Saliamo a piedi sul sentiero che porta al Monte Morte, ogni
tanto qualche masso cade giù rotolando, ma ci basta schiacciarci ai lati della
strada per non correre rischi.
Ora che ci penso… effettivamente, Epona non sarebbe potuta passare in questo sentiero, le fottute
guardie avevano ragione.
Ciononostante, non accetto che quella
figlia di papà della Principessa mi dia ordini!
Nessuno dice una parola durante il
viaggio. Passano un paio d’ore nella faticosa salita, e decidiamo di fermarci a
pranzare dai Goron, io e Saria abbiamo molti amici giù
nella Città. Mido ha sempre avuto paura dei Goron, quindi non ne conosce molti.
-Mi fanno male i piedi…- fa Zelda.
E ti credo, con quei tacchi quindici! Come minimo…
-Principessa, qui c’è la Città Goron, ci sono molti nostri
amici tra loro, ci potremo riposare.- le spiega Saria.
E’ sempre così gentile con tutti, ma come fa?!
-E magari mettere qualcosa sotto i denti, ho una famona!!- Mido.
-Ma insomma, pensi solo a mangiare!- gli dico per
provocarlo.
-Almeno io penso!-
-Ah, la metti così?-
Saria ride, lei ha sempre adorato le nostre discussioni insensate.
Ce ne diciamo veramente di tutti i colori, a volte.
-Io penso a elaborare i piani!- gli rispondo.
-Io penso alla sopravvivenza!-
-Tu pensi a cose superficiali e non dai
risalto al significato della vita!-
-Tu non pensi a mangiare e muori. La discussione finisce.-
Ridiamo tutti e tre. E Zelda? Beh, Zelda… oltre che essere
rompicoglioni, non ha nemmeno senso dell’umorismo.
-Link…- mi tocca un braccio, io la guardo controvoglia,
smettendo di ridere.
-Ho paura…-
Sospiro. Piagnucolona.
-Lo so che i Goron sono grandi e grossi, anche Mido ne ha
paura…- sogghigno, e lui mi mostra il dito medio.
-Ma vedi, Zelda, i Goron sono pacifici e non farebbero mai
male a nessuno. Beh, a parte casi eccezionali, ma bisogna proprio essere dei
cattivoni!-
-No, non centrano i Goron… so che sono pacifici, ma…
guardate la cima del Monte… avverto una presenza oscura…- tira su col naso e mi
stringe il braccio. –Ho paura, Link!-
Saria, Mido ed io ci giriamo verso la punta del Monte, e con
dispiacere notiamo che è avvolta da strane nubi rossicce.
Una cosa è certa, qualcosa non va.
-Saria, Mido. Alla cima. E in fretta.- dico,
loro annuiscono.
-Link…- mi tira a sé la
Principessa. –Non andate, è pericoloso… e poi… non voglio rimanere sola… Link…-
E smettila di ripetere il mio
nome alla cazzo! Me lo sciupi!
No vabbè,
conteniamoci.
-Non sarai sola, entra laggiù-
le indico l’entrata di una grotta con delle bandierine appese. –Quella è
l’entrata della Città Goron. Se dici loro i nostri nomi, oltre che soccorrere
te, verranno a darci manforte!-
-Ottima idea, Link!- mi dice Mido.
-Come sempre, giusto?- Gli
faccio l’occhiolino.
Zelda si stacca, sorride e
annuisce. Ha una lacrima su una guancia, non mi ero accorto che stesse
piangendo. Non l’ho sentita singhiozzare.
-Farò in fretta!-
-Contiamo su di te!- le grida
Saria, mentre lei si allontana a passo spedito verso la grotta.
Noi tre ci guardiamo. Tempo
mezzo secondo, e stiamo già correndo verso la cima.
Scaliamo la parete rocciosa in
men che non si dica, e siamo in cima. Il calore del Cratere si avverte fin qui.
Decidiamo di entrare dalla Grande Fata.
Vedo quattro sagome nere, la
luce della fontana è fioca, lei deve stare male… oppure quei quattro l’hanno
rapita.
Noto che i due al centro della
fontana hanno qualcosa di legato in mano.
Ci metto un po’ a capirlo, ma
poi non ho dubbi.
-La Grande
Fata! E’ lei, ne sono sicuro!- sussurro.
-Già, cosa possiamo fare?-
chiede Mido.
-Non ne ho la più pallida
idea.- gli rispondo.
-L-Link…- fa
Saria. –S-sono loro, per forza!-
-Loro?!
Loro chi?-
-I tizi
incappucciati che mi hanno accoltellata al Lago! Sono loro!-
-Che?!
Non ne sapevo nulla!- fa Mido, sconvolto.
-Ti spiego più tardi. Ora ho
tante cose da capire e un’amica da vendicare.- sorrido a Saria. –Venitemi
dietro.-
-Contaci!- rispondono in coro.
-EHI, VOI!- grido, per attirare
l’attenzione.
I quattro si girano,
un po’ colti di sorpresa.
-Mi chiamo Link,
e ho un conto in sospeso con voi!- estraggo la spada che mi ha regalato Smith.
–Non avrete vita facile! Tuttavia, se ci ridarete la
Grande Fata, non correrete rischi!-
Pare che quei quattro ci vedano
benissimo, da sotto i loro cappucci…
-Operazione d’emergenza
TK77-bis. Immediatamente.- dice una voce femminile, molto sensuale.
-E’ la tipa bionda.- mi
sussurra Saria. Io annuisco.
Ho sempre adorato la sua
memoria fotografica.
Gli altri tre mollano a terra
la Fata e vengono verso di noi. Per quanto abbia, lo
ammetto, un po’ di paura, non scapperò mai!
Vado addosso a uno di loro con
la spada, ma immediatamente mi bloccano e mi legano, esattamente come hanno
fatto con la Grande Fata. Dannati adulti…
Cerco di dire a Saria e a Mido
di scappare, ma loro manco mi cagano e mi vengono in aiuto. Beh, sono dei
grandi amici, ma avrei preferito che fossero al sicuro.
L’incappucciato alla mia
sinistra prende Saria, le ficca qualcosa in bocca e lei sviene all’istante.
Cerco di dimenarmi, ma è tutto inutile.
L’altro prende Mido, lo mette a
testa in giù e gli ruba la fionda. Lo insalama come
me, e lo mettono accanto alla Grande Fata, nella fontana. In quattro e quattr’otto
legano anche Saria e fuggono in un fascio di luce argentata. Che strana magia.
Perlomeno, non hanno preso la Fata.
Quella Zelda è proprio inutile!
“Farò in fretta!” ha detto, e guarda come siamo conciati!
Come minimo si sta lamentando con
i Goron di quanto si fosse sporcata i guanti.