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Autore: Inazumiana01    07/08/2016    6 recensioni
[Interattiva][Iscrizioni Chiuse] [Ispirato a Death Note] [Morte certa!]
Dato che ultimamente ci sono molte storie ad OC ho deciso anch'io di rompervi le scatole ^^ XD
Dal prologo:
-E quando avresti scoperto questo potere?- chiese la ragazza con le lacrime agli occhi.
-La settimana scorsa- disse con un'alzata di spalle. -Sai...ho osservato i ragazzi di questa scuola..- disse indicando la struttura dietro di sè - Tu eri solo un'esperimento...ed anche riuscito direi!- disse con entusiasmo.
-Allora perchè vuoi uccidermi?-
-Perchè non mi servi più...ho ottenuto ciò che volevo.Ed a quanto pare siamo anche in ritardo!- disse guardando l'orologio che aveva al polso sinistro. -Su forza, uccidila- disse con fare sbrigativo per poi allontanarsi.
-No! Aspet- la ragazza non ebbe il tempo di finire la frase che si accasciò al suolo portandosi una mano alla gola e cercando di prendere più aria possibile nei polmoni, ma dopo pochi secondi si ritrovò a terra senza vita.
Genere: Horror, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve! Scusate il ritardo, ma sto in vacanza e molto probabilmente sarà una mia amica apubblicare il capitolo. Volevo dirvi che ho apportato nuovamente delle modifiche alla trama (lo so che volete uccidermi) infatti ho deciso che la madre di Leandro e la barista siano morte di attacco cardiaco. Ora si entra nella vera e propria trama con il death note e il resto. Spero vi piaccia.














