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Autore: LilyProngs    26/04/2009    8 recensioni
Rin è una bambina di dieci anni che è cresciuta in un orfanotrofio ed aspetta, con speranza, di poter trovare un giorno una famiglia.
Kagome è una giovane che ha appena finito il suo apprendistato ed è pronta al suo primo lavoro come assistente sociale.
Kagome e Rin si incontreranno all'orfanotrofio e questo segnerà l'inizio d una nuova vita per entrambe. Ma se il passato di Rin tornasse a galla all'improvviso precludendole ogni possibilità di gioia?
Una fic all'insegna dell'amore in tutte le sue sfumature!
E' principalmente una Sesshomaru-Rin ma anche una Inuyasha-Kagome e inizia principalmente con la storia di quest'ultima coppia per poi dedicarsi pian piano completamente alla prima.
ATTENZIONE RATING ARANCIONE DAL CAP 32!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 Ecco il nuovo capitolo!
Buona lettura!  

La bambina alla ricerca di un sogno

Kagome la guardò incredula mentre una strana sensazione le cresceva dentro. Felicità e tristezza si fusero insieme, in una danza che turbinava nel suo cuore. Ma poi vinse la felicità.
"Davvero?" chiese sorridendo.
"Sì, Kagome...Sei stata un portafuortuna per lei!" esclamò la signora Mikon altrettanto allegra.
Kagome guardò verso Inuyasha che sorrideva, avrebbe voluto abbracciarlo ma si limitò a poggiare una mano sul suo braccio.
"Hai sentito?" chiese commossa, anche se era una domanda piuttosto stupida, sopratutto se rivolta a lui.
"Certo!Sono davvero felice per Rin!" affermò. Kagome riportò lo sguardo verso Kaede.
"Dov'è adesso?" chiese. La donna si spostò di lato ed indicò un punto al di fuori della porta.
"Nel mio ufficio, dobbiamo avviare tutte le pratiche ed ho proprio bisogno di te!E anche di te,Inuyasha!" disse riprendendo la sua professionalità. I due annuirono e si avviarono nell'ufficio della donna dove Kagura e Rin erano sedute. Appena sentì dei passi Rin si girò e quando vide Kagome le saltò in braccio con slancio.
"Kaggy hai saputo?Hai saputo?" esclamò euforica. Kagome la strinse tra le braccia e rise.
"Sì piccolina, sono così felice per te!" le disse dolcemente. Rin continuava a sorridere come se per lei fosse impossibile smettere di farlo.
"Io me lo sentivo sai che si avvicinava una speranza?Lo sentivo qui dentro!"-esclamò indicandosi il cuore-"Ed è successo!La speranza ha vinto!" disse contenta. Kagome annuì e poi la posò a terra per stringere la mano di Kagura.
"Ha fatto bene, Rin è splendida!" esclamò e la donna sorrise.
"Ne sono sicura...Be' ditemi cosa devo fare" disse poi.
Inuyasha e Kagome si sedettero e diedero sfogo alla loro professionalità.
"Allora comprende che questa è un' adozione e non si può ottenere da un giorno all'altro ma ci vuole del tempo, dei provvedimenti legali ed il bisogno da parte dell'assistente sociale di avere possibilità di giudicare se la persona a cui è stata affidata la bambina è idonea o no..." prese a spiegare Inuyasha, Kagura lo ascoltava attenta.
"Ovviamente non ci sarà preavviso per le mie visite, so che può risultare scocciante ma è il procedimento del mio lavoro..." aggiunse Kagome.
"Dopo questo periodo di tempo, che durerà qualche mese, ci sarà un'altro processo e la bambina le sarà completamente affidata. So che è una cosa molto impegnativa ma è una procedura molto delicata" continuò Inuyasha. Kagura annuì in accordo.
"E' giustissimo ma in pratica, da quando Rin potrà stare con me?" chiese. Questa volta fu Kaede a rispondere.
"Dipende dalla disponiblilità dello studio legale. Dovrà soltanto venire con noi in tribunale per ricevere le carte di affidamento. E' solo per l'adozione che c'è bisogno di più tempo" spiegò.
"Va bene, capisco...E quando potremmo prendere questi documenti?" chiese ancora.
"Provvederò subito ad avvisare il mio studio legale, ma se va tutto bene anche domani mattina" rispose Inuyasha.
"Perfetto allora, sarò qui domani!" disse Kagura.
Dopo un po' la donna dovette andare a casa.
"Rin, hai sentito?Presto saremo sempre insieme!" esclamò la donna chinandosi verso di lei.
"Ne sono felice, signora Kagura!" esclamò Rin con la sua dolcezza ormai tipica.
