Wow … quante
recensioni!!! Mi commovete davvero …
Scherzi a parte … beh
almeno l’avete letta … forse non è come la immaginavate … ma mi piace pensare
che sia così, e non ho rimpianti sui capitoli che sto scrivendo …
Non so ancora di
preciso quanti capitoli saranno, ma sicuramente non supereranno i dieci … vi
lascio alla lettura …
Baci
Scimmietta
Capitolo 3
La sua promessa,
valeva più di tutto. Ero felice di sapere che qualcuno per me ci sarebbe stato
sempre.
Se ero triste, se
ero felice, se ero abbattuta, lui ci sarebbe stato per consolarmi o essere
partecipe.
Ero seduta sul
mio letto, a pensarlo, quando lui entrò.
“Rosalie, Esme
vuole parlarti. Scendi?” mi chiese, osservando il mio viso.
“Certo. Scendo
subito. Grazie Emm!” gli dissi, alzandomi e uscendo dalla porta.
Mi prese la mano,
stringendola. Non forte, sapeva che era ancora neonato, e che la sua forza era
superiore alla mia.
Lo guardai con la
coda dell’occhio, e lo vidi sorridere, spensierato.
“Esme sono qui.
Dimmi” dissi, mettendomi di fronte a lei.
“Tesoro … ti ho
vista, con Emmett. Sei diventata un’altra. Sembri un’altra persona …” mi disse,
avvicinandosi.
“Davvero?”
“Si … sei più
felice, più luminosa!”
“Si … me ne sono
resa conto anche io. Emmett mi fa felice. Quando mi sta vicino, quando sorride,
il mio cuore sembra rinascere …”
“Oh piccola Rose
… cosa ti fa provare l’Amore …”
L’abbracciai.
Tutto quello che le avevo detto era vero.
“Esme” Carlisle
la chiamò, ed io rimasi sola in cucina. Misi una mano sugli occhi. Speravo non
mi avesse sentita.
“Si che ti ha
sentita … ed è felice. Non dovrei dirtelo, ma …” Edward mi riscosse dai miei
pensieri.
“Ma …” gli
chiesi, incitandolo a continuare. Prese un biglietto dal ripiano della cucina e
scrisse qualcosa. Poi me lo mostrò.
Ma lui prova i tuoi stessi sentimenti!
Ridacchiai a
quello stratagemma per nn farsi sentire. Alzai la testa verso di lui, e annuì, per confermare
i miei pensieri.
Ora il mio cuore
aveva preso il volo, con le ali fatte di soffice piuma. Amore.
Edward mi fece
l’occhiolino e mi lasciò sola.
Lui prese il suo
posto. Si schiarì la voce.
“Hai sentito
vero?” gli chiesi, guardandolo interrogativa.
“Si … pensi
davvero quello che hai detto?”
“Ti direi una
bugia se rispondessi di no … quindi si, penso, anzi no, provo davvero quello
che ho detto ad Esme!”
“Ti capisco Rose
… forse quel guastafeste di Eddino te l’avrà già detto, ma provo i tuoi stessi
sentimenti …”
Ridacchiai. Aveva
ragione, Edward a volte era davvero un guastafeste.
Mi alzai dalla
sedia sulla quale ero seduta, e mi avvicinai al mio orso. Gli accarezzai un
braccio, risalendo poi fino al suo viso.
Sembrò volere di più.
Mi afferrò per la vita, e poi portò le mie braccia dietro la sua
testa. Lo strinsi forte, felice di quel contatto tanto agognato.
Mi baciò il collo,
dolcemente. Poi si spostò sulla mia guancia, e infine sulle mie labbra.
Le mordicchiò, e mi baciò passionalmente.
Era il bacio che
avevo sempre sperato di avere.
Era il bacio che
avevo visto scambiarsi tra Vera e suo marito.
Era il bacio che
Royce non mi aveva mai concesso.
Ci staccammo. Mi
guardava con occhi da pesce lesso, e non c’era bisogno di uno specchio per
sapere che anche io avevo quello sguardo. Sorridemmo, e poi lo abbracciai.