4 Novembre.




Il ticchettio degli stivaletti di Vanille risuonavano per il corridoio, ormai deserto, della scuola.
Erano appena finite le lezioni e, quel giorno, Leandro si era presentato in classe. La preoccupazione di Cornelia era percepibile e anche se cercava di non darlo a vedere, ma gli occhi la tradirono.
Gli insegnati non fecero domande sul perchè dei tre giorni di assenza da parte del ragazzo che, sembrava più bianco del solito.
-A quanto pare ha funzionato.- disse allegra Vanille, dirigendosi verso la biblioteca -Ed io che pensavo fosse uno scherzo.- ridacchiò leggermente.
Una volta entrata nella biblioteca, andò verso la sezione dei libri scientifici e matematici. -Ancora non mi hai detto il tuo parere..- disse seria mentre cercava un libro.
-Il modo in cui lo utilizzi non è affar mio. Sei libera di uccidere chi vuoi, non ci sono regole che ti vietino di uccidere determinate persone.- rispose una voce rauca.
-Hmm...Oh, eccolo qui!- esclamò prendendo il libro di algebra avanzata, ma quando lo aprì non ci trovò quello che stava cercando. Sul suo volto era raffigurato il terrore, gli occhi erano spalancati e stava cominciando a sudare freddo.
-Cercavi questo?- disse una voce di fianco a lei. I capelli erano lunghi e biondi, gli occhi ambrati e se ne stava con la schiena appogiata contro il muro.
-E' mio! Ridammelo!- esclamò furiosa la mora.
-Non credo ci sia scritto il tuo nome...al contrario c'è scritto quello della madre di Leandro e di altre persone che, guarda caso, sono quelle morte negli ultimi giorni.- disse calma Cornelia. -L'hai nascosto in un luogo piuttosto sicuro...chi andrebbe a vedere nel libro di algebra avanzata?-
Vanille strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche -Come facevi a sapere che era qui?- domandò a denti stretti.
-Semplice, ti ho seguito.- rispose la bionda con un alzata di spalle, poi i suoi occhi si posarono su una figura dietro la ragazza, che sambrava sconvolta.
-C-come...mi hai seguito e non me ne sono accorta?- disse più a se stessa che alla bionda.
-Eri troppo presa ad uccidere delle persone, piuttosto che concentrarti su chi ti circonda.- disse -Lui sarebbe lo shinigami, giusto?- domandò avvicinandosi alla figura. Era alta quasi tre metri, se avesse avuto la schiena un po' più dritta. Il corpo era composto principalmente da ossa, le braccia erano più lunghe e anch'esse scheletriche. Il volto era pallido ma aveva diversi simboli sulle guance.
-Lui è mio!- disse facendo scudo con il suo corpo lo shinigami. -Come fa a vederti?- domandò rivolgendosi allo shinigami.
-Ha preso in mano il Death Note. Chiunque lo tocchi sarà in grado di vedermi.- rispose con calma.
-Come funziona questo quaderno?- domandò la bionda.
-No! Ti ordino di non risponderle!- esclamò Vanille guardando furente la ragazza.
-Tu stai utilizzando il mio quaderno, questo è vero. Ma non puoi dettare ordini su di me e, a differenza tua...io posso ucciderti mentre tu non puoi uccidere me.- rispose lentamente. -Ci sono scritte le regole nelle prime pagine.- disse indicando con la sua mano scheletrica il quaderno.
Cornelia aprì la prima pagina del quaderno e mormorò ciò che stava scritto:
"I- L'umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà."
"II- Questo quaderno non farà effetto a meno che chi scrive non abbia in mente il viso della persona mentre scrive il suo nome. Quindi, persone che condividono lo stesso nome non verranno colpite."
-Come facevi a sapere il nome e il volto della madre di Leandro?- domandò con le sopracciglia agrottate. Vanille sbuffò. -L'ho icontrata qualche giorno fa al supermercato...Leandro ha preso il cognome della madre dopo il divorzio dei suoi genitori, e poi si somigliano molto...- disse Vanille con fare ovvio, un tono che Cornelia odiava.
-Ma come hai saputo il nome?- domandò ancora.
-Non sono tenuta a risponderti!- sbottò Vanille incazzata, mentre un ghigno si formava su volto di Cornelia.
-Se non sbaglio, basta scrivere il nome di una persona immaginandosi il suo volto...- disse enigmatica -potrei benissimo ucciderti in questo istante..- disse vittoriosa, al contrario di Vanille la quale si poteva leggere il terrore negli occhi.- Allora? Come hai fatto?-
-Ho fatto lo scambio degli occhi.- disse con sguardo basso. Era in trappoola.
-Spiegati meglio...- le intimò la bionda con fare sbrigativo.
Vanille sospirò -E' possibile fare lo scambio degli occhi con lo shinigami. I loro occhi possono farti vedere il nome e la durata vitale delle persone...- cominciò, poi alzò lo sguardo e i suoi occhi divvennero di un rosso scarlatto -Ma...se accetti lo scambio la tua vita sarà dimezzata.- disse mentre i suoi occhi ritornarono color ambra. Rimasero lì per un paio di minuti. la tensione era palpabile.
Dopo quella rivelazione, un luccichio comparve negli occhi della bionda che, con ancora in mano il Death Note era decisa a non mollarlo. Quel quaderno aveva un potere infinito, avrebbe ucciso tutti coloro che le avrebbero dato fastidio...l'avrebbe condiviso con Leandro.
-Questo lo tengo io.- disse per poi girare i tacchi, ma Vanille la prese per il braccio con una forza che fece rimanere perplessa la bionda.
-Ti ho detto che è mio, non puoi tenerlo tu.- disse seria guardandola con cipiglio.
-Lasciami.- disse Cornelia disgustata dal contatto della mora -E poi, non mi sembra che ci sia alcuna regola che mi vieti di prenderlo, giusto?- disse rivolta allo Shinigami.
-Anche se a scrivere non è il possessore del quaderno, questo sortirà i medesimi effetti, qualora chi scrive il nome di una persona ne ha in mente il volto. Regola numero otto.- rispose.
-Un momento!- disse Vanille -Io non perderò i ricordi, giusto? E tu rimmarrai il mio Shinigami, vero?- disse guardando lo shinigami negli occhi, ma lui scosse la testa.
-E' possibile prestare il quaderno della morte senza perderne la proprietà. Quella persona a sua volta potrà prestarlo a terzi. In questo caso invece, chi perde la proprietà del Quaderno, viene privato all'istante anche di tutti i ricordi relativi al suo utilizzo.Tuttavia, ciò non significa che non avrà più tutti i ricordi dal giorno in cui è entrato in possesso del quaderno al giorno in cui l'ha perso, bensì che le sue azioni non appariranno più come connesse al possesso del quaderno. Regola numero ventidue.- disse lo Shinigami, mentre sul volto di Cornelia si formò un ghigno. -Ma...- cominciò l'essere rivolto alla bionda -Per fa si che sia tuo a tutti gli effetti, dovrai scrivere il nome di una persona. E sarà in quel momento che il possessore perderà i propri ricordi e anche il dono degli occhi.- disse.
-Beh...questo vuol dire che posso ucciderti anche adesso..- disse divertita a Vanille -Perchè no? Infondo, devo pur vedere come si usa il quaderno..- disse vittoriosa mentre con una penna presa a uno dei tavoli della biblioteca, scriveva il nome della sua prima vittima.
Vanille ancora sotto shock per ciò che aveva detto Cornelia, non fece in tempo a supplicarla di lasciarla vivere, che si ritrovò sul pavimento gelido della biblioteca, senza emettere alcun respiro, nessun grido di dolore o alcuna supplica...era morta.
-Questo è per la madre di Leandro...- disse Cornelia gelida per poi andarsene, con alle sue spalle lo shinigami.



