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Autore: DanieldervUniverse    31/07/2016    5 recensioni
Yuna, l'evocatrice che si ama fin dal primo momento in cui la si incontra. Una ragazza forte e determinata, eppure sensibile e lieve come un fiocco di neve. Una ragazza che vuole salvare il mondo, impegnata in una missione suicida per fermare il demone Sin in nome di tutti gli abitanti di Spira, protetta dai suoi indomabili Guardiani. Ma chi sono questi Guardiani? Sono forse immagini scolpite nella nostra memoria, o sono spiriti erranti giunti per caso o seguendo un sogno? Mutevoli o radicati? Se i Guardiani di Yuna fossero diversi da quelli che conosciamo, sarebbe lo stesso? La storia cambierebbe?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rikku, Yuna
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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A\N: Ritorniamo al nostro tempio, che dopo tutte quelle storie sta un po malmesso.

DII\N: Vuoi dire che i lettori stanno un po malmessi, dopo quel miscuglio infinito di Flash-Back.


-Quindi?- chiese Jecht, stringendo le spalle -Perché sei tornato a capo della Milizia?

-Ah, chiudi il becco!- lo seccò Lightning, marciando fuori dai portoni senza guardarsi indietro.

Serah rimase un attimo a guardarla allontanarsi, prima di volgersi direttamente a Cid, con un inchino -Non dovete portare il rimorso del vostro passato. Anche se non ho memorie di quei tempi posso capire quali sentimenti vi abbiano spinto a tale azione. Io e mia sorella abbiamo potuto vivere le nostre vite in pace senza rimpianti, grazie a lei.

La ragazza fece una pausa tornando a guardare Yuna -Ora capisco perché devo continuare a vivere con il mio spirito saldo, Lady Yuna. Grazie ancora, per avermi fatto realizzare il mio destino, il compito che Yevon ha lasciato a me.

Detto ciò la giovane evocatrice si avviò dietro alla sorella, correndo quasi per restare al passo.

-Che famiglia- commentò Kuja -La prima fredda e stoica, chiusa nella propria solitudine, e la seconda serena e fragile, che vive nella fiducia degli altri.

-Quelle due dovranno farsi forza vicenda per superare le avversità di questo mondo. Da sole saranno inevitabilmente spazzate via- aggiunse Gabranth, fianco a fianco con il mago.

-Cid, pivello, non hai idea della forza delle emozioni delle gente, vero?- disse Jecht, dando una pacca sulla spalla del compagno, con fare giocoso.

-Ma ancora non capisco perché tornare sotto il comando di Yevon dopo tutto quello che è successo- intervenne Yuna, volendo andare fino in fondo nella faccenda -Perché, se quello che hai raccontato è vero?

Cid inspirò profondamente un'altra volta, posando lo sguardo sulla figlia adottiva.

-Quando Braska ti affidò a me, rimasi incredulo della sua fiducia. L'avevo conosciuto come un reietto, come me. Lui e suoi salvarono dall'aggressione di alcune bestie, e si presero cura di me durante la mia convalescenza. In quei giorni conobbi lo spirito e la generosità di tuo padre, disposto a salvare il mondo che l'aveva rifiutato senza ambizioni personali, ma soltanto amore. Nonostante un'iniziale attrito ho accettato la sua forza d'animo, e mi offrii di accompagnarlo anche in capo al mondo. Invece egli mi fece dono della più grande responsabilità possibile: crescerti. Poteva scegliere chiunque, anche tra i suoi Guardiani, ma preferì lasciarti ad un mostro come me, nonostante mi conoscesse da poco più di un mese.

Cid s'inginocchiò con rispetto di fronte alla figlia, alzando il proprio sguardo sugli occhi bicromatici di lei.

-Avevo già tradito la fiducia di qualcuno a me estremamente caro, e giurai a me stesso che mai avrei commesso un simile errore, e che mai avrei permesso a Yevon di distruggere anche la tua vita dopo quella di tuo padre. Ti portai a Besaid, al sicuro dagli artigli del male, e condussi una doppia vita per dominare i miei poteri oscuri e nel contempo crescerti libera e felice, come saresti dovuta crescere con tuo padre. Ma con gli anni realizzai che ti amavo troppo per costringerti a credere nei miei principi, e così rimasi a guardare mentre costruivi il tuo futuro nell'immagine del tuo defunto genitore. Avevo sperato sino all'ultimo che avresti cambiato idea, che avresti compreso perché non volevo che proseguissi su quella strada, ma ho fallito. Lasciarti andare è stato crudele, ma non potevo rinchiudere il tuo cuore sull'isola ne potevo accompagnarti cosciente di quello che ti aspettava. Avevo fallito miseramente, di nuovo.