"Ah ma chiamami solo per nome tesoro!" rise la donna, anche a Rin scappò un timido sorriso.
"Allora a presto, Kagura" rispose.
La donna, dopo aver salutato Kaede, Inuyasha e Kagome, complimentandosi con la loro ottima organizzazione, se ne andò perché ormai si era fatta sera.
"Signora Mikon, andremo anche noi" disse Inuyasha e Kagome annuì.
"Sì, infatti domani sarà una giornata importante" disse lei guardando Rin con dolcezza, che sorrise saltellando sul posto.
"Certo, potete andare" concesse la signora Mikon, i due presero ad uscire ma Rin trattenne Kagome per la gonna. La ragazza si girò.
"Dimmi, Rin?" chiese. La piccola abbassò lo sguardo torturandosi le mani.
"Kagome ti andrebbe..Di rimanere qui con me?" domandò timidamente. Kagome sgranò gli occhi stupita e guardò Inuyasha che sembrava dispiaciuto di non poterla vedere a casa. In fondo il fatto di lavorare insieme era bello ma doveva avercela davanti un'intera giornata senza poterla neanche sfiorare, erano anni che non si vedevano e quella condizione era davvero frustrante!Ma rispose comunque.
"Credo che sia giusto, è una serata importante per Rin, è giusto che tu le stia vicino" le rispose. Kagome si stupì ancora di più, da lui si aspettava uno di quei bronci storici che le faceva quando faceva qualcosa con cui non era d'accordo. Non potè fare a meno di notare quanto fosse cresciuto in quegli anni di lontananza e questo servì a farle capire che l'amava sempre di più e che, come in fondo sapeva già, niente era cambiato.
"Grazie Inuyasha...Be' non vedo perché non posso trattenermi!" disse sorridendo. Rin saltellò ancora per la contentezza.
"Sì!Questo è il giorno più bello della mia vita!" esclamò euforica, tutti si intenerirono a quell'affermazione, anche Inuyasha che, da duro quale era, cercava di non darlo troppo a vedere.
"Allora bestiolina ci si rivede presto!" le disse togliendole il cappello per lanciarlo a Kagome che lo prese al volo.
Rin invece, gli fece la linguaccia.
"A presto, cagnolino!" disse ridendo, Inuyasha le fece una pernacchia per poi, dopo aver lanciato un intenso sguardo in segno di saluto a Kagome, se ne andò.
La signora Mikon intanto se ne era andata nel suo studio e Rin e Kagome rimasero sole.
"Che si fa?" chiese quest'ultima.
"Io ho fame!" affermò Rin e il brontolio del suo stomaco ne fu la conferma.
"Eh già, anche io!Forza, andiamo a cena!" disse, le due come sempre si presero per mano per avviarsi alla mensa.
Una volta finita la cena Rin posò delicatamente la forchetta sul piatto e guardò la ragazza di fronte a se.
"Kagome..." proferì attirando la sua attenzione. Kagome alzò lo sguardo.
"Dimmi...". Rin sospirò.
"Domani è un giorno importante...Se andrà tutto finalmente bene, questo è l'ultima volta che rimango tra queste mura" iniziò. Kagome annuì attendendo che continuasse.
"Per quanto qui a volte io non sia stata felice, questo posto per me è pieno di ricordi...Vorresti venire a fare un giro dell'orfanotrofio con me?Per tenere impressi i ricordi un ultima volta" concluse. Kagome le fece un grande sorriso ed annuì.
"Certo, volentieri...Vuoi andare adesso?" chiese, Rin annuì e le due si alzarono dalla loro tavola avviandosi all'uscita e Rin indicando qua e la' fece animare i suoi ricordi.
"Lì incontrai per la prima volta Shippo!Stava facendo dei strani giochi con i suoi poteri, io ne rimasi incuriosita e mi avvicinai...Per un  attimo non mi bruciò con il suo Fuoco Fatuo!" esclamò ridendo, anche Kagome sorrise.
"Lo insultai per bene e proprio da lì iniziammo ad essere amici..." spiegò mentre erano vicini ad un laghetto nel giardino dell'orfanotrofio. Passarono avanti fino ad arrivare nel retro dove anche li c'era molta vegetazione e di nuovo Rin indicò quel posto.
"Qui invece ci mettevamo a giocare in gruppo a scoprire i misteri, in effetti questa parte dell'edificio fa un po' paura!" continuava, Kagome l'ascoltava attenta, felice che volesse renderla partecipe del suo passato ancora una volta. Poi mentre passarono avanti vide il volto della bambina rabbuirasi mentre guardava verso l'ala pic-nic del giardino.