***


-O mio Dio!- esclamò Hayden, una volta saputo il bacio tra Bash e Iris.
-Siete una coppia bellissima! A quando il matrimonio?- domandò con occhi luccicanti. Erano appena usciti da scuola, il tempo non era dei migliori, il cielo era oscurato da nei nuvoloni grigi.Fortunatamente aveva appena smesso di piovere, dato che nè Hayden nè Bash avevano portato gli ombrelli.
-Ehi, calma! Ci siamo messi insieme solo tre giorni fa!- disse prendendola per le spalle cercando di farla smettere di saltellare.
-Aspetta! Tre giorni fa? Tu me lo dici solo dopo tre giorni?- domandò con un sopracciglio alzato e con le braccia incociatre.
-Tu eri...ehm..impegnata con il biondino e, poi me ne sono dimenticato.- disse portandosi una mano dietro la nuca. Hayden arrossì di botto -I-io non ero impegnata con Axel!- disse sbuffando -Ah, vabbè non fa niente.- disse alzando gli occhi al cielo.
-Accidenti!- esclamò improvvisamente Hayden - Ho dimenticato il cellulare in classe!- disse e prima che Bash potesse rispondere qualcosa, si girò e corse in direzione della scuola.
-Ehy! Aspettami!- esclamò Bash cominciando a correre anche lui. Hayden avrebbe perso un polmone ancor prima di arrivare a scuola.
Hayden cominciò a rimpiangere tutti i giri di corsa che aveva saltato durante le ore di educazione fisica. Stava per girare l'angolo quando andò a sbattere contro qualcuno facendole cadere ciò che aveva in mano.
-Guarda dove metti i piedi!- disse la ragazza. Hayden non guardò in faccia la ragazza, si abbassò per prendere il quaderno che le era caduto per poi darglielo e ricominciare a correre. La ragazza rimase qualche secondo a fissarla.
-Ti chiedo scusa, la mia amica è un po' sbadata.- disse Bash che aveva appena raggiunto l'angolo dove le due si erano scontrate. Poi ricominciò a correre anche lui.



