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Autore: MIKI 2_0    04/08/2016    1 recensioni
Sono passati circa dodici anni da quando Naraku è stato sconfitto e la vita di tutti trascorre in pace e tranquilla…improvvisamente però, nel buio della notte, Kagome e Inuyasha vengono attaccati di soppiatto, e l’anima del mezzodemone viene sottratta. Cosa c’è sotto? Quale identità si cela dietro quest’attacco?
Con Inuyasha e Kagome fuori gioco, e Sango e Miroku che vegliano su di loro, toccherà a Khoaku, Rin, Shippo e Sasuke, primogenito di Inuyasha, mettersi in cammino e scoprire cosa sta succedendo…
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kohaku, Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru, Shippou | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati due giorni, avevano visitato diversi posti e chiesto a tante persone ma di Rojina nessuno sapeva l’esistenza, fino a che i tre arrivarono in un villaggio molto particolare: tutti erano esuberanti, le donne indossavano kimoni di varie fantasie e varie misure, gli uomini in tenuta da combattimento, fiori volavano ovunque e si sentiva costantemente della musica.
- Mi scusi, mi sa dire che succede? – chiese Shippo ad una vecchietta arzilla
- Giovanotto, oggi è la festa della primavera! Si festeggia sia l’arrivo dei fiori di ciliegio, che la liberazione del nostro villaggio dal tiranno che ci oppresse 50 anni fa! –
- Ecco perché sono tutti allegri! – esclamò Rin esaltata dal vedere finalmente un po’ di allegria intorno
- Scusatemi – una ragazza sulla ventina dai lunghi capelli biondi, insieme ad altre due – Se volete restare nel villaggio, dovete vestirvi così anche voi! –
- Ma noi siamo di passaggio! – rispose pronto Khoaku
- Aspettate – Rin prese da parte i suoi compagni – Per cercare Rojina non dobbiamo farci sfuggire nulla…perciò io direi di restare e indagare anche qui! –
- Io sono d’accordo – iniziò Shippo, poi si rivolse alle ragazze – Potete procurarceli? –


Rin era nella stanza con le tre, provandosi diversi vestiti. La bionda con cui aveva parlato prima si chiamava Ichigo ed era un’aspirante sacerdotessa, Rin non perse tempo a farle domande ambigue su spade e su vecchie forgiatrici di armi, ma sembrava che anche lei non sapesse nulla.
- Allora come sto? – fece uscendo dalla stanza ai due compagni che nel frattempo avevano indossato due tipiche vesti da combattenti
- Bene – rispose distrattamente Shippo
Khoaku non rispose, ma rimase a fissarla. Aveva un kimono che le arrivava a metà coscia, rosa con dei fiori blu di varie misure, i capelli raccolti in uno chignon con ciuffi che le uscivano fuori e Ichigo le aveva fatto un leggero trucco sul viso. Era veramente stupenda, la ragazza più bella che avesse mai visto in vita sua, e si sentiva male all’idea che non poteva dirglielo. Perciò si limitò a dire – Stai ok! –
“Stai ok? Ma cosa mi dice il cervello? Frase più stupida non potevo trovarla!”
Passarono la giornata a ridere, mangiare e ballare a questa incredibile giornata di festa, dimenticandosi per un attimo la loro missione. Quando passò l’effetto delle bevande liquorose che avevano bevuto per tutto il giorno, notarono che Ichigo parlava con uno dei soldati in modo appartato, dietro una delle case.
- Non puoi andartene ora, Akira! Lo sai che non si può lasciare il villaggio durante la festa! –
- Io DEVO andare, capisci? Se non aggiusto al più presto la mia lancia non potrò proteggerti! Stiamo subendo troppi attacchi da parte di demoni ultimamente! – e la abbracciò
- Ma se ti scoprono i vecchi saggi sai qual è la punizione! Ti bandiscono dal villaggio per dieci anni! –
- Ragazzi…- fece Khoaku ai compagni senza farsi sentire – Se Akira deve aggiustare la sua arma…c’è la possibilità che si rivolga a Rojina? –
- Ci penso io ragazzi – disse Shippo, che aveva un piano in mente, uscendo allo scoperto
- Shippo? Khoaku? Rin? Che ci fate qui? – chiese la ragazza impaurita
- Siamo qui per aiutarvi, ma voi dovrete aiutare noi – iniziò il demone volpe e tutti lo guardarono perplessi, compresi i suoi amici – Akira, ho sentito che devi farti aggiustare la tua arma…conosci già qualcuno che possa farlo? –
- Si, c’è una vecchia signora al di là della collina…ha aiutato diverse volte me e i miei compagni! –
- E’ lei allora! – esclamò Rin
- Bene – continuò Shippo – ti propongo uno scambio: io prendo le tue sembianze e rimango qui al villaggio, così nessuno noterà la tua assenza, e tu conduci Khoaku e Rin dalla vecchia! –
- Mi sembra una cosa ragionevole – disse il ragazzo cercando con lo sguardo l’approvazione di Ichigo, che annuì
- Shippo sei un genio! – lo abbracciò Rin
- Si lo so ^^ -
- Io direi di attendere che faccia notte – suggerì Ichigo – così col trambusto della musica e dei balli potrete muovervi meglio! –

