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Autore: _Joanna_    01/08/2016    4 recensioni
Cross over Game of Thrones / Harry Potter
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Esperimento 1.0
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«Stazione di King’s Cross, 1 settembre, ore 10.45 . Aveva atteso questo momento per tutta l’estate, ma l’euforia che l’aveva accompagnato fino a quel momento l’aveva abbandonato nell’attimo stesso in cui si era trovato davanti alla barriera tra i binari 9 e 10» [...]
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«Sua sorella, la ragazzina seduta di fronte a lui, aveva gli stessi boccoli dorati e i medesimi occhi color smeraldo, anche se, questo Bran aveva dovuto ammetterlo, le donavano molto di più che al fratello. Anzi a dirla tutta era decisamente graziosa» [...]
Genere: Drammatico, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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cross over 3





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Past and Present

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«Non mi interessa, Ned» abbaiò il Ministro della Magia «Ormai la questione è chiusa»
«Ma Harry … » tentò di protestare lord Stark, ma venne di nuovo interrotto dal ministro.
«Gareggerà, fine della discussione» disse e il suo tono non ammetteva repliche; quindi uscì dalla stanza, accompagnato dal professor Silente.
Quando si furono richiusi la porta alle spalle, Eddard si ritrovò da solo con alcuni membri del corpo insegnanti.
«Non devi preoccuparti, lo terrò d’occhio io» ribadì  Alastor “Malocchio” Moody.
«Con l’occhio buono spero» ironizzò il professor Lannister.
Ned non nutriva alcuna simpatia per lui. Tyrion Lannister era certamente un mago dotato e, nonostante le molte obiezioni che lui stesso aveva sollevato, si era rivelato un eccellente insegnante. Tuttavia alcuni sospetti continuavano a gravare sulla famiglia Lannister. Ned, infatti, non aveva dimenticato il ruolo che i Lannister avevano avuto nell’ultima guerra magica.

     Fino all’avvento di lord Voldemort, alcune famiglie erano rimaste per secoli al vertice della scala sociale, prima fra tutte la dinastia dei Targaryen. Per oltre duecento anni la carica di Ministro della Magia era passata di padre in figlio, ufficialmente con l’approvazione della comunità magica inglese, nella realtà diventando di fatto un titolo ereditario.
C’erano stati ministri capaci, alcuni accorti, altri avventati, riformatori, conservatori, c’erano stati perfino due ministri in carica contemporaneamente, ciascuno che indicava l’altro come “illegittimo”, o “antiministro”, fino al 1981, quando la guerra contro Voldemort e i suoi seguaci aveva ormai raggiunto il culmine.
Il ministro Aerys Targaryen non aveva fatto nulla per impedire gli omicidi e i massacri di maghi e babbani.
Quanto al suo braccio destro, lord Tywin Lannister, esponente di una della famiglie più influenti del Paese, seconda soltanto ai Targaryen, aveva inaspettatamente rassegnato le dimissioni dal ruolo di Capo del Dipartimento di Applicazione delle Leggi sulla Magia. Al suo posto erano stati nominati una mezza dozzina di maghi, uno dalla fama più oscura di quello che l’aveva preceduto, fin quando Roose Bolton era assunto alla carica. Con pugno di ferro aveva guidato i suoi uomini alla cattura di molti, importanti sostenitori di Voldemort, consentendo agli Auror di servirsi delle Maledizioni senza Perdono, assicurando loro la totale immunità.
E proprio quando la morsa del Ministero si stava serrando intorno a Voldemort e ai suoi pochi seguaci superstiti, Jaime Lannister, figlio di lord Tywin, aveva fatto irruzione nell’ufficio del Ministro e gli aveva scagliato contro la Maledizione che Uccide.
Un atto dovuto e necessario, avevano sentenziato alcuni. Aerys Targaryen era il ministro è vero, ma era anche un folle, da molti considerato un seguace di Voldemort o quanto meno un suo strumento controllato dalla Maledizione Imperius. Ma qualunque fosse la verità, quella era morta con lui.
Dopo la caduta di Voldemort, i membri più illustri della comunità magica si erano riuniti per scegliere il nuovo Ministro della Magia.
Alcuni avevano proposto Tywin Lannister, altri ancora Roose Bolton. La scelta probabilmente sarebbe caduta su quest’ultimo se non fosse stato per il tragico scandalo che l’aveva coinvolto.
Allora era stato proposto Robert Baratheon, all’epoca poco più che un ragazzo, che con coraggio aveva guidato la Resistenza. Lui e Robert erano amici fin dall’infanzia: avevano studiato a Hogwarts ed erano diventati Auror insieme e  insieme avevano combattuto contro Voldemort. E quando il suo nome era stato avanzato, Ned l’aveva supportato senza riserve.
I tempi incerti cui si sarebbe andati incontro e la necessità di ricostruire un mondo squassato dal dolore e dalla guerra avrebbero avuto bisogno di un capo forte, deciso. E chi se non il faro che aveva illuminato di speranza tante persone avrebbe potuto assolvere questo compito?
E così era stato deciso. Robert Baratheon era stato nominato Ministro della Magia e come primo atto aveva provveduto ad assolvere da tutte le accuse il giovane Jaime Lannister, allora poco più che maggiorenne, e a consentirgli di riprendere gli studi per diventare un Auror.
Quanto a lord Tywin, non aveva voluto prendere parte alcuna alla formazione del nuovo governo.

