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Autore: Inazumiana01    11/08/2016    5 recensioni
[Interattiva][Iscrizioni Chiuse] [Ispirato a Death Note] [Morte certa!]
Dato che ultimamente ci sono molte storie ad OC ho deciso anch'io di rompervi le scatole ^^ XD
Dal prologo:
-E quando avresti scoperto questo potere?- chiese la ragazza con le lacrime agli occhi.
-La settimana scorsa- disse con un'alzata di spalle. -Sai...ho osservato i ragazzi di questa scuola..- disse indicando la struttura dietro di sè - Tu eri solo un'esperimento...ed anche riuscito direi!- disse con entusiasmo.
-Allora perchè vuoi uccidermi?-
-Perchè non mi servi più...ho ottenuto ciò che volevo.Ed a quanto pare siamo anche in ritardo!- disse guardando l'orologio che aveva al polso sinistro. -Su forza, uccidila- disse con fare sbrigativo per poi allontanarsi.
-No! Aspet- la ragazza non ebbe il tempo di finire la frase che si accasciò al suolo portandosi una mano alla gola e cercando di prendere più aria possibile nei polmoni, ma dopo pochi secondi si ritrovò a terra senza vita.
Genere: Horror, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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18 novembre.


Jace odiava prendere l'autobus. Odiava prendee l'autobus quando era affollato, ma non poteva farci niente. Non abitava abbastanza vicino alla scuola per andarci a piedi e, solitamente lo accompagnava il padre di Maximillian con l'auto. Quel giorno invece, il padre del suo amico doveva andare a lavoro prima e, quel che doveva essere il suo amico, aveva deciso di piantarlo in asso cinque minuti prima che facessero le otto perchè, testuali parole :" Passo a prendere Laila sotto casa sua con la moto, così andiamo a scuola insieme". E, in momenti come quelli, che Jace aveva voglia di uccidere il suo migliore amico.
Non dava di certo colpa alla ragazza, in fondo tutti i ragazzi sono sempre stati attratti dalla fauna femminile...beh, non proprio tutti. La colpa la dava al suo migliore amico perchè, nonostante anche lui aveva avuto ragazze - mai relazioni serie, il suo massimo era stato una settimana - lui non l'aveva mai abbandonato. Ed era sicuro che, se Maximillian l'avesse abbandonato il venerdì video-game perchè sarebbe dovuto uscire con Cleopatra, era sicuro che l'avrebbe ucciso. Perchè era sempre a causa sua, che si ritrovava tra un grassone che sembrava non farsi la doccia da anni e un tizio alto e smilzo che sembrava avere il tic nervoso di controllare sempre l'ora sul cellulare, rischiando di dargli una gomitata nell'occhio ogni tre secondi...ed una volta c'era andato molto vicino.
Finalmente era arrivato a scuola, poteva tornare a respirare.
Si diresse verso la struttura, lanciando, ovviamente sguardi da rubacuori alle prime ragazze carine che gli capitavano, infondo nessuno era riuscito a resistere da quell'aria da rocker che emanava.
I capelli neri gli arrivavano fino alle spalle, che creavano contrasto con la sua carnagione pallida e gli occhi grigi come la tempesta. Indossava dei jeans neri strappati, una meglietta a maniche corte degli Opath, un gruppo metal, una felpa nera e degli anfibi del medesimo colore.
Aveva aumentato la velocità dei suoi passi, non poteva permettersi di arrivare in ritardo, ma poi si bloccò di colpo.
Davanti a lui c'era Maximillian che si teneva mano nella mano con Cleopatra. La ragazza aveva le gote leggermente arrossate, ma sorrideva e chiacchierava tranquillamente con l'albino.
Probabilmente, l'amico, era l'unico in grado di farla sorridere poichè, tutte le volte che l'aveva vista tra i corridoi sembrava un pezzo di ghiaccio.
Rimase lì a fissarli da quel che sembrava un'eternità, entrambi non si erano accorti della sua presenza e camminavano mano nella mano come se non esistesse nessun altro.
Ora che lo vedeva meglio...Maximillian non aveva mai sorriso a lui in quel modo, sembrava stranamente al suo agio.
La campanella suonò, interrompendo i pensieri di Jace. "Oggi è lunedì.." sbuffò al solo pensiero di dover studiare con la coppietta di psicopatici, poi si diresse nell'aula con non molta enfasi.





