una cosa che non ho mai fatto prima, ma penso che potrebbe funzionare: se noi tutte desiderassimo nello stesso momento che questa bestiaccia svanisca forse potrei aumentare il mio potere e far sì che si avveri. Da sola non ce la faccio, ma con tutt'e quattro le nostre energie potrei riuscirci.»
«Okay, qualunque cosa pur di darci un taglio.» concordò Arya, subito seguita dalla Metamorfamagus.
«Circondiamolo!» ordinò Erin, stupendosi della rapidità con cui le sue amiche seguirono il suo comando.
«Bene, adesso pensate intensamente che volete che il mostro sparisca e continuate a ripeterlo finchè non funziona.»
Le tre streghe si concentrarono tutte sullo stesso desiderio ed Erin chiuse gli occhi mentre le voci di Fanny, Acquamarina e Carina iniziarono a risuonarle nelle orecchie con insistenza. Un'intensa energia la pervase e in quel momento si sentì in grado di poter fare qualunque cosa volesse, era come se l'essenza stessa delle sue compagne le fosse entrata dentro e lei potesse farne ciò che preferiva; si sentiva potente e inarrestabile, ed era una sensazione fantastica.
Si costrinse ad aprire gli occhi e a svolgere il suo compito: senza ben sapere cosa stesse facendo, spalancò le braccia e con voce forte e chiara disse «Vorrei che questo mostro svanisca all'istante.»
All'improvviso calò il silenzio e per dei lunghi minuti tutto ciò che riempì l'aria fu il canto degli uccellini e il frusciare del vento tra le foglie. Le quattro studentesse tornarono a terra, esauste, ed annullarono le loro trasformazioni. Si osservarono l'un l'altra senza dire una parola e - come ad un segnale prestabilito - esultarono per il loro successo.
«Non posso credere che abbia funzionato.!»
«Ci siamo riuscite!»
«Siamo le migliori matricole della storia!»
«La Griffin non potrà fare altro che darci il voto migliore.»
In tutta quella gioia ad Erin per un attimo parve di essere circondata dalle Winx invece che da delle giovani streghe, se qualcuno le avesse viste avrebbe sicuramente pensato che fossero delle allieve di Alfea e non di Torrenuvola. In effetti, ora che ci pensava, durante quelle poche ore passate insieme si erano comportate a tutti gli effetti come una squadra e non si sarebbe mai aspettata che potesse capitare, forse la differenza tra streghe e fate non era così radicale come pensava; magari anche loro potevano mostrarsi aperte a nuove conoscenze e stringere legami d'affetto e amicizia profonda, non era detto che dovessero rimanere dei lupi solitari per tutta la vita. L'unica vera differenza tra loro era il fatto di preferire i pipistrelli alle farfalle o i ragni alle coccinelle - oltre ovviamente al fatto che le streghe fossero più sveglie.
Del resto, se ci rifletteva, le prime ad essere un palese esempio di questo erano proprio le Trix: la prova vivente che sentimenti positivi e negativi potevano convivere.
Per anni Irene aveva pensato di essere sbagliata per una qualche strana ragione e che per questo non riuscisse a fare amicizia facilmente, ma il modo in cui aveva legato con quelle ragazze le dimostrava che ciò che le serviva erano le persone giuste con cui farlo e nient'altro, se poi tali persone erano un po' più scorbutiche del previsto che male c'era?
«Eccoci, siamo arrivate!»
Con un capitombolo Angie piombò sopra la terrestre, interrompendo le sue intricate riflessioni, e entrambe si trovarono spiaccicate a terra.
Jules le raggiunse con più calma e si fermò a pochi passi da loro.
Fanny e Carina le aiutarono a rialzarsi, mentre Arya senza perdere tempo si fiondò contro la Newroniana inveendo «Si può sapere dove diamine eravate finite? Noi abbiamo passato l'inferno e voi ve ne arrivate così tranquillamente? Chi pensate di essere?!»
«Frena, Acquamarina - la interruppe Fanny - Prima senti cos'hanno da dire e poi insultale.»
«Scusateci tanto, ma ci siamo perse.» spiegò Angie, cercando lo sguardo di Jules in cerca di conferma.
«È vero, ci siamo addentrate troppo tra gli alberi.» confermò l'altra, lanciando uno sguardo stranito e indagatore allo stesso tempo ad Erin, che lo ricambiò stupita: non sapeva perchè, ma le sembrava che ci fosse qualcosa di strano nelle parole di Angie però non vi si soffermò più di tanto e invece propose di ritornare sulla riva del lago per informare le professoresse della riuscita della prova.
Concordarono tutte e continuando a bisticciare senza sosta raggiunsero il luogo di ritrovo.

