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Autore: innamoratahobbit96    31/07/2016    3 recensioni
Questo è il seguito della storia "La migliore amica del re ", con nuovi personaggi e nuovi avvenimenti. Protagonisti sono i figli dei nostri nani de lo hobbit.
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9
 

 
 
Sharon peggiorava da giorno in giorno. Thorin gli stette vicino 24 ore su 24, uscendo dalla stanza dell’ospedale soltanto quando giungevano i figli e lo costringevano a distrarsi un po’.
< < Vedrai, andrà tutto bene > > le disse Thorin accarezzandole una guancia e tenendole una mano.
Sharon sorrise amaramente e scosse la testa.
< < Hai sentito anche tu il dottore, non ci sono speranze > >
< < Il dottore non sa fare il suo lavoro! > >
< < Non sempre va tutto rose e fiori Thorin. Non tutte le malattie sono curabili. Non c’è niente da fare > > continuò.
A Thorin gli si strinse il cuore vederla così debole, sdraiata in quel lurido letto. Avrebbe dato la vita per lei.
Si fece sfuggire una lacrima e posò la fronte sulla mano liscia di Sharon, la quale gli alzò il viso con un dito, costringendolo a guardarla.
Sharon sorrise dolcemente.
< < Non lasciarti abbattere. Io rimarrò sempre qui - disse poggiando una mano sul cuore di Thorin – ti amo e ti amerò per sempre > >
< < Ti amo > > sussurrò Thorin, avvicinando le labbra sulle sue, tremanti. Fu un bacio lungo, con la triste consapevolezza che sarebbe stato l’ultimo.
< < Rimarrai l’unica donna della mia vita finché il mio cuore non cesserà di battere > >
< < Abbi cura dei nostri figli Thorin, sei un marito e un padre fantastico, con le tue qualità e i tuoi difetti > >
Thorin annuì con la testa, singhiozzando e soltanto quando Sharon chiuse lentamente gli occhi comprese.
< < Mamma, papà, sono pronta a raggiungervi > > sussurrò Sharon, tenendo gli occhi chiusi, sorridendo, vedendo finalmente la luce.
Thorin la chiamò più volte, la scosse leggermente. Toccò il suo polso, accorgendosi disperatamente che il suo cuore si era fermato.
< < Dottore! – urlò uscendo dalla stanza – vi prego! > >
Afferrò il primo medico che era nei paraggi e lo trascinò violentemente nella stanza di Sharon, supplicandolo di fare qualcosa.
Flora e Balin erano appena entrati nell’ospedale e notando l’atmosfera piuttosto tesa, corsero anch’essi dai loro genitori.
Il dottore scosse la testa e abbassò il fonendoscopio.
Flora e Balin avevano capito sin da subito e piansero sul capezzale della madre. Thorin iniziò a tremare e si voltò, chiudendo gli occhi, trattenendo le lacrime.
< < Mi dispiace tanto Sire > > mormorò poi il dottore, appoggiando una mano sulla sua spalla, guadagnandosi la visione di un Thorin furente.
< < TU! LURIDO DOTTORE DA QUATTRO SOLDI! > >
Lo afferrò per il colletto del camice e lo sbatté contro il muro.
< < E’ IL TUO LAVORO! AVRESTI DOVUTO SALVARLA! > >
< < BASTA! – gridò Flora mettendosi in mezzo – papà, lascialo stare! > > lo rimproverò spingendolo.
Le grida e i rumori richiamarono l’attenzione degli infermieri, i quali accorsero immediatamente nella stanza, prendendo Thorin per le braccia e cercando di calmarlo.
< < E’ irrispettoso! – continuò Flora – nostra madre è morta. Papà, ti sembra corretto comportarti così?! > >
Thorin fu tentato di risponderle, ma la presenza di Sharon lo tranquillizzò. Si calmò e si fece cadere su una sedia, mettendosi le mani tra i capelli e piangendo.
 