***




-Lo vedi anche tu...?- sussurrò Hayden senza distogliere lo sguardo da davanti a sè. Era appena rientrata dopo una settimana i malattia, certo, era ancora un po' raffreddata ma nulla che tre pacchi di fazzoletti non potessero risolvere. Axel, da galantuomo le aveva fatto compagnia fino a quando le porte dell'edificio non si fossero aperte, dato che il suo amico Bash era rimasto con la sua ragazza.  Stava camminando tranquillamente per i corridoi, accennando qualche sorriso e qualche risata, quando tutto ad un tratto si ferma di colpo. Aveva iniziato a fissare un punto indefinito daventi a lei, era diventata più pallida di quanto già fosse e aveva sul volto, un espressione terrorizzata.
-Tu lo vedi, vero?- domandò la ragazza ad Axel che la guardava preoccupato.
-Hayden ti senti bene?- domandò posandole le mani sulle spalle e facendola voltare verso di lui.
-Dimmi che lo vedi anche tu...- continuò terrorizzata senza guardare Axel.
-Che cos'è che vedi?- domandò preoccupato. Non riusciva a capire a cosa la ragazza si riferisse. Guardò il punto in cui si posava lo sguardo della ragazza. Oltre a loro due e qualche altro alunno che era appena entrato in classe, c'era solo una ragazza con i capelli biondi lunghi quasi fino alle caviglie; indossava un vestitino nero pesante, una giacca nera che le arrivava lunga quasi fino al vestitino un paio di calze nere e dei tacchi e stava parlottando con quello che doveva essere il suo ragazzo: alto e dai capelli blu notte, indossava un  parka verde militare con il cappuccio munito di pelliccia, jeans aderenti neri e maglione a collo alto, come scarpe anfibi di pelle neri
E in fine c'era la preside, vestita sempre col suo abito rosa cofetto, alle prese col cane che non gli dava ascolto.
-Se ti riferisci a Kiki e alla preside, si. Li vedo anch'io.- rispose ma la ragazza scosse la testa.
-C'è...c'è un essere affianco alla bionda...- disse ma Axel continuava a non capire.
-Hayden, c'è solo il suo ragazzo accanto a lei...nessun altro.- disse.
-Le devo parlare. Devo vedere se lo vede anche lei..- disse cominciando a camminare verso i due ragazzi, ma Axel la prese per il braccio. Hayden si voltò e con lo sguardo gli domandò perchè l'avesse fermata.
-Quei due...beh, non sono esattamente le persone più simpatiche e disponibili a questo mondo...- cominciò spostandosi una ciocca di capelli che gli era ricaduta davanti agli occhi -Molto probabilmente, se ti avvicini chiedendogli se anche loro vedono qualunche cosa tu dici di vedere...ti manderebbero a quel paese senza troppe cerimonie..- disse cercando di convincerla.
-Mi credi una pazza, non è così?- domandò assottigliando lo sguardo.
-Mi è solo difficile crederti...- disse cercando di non farla arrabbiare.
-Ma io lo vedo! E' alto quasi tre metri ed è fatto d'ossa!- esclamò la ragazza alzando leggermente il tono della voce, attirando così lo sguardo della coppia più avanti, cosa che non passò inosservata al biondo.
-Beh, ora hai attirato la loro attenzione e probabilmente ti hanno presa per pazza. - disse lanciandogli un'occhiataccia -Deduco che non sappiano niente. Che ne dici di andare a lezione prima che l'insegnate ci metta un ritardo?- domandò ironico Axel. Hayden rimase ancora un po' a fissarli. Perchè Axel non lo riusciva a vedere? Forse era davvero impazzita...oppure doveva essere l'effetto di uno dei farmaci che ha preso. Forse stava avendo delle allucinazioni...
-Hai ragione, meglio andare...- rispose, prima di correre verso l'aula dove, guarda caso, era appena entrato Armin, lasciando da solo, in mezzo al corridoio e con un espressione affranta il biondo.