Rin e Khoaku erano riusciti a dileguarsi prima del previsto e si trovavano poco fuori il villaggio, sulla riva di un piccolo lago, attendendo che facesse buio e che Akira li raggiungesse. Khoaku amava quei piccoli momenti in cui erano solo loro due, e fantasticava su come potesse andare se lui avesse il coraggio di fare il primo passo.
- Kho-chan ci sei? Mi sembri perso nel vuoto – e gli agitò una mano davanti gli occhi
- Ero assorto nel pensieri – ridacchiò.
- Ti capita spesso…soprattutto quando stai con me! – e fece la finta offesa incrociando le braccia
Lui aveva i battiti a mille, ma prese tutto il suo coraggio e le mise una mano sulla spalla – E’ che quando sto con te sto così bene che mi rilasso –
Rin sorrise, ma si sentiva strana. Per un attimo il cuore aveva preso anche a lei a battere forte…ma perché? Si chiese per un attimo se provasse qualcosa nei confronti di Khoaku…ma poi scosse la testa.
“Ma che vado a pensare?”
- Ehi ragazzi!!! – Akira correva verso di loro. Era arrivato e potevano andare.


Dal lato esattamente opposto della collina, Sesshomaru, Jaken e Sasuke erano arrivati davanti al capanno di Rojina.
- Ehi c’è qualcuno? – si precipitò ad entrare Sasuke
- Entrate, entrate – un’anziana signora dai capelli grigi raccolti e un’enorme kimono viola per coprire tutta la sua stazza fece cenno di entrare
- Salve signora, il mio padrone è qui giunto da voi per…- iniziò a parlare Jaken
- Umana, sei per caso tu Rojina? – tagliò corto il demone
- Dipende, di che hai bisogno? –
Furono distratti da un rumore di fuori sospetto, come delle voci che bisbigliavano, così Sasuke uscì a controllare
- Ma che ci fate voi qui? –
- Sasuke?! – esclamò perplessa Rin. Poi si bloccò un attimo, se c’era Sasuke doveva esserci per forza anche Sesshomaru, così senza pensarci entrò di botto nel capanno.
- Rin!? –  si stupì il demone, non si aspettava certo di vederla!
- Cielo, quante visite questa sera! – si disse la vecchia
Rin non vide nulla intorno a lei, neanche notò Rojina, se c’era lui ogni cosa intorno spariva. Cominciò a chiedersi perché ogni volta le faceva quell’effetto, e cercò di paragonarlo alla sensazione che aveva provato prima con Khoaku…
- Finalmente ti abbiamo trovata! – disse poi alla signora
- Gentilissima Rojina ho bisogno del suo aiuto, perché vede la mia lancia…- iniziò Akira, ma Khoaku lo interruppe
- Rojina, siamo qui per Tonseka – disse diretto e tutti si girarono a guardarlo
- Quindi lo sapete anche voi – dedusse Sesshomaru
- Beh allora vi dico…tutti quanti voi, state sprecando il vostro tempo! Non so chi siete, né perché siete a conoscenza della spada, ma da me non saprete nulla! –
- Non è una richiesta, vecchia – fece Sesshomaru posando la mano sulla spada in senso di minaccia
- Quella spada è un ricordo e una promessa d’amore…di certo non la getterò nelle mani del primo che capita! –
- Rojina, io posso capire i tuoi sentimenti – iniziò Rin, e inconsciamente portò la mano al ciondolo che portava al collo – ma quella spada è pericolosa! Sai meglio di noi a cosa può portare! E ora c’è qualcuno che la vuole a tutti i costi! –