Al funerale di Sharon, tanti la descrissero come una bravissima persona, rispettosa e dolce verso le altre persone. I suoi amici ricordarono i momenti più belli trascorsi con lei, così come quelli più divertenti, per smorzare un po’ la tensione e la tristezza.
Gli ultimi a fare il discorso, furono i figli, i quali non persero le speranze. Sharon aveva insegnato loro i valori più importanti della vita e di questo furono grati.
< < . . per questo padre, non lasciarti abbattere – dissero guardandolo – la madre rimarrà per sempre nei nostri cuori > >
Thorin sorrise e abbracciò i figli, appena scesero dal palco.
Fu Dain a concludere la cerimonia funebre, insieme al coro di Erebor, che intonarono una dolce canzone, mentre la bara venne calata nella buca scavata nel terreno.
< < Io rimango ancora un po’ qui > > disse Thorin ai figli, mentre tutta la gente si allontanava tristemente dal luogo di sepoltura.
Osservò la lapide e il ritratto di sua moglie incorniciato da piccoli gioielli e con il cuore a pezzi, scoppiò in un pianto disperato, inginocchiandosi e abbassando lo sguardo.
 
Da quando Sharon aveva lasciato per sempre i suoi amici, la vita di Thorin non era più la stessa. Flora e Balin furono gli unici della famiglia ad essersi rimboccati le maniche e ad aver continuato, serenamente. Quando era ora di pranzo e cena, Thorin non parlava. Si stava facendo affogare nel dolore.
Una sera, solo una musica melodiosa si poteva sentire nel soggiorno, al centro del quale Flora stava ballando.
< < Papà > > lo chiamò Balin dopo cena, mentre Thorin stava leggendo una pergamena.
Thorin rispose con un grugnito.
< < Mi sono iscritto al corso di tiro con l’arco, Kili dice che sono bravo e per questo, settimana prossima parteciperò al torneo, verrai a vedermi? > > domandò entusiasta.
< < Oh . . bravo ragazzo – sorrise Thorin arruffando i suoi capelli – certo che ci sarò > >
Per Balin fu un’emozione unica. Sentire il Sì di suo padre. Sarebbe venuto a sostenerlo e a fare il tifo per lui. Non lo avrebbe affatto deluso.
< < Te la cavi bene > > si complimentò Balin sedendosi sul divano, guardando la sorella.
< < Ho compreso che la danza è la mia passione, mi piace molto – disse fermandosi per bere un po’ d’acqua – ho iniziato a prendere qualche lezione e a fine anno daremo un saggio, durante la festa del Dì di Durin > >
< < Chissà come reagirà Higil – disse maliziosamente il fratello – e anche Fundin > >
< < Fundin? > > domandò inarcando un sopracciglio.
< < Oh andiamo, lo sanno tutti che ti fa la corte > >
Thorin si voltò di scatto e guardò il figlio minore, il quale si zittì immediatamente.
< < Scherzavo eh papà > > finse di ridere, voltando lo sguardo, mentre Thorin si avvicinava ai figli.
< < Stai ancora con quell’Higil? > > domandò poi a Flora, incrociando le braccia.
< < Sì, è un bravo ragazzo e ci sto bene con lui > > precisò Flora raccogliendosi i capelli.
< < Anche Fundin, se per quello > > precisò Thorin.
< < Papà! Non ci mettere anche tu ora! > > lo rimproverò.
Thorin sorrise e scosse la testa. Flora e Fundin sono sempre stati grandi amici. Solo amici. Ma Thorin era sicuro che anche loro si sarebbero innamorati, proprio come lui e Sharon.
Per Durin, quanto le mancava.
Si avvicinò all’attaccapanni e indossò il lungo mantello.
< < Dove vai ? > > gli domandarono i figli all’unisono.
Thorin si fermò sulla soglia della porta e attese alcuni secondi prima di rispondere.
< < Vado in taverna > >

 
  
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