     E quindi adesso, nell’ufficio di Silente, davanti a Tyrion Lannister, lord Stark non poteva fare a meno di sospettare. Il biglietto su cui c’era scritto “Harry Potter” era uscito dalle fiamme del Calice di Fuoco e Harry giurava di non essere stato lui ad inserirlo nella coppa ardente. Ned era propenso a credergli, così come era più che disposto a sospettare che i Lannister avessero qualcosa a che fare con gli eventi di quella sera.

     La causa di Voldemort aveva unito molte famiglie sotto lo stendardo della Purezza del Sangue e tutti sapevano che i Lannister facevano del loro sangue puro un vanto. La morte di Aerys non poteva essere stata un caso, anzi era molto probabile che fosse stato lo stesso Tywin a stregarlo, prima di dimettersi nel tentativo di mascherare il proprio coinvolgimento, adducendo come scusa un dissidio con il Ministro che in realtà, secondo Ned, non c’era mai stato.
Ma per tramutare questi sospetti in certezze occorrevano prove, prove che Ned non aveva. Non ancora.

     «Alors è vero!» l’esclamazione distolse Ned dai suoi pensieri.
«Mais no! È una cosa inaudita!» continuò la donna. Era Madame Maxime. la preside dell’Accademia di Beauxbatons.
«Il Ministro della Magia e il Direttore dell’Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale sono stati irremovibili» disse Ned. Come lei non era affatto d’accordo con quella decisione, anche se per motivi diversi.
«Inoltre il ragazzo dice di non essere stato lui a inserire il nome nel Calice di Fuoco» aggiunse Lannister.
«Mais è evidonte che sta mentendo!» esclamò di nuovo Madame Maxime e nel farlo continuava a spostare lo sguardo su ciascuno dei presenti, come per trovare un sostegno che non c’era.
«Io non credo stia mentendo» affermò Lannister.
Ned non poté fare a meno di rivolgerli un’occhiata tra il sorpreso e il diffidente. A che gioco stava giocando? Era chiaro che i Lannister c’entrassero qualcosa con quanto accaduto quella sera. Tuttavia lo scopo finale continuava a rimanergli ignoto.
In quel momento rientrò nella stanza Silente. Madame Maxime si fiondò verso di lui, rinnovando le proprie proteste.
Anche su di lei Ned nutriva dei sospetti.
Non era un caso che come campione della scuola di Beauxbatons fosse stata scelta niente meno che la figlia del defunto Aerys Targaryen.
Dopo quanto accaduto durante la guerra e senza alcuna prova certa che i Targaryen non fossero seguaci di Voldemort, il Wizengamot e il neo eletto Ministro della Magia avevano convenuto che fosse più prudente esiliare la moglie e i figli di Aerys. Questi si erano stabiliti in Francia e ora, tredici anni dopo quei tragici eventi, a Viserys e Daenerys Targaryen era stato concesso il permesso di rientrare in patria per presenziare al Torneo Tremaghi.
Tuttavia, pensava Ned, non poteva essere una coincidenza che la scelta del Calice di Fuoco fosse ricaduta proprio su Daenerys e, in forma del tutto irregolare, su Harry.