Non fece neanche in tempo a rispondere che da fuori si sentì un enorme boato, seguito da lampi di luce. Uscirono tutti di corsa, e videro una mandria infinita di demoni cercatori con a capo Koran e un uomo che non avevano mai visto prima. Era molto alto con capelli corti neri, occhi verdi e pelle bianchissima.
- Finalmente abbiamo trovato ciò che cercavamo! – esclamò quello, con una voce calma e profonda – vai Koran, colpisci lì! – e indicò un punto dietro il capanno
Subito il pavido servitore ubbidì, e un altro fascio di luce colpì proprio lì dove aveva indicato.
- No! – Rojina si portò le mani davanti alla bocca – Il mio Gesshin! –
Una volta chiaro per tutti che la tomba si trovava proprio lì, Sesshomaru, Rin, Khoaku e Sasuke si pararono davanti per evitare che quel uomo (che apparentemente sembrava essere un semplice umano), Koran e tutti i demoni potessero prendere i resti di Gesshin e completare l’anfora.
- Prima dovrai passare sopra di noi! – esclamò fiero Khoaku
- Con sommo piacere – sogghignò – attaccate!!!! –
I demoni andarono addosso ai ragazzi che pian piano li respinsero, mentre Sesshomaru balzò e attaccò quell’uomo, ma si rese conto che era protetto da una fortissima barriera. Poi notò Koran e lo attaccò in maniera fin troppo facile.
- Stupido di un Koran, cosa ti ho dato a fare quella forza se poi ti fai scaraventare a terra come una bambinetta? – gli disse il tipo con disprezzo
- Scusa padrone Kagewaki! Rimedio subito! – nel lasso di tempo di un secondo si teletrasportò dietro i ragazzi, prese le poche ossa nella tomba e si riteletrasportò vicino al suo padrone.
- Qui abbiamo finito! – disse quello voltandosi e sparendo nel nulla, insieme a Koran e ai demoni.
- Ha detto Kagewaki? – chiese Khoaku incredulo
- Cioè il signore del castello al quale Naraku ha sottratto il corpo? Ma il suo aspetto non era quello! - puntualizzò la ragazza
- La sua anima deve aver preso il corpo di qualcun altro – spiegò Sesshomaru
- Ma Kagewaki non era malvagio! Cosa potrà essere successo alla sua anima? –
La domanda di Khoaku rimase senza risposta, Rojina era inginocchiata davanti alla tomba profanata e piangeva
- Il mio Gesshin…ho vegliato su di te per tutto questo tempo…-


Finalmente sapevano chi c’era dietro a tutto questo, ma ormai era troppo tardi, era stata trovata la tomba ed era stata completata l’anfora. Nessuno aveva il coraggio di parlare in quel momento, e nel silenzio della notte si sentivano solo le lacrime di Rojina…

 

   
 
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