***




-Allora siete usciti insieme?- domando Jace a Maximillian, mentre finivano di giocare alla playstation.
-Si.- rispose semplicemente l'albino, troppo concentrato a superare il suo migliore amico.
-E...dove l'hai portata?- domandò ancora il moro.
-Volevo fare qualcosa di diverso dal solito. Ho approfittato della bella giornata, dato che ultimamente non se ne vedono molte, e l'ho portata a fare equitazione.- disse.
-Si è divertita?-
-Non è un tipo che riesce ad esternare i suoi sentimenti, ma si vedeva dallo sguardo che si stava divertendo.- disse sorridendo al ricordo di quella uscita. Si erano incontrati alla festa di Halloween e Maximillian si sentì attratto da lei non appena i loro occhi si incontrarono. Nei giorni a venire si parlarono, passando così molto tempo insieme. Dopo un paio di giorni Maximillian, deciso a conoscere meglio la ragazza, l'aveva invitata ad un appuntamento e, con suo grande stupore la ragazza accettò. Aveva deciso di portarla a cavallo, una passione che aveva fin da bambino, dato che tutte le estati andava alla fattoria dei suoi nonni. Si sorprese nel vedere la felicità negli occhi della ragazza, non appena le comunicò dove sarebbero andati, e la cosa non fece che battere ancora di più il cuore dell'albino. Jace, dal canto suo, cominciava a blaterale un probabile abbandondo da parte del suo migliore amico a causa di una ragazza. Perciò decise che per quel pomeriggio sarebbe restato con il suo migliore amico dai tempi dell'asilo.
-Quindi...vi siete baciati?- domandò ancora.
-Cos'è un interrogatorio?- chiese divertito mentre sul volto di Jace si formava un ghigno.
-No, semplicemente se continuo a farti domande sull'appuntamento tu ti distrai e io riesco a vincere.- disse sorpassandolo nuovamente. Stavano giocando da tre ore a Mario Kart, Jace era Yoshi mentre Maximillian era Tartosso, era un continuo capovolgimento di posizioni, si superavano di continuo.
-Razza di imbroglione! Giochi sporco!- si lamentò Maximillian spingendolo leggeremente, giusto il tempo per ritornare primo.
-Io non gioco sporco! Gioco d'astuzia ed è diverso!- disse saggiamente Jace, ma sfortunatamente arrivò secondo mentre Maximillian primo.
-Certo, ma in tanto hai perso.- disse guardandolo dall'alto in basso, mentre Jace gli faceva la linguaccia. Il moro era sempre stato un tipo abbastanza teatrale, tendeva ad enfatizzare tutto quanto, ed era molto possessivo nei confronti delle persone a cui teneva, cioè Maximillian. Jace era stato scappato di casa all'età di quattordici anni e solo all'età di sedici, decise di comprarsi un appartamento e di trovarsi un lavoro. Il padre lo aveva sempre accusato della morte della moglie, dato che non appena lo diede alla luce lei morì. Da quel momento il padre cominciò a trattarlo male e a bere, così un giorno, spazientito, Jace scappò di casa andando a vivere da Maximillian, dove i genitori lo trattavano come se fosse veramente loro figlio. C'era anche da dire che Jace era un donnaiolo, non aveva mai avuto una relazione seria ed era stato a letto con metà scuola, senza curarsi di ferire o illudere le persone. -Non credi dovremmo iniziare a studiare?-domandò l'albino e per tutta risposta il moro fece una faccia disgustata. -Nah...se vuoi inizia tu, io ti faccio da sostegno morale.-
-Sostegno morale? Guarda che non sono io quello a rischio bocciatura.- ribattè Maximillian. -Vieni, cominciamo a studiare..- disse prendendolo per la felpa blu.
-Studierò ad una condizione! Devi rispondere alla domanda che ti ho fatto prima.- disse cercando di far lasciare la presa al suo amico. Loro due erano come due facce della stessa medaglia, totalmente diversi ma molto uniti e anche se entrambi, in particolar modo il moro, non l'avrebbero mai ammesso, sarebbero disposti a morire l'uno per l'altro.
-Quale domanda?- chiese non ricordando la domanda che gli aveva rivolto. Jace sbuffò, a quanto pareva la memoria corta era comune tra gli albini.
-Hai baciato Cleopatra?- domandò nuovamente, guardandolo con i suoi grandi occhi grigi.
-Si chiama Laila...- disse, ma Jace lo guardava con uno sguardo alla "non era questa la mia domanda" -E no, non l'ho baciata.- disse sospirando, mentre il moro alzò un sopracciglio e Maximillian capendo cosa intendesse rispose -La conosco da neanche una settimana...non credo sia il tipo che vuole fare le cose con fretta.- disse semplicemente. -Ora...alza quelle chiappette da terra che abbiamo molti compiti da fare.- disse porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi e, seppur contro voglia e borbottando un "non credo che per la fine dell'anno ne usciremo vivi", Jace si alzò per andare a fare i compiti.