"Vedi quello spiazzo fra le panche?E' ottimo per le risse o per metterti al centro dell'attenzione per deriderti..." Kagome la guardò preoccupata.
"A te è stato fatto qualcosa di simile?" chiese subito. Rin tirò fuori un sorriso malinconico e si strinse nelle spalle.
"Che vuoi che faccia?Io non piaccio alla gente, te l'ho già detto!Lì ho fatto un sacco di risse e...Sono stata posta al centro delle derisioni...Mi prendevano in giro perché sono qui da sempre e perché rispondo troppo a tono, sopratutto ai ragazzi più grandi" spiegò con sufficienza, quasi come se la condizione di soffrire per lei fosse ormai una cosa abituale, a Kagome le si strinse il cuore a vederla così.
"Voglio sperare che ci siano stati del provvedimenti!" esclamò. Rin fece un mezzo sorriso.
"Sì, tranquilla qualcuno è stato spostato in un altro istituto..." disse e Kagome si calmò.
Poi Rin indicò una panchina sotto un albero.
"Poi quello è il mio posto preferito!" esclamò allegra. Kagome aggrottò le spracciglia e Rin la guardò.
"E' il mio preferito perché è li che ti ho incontrata ed ho incontrato Inuyasha!" continuò sorridente.
La ragazza abbassò lo sguardo verso di lei commossa e si abbassò per prenderla in braccio e abbracciarla.
"Sei un tesoro,Rin!" esclamò.
La bambina sorrise per quanto non si sentisse affatto un tesoro. Non si sentiva di essere tutte le cose belle che Kagome le diceva di essere. In fondo nessuno l'aveva mai voluta al suo fianco. Si sentiva una bambina ordinaria, non particolarmente carina e poco interessante. E si sentiva così anche perché nessuno l'aveva mai scelta a parte Kagome, e da allora, anche Kagura.
Le due presero posto a quella che ormai era la loro panchina.
"E' l'ultimo giorno qui dentro..." ribadì Rin assorta, portando i begli occhioni verso il cielo.
"Come ti senti per questa cosa?" chiese Kagome curiosa, Rin prese un sospiro.
"Come mi sento...Agitata, curiosa...Non vedo l'ora di andare!E' da così tanto che aspetto una famiglia!Da tutta la mia vita ed ora che il mio sogno si è avverato mi sento strana...Stracolma di un qualcosa che non riesco a spiegare!...Ma è una bella sensazione!" spiegò sorridendo.
"Ne sono felice..." rispose Kagome. Rin la guardò.
"Ma questo è un addio?" chiese accentuando la sua voce da bambina. Kagome rise.
"Certo che no!Ci rivedremo, devo tenerti d'occhio!" disse facendole l'occhiolino. Rin ridacchiò e rialzò lo sguardo verso il cielo.
"Mi fa piacere saperlo..." rispose e dopo quell'affermazione tra le due cadde il silenzio.
"Che bella che è la luna, sta notte..." disse poi Rin. Kagome seguì il suo sguardò aspettandosi di vedere una grossa e perlacea luna piena.
Invece si ritrovò davanti ad una falce di luna crescente che brillava nella notte e se si stava ben ad osservare si riusciva a vedere il tondo bluastro che la circondava. Posò poi il suo sguardo su Rin che osservava la luna assorta.
"Adoro la falce di luna!...E' luminosa ma non completa...Proprio come me..." continuò a dire Rin.
Kagome la guardò e si emozionò. Era incredibile quanto fosse intelligente, e speciale...Sopratutto speciale.
"Presto ti sentirai completa..." la rassicurò la ragazza.
"Sì...Con una famiglia!" concordò dolcemente la bambina.
Rimasero ore a chiacchierare sotto la luna e le stelle fin quando Kagome non avvisò che bisognava andare a dormire.
Prima di chiudere gli occhi in quel lettino che era stato la sua dimora da quando ne conservava il ricordo, Rin si guardò intorno, cercando di assimilare ogni particolare della sua camerina, che anch'essa era stata suo rifugio per tutta la sua vita e che, anche a lei, doveva dire addio. La seguente notte avrebbe dormito su un letto diverso. Nei giorni prossimi avrebbe dovuto vivere in una casa nuova. Era tutto nuovo, tutto stava per cambiare.
"Buona notte..." sussurrò per poi chiudere gli occhi, cercando di dormire.

Rin era vestita di tutto punto quella mattina, stranamente, aveva abbandonato i pantaloni larghi e le magliette colorate.