Cid chinò il capo, chiudendo gli occhi e piombando in un silenzio pieno di rimorso.

-L'unica cosa che mi restava era redimere almeno in parte le mia colpe- riprese, tornando in piedi -E i miei doveri verso la Milizia e i miei ex-compagni restavano. Quando tornai chiedendo di essere riammesso, venni promosso direttamente a Generale, in vista dell'Operazione Mi'ihen. Non potei protestare contro quella follia: la decisione era stata presa dalla Milizia stessa e solo l'ordine di un Maestro di Yevon avrebbe potuto impedirlo. Purtroppo l'erede di Maestro Jyscal, Seymour, non viveva secondo gli stessi principi di suo padre.

Chiuse il pugno con rabbia mentre una lacrima solitaria rigava il suo volto.

-Lo vedi adesso figlia mia? Vedi l'uomo che non è riuscito a difendere ciò che gli era più caro, nonostante il suo cuore battesse più forte del mare in tempesta?

-Smettila di illuderti- risuonò una voce fredda, che fece voltare il gruppo verso l'entrata.

Lightning era di nuovo sull'uscio, tenendo le braccia lungo i fianchi e le dita strette a pugno.

-Io so perché l'hai fatto, perché ci hai lasciato andare al massacro. Smettila di raccontare balle sulla tua impotenza di fronte al destino. Non era per redimerti o per proteggerci che sei tornato nella Milizia, era per lei!- esclamò con rabbia la donna, puntando un dito contro Yuna -Non volevi che affrontasse Sin andando incontro alla morte, così hai fatto tutto quello che era in tuo potere per impedirlo! Lo so, perché per mia sorella avrei fatto la stessa cosa!- dichiarò tutto d'un fiato.

-Quindi, Cid- riprese, dopo un respiro frettoloso -Azzardati a mettere Serah in pericolo un'altra volta, e la mia spada berrà il tuo sangue fino a prosciugarlo.

Con queste parole la donna diede nuovamente le spalle al gruppo e scomparve definitivamente.

Jecht esalò, appoggiandosi ad una colonna -Quante belle parole sprecate.

-Yuna... io...- balbettò Cid, tremando.

La ragazza si volse a guardarlo ancora e lui indietreggiò spontaneamente, temendo il suo rifiuto.

-Io non... non era perché... oh!- crollò in ginocchio, stringendosi il capo tra le mani.

Yuna lo raggiunse lentamente, andando ad inginocchiarsi davanti a lui.

-Papà- disse, mettendogli una mano sulla spalla -Non piangere.

L'uomo alzò gli occhi arrossati, incontrando quelli appena umidi.

-Non piangere da solo.

-Oh Yuna...- replicò lui, abbracciandola -... Sono solo lieto che tu stia bene.

Kuja si asciugò una lacrima dal volto, facendo del suo meglio per contemplare in silenzio quella riunione toccante.

“Sei davvero una ragazza dal grande cuore, Yuna” pensò Jecht, guardando i due con una punta di nostalgia.

-Ancora non so se devo essere arrabbiato per l'egoismo di Cid o accettare il sollievo nel mio cuore di vedere Lady Yuna trovare la pace dopo questi giorni di tempesta- disse Gabranth, combattuto.

-Chiamala Yuna- disse Kuja, con un sorriso -Le s'addice di più.

-Eh si, sempre chiamare una bella ragazza per nome.

La coda di Kuja si rizzò di colpo sotto ai vestiti al solo sentire quella voce.

-Chi ha parlato?- chiese Gabranth, spingendo il suo sguardo oltre il mago e notando una testa bionda sbucare affianco alla vita del suddetto.

-Sono stato io- disse il basso individuo, voltando il capo verso il giudice e puntando il pollice della mano sinistra verso di se.

Sorrideva, un sorriso pieno e smagliante, gli occhi brillavano di gioia e giovinezza.

Il resto del corpo era ben proporzionato, aveva degli abiti da viaggio semplici, una coda gialla e pelosa che spuntava dal suo didietro, e due daghe appese ai fianchi.

-F-f-f-f-f-f-f-f-f-f-f-f-f-f-f...- cominciò a balbettare Kuja come se Yuna si fosse mostrata nuda e cruda ai suoi occhi.

-Cosa succede, ragazzo?- fece Jecht, staccandosi dalla colonna -Hai visto una ragazza nuda?

-DOVE!?- gridò il nuovo arrivato, facendo così tanto rumore che Yuna e Cid sobbalzarono.

-Fratello!- esclamò Kuja, uscendo dalla trance (e ricordate sempre, “trance” non “Trance”) e assestando un violento scappellotto alla testa del suddetto -Un minimo di contegno!