***



-Che ci fai qui?- domandò una voce nell'aula A. Hayden stava affannando, la schiena era curvata, le braccia stavano sulle ginocchia e il volto era chino. Non appena alzò la testa vide Alek...ma non era solo. Inisieme a lui c'erano tre ragazze che la guardavano furenti.
-P-potrei...farti la stessa domanda...- disse ancora ansante.
-Sono rimasto perchè avevo delle ricerche da fare.- disse mentre lo sguardo di Hayden si posava sulle ragazze.-Ah, loro mi aiutan con le ricerche.- disse.
 La porta si spalancò nuovamente e fece ingresso Bash che, nonostante la corsa, era ancora fresco come una rosa. Hayden lo guardò con finto cipiglio -Ti ho già detto che ti odio?- disse e Bash in tutta risposta sorrise.
-Hai preso il cellulare?- domandò e la ragazza si guardò intorno fino a quando non lo vide sul suo banco, il penulto a sinistra.
-Eccolo!- esclamò andando verso il proprio banco -Ora possiamo andare...- disse in direzione di Bash una volta preso l'oggetto. -Buono studio, allora.- mormorò leggermente distaccata per poi uscire dall'aula sotto lo sguardo di un Bash incredulo che la seguì comunque.
-Che ti è preso?- domandò il ragazzo una volta fuori dall'edificio e la ragazza in risposta alzò un sopracciglio.
-Prima...li hai salutati in modo...freddo..- disse ancora incredulo. -Conoscevi quelle ragazze?-
-Sono solo delle oche, potrebbero far parte del trio di Ambra.- disse tesa mentre sul volto di Bash si formava una sorrisetto.
-Hmm...quindi non sei...gelosa, vero?- domandò malizioso.
-Ma che ti salta in mente?! Io? Gelosa di un tipo come lui? Può avere tutte le ragazze che vuole a me non interessa.- disse infine guardando dall'altro lato della strada. Bash divertito dalla reazione dell'amica, decise che era meglio lasciar perdere.
-Se se...certo..- disse ancora divertito mentre Hayden sbuffava. Improvvisamente il cellulare vibrò e Hayden lo prese dalla tasca del cappotto nero. Era un messaggio da un numero che non teneva segnato in rubrica. Decise di vedere chi gli aveva scritto, forse avevano sbagliato numero.
Non appena lesse il testo del messaggio un sorriso si formò sul volto.
-Chi è?- chiese Bash incuriosito.
-Hmm..? Nessuno..- disse riponendo il cellulare nella tasca, mentre il suo migliore amico d'infanzia cercava di capire osa le prendesse tutto ad un tratto.


"Questo  è il mio numero e...non preoccuparti, quelle ragazze che hai visto con me nell'aula non valgono niente ;)"


-Che idiota..- pensò abbassando lo sguardo e ancora sorridente.





