Il nemico peggiore è quello che si serve dei tuoi sentimenti, di ciò che nasconde il tuo cuore, per distruggerti
Tre decimi di secondo
I fiori più belli hanno sempre le spine...
Quelle
parole mi risuonano ancora nel cervello, pungenti, penetranti.
Fastidiose e dolorosamente vere.
Yuki...
Quanto si impiega a bere un sorso, tanto è durato il tuo combattimento con Laura... Tre decimi di secondo
Le
ha pronunciate con calma, con la sua solita espressione dolce... ma
per me sono state potenti e violente come uno schiaffo, affilate e
taglienti come un rasoio.
Mi
ha umiliato e considerato un incapace, ma ora so che aveva ragione.
Solo adesso riesco a comprenderlo, ora che tutto è finito,
nel
confortante silenzio della mia cabina, posso esaminare l'accaduto con
lucidità, con la mente libera dal rancore che offuscava la
mia
ragione.
Quelle
parole sono state solo l'inizio: hanno scatenato il mio odio, il mio
disprezzo per quella razza maledetta, hanno alimentato, come benzina
sul fuoco, il mio desiderio di vendetta.
È
vero, ho ceduto. Mi sono arreso alla sua bellezza per un attimo che
mi è stato fatale, e lei è riuscita a sfuggirmi.
Laura...
Se
chiudo gli occhi riesco ancora a scorgere il verde intenso e luminoso
delle sue iridi aliene, ipnotiche... un'immagine irrimediabilmente
rimasta impressa nella mia mente, meravigliosa e terribile allo
stesso tempo. Un brivido mi attraversa la schiena, mi sento ancora
fragile di fronte a quello sguardo, svuotato.
Ero
sicuro che sarei riuscito a dominarmi, a non farmi sopraffare dalla
sua bellezza. Ero deciso a non cedere una seconda volta, e quando
l'ho ritrovata su quel relitto alla deriva nello spazio,
intrappolata, sola ed indifesa, ero pronto a ucciderla, a porre fine
alla sua insulsa esistenza a sangue freddo e senza alcun rimorso. Ma
il Capitano è intervenuto a fermarmi. Un ordine giunto
inaspettato,
che mi è parso assurdo, quanto folle. Perché
dovevo farla
prigioniera?
In
quel momento mi è sembrato tutto incomprensibile. Ma anche
questo
faceva parte del piano,
della lezione che dovevo imparare. Solo adesso comprendo il vero
motivo per cui me l'ha affidata: voleva mettermi alla prova e io,
invece, ho fallito miseramente.
Ho
deluso tutti, mettendo in pericolo la nave.
Lei
era in piedi, di fronte a me, fiera e sprezzante nella sua divisa
mazoniana e mi guardava... e sorrideva. Rideva di me, del mio odio,
del mio disprezzo. Aveva compreso che non sarebbe riuscita ad
ammaliarmi col suo aspetto. Sapeva che l'avrei uccisa, che non avrei
avuto pietà. Era solo questione di tempo. Allora
è andata oltre...
perché non aveva nulla da perdere.
Dimmi una cosa, piccolo uomo rabbioso, se tu fossi al mio posto parleresti?
No. Non avrei mai
parlato.
Le mie labbra si
piegano in un sorriso amaro. Avrei dovuto capirlo, le sue parole
erano fuorvianti, cercava solo di studiarmi, di sondare le mie
reazioni, scrutare i miei pensieri, cogliere il mio punto debole.
Mamma...
Una fitta di dolore mi trafigge il petto. Non era un'allucinazione, l'ho vista, l'ho sentita, l'ho stretta tra le mie braccia. Ho percepito il suo calore, ed era umano.
Maledetta.
Ha
giocato con il mio cuore, mi ha manovrato come un burattino, e
io sono stato così stupido da non capirlo. Non credevo che
si
potesse giocare così abilmente con i sentimenti umani. Non
credevo
che lei potesse nascondere un potere così subdolo e...
letale.
Ha
ottenuto ciò che voleva, mi ha reso schiavo della sua
bramosia. E io
l'ho liberata.
La
vergogna che provo ancora adesso... è soffocante.
Come
ho potuto farlo?
Le
ho rivelato tutto quello che sapevo sull'Arcadia, segreti che avrei
dovuto tenere solo per me. Ma lei era mia madre e io... Oh, quanto mi
era mancata. Avevo bisogno di parlarle, stringere le sue mani, dirle
che le avevo sempre voluto bene. Anche se mi aveva lasciato solo...
Solo.
È
strano come adesso, questa sensazione, non mi faccia più
paura.
Credevo che i miei compagni mi avrebbero giudicato per averli traditi, e punito in modo esemplare; invece, inaspettatamente mi hanno graziato, hanno compreso che nessuno avrebbe potuto contrastare quel terribile potere, persino il Capitano...
Quella
gente, tentando di distruggere i nostri cervelli,
distruggerà anche
i nostri cuori...
Se dimenticherai questo, saremo perduti. Ancora prima di combattere.
Queste
parole saranno per sempre marchiate a fuoco nella mia mente.
Ma
erano solo una parte della lezione che dovevo, mio malgrado, ancora
imparare. Il mio desiderio di vendetta nel vedere la registrazione
del momento in cui ho sbarcato Laura sulla superficie venefica di
Venere non ha tardato a prendere il sopravvento sulla mia ragione.
Ero
accecato, deciso a fermare quell'essere anche a costo della vita, e
non riuscivo a capire perché Harlock non volesse attaccare e
combattere.