“Emmett … ti amo
…” gli sussurrai, nascondendo il viso nella sua maglietta.
“Oh piccola …
speravo me lo dicessi … ti amo anch’io!” Prese il mio mento tra il pollice e
l’indice, e si avvicinò ancora per baciarmi. Fu un bacio piccolo, casto, ma
ugualmente dolce.
“Vado a
cambiarmi” dissi, staccandomi.
“Ok … ti
aspetto!”
Salii in camera,
e decisi di farmi una doccia.
Dal mio armadio
presi un abito, lungo, nero e verde. Raccolsi i capelli sulla nuca, con una
pinza a forma di rosa. Era la mia preferita.
Scesi di nuovo
giù, trovando tutti intorno alla porta. Mi avvicinai curiosa.
“Emmett ti
aspetta al fiume, Rosalie” mi disse
Carlisle, facendomi un cenno con la mano.
“Ok … lo
raggiungo!”
Mi sembrava di
essere una bambina in cerca di coccole, quando correndo per il prato, arrivai
al fiume e lo strinsi tra le mie braccia. Peccato che non riuscii a circondarlo
tutto … era troppo grosso per me …
Si girò per rispondere
al mio abbraccio.
“Ti aspettavo
piccola”
“Lo so … dove
andiamo?”
“In un posto
speciale … tutto nostro!”
In un secondo fui
sulla sua spalla e senza neanche farmene
rendere conto, aveva iniziato a correre.
“Emm guarda che
anch’io corro veloce come te!” lo rimproverai, dandogli un colpetto sulla testa
e baciandoli il collo.
Fu un attimo, ed
entrambi ci ritrovammo a terra, dopo aver sbattuto contro un albero.
Lo guardai
sconvolta mentre si massaggiava il punto in cui aveva sbattuto la testa, e
scoppiai a ridere.
Mi guardò, un po’ offeso.
“Hey, perché
ridi?” mi chiese, avvicinandosi pericoloso.
“Sei il primo
vampiro della storia che va a sbattere contro un albero e si fa male!” gli dissi,
cercando di trattenere un altro attacco di risa, inutilmente.
“Non è colpa mia
se un angelo mi ha baciato e mi ha fatto deconcentrare!” esclamò, buttandosi
sopra di me e incominciando a farmi il solletico.
Continuammo così per ore, fino a
quando il tramonto non lasciò una meravigliosa luce rossastra intorno
a noi.
Il crepuscolo, il
momento più sicuro per noi creature della notte.
Emmett mi guardò, raggiante, e mi
fece sdraiare accanto a lui.
In cerca di
coccole appoggiai la mia testa sul suo petto, tracciando disegni invisibili con
le dita.
Lui incominciò ad accarezzarmi
i capelli, lentamente. Se fossi stata umana, mi sarei addormentata, per il
lieve torpore che quelle carezze mi portavano.
“È davvero un posto
stupendo!” esclamai, continuando a guardare il bagliore rosato della luce.
“Si … l’ho
trovato mentre cacciavo, e ho pensato subito a te!”
“Davvero?”
“Si piccola,
ormai tu sei sempre nei miei pensieri!”
Si avvicinò al mio volto, e
mi lasciò un bacio sulla fronte.
Sorrisi, con gli
occhi pungenti, e lo ammirai mentre si alzava in piedi e mi dava la mano.
“Vieni, voglio
fare una cosa” disse, e poi mi portò al centro del prato.
Appoggiò una mano sul mio
fianco, e poi mi prese l’altra nella sua.
Iniziò a muoversi in
circolo, ballando. Era bravissimo.
La musica non
c’era, ma ben presto la sentii nascere in me.
Era una melodia
dolce, magica e luminosa. Mi stregò e mi fece sognare che quel
momento magico non finisse mai.
Mi sentivo
protetta e leggera.
Emmett mi
guardava, aspettandosi qualcosa.
“La senti la
musica piccola?” mi chiese, fissandomi negli occhi.
“Si, ed è
meravigliosa … tu la senti?” risposi, guardandolo sorridere.
“Si piccola,
quella è la musica del nostro Amore. Amore con la A maiuscola!”
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