***




-Rosalya...- la richiamò Alexiel preoccupato da quello stano silenzio da parte della sua ragazza...non era da lei non dire niente.
-Alexiel mi stai prendendo in giro?- domandò l'albina con un sopracciglio alzato e le braccia incrociate.
-Cosa? No! Non lo farei mai!- rispose subito il ragazzo.
-E, secondo te, io dovrei credere ad una simile scemenza? Se volevi trovare una scusa per non stare con me bastava dirlo, sai? Senza inventarsi questa storia assurda!- esclamò Rosalya con voce leggermente incrinata.
-Ma che hai capito? Io non voglio rompere con te! Non lo farei per nulla al mondo!- disse serio il moro, pensando che le donne avessero davvero una mentalità complicata e contorta se arrivavano a quelle soluzioni.
-Allora perchè inventarsi tutto?- domandò irritata la ragazza.
-Ma io non ti sto mentendo! Tieni, tocca questo quaderno...- disse prendendo il quaderno dallo zaino per poi porgerlo alla ragazza che lo guardava con aria scettica.
-Death Note...? - lesse -Cos'è un quaderno satanico?- domandò divertita.
-No..beh, non proprio...- a dire il vero nemmeno lui sapeva come definirlo. -Prendi..- disse nuovamente e la ragazza toccò finalmente il quaderno.
-Allora? Lo vedi?- domandò impaziente e la ragazza corrugò la fronte divertita, ma non appena alzò gli occhi la sua espressione cambiò radicalmente, diventando terrorizzata.
-Si lo vedi.- disse Alexiel una volta visto il mutamento della sua espressione. -Non preoccuparti, non ti farà del male...- disse cercando di rassicurare la ragazza - Lui è Saeros...- disse presentando lo Shinigami alla ragazza. Saeros era anche lui alto quasi tre metri, sul suo viso vi erano otto occhi e il suo corpo era coperto da bende come nelle mummie. In alcuni punti, come sul torace e le braccia, le bende erano rotte e si potevano vedere le ossa. Lo Shinigami alzò la mano a mo dì saluto, ma non sembrava particolarmente interessato.
-N-non ha la bocca..- constatò Rosalya ancora sconvolta, ma lo shinigami alzò la mano sinistra e le fece vedere il palmo, dove era situata la sua bocca viola e dai denti abbastanza aguzzi da far invidia ai licantropi.
-Ora mi credi..?- domandò dolcemente il moro e la ragazza annuì.
-P-perciò...tu puoi uccidere le persone scrivendone solamente il nome e immaginandoti il volto?- chiese cercando di capire meglio e il ragazzo annuì con la testa.
-Hai già ucciso qualcuno?- domandò e il ragazzo annuì.
-Chi?- chiese ancora, sorpresa dal fatto che anche un tipo come Alexiel era capace di uccidere.
-Un criminale. Dovevo sapere se avrebbe funzionato davvero e...beh, ha funzionato.- disse sorridente.
-Okay..- rispose e Alexiel alzò un sopracciglio.
-"Okay"? - ripetè incredulo e la ragazza alzò le spalle.
-Si. Sono felice che tu ti sia aperto con me...- disse avvicinandosi a lui e dandogli un leggero bacio a stampo.
-Non sei arrabbiata?- chiese ancora.
-Perchè dovrei esserlo? Certo, inizialmente pensavo mi stessi mentendo e che volessi lasciarmi...ma dopo aver visto quell'essere, ho capito che non era così.- rispose e quella volta fu il turno del ragazzo a baciarla.