Se ti guardassi allo specchio capiresti che il tuo è solo fanatismo, odio, vendetta, sei un debole!
Guardarmi
allo specchio?
Non
volevo, non potevo, perché sapevo che avrei visto solo il
fantasma
di me stesso, una maschera di rabbia e di dolore.
Dovevo
spezzarla e ritrovare il vero motivo per cui continuare a combattere.
E l'unico modo era affrontare lei,
il mio incubo, la mia dannazione, per la terza ed ultima volta. Ed
ero consapevole che, se avessi fallito, avrei perso la vita.
Lei
o me. Non esisteva nient'altro.
L'unico
vero mostro che dovevo affrontare lo avevo dentro, un mostro fatto di
odio profondo e feroce che mi stava divorando, lentamente,
trascinandomi verso l'oblio. Laura era la concretizzazione di quel
mostro. Ed infatti era là fuori ad aspettarmi, con il suo
sorriso
sicuro, il suo sguardo languido e seducente, pronta ad azzannarmi di
nuovo alla gola.
La
sua forza distruttiva si era materializzata in un' immensa e
impetuosa
onda violacea. Un mare in tempesta impietoso che mi sbalzava con
violenza in ogni direzione. Avevo perso il controllo del mio lupo
spaziale, ma in realtà era la mia mente che stava di nuovo
vacillando, prigioniera dei suoi influssi malefici.
Poi
finalmente l'ho scorsa, in mezzo alla turbolenza della corrente,
sballottata dalla prepotenza dei flutti: una luce in mezzo alle
tenebre.
Mamma.
Mi
implorava di andarla a salvare.
Ma
non poteva essere lei...
anche se desideravo profondamente che lo fosse, anche se avrei voluto
salvarla davvero, quel giorno, in quel maledetto incidente.
Non
era reale.
Questa
crudele consapevolezza mi ha fatto ritornare alla realtà,
riemergere
dall'incubo che finalmente si è mutato nel vero volto di
Laura.
Dovevo solo sparare: un colpo e sarebbe tutto finito. Così
ho
travolto quel volto, quegli occhi scintillanti, e tutto si è
misericordiosamente dissolto.
La
sua risata isterica, mentre veniva divorata dalle fiamme,
nell'atmosfera infuocata di Venere, è l'ultima cosa che
ricordo e
che ancora permea i miei incubi. Ma, nell'istante in cui l'ho
trafitta, ho percepito il vero calore di mia madre, ho sentito il suo
amore scaldarmi ed invadermi le membra. Ho percepito la sua presenza
ed è questo che mi ha dato la forza di ribellarmi. In quel
momento
ho compreso che lei era sempre stata dentro di me, lo avevo solo
dimenticato. Avevo seppellito la sua memoria per evitare di soffrire.
Invece
io dovevo ricordare, il suo amore infinito, e quello in cui lei e mio
padre avevano creduto, per cui si erano battuti fino alla fine.
La
Terra.
Ho
giurato loro di abbandonare ogni sentimento di odio e rancore e
dedicare la mia esistenza alla difesa del nostro amato pianeta.
Ora che tutto è silenzio, e nello spazio è tornata una calma irreale, prima della prossima inevitabile battaglia... lo giuro anche a te, Capitano... a te, Yuki e a tutti voi, straordinari pirati dell'Arcadia: non permetterò a quei mostri di distruggere il mio cuore, l'amore che ho dentro e continuerò a combattere per la salvezza della Terra.
* * *
Le frasi riportate in corsivo sono tutte citazioni tratte dalla serie animata del '78, se siano precise non lo so, non ho idea di quale versione sia in mio possesso, è comunque quella che io ricordo e che ho amato da bambina.
Angolo dell'autrice, questa volta, spero, non tanto cattivona XD
Okkey, non mi capacito, ebbene sì, ho avuto un'ispirazione (cosa alquanto rara per me, di sti tempi grami, sigh!) e non ho potuto fare a meno di scrivere queste poche righe su uno dei personaggi che meno mi piace di questa serie. Diciamo che non lo sopporto proprio < _ < ' Perché allora? No, non sono masochista, semplicemente mi piace mettermi in gioco e sperimentare altri personaggi e punti di vista. La povera Meeme ne sa qualcosa ;) (povera un corno! NdYuki inferocita ^ ^') Per chi non sapesse di cosa parlo vi rimando a “Desir” di Orbita Infinita ;)
L'undicesimo episodio, Laura dagli occhi scintillanti, è uno di quelli che mi ha maggiormente affascinata, sia per l'intrigante bellezza della protagonista, che per il modo subdolo con cui combatte contro il povero Tadashi, persino Harlock ne resta sorpreso, credeva che le mazoniane avessero dalla loro solo ferocia e bellezza, invece questo tipo di manipolazione mentale è una cosa del tutto inaspettata anche per lui.
Ho voluto fare una piccola analisi dei sentimenti del ragazzo nel momento in cui si trova ad affrontare il suo mostro interiore, di cui, per me, Laura ne rappresenta la materializzazione. Voleva dominarlo sfruttando il ricordo della madre, invece è proprio la sua memoria che gli dà la forza di reagire. E ne esce vincitore, finalmente spronato a combattere al fianco della ciurma più in gamba dell'universo, col giusto spirito e non più accecato dal desiderio di vendetta.
Un grazie sincero a chi si fermerà a leggere e vorrà lasciare un parere, nel bene o nel male.
Tutti i personaggi sono proprietà di Leiji Matsumoto, questa storia non è stata scritta a fini di lucro.