Portava un vestitino rosa che non le andava molto a genio, ma era stato uno dei regali di Natale che la signora Kaede faceva ad ogni bambino dell'orfanotrofio, e non c'era mai stata occasione di metterlo. Quello era il giorno giusto. In fondo si divertiva, se girava su se stessa la gonnellina prendeva a girare con lei dandole la sensazione di poter volare da un momento all'altro.
Erano le nove e mezza e lei era scesa a fare colazione. Sapeva che Kagome era andata via presto per andare in tribunale per la sua richiesta di affidamento con Inuyasha, Kaede e Kagura ovviamente.
La sua valigia, che in fondo conteneva ben poche cose visto che non aveva altro che i suoi vestiti ed i suoi album con le matite colorate, era stata fatta la sera prima con l'aiuto di Kagome.
Quando entrò in mensa tutti la guardarono. Alcuni tristi perché, per quanto non le avessero dato mai confidenza avrebbero sentito la mancanza di quel terremoto che faceva a botte anche con i ragazzi più grandi, e invece chi l'aveva sempre derisa la guardava stupefatto perché dopo tutto il dolore e le prese in giro alla fine lei, anche se dopo anni, se ne stava andando e loro invece se ne sarebbero rimasti li. Soli e senza famiglia.
Rin si sentì più leggera, come se si fosse presa la sua rivincita anche se, nonostante tutto quei ragazzini si erano comportati così perchè in qualche modo(sbagliato)l'avevano usata come capro espiatorio per il loro dolore, le facevano pena o meglio tristezza. Sapeva meglio di chiunque altro cosa volesse dire essere soli. Lo era sempre stata, per tutta la sua vita.
Prese, per l'ultima volta sola, posto in un tavolino vuoto e si prese il suo latte e qualche fetta biscottata che farcì con marmellata di pesche.
"Riiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin!" sentì urlare e sobbalzando si girò. Vide Shippo correre verso di lei e sedersi sulla sedia del suo tavolo.
"Shippo!Cos'è tutto questo rumore che fai?" chiese fintamente acida, infatti il bambino le rispose subito con una pernacchia. Poi la guardò. Aveva un vestitino rosa e svolazzante, con le maniche corte a sbuffo. I capelli pettinati alla perfezione adortati di un cerchietto dello stesso colore del vestito.
Shippo scoppiò a ridere e la bambina lo guardò imbronciata, immaginando già il motivo della sua ilarità.
"Beh, che c'è?" chiese accigliata, ma Shippo continuava a ridere.
"Sei così buffa vestita così!" esclamò tra le risate, Rin sbuffò alzando gli occhi al cielo.
"Sei proprio un pirletto!" gli disse rimettendolo a posto. Shippo la guardò facendosi serio.
"E' vero quello che dicono?" chiese con la sua vocina. Rin si accigliò.
"Che dicono?" chiese.
"Che sei stata adottata e che sta mattina te ne andrai via!" rispose. Rin lo guardò.
"E'  vero" affermò. Gli occhi del bambino si gonfiarono di lacrime e le andò incontro abbracciandola stringendola forte. Sulla testa di Rin scese un grosso gocciolone mentre cercava di staccarsi il bambino di dosso.
"Ma che fai adesso?Shippo!Staccati!" strillò ma la sua voce non potè fare a meno di inclinarsi divertita. Intanto dagli occhi del bambino sgorgavano fontane di lacrime.
"Riiiiiiiiiin mi lascerai solooooo!" piagniucolò tenendola sempre più stretta. Rin rise per la comicità della situazione.
"Ma no Shippo!Qua è pieno di persone che ti vogliono bene!E ora sta-staccati Shippo non respiro!".
Il bambino fece come gli era stato detto metre le sue labbrucce tremavano.
"Rin!Mi mancherai!" mugugnò, Rin sorrise e gli scompigliò i capelli.
"Anche tu diavoletto, un sacco!" disse facendo tornare il sorriso al bambino.
"Non mi dimenticherai, vero?" chiese Shippo sempre con il labbro tremolante.
"Certo che no!" rispose la bambina dandogli un tenero buffetto sulla guancia ma non potè fare a meno di prenderlo in giro un'ultima volta.
"Come si fa a dimenticare una lagna come te?" esclamò, per un attimo Shippo ci rimase male ma quando capì che stava scherzando le fece una sonora pernacchia e tornò a sedersi incrociando, imbronciato, le braccia al petto.
"Ed io che ero serio!" borbottò. Rin sorrise.
"Lo so Shippino!" rispose e al bambino scappò un sorriso.
"Dici che ci rivedremo...Un giorno?" chiese piano, lei si strinse nelle spalle.
