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Autore: DanieldervUniverse    03/08/2016    5 recensioni
Yuna, l'evocatrice che si ama fin dal primo momento in cui la si incontra. Una ragazza forte e determinata, eppure sensibile e lieve come un fiocco di neve. Una ragazza che vuole salvare il mondo, impegnata in una missione suicida per fermare il demone Sin in nome di tutti gli abitanti di Spira, protetta dai suoi indomabili Guardiani. Ma chi sono questi Guardiani? Sono forse immagini scolpite nella nostra memoria, o sono spiriti erranti giunti per caso o seguendo un sogno? Mutevoli o radicati? Se i Guardiani di Yuna fossero diversi da quelli che conosciamo, sarebbe lo stesso? La storia cambierebbe?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rikku, Yuna
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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A\N: Bene bene bene, gita sul lago per i nostri eroi.

DII\N: SUL FIUMEEEEEEE!!!


-Che folla- commentò Gabranth, fissando la gente che faceva un continuo via-vai nelle vicinanze della banchina d'attracco.

-Non sei abituato a questo fermento su Kilika? Sapevo che il vostro porto fosse uno dei più visitati- chiese Kuja, sorpreso.

-Kilika è più privilegiata di Besaid per la vicinanza con Luka, ma alla fine era solo un'isola con un solo insediamento. Questo è molto di più- rispose il giudice, indicando con un ampio gesto della mano il mischio di Yevoniti, Ronso e Guado che parlavano, commerciavano, ridevano e giocavano, specialmente i bambini che correvano da una parte all'altra.

-Il passaggio sul fiume è molto improntante, specie se non puoi volare- spiegò Cid.

-Colgo una punta di invidia?- fece Kuja, risentito.

-Una volta questo fiume era una florida città, invidiata da Bevelle stessa, ma con la distruzione di Zanarkand mille anni fa la città cadde in rovina e sprofondò nel fiume- continuò il veterano, imperturbabile -Alcuni dicono ancora che fosse perché gli Albhed hanno osato troppo violando le leggi di Yevon e ne hanno pagato le conseguenze.

-Non si chiamavano Albhed all'epoca- lo interruppe Jecht, con voce vagamente più dura del normale -Eravamo tutti uomini e donne dello stesso sangue.

-Sir Jecht, non vorrei sembrare indiscreto- intervenne Kuja a quel punto -Ma lei dice di venire da Zanarkand, o almeno girano voci sul suo coinvolgimento con la città.

-È tutto vero ragazzino- replicò l'uomo, riprendendo la marcia -Tutto quello che sapete è una bugia.

-Più andiamo avanti più misteri rivela quell'uomo. Siamo sicuri che sia lo stesso Jecht di cui parlano le storie?- chiese Gabranth, scettico.

-È lui, fidati di me- rispose Cid, seguendo il collega più anziano.

-Dobbiamo rimetterci a Yevon per la verità, prima o poi ci verrà svelata- aggiunse Yuna, alzando lo sguardo sui suoi due Guardiani più giovani -Non credo di dubitare delle parole di Sir Jecht, sa molto più di quello che sappiamo noi, e probabilmente saprebbe svelare molti fili, ma non credo che voglia farlo.

-Ma perché? Se conosce la vera natura di Sin e del clero di Yevon, perché non ce lo dice?- chiese Kuja, ancora incredulo.

-Per proteggerci dalla verità- rispose con sincerità la ragazza.

-La verità è giusta- intervenne Gabranth, ancora poco convinto.

-Ma tu sai quanto potere detiene sulle vite degli uomini. Soprattutto dato il tuo ruolo- replicò Yuna -Non temere Gabranth, abbi fede nel mio giudizio.

-Chiedo scusa Lady Evocatrice- fece il ragazzo, con voce umile.

Lei gli sorrise, poi si volse a raggiungere Jecht e Cid che li attendevano poco più avanti.

-Yuna ha ragione, sembra che ci siano più verità dimenticate a questo mondo di quante la gente sospetti- disse Kuja, rivolgendosi al compagno -Non mi fido di Jecht e Cid, sanno troppo e non condividono niente con Yuna, ma non mi fido più di Yevon dopo quello che è successo.