***




-Certo che sei proprio sbadata!- esclamò Alexiel a Rosalya. Prima di farle notare quanto sia sbadata, il ragazzo si era assicurato che quel periodo del mese fosse passato.
L'albina correva a passo spedito nei corridoi della scuola con il suo ragazzo Alexiel, Kentin e una nuova amica di nome Mizu. Una ragazzina molto timida che l'aveva intenerita fin dal primo incontro infatti, Rosalya, non appena le aveva rivolto la parola e la ragazzina aveva cominciato a balbettare e ad arrossire, l'aveva spupazzata a dovere, sotto lo sguardo leggermente geloso di Kentin.
-Ho solo dimenticato di prendere un libro dall'aula.- disse sbuffando la ragazza, mentre i due dietro di loro sorridevano divertiti.
Una volta giunti nell'aula trovarono una ragazza dai capelli neri e gli occhi rossi intenta leggere un libro.
Rosalya si schiarì la voce per avere l'attenzione della ragazza, che in quel momento alzò gli occhi dal libro e li puntò sul gruppetto che si trovava sull'uscio della porta.
-Ciao..ehm..scusa il disturbo, ma non è che avresti visto un libro di chimica su uno di questi banchi?- domandò Rosalya.
-Intendi il libro dalla copertina blu con le formule multicolore?- domandò la ragazza e Rosalya accennò ad un "si" con la testa.
-L'ho dato alla bibliotecaria, dato che non c'era scritto nè a chi appartenesse nè la classe..- disse chiudendo il libro che stava leggendo e posandolo nello zaino - Seguitemi, vi faccio vedere dove si trova.- disse andando verso di loro.
-Sappiamo dove si trova la biblioteca.- disse con fare ovvio Kentin, il quale si guadagnò un'occhiata gelida da parte della ragazza.
-Sapete anche dove si trova lo scatolone degli ogetti che gli alunni perdono?- domandò sprezzante la ragazza e Kentin scosse la testa con forza senza staccare gli occhi dalla ragazza. Anche gli altri si ritrovarono ad imitare Kentin.
-Bene. Allora venite.- disse uscendo dall'aula seguita dagli altri. Stavano tutti in silenzio, c'era chi come Kentin non osava parlare pur di non ricevere un'altra occhiataccia, chi non aveva nulla da dire come Mizu e chi come Alexiel si scocciava addirittura di parlare. Fu Rosalya ad interrompere quel silenzio.
-Allora, come ti chiami?- domandò gentilmente e con un sorriso.
-Laila Mihyar.- rispose senza voltarsi.
-Io sono Rosalya. E loro sono Alexiel, nonchè mio ragazzo, Kentin e la piccola Mizu.- disse presentandoli e la mora annuì semplicemente.
-Non sei un tipo che parla molto.- osservò Rosalya -Ed hai uno strano cognome...non sei di qui, vero?- domandò ancora.
-Sono per metà Egiziana..- disse aprendo la porta della biblioteca, dirigendosi verso la scrivania della bibliotecaria.
-Metà egiziana? Forte!- esclamò entusiasta. Laila prese lo scatolone da sotto la scrivania e cominciò a cercare il libro e, quando finalmente lo ebbe trovato lo diede a Rosalya.- E' questo?- domandò e la ragazza annuì.
-Grazie mille, non so come avrei fatto senza di te.- disse con un mezzo inchino.
Intanto Mizu si era allontanata dal resto del gruppo per cercare un libro sulla botanica. C'era un ampia scelta, andò a vedere in  diversi scaffali prima di arrivare a quello di algebra avanzata, un settore non esattamente del suo genere.
Ma quel che vide la pietrificò all'istante. Rimase lì, immobile a fissare il corpo senza vita di una ragazza.
-Mizu! Sei qui!- disse Kentin con alle calcagna gli altri tre -Mi sono girato e non ti ho più vist...- stava per finire ma le parole gli morirono in gola non appena vide dove erano puntati gli occhi della sua ragazza.
Gli altri si avvicinarono, incuriositi dallo strano comportamento dei loro nuovi amici e, quando si avvicinarono la loro espressione fu la stessa.
L'urlo terrorizzato di Rosalya ruppe il silenzio che si era creato. Sembrava l'unica in grado di emettere un suono, gli altri sembravano come pietrificati alla vista del cadavere di una ragazza.










N.d.a
Salve! Prima di tutto ci tenevo a ringraziare la mia amcia che ha pubblicato il capitolo (la pubblicazione era prevista per il 2 agosto e non so se lo leggerete quel giorno) e Lesye, che inconsapevolmente mi ha dato una nuova idea!
Allora, credo di aver spiegato le modifiche che ho apportato alla trama ma se avete domande fatele pure nelle recensioni. Ma al momento dovete rispondere a queste:
1- Se il vostro Oc dovesse vedere improvvisamente uno shinigami, come reaggirebbe?
2-Sarebbe disposto ad uccidere delle persone? Lo farebbe senza alcun rimosso?
3- Cosa indossa il vostro Oc per l'inverno e per un appuntamento? Lo so domana strana, ma vorrei mettere le descrizioni anche dei vestiari.
Alla prossima!
Un Bacio








 
   
 
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