 

*


Ad Alfea intanto sembrava essersi appena scatenata la terza guerra mondiale e ovviamente il tutto si stava svolgendo nelle stanze delle tre professoresse facenti parte del Winx Club.
Tecna, Flora, Musa e Aisha, sedute sul letto di quest'ultima, stavano ascoltando il delirio infinito di un'impanicata Stella, che continuava a fare avanti e indietro senza sosta.
«Non lo trovo, non lo trovo più, capite? È scomparso, S-C-O-M-P-A-R-S-O! Questa è la mia fine, mio padre mi ucciderà. Come è potuto succedere?»
«Stella, adesso calmati e riprendi fiato. Cosa è scomparso?» chiese Flora con la sua solita pacatezza; era passato il tempo in cui si preoccupava ad ogni attacco di panico della principessa, ormai conosceva la sua amica e sapeva che era inutile preoccuparsi prima del tempo.
«L'anello! Ecco cosa, l'anello della mia famiglia, quello che io avrei dovuto custodire e invece adesso non ce l'ho più. Di nuovo!»
«Come sarebbe a dire che non l'hai più? Non è logico.»
«E invece è perfettamente logico, Tecna, l'ho perso e ora mio padre, il re di Solaria, mi ucciderà o, peggio, diserederà!»
«Forse avresti bisogno di rivedere le tue priorità.» scherzò Musa, con la testa a penzoloni giù dal materasso e le gambe sopra quelle di Aisha, che stava cercando di tenere a freno il mal di testa causato dagli strilli della bionda.
«Non è divertente, Musa, questa è una faccenda seria.»
«Devi solo ripercorrere i tuoi passi.» suggerì la fata della tecnologia.
«Esatto, quand'è stata l'ultima volta che l'avevi?» si accodò Flora.
«Fatemi pensare... Sono andata a fare shopping, poi ho incontrato Brandon e... Il ballo! L'ultima volta che lo avevo era al ballo di apertura.»
«E ti ci è voluta una settimana per accorgertene?» la rimproverò Aisha, guardandola in tralice.
Stella affermava che l'anello di Solaria fosse l'oggetto più prezioso in suo possesso eppure non gli prestava la minima attenzione, se per uno sfortunato caso a lei fosse capitato di smarrire l'anello che le aveva regalato Nabu per il loro fidanzamento se ne sarebbe accorta immediatamente e non avrebbe smesso di cercarlo finchè non l'avesse trovato. Non poteva credere che la sua amica avesse una tale noncuranza delle proprie cose.
«Scusa tanto se sono una ragazza impegnata.»
La fata dei fluidi sbuffò, ma lasciò perdere una battaglia che vedeva persa in partenza.
«Quindi l'hai perso per la precisione 9 giorni, 15 ore e 7 minuti fa e non hai idea di dove possa essere, giusto?» riassunse la Zenithiana con fare pratico.
«Giusto e per di più Bloom non risponde ai miei messaggi.» si lamentò la fata del Sole e della Luna.
Musa stava per ribattere con qualche battuta pungente quando un forte bagliore rosso fiamma le costrinse tutte a ripararsi gli occhi; un attimo dopo nella stanza insieme a loro c'era una ragazza agghindata in abiti reali, con una tiara che le pendeva storta sul capo e un sorriso radioso ad illuminarle il volto, che le guardava gioiosa.
«Qualcuno sentiva la mia mancanza?»

 

 



NdA: no, Bloom, non sei mancata a nessuno, ma cause di forza maggiore volevano che tu arrivassi a disturbare la non-quiete di Alfea e di tutte le altre persone della Dimensione Magica perciò eccoti qua.
E anche io sono tornata!! *applausi che si levano dalla platea* Questo capitolo è stato un parto – e penso si capisca dal tempo che ci ho messo per pubblicarlo – ma finalmente eccolo qua! Purtroppo, come avete potuto notare, non posso più garantire il regolare aggiornamento dei capitoli, ma anche se passeranno mesi tra un capitolo e l'altro sappiate che ho intenzione di continuare e concludere questa storia.
Erin e le sue amiche hanno portato a termine la loro prova e, mentre le Trix hanno aggiunto un pezzo di puzzle al loro piano, ad Alfea si sta scatenenado l'inferno; ho già delle idee per il prossimo capitolo e sto già iniziando a dargli forma, voi intanto fatemi sapere cosa pensate di questo capitolo. Alla prossima!
Ringrazio
-Winxclub per aver aggiunto la storia alle seguite e aver recensito lo scorso capitolo;
-TheStrangeCaseOfCass per aver recensito il primo capitolo;
-Miciachan8 per aver recensito il primo capitolo

   
 
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