     Una volta che Madame Maxime ebbe messo fine alle sue rimostranze, anche tutti gli altri decisero che era il momento di congedarsi. Tuttavia Ned rimase a parlare con Silente per oltre un’ora, sicché quando lasciò il castello di Hogwarts era ormai notte inoltrata.
L’aria era fredda e pungente. Il cielo però era limpido, una trapunta stellata che si rifletteva sulle immote e scure acque del Lago Nero. Il grande veliero della Black and White High School era ormeggiato lungo la riva settentrionale. A parte le luci di due piccole lanterne a prua e a poppa, a bordo non c’era altro che buio e silenzio.
Ned vi passò accanto e superò a grandi falcate il punto dove sorgeva la capanna di Hagrid. Anche lì tutte le luci erano spente.

Dobbiamo lasciare che il pittore cominci a dipingere se volgiamo scoprire che cosa vuole ritrarre
Con queste parole il preside l’aveva convinto a non ostacolare la decisione di Robert.
E aveva ragione, lo sapeva. Ma in cuor suo Ned non riusciva a non pensare al peggio. Harry e Jon erano come fratelli ormai, proprio come lo erano Theon e Robb e come lo erano stati, e quella sera Ned aveva seriamente dubitato che lo fossero ancora, lui e Robert. Non poteva rischiare la vita di due suoi “figliocci” per uno stupido torneo.
Mi ricordo di te e Robert a scuola” aveva detto Silente “Ah beh, speravo che nominarti Prefetto lo avrebbe fatto calmare, ma non è stato così. E per fortuna. Tu ti preoccupi troppo delle conseguenze, lui troppo poco. Tu rifletti prima di agire, lui si butta nella mischia. Credo che con voi due Harry possa ritenersi ragionevolmente al sicuro. E, se non sono immodesto, penso che anche io potrei offrire le mie non trascurabili capacità”.
Su questo Ned aveva dovuto concordare. In fondo poi, più ci pensava, più gli sembrava sciocco aver iscritto Harry al torneo. Sollevare quel polverone di sospetti aveva avuto come unico risultato quello di mettere il ragazzo e l’intero Ministero sul chi vive, cosicché avvicinarlo di soppiatto sarebbe stato ancora più difficile.
Sì, Silente aveva ragione. Harry sarebbe stato al sicuro, o quanto meno non avrebbe corso più pericoli di quanti non ne corresse quotidianamente.
Con un po’ di fortuna poi, avrebbero scoperto l’identità dei cospiratori già dopo la prima prova, e a quel punto non sarebbe più stato necessario offrire il ragazzo come esca.
Sì, entro Natale Harry sarebbe tornato alla sua normalmente eccezionale vita da adolescente di sempre.

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Angolo Autrice

Ed eccoooomi di nuovo qui.
Allora, innanzi tutto ci tengo a ringraziare tutti coloro che stanno seguendo la storia e che hanno speso un minuto per lasciare una recensione; davvero GRAZIE.
Poi, parliamo di questo capitolo. Mi scuso con quanti speravano in una progressione significativa nella storia, avrei voluto, ma ho pensato che fosse necessario spiegare un po' le vicende della Prima Guerra Magica, che sostanzialmente sono simili all'originale, a cui però ho adattato i nuovi personaggi. Dunque spero che il risultato vi sia piaciuto, o quanto meno spero di non aver scritto schifezze XD
Dunque è tutto, spero di riuscire a pubblicare il prossimo capitolo al più presto, nel frattempo non siate timidi e continuate a farmi sapere il vostro parere :)

A presto,

_Jo
  
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