-Temi più una ritorsione del Clero contro di noi che le bugie di quei due?- chiese Gabranth.

-Si. Se il Clero sta cercando di nascondere una verità vecchia di mille anni, potrebbero avere mezzi che nemmeno conosciamo per tenere il segreto- rispose il mago.

-Concordo. Avere più alleati possibile sarà vitale- ammise il giudice, alzando lo sguardo sui due uomini che stavano parlando con Yuna -Fintanto che non sapremo la natura del nostro vero nemico dovremo restare uniti.

-Non senza abbassare la guardia- puntualizzò Kuja.

-Stanne certo- replicò Gabranth.

I due si scambiarono uno sguardo d'intesa, che presto divenne uno sguardo di sfida.

A quanto pare, nessuno dei due avrebbe abbassato la guardia in presenza dell'altro.

Ricominciarono a camminare, continuando a fissarsi dritti negli occhi e cercando di superarsi a vicenda, arrivando quasi a pestarsi i piedi.

-Non credo dovremo addentrarci troppo nella folla- stava intanto dicendo Cid -Non ci possiamo disperdere, rischiamo di essere vulnerabili.

-Hai paura dei sicari?- chiese Jecht, incrociando le braccia con il solito ghigno da superiore.

-Non so nemmeno se posso fidarmi di me steso qui- rispose il veterano -In questi punti di snodo è possibile incontrare chiunque.

-Santo cielo, papà. Non essere paranoico, il Clero non tenterebbe di assalire un eroina e i suoi Guardiani alla luce del giorno. Nessuno è così spudorato e potente- replicò Yuna, scocciata -E non credo nemmeno che gli Albhed ci proverebbero di nuovo.

Aveva appena finto di dirlo che una Rikku aggrappata ad una fune di carico delle gru la prese al volo, gridando come Tarzan.

-Credo che la nostra Yuna abbia un talento per attirare guai, non trovi?- chiese Jecht, guardando le due ragazze mentre atterravano su una montagna di scatole.

-Credevo di essermela tolta di torno- sospirò Cid, passandosi una mano in faccia.

Intanto i due litiganti, da bravi Guardiani, non si erano accorti di niente, e continuavano a camminare dritti verso i due veterani fino a rimbalzarci contro.

-Che co... Dov'è Yuna!?- esclamarono in coro, non vedendola da nessuna parte.

-EHI STRONZI!- gridò Rikku in quel momento -TIÉ! VE LA DO IO LA SALVATRICE!

Detto questo la ragazza si caricò Yuna (legata e imbavagliata a tempo di record) su una spalla e balzò sulla cassa affianco con rapidità, allontanandosi.

-RIKKU!- gridò Kuja esplodendo d'ira e lanciandosi dietro alla fuggitiva, seguito a ruota da Gabranth.

-Sospetto che ne avremo delle belle- ghignò Jecht, scroccando le proprie nocche.


Per Rikku, Yuna non era un carico così pesante, ne fastidioso, ma di sicuro non era comodo.

Kuja ci aveva messo pochi attimi a raggiungerla, e l'aveva quasi presa, se non fosse che la ragazza avesse tagliato un cavo d'aggancio facendo precipitare una grata di ferro dritta sull'inseguitore.

Poi però alcune guardie di Yevon l'avevano individuata e avevano aperto il fuoco, costringendola a saltare a terra, tra le impalcature.

-Certo che i tuoi amici del Clero hanno chiare le idee su dove e a chi mirare, non trovi- commentò acida la ragazzina, scambiando un breve sguardo d'intesa con Yuna, che replicò con due occhi lampeggianti di ira.

La Albhed ebbe un brivido lungo la schiena a guardare le iridi della cugina, ma si limitò a scuotere le spalle, scacciando la spiacevole sensazione.

Ma proprio in quel momento un ragazzo biondo armato di due lame le comparve davanti agli occhi, pronto a segarla in due con un singolo fendente.

Rikku gli lanciò un calcio che quello evitò prontamente, atterrando sulla cassa di fronte in perfetto equilibrio.

-Lascia andare l'Evocatrice, Albhed- minacciò.

-Altrimenti cosa mi dai? Un bacio?- rispose sfacciata lei, sparandogli un... taser (diciamo taser, loro lo chiamano “elettrificatore”) dritto nella spalla, abbattendolo momentaneamente.