"Chi lo sa...Ho capito che se sogni una cosa intensamente, prima o poi arriva!" gli rispose. Gli occhi del bambino si colmarono di speranza.
"Come è successo con te e la bella signora che ti ha adottato?Hai sognato tanto una mamma e ti è arrivata?" chiese con la voce stracolma di sorpresa.
"Esattamente!" disse Rin.
"Bene allora io sognerò sempre di rivederti!" esclamò allegro Shippo.
"..E mi rivedrai" concordò Rin. Il bambino fece un grande sorriso allegro al quale lei rispose.
"Rin!" si sentì chiamare dal fondo della sala. Kagome e Inuyasha la stavano aspettando.
"Arrivo!" rispose. Shippo la guardò.
"Allora addio Rin-Rin!" disse. La bambina si alzò e gli sorrise scoccandogli una bacio sulla guancia. Shippo si scostò arrossendo violentemente per poi posare schifato una mano sulla guancia importunata.
"Bleah Rin!" fece, ma rimaneva pur sempre rosso. Rin scoppiò a ridere.
"Arrivederci,Shippo...Arrivederci!" gli disse facendogli la sua ultima linguaccia, seguita da un sorriso.
Poi prese a correre, in quel suo modo unico divaricando le braccia di lato come per volare, verso Kagome e Inuyasha.
"Pronta bestiolina?"  chiese Inuyasha sorridente, Rin annuì ripetutamente.
"Andiamo allora!" disse Kagome porgendole la mano che subito prese.
Passarono dall'ufficio di Kaede per salutarla.
"Arrivederci Signora Kaede, e grazie per tutto quello che ha fatto per me in questi anni!" disse dolcemente Rin, Kaede si commosse e l'abbracciò.
"Grazie a te Rin, ti auguro tutta la felicità nella tua nuova famiglia!" le disse con le lacrime agli occhi, Rin gliele asciugò.
"Non pianga sigonora Kaede!Mi ricorderò sempre di lei e di quanto è stata gentile con me!" disse con un sorriso. Kaede le posò una mano sulla testa ed annuì.
"Addio, piccola Rin" disse.
Dopodichè i tre si avviarono alla macchina di Inuyasha. Rin si mise di dietro, vicino al finestrino.
La macchina si attivò e lei percorse con lo sguardo ogni centimetro di quell'edificio che per anni era stata la sua casa e lo seguì con lo sguardo fin quando non diventò un puntino remoto in lontananza, lasciandosi alle spalle, finalmente, una parte del suo passato.

Eccoci!
E finalmente Rin lascia l'orfanotrofio!La svolta si avvicina sempre di più!
Ringrazio:
FairyFlora:Ciao nuova lettrice!:)Sono onorata allora, anche io quando ho iniziato a leggere leggevo solo quelle nell'ambiente originale ma poi ho letto qualche AU davvero carina e alla fine è interessante vedere questi personaggi in un ambiente diverso anche se questo giustamente può cambiare qualche componente. Sono davvero felice che i miei personaggi ti piacciano, cerco di essere più fedele possibile e do una mia immagine del loro carattere, sono contenta che sia efficace e spero davvero di continuare così e non deluderti!:)Spero di rivederti al prossimo capitolo!Grazie ancora per il commento!
Draco:Rieccoti!^^Ti ringrazio molto per i complimenti e in questo capitolo hai qualche risposta alle tue domande e, si, Rin è molto sfortunata ad avere ancora con se il ricordo di Naraku, ma si sa lui è sempre in mezzo!XDGrazie tantissimo per i tuoi complimenti!
Achaori:Fiiiiiiu, felice di averti salvato i neuroni!XDEh già, manca Sesshomaru...Chissà quando arriverà?Boooo,io non lo so!;)Eh si ci saranno meno momenti pucciosi tra Inu e Kag però sono sempre felici!^^bacione e grazie!
Vale728:Ciao!Si Rin ora sta proprio bene a parte un pò di malinconia, ma è lecita in fondo!Eh si vedrà si vedrà, non posso rivelare niente!:x Grazie come sempre per i commenti!baci
Monik:Ciiiiiao cara!:)Mi sei mancata!XDEccoti finalmente il nuovo capitolo, le cose si fanno sempre più interessanti!!Grazie per i tuoi bei commenti!un bacione!!
Karly_Chan the black cat:Grazie moltissime per i tuoi complimenti!^^Sono davvero felice che la fic ti piaccia!Per le risposte alle tue domande........Si vedrà nei prossimi capitolo!^^'Cmq interessanti ipotesi!;) ti ringrazio ancora per la tua recensione!


Un saluto,
by LilyProngs
  
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