-S-scusa- disse quello, con una faccia offesa.

-Tanta scena per tuo fratello?- chiese Jecht, sollevando il sopracciglio.

-Lieto di conoscervi finalmente- disse Gabranth con rispetto, eseguendo il saluto rituale -Il mio nome è Gabranth, di Kilika.

-Mi piace il tipo- mormorò il biondo, sorridendo all'indirizzo del mago, ma l'occhiata del suddetto gli fece perdere tutta la sua spavalderia.

-Lieto di conoscervi Gabranth, il mio nome è Gidan, e sono il fratello minore di Kuja qui presente- rispose il suddetto, eseguendo il saluto.

-Ma più di tutti sono lieto di conoscere...- continuò, scattando lateralmente e scivolando con grazia su un ginocchio fino alla mano di Yuna -...la donna al cui richiamo mio fratello non ha potuto resistere.

Gidan si esibì in un galante baciamano di fronte alla ragazza, troppo confusa e imbarazzata per poter articolare anche solo mezza parola.

Quindi il giovane Jenoma eseguì una serie di piroette all'indietro fino ad atterrare tranquillamente sulla spalla del mago -E ora riesco anche a capire perché non hai potuto resistere.

Kuja arrossì di colpo.

-Smettila con questo tuo comportamento infantile!- esclamò il maggiore, provando ad afferrarlo.

Ma Gidan gli sgusciò via dalle dita con agilità e prese tranquillamente posto al suo fianco.

-Credevo avrei ricevuto più gratitudine per essere venuto a cercarti, Kuja- fece con tono lamentoso Gidan, prima che il fratello potesse afferrarlo saldamente per le ascelle e sollevarlo in aria.

-Senti tu piccolo...- cominciò il mago, troppo imbarazzato e sorpreso per potersi mostrare più educato.

-Sei venuto fin qui per trovare tuo fratello?- disse Gabranth, per alleviare la tensione e ricordare al compagno con chi stava parlando.

-Beh si- rispose il biondo, sorridendo imbarazzato.

-Uff, ma dico io. Faccio tanti sacrifici per proteggerti e tu ti vai a cacciare nei guai lo stesso- brontolò Kuja, rimettendolo a terra.

-Non cambi mai vero?- aggiunse poi, con tono più gentile.

-Ehi siamo fratelli. Le nostre strade si intrecceranno sempre nel tempo- rispose Gidan, alzando il pollice in trionfo -Ho sempre ammirato la tua generosità e perseveranza, Kuja, e dopo il tuo discorso sul voler salvare il mondo... Beh, diciamo che non ho potuto essere da meno.

Il volto del fratello più anziano divenne improvvisamente preoccupato -S-s-sei venuto fin qui per diventare Guardiano di Yuna?

-Beh non proprio- rispose il biondo, indietreggiando fino al portale semi-chiuso del tempio.

-Lady Yuna, compagni Guardiani, fratello mio, permettetemi di presentarvi in tutto il suo fulgore- declamò, inginocchiandosi e distendendo le mani verso il battente chiuso -Lady Garnet di Guadosalam.

Il portone si aprì ed un grosso uomo in armatura comparve sulla soglia, immobile e intento a fissare tutti con occhi sospetti.

-Steiner- disse Gidan tra i denti -Spostati.

-Chi mi dice che non stai cercando di rapire la principessa eh?- replicò questi, mettendo mano alla spada.

-Steiner- disse una voce più gentile -Va tutto bene. Riponi i tuoi timori.

In tutto quel trambusto Yuna e Cid erano ritornati al fianco dei loro compagni, e stavano guardando la scena altrettanto confusi.

Il cavaliere borbottò qualche scusa, spostandosi di lato e rivelando finalmente la figura tanto attesa.

Garnet era una bellissima e affascinante giovane donna, con dei lunghi capelli scuri e lucenti.

Vestiva visibilmente con abiti Guado, nonostante fosse palesemente umana, e il suo volto irradiava una bellezza quasi impareggiabile.

La stessa Yuna rimase a bocca aperta, arrossendo lievemente.

-Bellissima...- mormorò, incantata.

Garnet rimase solennemente al suo posto, lo sguardo immobile, come se fosse stata scolpita dall'aurora per risplendere quanto il primo sole.

Poi tutto il momento venne bruscamente meno quando la suddetta arrossì fino a rassomigliare ad un pomodoro e cominciò a rigirarsi le dita frettolosamente.

-G-g-g-g-grazie l-l-l-Lady y-y-y-Yuna, a-a-anche voi s-s-siete s-s-splendida...- balbettò incerta la nuova arrivata, al che Yuna avvampò d'imbarazzo a sua volta.