Quindi scattò fuori dal suo nascondiglio, trovandosi la strada sbarrata dalla folla, compatta e intimidatoria.

Esitò per un attimo, ma poi si lanciò verso la banchina a cui attraccava il traghetto, ancora in attesa dei passeggeri, evitando la massa.

-Non sparate idioti!- senti gridare, riconoscendo la voce di Cid.

“Oh, almeno lui serve a qualcosa” commento la fuggitiva.
-Prendetela!

-Voi laggiù circondatela!

-L'ha presa!

-Non deve scappare!

“Andiamo andiamo Rikku, non sei arrivata fin qui per fermarti adesso” si fece coraggio, riprendendo la via sopraelevata e facendo una deviazione sulla sinistra.

Purtroppo, proprio mentre stava per saltare da una gru all'altra, Yuna si divincolò in modo quasi irreparabile, facendole perdere l'equilibrio e rischiando di farle precipitare entrambe a terra, se la bionda non fosse riuscita ad afferrarsi al bordo appena in tempo.

-Yunie! Eddai, anche tu, un minimo di collaborazione! Lo sto facendo per te!

-Eccola!

-È nostra!

-Predente la mira!

Rikku guardò in basso e vide un nugolo di gentaglia che si stava radunando sotto di loro.

Alcuni Ronso con lance enormi quanto loro, dei Guado con incantesimi pronti ad essere usati, e alcune guardie del clero armate di fucili.

La situazione aveva appena preso la direzione peggiore che poteva capitarle.

“Andiamo Rikku pensa pensa. Come ne usciamo?”.

L'unica opzione era la fuga, ma se non avesse lasciato andare Yuna non sarebbe mai riuscita a muoversi.

-Pronti...!

-Aspettate! C'è l'evocatrice sulla traiettoria!- intervenne nuovamente Cid, con voce più dura, ma Rikku sapeva bene che quegli idioti che seguivano il Clero non avrebbero fatto distinzioni.

Poi, quando cominciava a ponderare seriamente l'idea di lasciare andare il pacco e riprovarci un altra volta, una mano forte e decisa le afferrò il polso sollevando lei e Yuna senza battere ciglio.

Una sottospecie di nerobruto dalla pelle scura e con un tatuaggio nero sul petto l'avvolse con forza nel suo braccio destro mentre il sinistro cingeva Yuna, e senza ulteriore indugio balzò sull'altra gru, riuscendoci perfettamente e senza necessitare di una rincorsa.

Quindi ripeté l'azione una seconda volta, ignorando completamente i pugni della ragazza e piombando in acqua di filato.


-Qualcuno vada la sotto!

La folla di spettatori confusi e di guerrieri volontari si radunò in fretta lungo la riva, poco lontano dall'immensa creatura che faceva da traghetto per attraversare il fiume.

Cid esalò con rabbia, tirandosi dietro Gabranth per un piede mentre li aggirava.

-Branco di idioti- sibilò con rabbia l'ex-comandante -Non sanno nemmeno come fermare una ragazzina con un peso sulle spalle.

-Appena la prendo le tiro tutte le trecce fino a lasciarle lo scalpo liscio come una gemma- fece Kuja, velenoso, alle spalle dell'uomo.

-E voi due fareste bene a non prendere iniziative da ora in poi, mi sono chiarito?- aggiunse con un ringhiò Cid.

-Si signore...- mormorò Kuja, con voce appena udibile.

-Ehi!- chiamò l'uomo, attirando l'attenzione del traghettatore -Dobbiamo pagare la tratta.

-Questo passaggio è già prenotato- replicò quello, con calma.

-Come scusi?

-Una ragazzina bionda ha pagato appena sono arrivato, ma mi ha chiesto di attendere perché doveva aspettare degli amici- continuò il traghettatore, pacato e tranquillo.

-Non le ha detto che era per un rapimento...?- fece Kuja, un secondo prima che Cid potesse tappargli la bocca.

-Come scusi?- fece il soggetto, improvvisamente preoccupato.

-Parla a vanvera, non lo ascolti- rispose il veterano -Mi perdoni, non sapevo ci avesse offerto il passaggio.