***



-Dovremmo studiare qui?- domandò Cornelia una volta entrata nel bar. Era molto grande e spazioso, le pareti erano colo avorio, c'erano dei divanetti e delle poltrone marroni. Le luci erano bianche e si respirava un'aria di tranquillità.
-Avresti preferito studiare a scuola?- domandò Jace squadrando Cornelia.
-No, qui va benissimo.- rispose prontamente Leandro evitando di far rispondere la ragazza che, la sola presenza del moro, sembrava irritarla.
-Prendiamo quel tavolo laggiù in fondo. Così da non essere disturbati.- disse Maximillian cercando di allegerire la tensione, indicando un posticino nell'angolo e vicino al termosifone.
Una volta preso posto, i quattro decisero di iniziare a dividersi i compiti. Ognuno di loro aveva portato dei libri specifici per facilitare le ricerche.
L'insegnate di scienze, aveva deciso di creare dei dibattiti tra studenti. Ogni gruppo si occupava di un obiettivo diverso.
"Scienza e letteratura sono mondi contrapposti, facce di una stessa medaglia oppure entità che interagiscono dinamicamente, trovando equilibri diversi a seconda dei momenti storici e dei protagonisti?" cominciò a leggere Maximillian. -Voi che ne pensate?- domandò rivolto agli altri tre. Erano seduti lì da meno di due minuti e già Cornelia e Jace si mandavone occhiate di fuoco mentre Leandro cercava di far rimanere calma la sua ragazza.
-Mi ascoltate?- domandò nuovamente e finalmente ebbe l'attenzione di tutti quanti. -Allora, che ne pensate?- chiese osservandoli uno ad uno.
-L’ipotesi della contrapposizione è basata, spesso, su una presunta dicotomia di strutture linguistiche.- cominciò Leandro guadagnandosi l'attenzione di tutti - il linguaggio scientifico sarebbe meno ridondante e ambiguo e, contemporaneamente, più strutturato e rigido, con il suo punto di convergenza all’infinito rappresentato dai linguaggi artificiali..- disse.
-Mentre il linguaggio letterario sarebbe, invece, più teso alla comunicazione di emozioni, retorico, libero e basato più su analogie e giustapposizioni che su deduzioni.- continuò Maximillian e Leandro annuì con la testa.
-Dobbiamo trovare anche degli esempi di personaggi famosi, che si colleghino alla letteratura e alla scienza.- disse Cornelia prendendo appunti.
-Beh...abbiamo Dante Alighieri con Convivio. Dove spiega che l'oggetto dell'opera era la filosofia, intesa come disciplina attinente alla fisica, l'etica e la teologia contemporaneamente.- disse Jace e improvvisamente si sentì osservato da tutti con interesse. -Che c'è?- domandò pensando di avere qualcosa in faccia.
-Tu sai chi è Dante Alighieri? E la sua opera Convivio?- domandò scettico Maximillian, un po' come Cornelia e Leandro.
-Mi credete davvero un caso senza speranza? Se vi interessa saperlo, io ho sempre amato la letteratura e quell'opera l'ho letta.- disse Jace fintamente offeso.
-Meglio continuare..- disse Leandro -abbiamo altre icone storiche?- domandò iniziando a cercare nei libri.
-Un’argomentazione forte per chi sostiene la tesi della contrapposizione è, poi, la supposta differenza di scopo.- cominciò a leggere Cornelia, tenendo il segno con il dito - La letteratura sarebbe diversa proprio per la sua tensione a negare e trascendere le rigidità e le limitazioni del ragionamento scientifico. Giacomo Leopardi è considerato uno degli autori principali a supporto, sulla base di affermazioni del poeta di Recanati tipo “Il cuore rifà la vita che l’intelletto distrugge”.- continuò a leggere.
Rimasero lì un paio d'ore e stranamente nessuno si distrasse, fatta eccezzione per qualche futile batibecco tra Cornelia e Jace.
-Possiamo dire, dunque,  che scienza e letteratura si possono vedere come due pianeti che ruotano attorno allo stesso sole. Oggetti sempre in equilibrio, che si avvicinano in certi momenti e si allontanano in altri.- finì di prendere appunti Maximillian ma Jace lo interuppe prima di poter togliere la penna dal foglio.
-Scrivi anche un finale ad effetto. Magari citando qualcuno!- esclamò divertito Jace.
-E sentiamo, quale citazione vorresti scrivere?- disse Cornelia cona aria di sfida. Jace sembrò pensarci qualche secondo, non voleva di certo darla vinta alla bionda. Poi gli venne un'illuminazione.
-Oggetti sempre in equilibrio, che si avvicinano in certi momenti e si allontanano in altri. - ripetè ciò che aveva scritto Maximillian -Ognuno con le proprie specificità, tuttavia, perché, come osserva Battistini, se “è deformante ignorare i tratti comuni, quasi che l’uomo proceda nel suo sapere per compartimenti stagni, altrettanto deformante è credere che si possano cancellare tutte le differenze, rendendole banali o, peggio, facendo finta che non esistano”.- disse solennemente il moro lanciando uno sguardo a Cornelia che a quanto pareva non aveva nulla da ribattere, oltre un occhiataccia gelida.
-Bene. Abbiamo finito.- disse Maximillian alzandosi dal tavolo. -Allora ci vediamo domani a scuola e mercoledì per la presentazione.- disse e gli altri due lo salutarono con un cenno alla testa.