-D-d-d-d-di n-n-n-niente. S-s-s-stavo solo...

La situazione si protrasse per vari minuti, tra balbettii, tremolii e occhi bassi.

I Guardiani di Yuna alzarono lo sguardo imbarazzato verso i colleghi: il gruppo era composto, oltre a Gidan e Steiner, anche da una donna dai lunghi riccioli scuri e priva di un occhio, e da un piccolo essere dal volto in ombra e il cappello a punta, avvolto in degli abiti visibilmente troppo grossi per lui.

I quattro risposero con uno sguardo medesimo a quello dei colleghi, impotenti di fronte alla scena.

Finché Gidan e Kuja non esplosero in coro -LIETISSIMI DI INCONTRARVI!

Yuna e Garnet si rizzarono come la coda di Kuja pochi minuti prima.

-Si molto lieti...!- esclamò Garnet, inchinandosi.

-È un grande onore...!- rispose Yuna, imitandola.

BONK

Le due ragazze caddero in ginocchio, massaggiandosi il capo.

Gidan e Kuja scattarono verso le reciproche Evocatrici, al grido -Yuna!- -Garnet!

Steiner e Gabranth reagirono con un istante di ritardo, frapponendosi -Stai indietro tu!

Cid e la donna si inserirono tra le rispettive coppie di litiganti in un lampo.

-Finitela subito!

Per un istante la scena parve fossilizzarsi, i protagonisti immobili e le voci che risuonavano perenni nel tempio.

Poi Jecht scoppiò in una grassa e incontrollata risata, senza ritegno.

-AHAHAHAHAHAH voi AHAHAHAHAH, incredibili! Non ci posso AHAHAHAHAH credere!

Sbellicandosi come se fosse al circo, l'uomo scostò con gentilezza i Guardiani e sollevò le due ragazze con facilità.

-Andiamo andiamo su, non fate così. La Bellezza è stata generosa con entrambe quasi quanto la Virtù e l'Umiltà. Avete di che essere fiere, ma se non state attente qui rischiate di scatenare un Sin ben peggiore di quello che dovremo affrontare- proseguì l'uomo, ghignando e dandosi un pugno sul petto.

Sul momento a nessuno venne da ridere, colti da uno shock improvviso; poi il piccolo uomo dalle vesti ingombranti andò incontro al gigante (per lui almeno) e con voce timida balbettò: -S-s-si è-è vero. S-s-siamo tutti m-molto f-felici.

-Così si fa ragazzo. Dammi un cinque!- esclamò Jecht, inginocchiandosi e allungando la mano, prima di inciampare clamorosamente e centrare il terreno con il naso, facendo ritirare il piccolo essere con un gridolino.

-Ahio.

A quel punto Cid si sciolse e si concesse un piccolo sorriso -Tanti bei discorsi e poi cadi come un bambino. Il Migliore anche a rendersi ridicolo.

Ne seguì una breve risata generale, che coinvolse tutti tranne il piccolo e timido essere che rimase in disparte.

-Ehi, piccolo, che fai?- chiese Jecht, chinandosi di nuovo verso di lui.

-I-i-i-io sto b-bene così- rispose frettolosamente quello.

-Oh, andiamo! Che c'è?- insisté il veterano, guardandolo intensamente.

-I-i-io ho p-paura di ridere- disse con voce mogia il piccolo essere.

-Solo perché io sembro grande e grosso e rido non vuol dire che non possa farlo anche tu- replicò con convinzione il gigante.

-Va bene ora basta- intervenne la donna con un solo occhio, quietando tutti -Abbiamo una missione da portare a termine.

-Oh andiamo, perché tanta fretta? C'è ancora l'intero labirinto del Chiostro da attraversare- replicò Gidan, andando a prendere il piccolo essere per mano.

-Si chiama Vivi, ed è solo un bambino timido- spiegò a quelli che non lo conoscevano.

-I-i-io so anche essere coraggioso!- esclamò tutto d'un fiato il piccolo.

-Lei invece è Beatrix. Se vuoi sfidare qualcuno in punta di spada, non farlo mai con lei- continuò il biondo.

-Non mi dire- fece Jecht, lanciando uno sguardo poco raccomandabile alla donna.

-Beh, l'idea di raggiungere il Chiostro assieme non è male- osservò Yuna.

-Allora facciamolo- le fece eco Garnet.


A\N: Lo so, lo so: siete confusi, persi, annientati, cavoli argentei dell'erba Ghisal...

DII\N: Sicuro di averlo scritto bene?

A\N: PAUSAAAAAAHHHH!!! Alla prossima. Ciao.

  
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