-Sta dicendo che voi siete gli amici che aspettava?- chiese sospettoso il traghettatore.

In quel momento Jecht emerse, stringendo ancora tra le braccia Rikku e Yuna.

-Qualcuno di voi non me la racconta giusta- continuò l'individuo.

-No le giuro, non mi aspettavo che avesse già prenotato il passaggio- continuò Cid, cercando di sembrare affabile, mentre Kuja insisteva a guardarlo con occhi persi.

-Non fatemelo fare mai più- disse intanto Jecht alle due ragazze, spingendole con la forza delle braccia sulla riva.

Rikku gli lanciò un occhiata di scherno, quasi a voler protestare per l'aiuto reso ma Yuna le tappò la bocca con il bavaglio prima che potesse replicare.

-Perché sbucate dall'acqua invece di fare la fila?- proseguì inquisitorio il traghettatore.

-La piccola bionda aveva fretta di togliersi dalla riva- intervenne Jecht, scuotendo il corpo grondante di fluidi.

-Quei simpaticoni del Clero l'avevano presa di mira e speravano di portarla a Bevelle- proseguì il giocatore, indicando l'agglomerato di persone che non si erano ancora accorte della fuoriuscita dei tre.

Il traghettatore gli lanciò un'altra occhiata poco convinta, prima di scrollare le spalle e ritornare al suo posto.

-Il passaggio è stato pagato, salite e godetevi il viaggio. Tra poco sarà notte, e dicono che il fiume diventi uno spettacolo unico- disse, pacato.

-Grazie signore- lo ringraziò Yuna con un inchino, salendo spedita sul fianco della creatura, seguita a ruota da Rikku e Cid.

Kuja lì imitò svolazzando e Jecht si caricò Gabranth sulla spalla prima di seguirli.

-Urgh!- sbottò Rikku, buttando il bavaglio a terra -Fregata ancora una volta.

Senza dire altro fece per dirigersi oltre la fiancata del gazebo e saltare in acqua ma Jecht l'afferrò per a vita e la ritirò a bordo.

-Eh no piccola, tu non te ne vai- disse senza mezzi termini, sbattendola sul sedile affianco al suo.

-Oh no invece se ne va eccome- protestò Kuja, ma il dito ammonitore del veterano lo fece indietreggiare intimorito.

-Hai qualcosa da ridire sulla mia scelta?

-Beh no. Ma non puoi...- tentò di protestare il mago, mentre Yuna finiva di strizzare gli abiti fracidi.

-E allora lei resta- declamò l'ex-giocatore dando una pacca sulla spalla della ragazzina, tanto forte che tutti ebbero paura che si rompesse di colpo.

-E visto che ci tiene tanto a Yuna, farà la brava e non combinerà altri casini, vero?- proseguì con una nota più malevola Jecht, ricevendo uno starnuto come risposta.

-Stanotte non avremo tempo di fermarci ad una stazione di servizio per trovare un giaciglio decente- osservò Cid, mentre copriva Yuna con il proprio mantello bianco, che aveva tenuto ripiegato nella borsa da viaggio fino a quel momento.

-Cioè dovremo dormire all'aperto?- chiese Kuja, andando a sedersi affianco al corpo ancora inerme di Gabranth.

-E trovare un cambio di vestiti per Rikku- completò Yuna, rabbrividendo dal freddo.

-Ah, i miei abiti si asciugheranno senza problemi ETCHÌ, tu piuttosto cosa farai senza il sole a scaldarti Yunie?- replicò la bionda, con un tono altezzoso.

Per tutta risposta Cid sollevò la sacca da viaggio della ragazza, rivelando il cambio d'abiti che si era preventivamente portata dietro.

Kuja arrossì violentemente e voltò la testa dall'altro lato.

-Ahahahahahah!- rise Jecht, una grossa e grassa risata che scosse il suo essere in ogni sua forma -Più andiamo avanti, meno rimpiango di non essere rimasto a bere vino scadente a Luka ragazzi. Questa storia mi piace sempre di più.


A\N: Eeeeeeee finito. Anche questo è finito. La gita sul lago è passata in pace.

DII\N: Sul FIUME! FIUME CAZO FIUMEEEEEEE!

A\N: Si vabbe come ti pare. Alla prossima. Ciao.

  
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