***




Bash correva per le strade di Parigi con le cuffie spiaccicate nelle orecchie. Anche se nevicava, lui continuava a correre senza sosta.
Stava a maniche corte -non aveva mai sopportato il caldo- e quello era già il terzo giro che faceva, non si era fermato un'attimo.
I passanti lo guardavano come se fosse impazzitto. Correre sotto la neve e per di più con quel freddo!
Ma a lui non importava. Gli era sempre piaciuto correre, lo aiutava a liberare la mente dai troppi pensieri e , in particolar modo nell'ultimo perdiodo, erano aumentati.
Si era fidanzato con la ragazza per cui aveva una cotta da anni, e andava tutto bene...più o meno.
La scuola era stata attaccata da una specie di maledizione dove gli alunni si suicidavano ognni giorno e, anche se era da un paio di giorni non si vedevano morti nella scuola, era sempre meglio rimanere in allerta.
Poi, come se non bastasse, la sua migliore amica era impazzita, dicendo di vedere un essere spettrale aggirarsi per la scuola a seguito di una ragazza bionda.
"Non poteva andare meglio!" pensò tra se e sè.
Aveva appena voltato l'angolo, stava per cominciare il quarto giro quando qualcosa gli passò davanti agli occhi.
Si guardò in torno per vedere se era solo un'illusione, ma poi, abbassando lo sguardo vide ciò che era caduto.
Un quanderno. Un quaderno nero era come caduto dal cielo. Si abbassò per prenderlo e vedere a chi appartenesse, ma la sua mano non fu l'unica a posarsi sul quaderno.
Alzò lo sguardo per vedere chi fosse. Era un ragazzo, i capelli biondi gli coprivano il volto ma quando anche lui alzò lo sguardo, lo riconobbe: Era Axel.
Aveva toccato anche lui il quaderno. Nello stesso e identico istante.











Angolino Autrice:

Salve gente! Come andiamo? Ecco a voi un nuovo capitolo!
Axel e Bash hanno toccato nello stesso istante il quaderno....mmhh...chissà che succederà. Chiedo scusa all'autrice per non aver fatto comparire Mizu XD Nel prossimo ci sarà sicuramente.
Avrei una proposta da farvi, ditemi se per voi va bene.
Come avete notato, non ho approfondito l'uscita tra Maximillian e Laila e, l'ho fatto per un motivo. Per prima cosa, non sapevo come inserirlo. Seconda cosa, avrei intenzione di fare una roccolta di One-shoot quando la storia sarà arrivata ad un certo punto. Dove parlo di alcuni momenti passati a scuola (tipo gli appuntamenti, o anche solo dei momenti di vita quotidiana) e poi alcuni sul futuro...sempre se il vostro oc avrà un futuro...
Detto ciò, meglio passare alle domande:
1-Cosa fa il vostro oc per Natale? (compra regali ai parenti? Se si, quali prende? Rimane a casa da solo o la passa con i suoi familiari?)
2- Avete qualche idea su un nome per le coppiette? (Questa è facoltativa)
3- Questa è solo per Lesye...Che ne pensi di Jace e Maximillian? Hai intenzione di ucciderli o ti piacciono?


Come avrete potuto notare, amo la letteratura, per cui la vedrete anche in altri capitoli...perdonatemi, ma è più fort di me.
Domenica parto per Monaco perciò non sono sicura che riuscirò ad aggiornare entro sabato...ma mai perdere la speranza.
Al prossimo capitolo!
Un Bacio


 
   
 
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